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Autore: ellephedre    12/09/2019    2 recensioni
Amore è quando inizi a sudare ed agitarti perché il ragazzo che ti piace sta salendo per le scale della scuola, tu stai scendendo e non sai se cambiare strada o tirare dritto e provare a sorridere, sperando che si accorga di te, pregando che si accorga di te.
O forse amore è continuare a tornare da un ragazzo che ti sta antipatico, che ti stuzzica e ti prende in giro, ma ti parla come se fossi una persona adulta invece di una bambina.
Lui non ti fa i complimenti, non ti riempie di attenzioni, ma a volte senti che con uno sguardo sfuggente ti ha dato così tanto di se stesso che hai voglia di fare due passi in avanti per parlargli da vicino, per chiedergli chi è, che cosa desidera, per cosa soffre, cosa vuole diventare da grande.
È una connessione folle, assurda.
È amore? Se lo è questo, non lo era quello di prima?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Sono appoggiata sul davanzale della finestra della classe, con le braccia incrociate. Guardo il cielo sconsolata.

Forse queste settimane della mia vita sono come una lunga giornata piena di nuvole? Il sole è dietro quella coltre fitta, si intravede, ma non può brillare finché è così coperto. Basta aspettare e i raggi della felicità torneranno ad illuminarmi, indicandomi con chiarezza la via.

"Lara, oh Lara, perché sei tu Lara? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo nome!"

Arrossisco e mi giro verso la mia amica Claudine. "Perché sei così scema?"

Quelli che sono rimasti in classe durante l'intervallo ci guardano tutti, ridendo, ma a Claudine non interessa. Sogna di fare l'attrice e ama stare al centro dell'attenzione.

Abbassa il braccio con cui mi ha decantato la sua ode. "Scusa, ma eri così teatrale mentre osservavi il cielo pensosa. Eri troppo drammatica e Shakespeare mi è uscito da dentro."

Mi domando quando finirà la sua fissa col teatro. L'ha scoperto di recente, dopo che ha letto che alcuni divi del cinema hanno iniziato la loro carriera recitando in produzioni teatrali alle superiori, o al college. Da allora non fa che lamentarsi perché nelle nostre scuole non c'è niente di simile, figurarsi all'università.

Ieri sognava di andare a fare la cameriera a Hollywood, tentando la fortuna. Oggi vuole esercitarsi in recite sempre più importanti, di qualunque tipo, per farsi ammettere all'Actors Studio di non so dove.

Claudine è esagerata in tutto, ma la invidio. Almeno lei ha in mente una strada per realizzare il suo sogno.

Io che voglio vivere scrivendo non ho nemmeno una storia da raccontare e passo il mio tempo scrivendo frasi pseudo-profonde sui quaderni. Se qualcuno le leggesse scoppierebbe a ridere - con l'eccezione delle mie amiche, ma loro non contano.

Clò si è appoggiata contro il muro accanto a me. "Pensi sempre al tuo dilemma? Oh, amore, cos'è l'amore e chi sarà mai per me?"

Non lo fa apposta a parlarmi come se mi stesse prendendo in giro. Su questa cosa non mi capisce. "Se non sei carina non ti racconto niente."

"Perché, c'è qualche novità?"

Curiosa che non è altro. "Ieri Teo mi ha scritto, forse oggi ci vediamo."

"Forse?"

"Mi ha detto che magari esce coi suoi amici, sai com'è in questo periodo. È un po' strano."

"Tu sei strana, ad accettare che ti tratti così."

Claudine non è mai stata dalla mia parte quando si tratta di Teo, ma più lo critica più io insisto a difenderlo. "Non capita a tutte le coppie un periodo basso? Non può essere sempre come all'inizio. Poi lui magari mi sente lontana con la testa e... non so, forse vuole che sia io a cercarlo di più." Solo che io non me la sento.

Claudine ha roteato gli occhi al cielo, piegando la testa all'indietro. "I ragazzi non si fanno queste menate mentali, Là! Se non ti sta addosso è perché non ti vuole più come prima."

Ho imparato a lasciarla perdere quando fa queste uscite. "Tua mamma ti ha fatto guardare troppi film romantici."

"Alcuni descrivono bene la realtà. 'La verità è che non gli piaci abbastanza' è un motto che mi ha salvato da tante cotte stupide."

Clò si è salvata da sola dalle cotte. A volte mi chiedo se si sia mai innamorata.

"Comunque" le dico, "non mi sento di incolpare Teo di nulla. Anche io non sto pensando a lui come dovrei."

Clò è esasperata. "Allora lascialo!"

Qualcuno in classe si è voltato. Fortuna che non ci sono quelle pettegola di Lisa ed Elena.

"Shh, vuoi stare zitta? Così lo saprà tutta la scuola!"

"Pff! Il tuo ragazzo sa da sempre che non mi piace, non sarebbe una novità per lui."

"Però un po' di discrezione non farebbe male."

Mi giro verso Mari, che è appena tornata dal bagno. Come sempre lei prende le mie parti e io le voglio un sacco di bene.

"È tutto quello che chiedo" dico a Claudine. "Discrezione. Se mai lascerò Teo, voglio che lui lo sappia da me."

"Ah! Allora ci stai pensando!"

Clò è troppo trionfante. "Non lo so! Non so niente!" Non capisce che così mi fa sentire ancora più confusa?

"Per me sei già persa di quell'altro, non capisco perché non rompi e basta."

Mari - Marilena, ma preferisce non essere chiamata così - parla per me. "Per Lara Teo è ancora importante. Non ha smesso di amarlo, lui rappresenta troppe cose per lei. Il primo amore."

"Già" le faccio eco.

"Il primo batticuore, il primo ragazzo. Il primo bacio."

Mi invadono una marea di ricordi meravigliosi. Il mio primo bacio è stato magico e se ci ripenso ho ancora voglia di gettarmi tra le braccia di Teo. "Esatto. Matteo è stato fantastico, non si merita che lo lasci."

Claudine si morde le labbra. Ha una carattere passionale, ereditato dalla mamma francese - anzi, parigina, come specifica la signora Duval.

"Non siete sposati, non devi rimanere con lui per tutta la vita."

Mari mi mette un braccio intorno al collo. "Dài, Claudine, lasciala stare. Lara prenderà una decisione quando se la sentirà."

Abbraccio Mari di rimando, regalando una piccola linguaccia a Clò.

Lei finge di prendersela, poi io la afferro per il gomito e abbraccio anche lei.

"So che mi dici queste cose per il mio bene. Sto pensando a tutto, solo che sono così indecisa."

"E insicura. Se ti fossi già buttata con l'altro Lui, secondo me ora avresti già detto addio a Matteo."

"Non voglio tradirlo."

Claudine si stacca. "Tsk. Lui non ne morirebbe."

La campanella che suona ci interrompe, impedendomi di chiederle cosa intende.

Faccio solo due passi per tornare a sedermi, dato che sono in prima fila. Mari è la mia compagna di banco - una secchiona, a differenza mia.

Io sarei andata volentieri in fondo alla classe - stavo nell'ultima fila con Clò in quarta ginnasio - ma quel noioso del prof di italiano ci ha divise. Secondo lui insieme ci distraevamo troppo insieme. È così che ho conosciuto meglio Mari, facendola poi amare a Clò. 

Ho pregato Claudine di venire almeno in seconda fila quest'anno, dietro di noi, ma lei è stata categorica. "Non vi voglio così bene."
Nonostante tutta la sua baldanza, teme le interrogazioni come la peste.

Mari si è seduta e tira fuori il quaderno per l'ora di latino. "Gli esercizi per oggi erano difficili, vero? Come mai ieri non mi hai chiamato? Ti è venuta la frase cinque?"

Mi pietrifico sul posto. Deglutisco e non so come riesco a parlare. "Per oggi c'erano dei compiti?"

Mari sbatte le palpebre, una volta sola. "Oh, Lara."

Cribbio.

 

Ovviamente quel giorno la prof mi interroga e mi becco un bel 4.

Questa crisi amorosa mi farà bocciare.

   
 
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