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Autore: Padme_90    13/09/2019    1 recensioni
Tratto dal testo " Ogni notte dalla sua incoronazione, aveva adempiuto ai suoi doveri di moglie ed ogni notte non ne aveva tratto alcun piacere, se non la soddisfazione che, per lo meno, il marito fosse interessato solo ed esclusivamente alle sue grazie. Sapeva che se avesse voluto mantenere salda la sua posizione di regina, doveva sbrigarsi a concepire un erede, prima che qualche cortigiana, o peggio ancora prostituta o schiava, le mettesse avanti un figlio bastardo nato dai divertimenti che sapeva essere all’ordine del giorno per i maschi della sua razza."
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bardack, Nuovo personaggio, Re Vegeta, Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Saiyan Plasure'
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[ OS facente parte della raccolta Saiyan Plasure]
 
NOTE DELL’AUTRICE: Questa piccola OS fu scritta in un momento di ispirazione in seguito all’aver ascoltato una delle soundrack del film Troy, più precisamente quella di un momento tra Achille e Briseide e sono sicura che lo riconoscerete. Vi lascio comunque il link per ascoltarla se vi va.
https://www.youtube.com/watch?v=6mF_Gz6tQ_g
 
Quella notte, il cielo di Vegeta-sei era torbido e cupo; non una stella faceva capolino nel nero del firmamento e l’animo della neo regina era inquieto.
Costretta dalla morte della sorella a prendere il suo posto al fianco del re, era stata strappata alla sua vita; ai suoi ideali ed ai suoi amici, senza che avesse il tempo di rendersi conto di quale peso presto sarebbe gravato sulle sue spalle.
Il compito più importante che avrebbe dovuto attendere per la soddisfazione del suo re, ma soprattutto del popolo, era donare ai saiyan principi e principesse forti e valorosi; per assicurare una discendenza salda e duratura.
Ogni notte dalla sua incoronazione, aveva adempiuto ai suoi doveri di moglie ed ogni notte non ne aveva tratto alcun piacere, se non la soddisfazione che, per lo meno, il marito fosse interessato solo ed eslcusivamente alle sue grazie. Sapeva che se avesse voluto mantenere salda la sua posizione di regina, doveva sbrigarsi a concepire un erede, prima che qualche cortigiana, o peggio ancora prostituta o schiava, le mettesse avanti un figlio bastardo nato dai divertimenti che sapeva essere all’ordine del giorno per i maschi della sua razza.
Era al corrente; già quando era un semplice membro della corte e si dilettava con la scienza e la tecnologia degli tsufuru; che serpeggiava il mal contento per il modo di regnare di Vegeta III e che proprio molti dei soldati a lui più vicini non appoggiassero la sua mania per la selezione della purezza del sangue e del valore dei suoi guerrieri.
Aveva ricevuto proprio da uno di loro un messaggio e quella notte lo attendeva in un’ala del suo palazzo, curiosa di sapere quali affari lo avessero spinto a voler incontrare semplicemente Padme, la sua vecchia amica, e non sua maestà la regina dei saiyan.
“ perchè hai voluto vedermi in segreto Bardack? Conosci la nostra etichetta ed io non dovrei nemmeno intrattenermi da sola con un soldato!”
“ io non ho chiesto udienza con la regina; avevo bisogno di scambiare due parole con te Padme!”
“ non dovresti nemmeno rivolgerti a me in questo modo, io non sono più Padme. La ragazza che un tempo si divertiva a modificare il tuo scouter o a studiare gli alieni dei pianeti che conquistavamo, non esiste più e non devi dimenticare che io sono la regina, non una tua pari!”
“ ma che ti è successo? Ti ha fatta diventare come lui? Nemmeno re Vegeta era così; la corona ed il potere gli hanno annebbiato la ragione e tu ora devi stare a sentirmi” Bardack le afferrò il polso e la guardò intensamente: i suoi occhi erano tremendamente seri e lo sguardo talmente deciso, da penetrare ogni cellula del suo interlocutore facendolo rabbrividire.
“ cosa vuoi da me?” chiese divincolandosi dalla presa, seccata, ma al contempo eccitata da quel contatto.
“ lo sai che ogni nato al di sotto di un certo livello combattivo, quasi assurdo persino per un saiyan adolescente, verrà giustiziato?”
“ si, ne sono al corrente e anche i membri del consiglio sono d’accordo. Questo vuol dire che non è una legge del tutto sbagliata! Dopotutto siamo un popolo di guerrieri e selezioniamo i migliori per perpetrare la razza! Se un saiyan è debole, perisce in battaglia; mio marito gli risparmia una vita breve e inutile!”
“ e ditemi maestà; se fosse un vostro figlio a non essere forte abbastanza?”
“ smettila!” Padme iniziò a innervosirsi, ancor di più perchè sapeva che le parole di Bardack erano vere. Faceva  troppo male il pensiero che con il suo assecondare il marito, si stesse rendendo complice di un crimine e Bardack lo sapeva fin troppo bene.
“ sei stata costretta a prendere il posto di tua sorella e tutte le notti ti corichi con un uomo per il quale sei un bell’oggetto da mostrare in pubblico. Il tuo ventre sarà solo l’involucro per partorire i suoi figli, mentre si infilerà tra le cosce di sgualdrine e schiave dei peggiori bordelli. Padme…” le si avvicinò accarezzandole il viso e spostandole una ciocca di capelli dietro l’’orecchio, poi continuò “ sei troppo intelligente e valorosa per questa vita e Vegeta ha da tempo perso di vista i reali obiettivi di un re! Solo tu puoi ristabilire un equilibrio, ed io sono qui per implorarti di ragionare!”
“ e come posso io da sola cambiare il suo essere e la sua natura? Come potrei io aiutarti a fargli capire che il suo modo di governare è sbagliato?”
Bardack si inginocchiò ai piedi della regina e le baciò la mano, come il più devoto dei sudditi al suo amato sovrano e si mise in piedi avvicinandosi a lei.
La tirò a se inebriandosi del suo profumo e le aprì il palmo poggiandovi qualcosa.
Padme rimase immobile ed incapace di coordinare i movimenti del suo corpo; non aveva mai provato quelle sensazioni e la testa viaggiò tra le nuvole, fino a quando qualcosa di pesante, freddo e metallico la riportò alla realtà. Chinò il capo e vide un pugnale che brillava tra le sue mani.
“ facendo giustizia! Sei l’unica che ha accesso ai suoi appartamenti e l’unica che può avvicinarsi a lui! Fallo e sarai la mia regina; io e te governeremo con giustizia sul popolo dei saiyan!”
Lo guardó terrorizzata e non un muscolo del suo corpo si mosse. Tenne l'arma in mano e tremò. Era una saiyan, aveva già ucciso e non era donna da avere pietà; ma l'idea che avrebbe dovuto trafiggere il cuore del suo re la inquietava e non sapeva il perchè. Bardack era convincente; affascinante; aveva giocato sull'amicizia che li legava e al debole che sapeva avere per lui. Le prese il mento tra l'indice ed il pollice e poggió le labbra sulle sue osando ció che nessun uomo senza fegato avrebbe osato con la moglie del re.
" sta a te mia regina" e le diede le spalle lasciandola sola con i suoi pensieri.
Padme ritornó nei suoi appartamenti  e ordinó che nessuno la disturbasse. Rimase per ore a mollo nella sua enorme vasca lasciando che i caldi vapori ed il profumo degli oli essenziali la rilassassero. Ripensó a tutto e guardó il pugnale che brillava tra gli abiti che aveva lasciato a terra.
Vegeta era un uomo spietato e crudele, ossessionato da forza e purezza di sangue. Non sapeva nemmeno quali sembianze avesse la sua futura sposa e aveva solo sentenziato che la sorella della defunta Rosecheena prendesse il suo posto. Il motivo risiedeva della parentela con una delle famiglie più pure e influenti del pianeta e non un sentimento guidò ogni sua azione. Persino la notte, la usava solo per i suoi desideri e per dare finalmente ai saiyan un erede.
Bardack era stato più gentile, le aveva chiesto di diventare la sua regina e non le aveva imposto nulla. Era un uomo leale e coraggioso e sapeva che l' avrebbe trattata con rispetto.
Uscì dalla vasca e si avvolse in una delle sue ricche vestaglie di seta purpurea; ripose il pugnale in una delle tasche e aprì la porticina che dava agli appartamenti del re.
Era tutto buio e si avvicinó di soppiatto nella camera da letto dove intravide il sovrano che dormiva nudo, illuminato dai fiochi e argentei raggi della luna che si posavano sui solchi dei suoi gonfi e definiti muscoli.
Si avvicinó silenziosa come una pantera e si mise a cavalcioni sul letto, tirando fuori la lama del pugnale che avvicinó tremante al collo taurino del sovrano. Si bloccó pochi centimetri prima che il metallo sfiorasse le sue ambrate carni e deglutì mentre una goccia di sudore cadde dalla tempia alla guancia.
Nei mesi in cui aveva condiviso il talamo con lui, non lo aveva mai guardato dormire; non si era mai soffermata sulla sua rude bellezza e si disse che forse non si era nemmeno mai sforzata di penetrare le mura del suo cuore.
Indugió terrorizzata ed ebbe un sussulto quando sentì la voce profonda del marito riempire il silenzio di quella calda, ma cupa notte.
" fallo, è facile mia regina!" Sussurró stringendole un polso e avvicinando la lama al collo.
" se non lo faccio, ucciderai molti altri innocenti!" Rispose in un sussurro, con il cuore galoppante nel petto.
" si, è così! Coraggio Padme, fallo!" Le afferró con forza gli avambracci e la tiró a se così che la lama penetrasse la sua carne e gli generasse una ferita che inizió a sanguinare.
Si guardarono per secondi interminabili negli occhi; i neri braceri ardenti di uno nelle gemme color delle foglie dell'altra e rimasero immobili senza proferir parola. Nella stanza si udivano solo i loro affannati respiri e l'aria era tesa e tagliente come la lama al collo del re.
" se non mi uccidi ora, colui che ti ha messo tra le mani questo pugnale morirá, anche se si trattasse del piú fidato e valoroso dei miei soldati!" Disse con un roco gemito.
La regina non si mosse rimanendo in quella posizione e nel medesimo istante, lo sguardo del re si intensificò; la presa ai suoi nivei avambracci si fece piú salda, tanto che fece perno su di essi e ribaltó la situazione.
I peli ispidi del folto pizzetto che portava erano così vicini al suo viso, da pizzicarle la pelle e percepí il calore del respiro del suo re sulle gote che si infiammarono immediatamente.
Lentamente una mano del sovrano scese lungo la coscia della sua sposa e spostò la morbida seta della vestaglia purpurea, che scivolò sulle sue carni come lava incandescente sulla neve. La lama del coltello puntata al collo di Vegeta era l'unico ostacolo tra le loro labbra ed intanto ,le gocce di sangue che cadevano dalla sua ferita, macchiarono di rosso la carne del petto della regina.
Il sovrano leccò il suo sangue e aprì i lembi della vestaglia per poi avvicinare le labbra a quelle della sua sposa e serrargliele con un bacio che aveva il sapore metallico del sangue. Perso ogni controllo di se e venuta meno ogni umana razionalitá, Padme si lasciò travolgere finalmente e per la prima volta, dal vortice della passione e fece scivolare dalle mani l'arma, che cadde sul pavimento di marmo  con un sonoro tonfo.
Le loro labbra si sfiorarono; prima si assaporarono e poi finalmente si unirono in un bacio lungo ed intenso accompagnato dal viaggiare delle mani sui rispettivi corpi.
Padme senti ogni cellula del suo corpo bruciare di desiderio; la coda si sciolse dalla vita ed iniziò a vibrare per poi salire su e giù sulla schiena del re ,che era sceso a gustare il florido seno della sua sposa. Anch’egli liberò la grossa appendice pelosa e la intrecciò a quella di sua moglie che lentamente lasciò che le gambe si divaricassero.
Le strinse la coscia e si sistemò guardandola intensamente negli occhi.
“ sarai la mia fedele sposa e nobile sovrana?” le sussurrò poggiandosi sulla sua umida femminilità; desistendo dal farla sua.
“ si, sarò sempre e solo la tua regina” rispose ansimando e desiderosa di godere finalmente e con voglia della prestanza del suo re.
Quelle parole gli diedero il consenso di spingersi tra le sue cosce in modo deciso ,per poi lasciarsi andare ad un roco gemito, accompagnato dall’acuto ansimare di una donna che finalmente provava piacere con il suo uomo.
Si diedero rispettivamente senza risparmiarsi, riempiendo la camera da letto dei loro gemiti e impregnando il talamo con l’odore della loro passione.
Il sovrano si mise a sedere portandosi sul bacino la regina, che teneva a cavalcioni su di lui lasciando che danzasse reggendosi al suo collo.
Come Marte il dio della Guerra e la vestale Rea Silvia, si unirono quella notte tra le vermiglie lenzuola di seta per generare l’erede di un grande impero e adempirono al loro compito quando, appagati e affannati, si lasciarono andare l’uno nell’altra gettando il capo all’indietro.
Due occhi increduli e rabbiosi avevano assistito al consumarsi di quella passione, alimentata da un sentimento insolito per una razza di guerrieri spietati ed i suoi pugni si serrarono talmente forte, da far sbiancare le nocche.
Quella che doveva essere la sua vendetta, si era tramutata nella rovina del suo piano: la regina si era data al re e l’odore della sua fertilità aveva fatto si che quella notte l’erede al trono  fosse concepito.
Bardack ringhiò guardando con odio i due sposi tra le lenzuola e maledisse Vegeta per essersi preso ancora una volta ciò che credeva gli spettasse di diritto.
Pensava di aver sedotto e convinto la bella sovrana a giustiziare il tirannico re, ma l’aveva spinta tra le sue braccia.
Si era illuso che, dopo essersi liberato di lui, con o senza il consenso della regina, approfittando dell’odore che in quella luna emanava e che annunciava il suo esser pronta a procreare, l'avrebbe presa e avrebbe concepito un figlio forte e valoroso che avrebbe continuato la sua discendenza, aggiungendo alle sue umili origini da terza classe, la nobiltà e la forza di un’elite.
“ che tu sia maledetto re Vegeta, che siate maledetti tu e la tua progenie!” sibilò colmo di rabbia e frustrazione, per poi posare lo sguardo sulla donna che si era addormentata tra le braccia del  marito “ tu me la pagherai! Un giorno verrò a prendermi con la forza quel figlio che avrebbe dovuto essere il mio dannata donna!”
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Salve stimato pubblico lettorescrittore di efp,
è ormai noto per  chi mi conosce, il mio amore sconfinato per Bardack e Re Vegeta. Ancor più grande quello per il sovrano ,al punto che ho voluto regalargli una regina degna di lui.
Sapete che Padme appunto, mio OC e oramai per me canonica compagna del paparino di Vegeta (e a questo punto sua adorata mammina xD), accompagnerà il re dei saiyan in ogni mia idea lì dove avrò voglia di scrivere di loro.
Sono contenta perchè questa è una coppia che sta in qualche modo piacendo, nonostante i miei infiniti dubbi e patemi, ma dopotutto, chi è sicuro al 100 per cento di quello che fa?
Ho fatto un giro di parole inutile credo, ma ogni tanto mi piace interagire con voi con queste mie pazze e per niente esaustive note.
Sarò lieta di sapere che ne pensate e ringrazio sin da ora chi leggerà in silenzio e chi con un commento. Troverete un'illustrazione realizzata dalla mia dolcissima Sapphir Dream, valida autrice del fandom di cui vi allego il profilo (https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=986953). Ed una della mia socia Misatona (@laMichellona su Twitter-) Se volete vederne altre sono sul mio profilo Twitter e Facebook di cui trovate i link nelle info.
   
 
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