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Autore: HikariMoon    13/09/2019    1 recensioni
Sono stati eroi per la Terra, per Gran RoRo e per il futuro. Ma che cosa sarebbero potuti essere in un'altra vita? Scoprite una versione dei personaggi di Battle Spirits come non l'avete mai vista prima.
Genere: Avventura, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vite legate dal destino

La sveglia riprese a suonare e Dan borbottò qualcosa contro il cuscino, stringendoselo più forte alla testa. Perché la sera prima si era dimenticato di togliere la sveglia? Per una volta che aveva un giorno di ferie.

Sbadigliò e allungò il braccio per spegnere l’oggetto infernale che stava tentando di spaccargli i timpani. Tastò e tastò, ma sul comodino c’era solo la lampada e il cellulare.

La sveglia riprese a trillare.

Dan sospirò rassegnato e, con grande sforzo, emerse dal bozzolo delle coperte in cui si era rinchiuso. Sbatté le palpebre più e più volte, strizzando gli occhi contro la luce del sole che filtrava tra le tende. Perché aveva lasciato le tende aperte?

Si guardò attorno ancora una volta e, finalmente, la vide. La sveglia sembrava deriderlo da sopra la scrivania, accanto a un foglio con scritto una data. Perché aveva segnato la data di oggi?

Dan gemette e si lasciò cadere contro il cuscino. Che cosa gli era preso la sera prima?

Il cellulare vibrò.

Sperando che non fosse qualche problema sul lavoro, lo afferrò e si sforzò di mettere a fuoco le scritte sullo schermo. Aveva un messaggio vocale. Non guardò neppure di chi fosse, si limitò ad attivarlo lasciando scivolare il telefono sul cuscino. Aveva già chiuso gli occhi.

“Dan, sono Kajitsu. Stai ancora dormendo, vero? Yuuki era sicuro che sarebbe successo. Mi raccomando, non fare tardi. Altrimenti ci resto male.”

Alla risata divertita di Kajitsu che chiuse il messaggio, Dan saltò su dal letto con gli occhi sgranati, affondando le mani nei capelli.

“Maledizione! Ecco perché!”

Si catapultò giù dal letto, finendo in ginocchio, e gattonò fino alla scrivania. Solo allora realizzò che avrebbe potuto controllare sul cellulare che ora fosse. Afferrò comunque la sveglia e sbiancò. Erano le 9:08.

Dan si rimise in piedi e fece volare la sveglia sul letto. Si guardò attorno, per un attimo colto dal panico, e vide sulla maniglia dell’armadio il completo. E si portò di nuovo le mani tra i capelli.

“Il matrimonio!”

Kenzo, blocco in mano, passò in rassegnare per la seconda volta il salone e i tavoli del giardino. I membri del catering lo stavano guardando male e, in un certo senso, lui li capiva ma aveva promesso a Mai che sarebbe stato tutto perfetto. Lei aveva già abbastanza di che preoccuparsi con Clarky.

“E ricordate che vi farò segno quando sarà il momento di portare la torta.”

Non aspettò che gli rispondessero e andò a verificare che la leggera pioggia della notte prima non avesse danneggiato le decorazioni del giardino.

“Kenzo! Non so come avrei fatto senza di te!”

Mai sbucò in quel momento, borsa in spalla e fiato corto. “Hai fatto un lavoro straordinario.”

“Il merito è stato soprattutto di Kajitsu, Yuuki e Clarky. Hanno scelto tutto loro. Hai visto la torta?”

La donna annuì, ammirando le tavolate pronte ad accogliere il buffet. “Kajitsu ha fatto un capolavoro, come sempre. I suoi dolci sono arte!”

Kenzo allungò la mano per sistemare uno dei rami intrecciati e, dopo averlo guardato, annuì soddisfatto.

“Hai visto Clarky?”

Kenzo tornò a voltarsi verso Mai, sedutasi un attimo su una delle sedie. Aveva aperto la borsa e stava controllando la sua macchina fotografica, quella professionale che usava solo in quelle occasioni. Anche se, pensò divertito, quel giorno avrebbe dovuto lasciare che anche qualcun altro la prendesse in mano.

“Al piano di sopra. Penso ti stia spettando.”

Mai scoppiò a ridere, si rimise in piedi, e afferrò la borsa. “Allora lo raggiungo. Lo sai come può essere lui. È capace di creare un dramma per un nonnulla.”

“Allora, vai, che qui è tutto sotto controllo. Così ti prepari anche tu.”

Mai gli schizzò l’occhio e corse verso la casa, un sorriso sulle labbra. Kenzo tornò serio e riprese a scorrere la propria lista. Catering controllato, decorazioni controllate…

“La musica!”

E si affrettò verso il gruppetto di musicisti per far loro una nuova interrogazione a sorpresa. Tutto sarebbe stato perfetto, o lui non si chiamava Hyoudo Kenzo.

Hideto gettò un’ultima occhiata al navigatore, giusto per essere sicuro che la strada fosse giusta, e svoltò. La richiesta di Yuuki lo aveva colto un po’ alla sprovvista, soprattutto quando aveva scoperto che anche Kajitsu si era premunita di imprimere la data nella sua testa. E Kajitsu era tanto dolce, ma sapeva essere determinata.

Questo Bashin Dan doveva proprio essere un caso particolare.

Non appena svolto, la prima cosa che vide, a una ventina di metri da lui, era un uomo dai folti capelli rossi vestito in smoking che imprecava contro un automobile. Si avvicinò rallentando la macchina e scuotendo la testa: cominciava a capire.

“Stupida automobile!” E il tizio dai capelli rossi sferrò un calcio a una delle gomme.

Hideto si fermò, abbassò il finestrino e si sporse sopra al sedile del passeggero. “Bashin Dan?”

Dan ruotò e aggrottò la fronte, guardandolo sorpreso. “Sì, sono io.”

Poi sembrò realizzare che anche lui indossava uno smoking e il sollievo si fece largo sul suo viso.

“Sei un amico dei Momose?”

Hideto si sforzò di non ridere, limitandosi ad aprirgli la portiera.

“Esatto, Yuuki mi ha quasi obbligato a farmi venire qua. E a vederti, mi sa che aveva ragione.”

Dan scoppiò a ridere, afferrò chiavi, cellulare e un sacchetto dalla sua auto, e si sistemò sul sedile.

“Sei il mio salvatore. Ho fatto del mio meglio, ma stamattina mi sono comunque svegliato tardi e non so che cosa è preso alla mia auto.”

Hideto ridacchiò, immettendo l’automobile nel traffico.

“Io sono Dan, comunque.”

Gli strinse brevemente la mano ricambiando il sorriso. “Hideto. Sicuro di essere amico di Kajitsu e Yuuki? Non me ne volere, ma loro sono sempre così precisi e-”

Dan scoppiò a ridere. “Lo so. Me lo dicono tutti. Ci siamo conosciuti a una convention di non mi ricordo più quale RPG. Aveva bisogno di un terzo componente dato che loro già occupavano il ruolo di tank e di healer. Così sono entrato in scena io.”

“Ora capisco,” ribadì Hideto impostando l’indirizzo datogli da Mai. “Hai approfittato della segreta passione dei fratelli Momose.”

“Ma tu gli hai mai visti giocare? Fanno quasi paura!”

Clarky inspirò profondamente e riprese a marciare. Mai, seduta su una delle poltroncine, sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Sapeva di essere ridicolo, ma non riusciva a trattenersi. Era andato tutto bene, fino a pochi minuti prima. Poi era arrivata Mai, anche lei già pronta, e lui aveva realizzato quanto poco tempo mancasse alla cerimonia.

Si infilò le mani nei capelli e si voltò verso di lei con gli occhi stralunati.

“E se stessi per fare l’errore peggiore della mia vita?”

“Non dire sciocchezze. State insieme da quattro anni. Avevate pianificato il matrimonio da cinque mesi.”

Mai si alzò in piedi e gli venne incontro. Gli afferrò le mani e gliele strinse, sorridendo.

“Siete la coppia più dolce e adorabile che conosco. Mi fate quasi venire le carie.”

Clarky abbozzò un sorriso, per poi tornare serio. Si separò da Mai e si diresse verso il tavolino sui cui aveva posato il piccolo bocciolo di rosa. Lo prese delicatamente tra le dita, facendolo roteare.

“Non voglio farla soffrire, Mai. Ha già dovuto affrontare così tanto.”

Mai tornò ad affiancarlo, lo afferrò per le spalle e lo costrinse a guardarla negli occhi.

“Clarky, ascoltami. Yuuki non ti avrebbe mai fatto avvicinare a lei se avesse anche solo sospettato che tu le avresti fatto del male. Tu la fai felice, vi amate. Perché non lasci perdere tutte queste sciocchezze e ti decidi a godere questo momento? Vuoi passare il resto della tua vita con lei, non è vero?”

Clarky distolse lo sguardo, ripensando alla prima volta che aveva incontrato Kajitsu. Era ancora solo uno sciocco, che si divertiva ad andare alle feste e a conquistare le ragazze in cerca di quella giusta per lui. Le aveva offerto un fiore e un sorriso smagliante, ma lei lo aveva guardato senza battere ciglio e aveva rifiutato.

Si era innamorato in quel momento e si era ripromesso che avrebbe fatto di tutto per dimostrare che non stesse scherzando.

Ricordò i primi appuntamenti, le serate a guardare film e chiacchierare, le passeggiate nei parchi e i pomeriggi a pattinare. Sorrise ripensando al giorno in cui Yuuki lo aveva preso da parte e gli aveva chiesto quali fossero le sue intenzioni. Aveva realizzato allora che voleva stare tutta la vita con lei.

“Sì.”

Clarky scoppiò a ridere e strinse tra le braccia Mai, facendola roteare. “Sì! Grazie Mai, per avermi impedito di fare l’errore peggiore di tutta la mia vita! Non vedo l’ora che la cerimonia inizi!”

Quando Yuuki rientrò nella stanza, Kajitsu era seduta vicino alla finestra. Stringeva il bouquet di rose bianche e girasoli tra le dita e fissava l’esterno.

“Tutto a posto, sorellina?”

Si voltò verso di lui con un sorriso radioso. “Non riesco ancora a credere che sia tutto vero.”

Yuuki superò in poche falcate la distanza che lo separava da lei e si inginocchiò al suo fianco. Strinse le sue mani inguantante tra le sue e la guardò dolcemente.

“È tutto vero.”

Lei chiuse gli occhi e lui notò piccole gocce imperlate tra le sue ciglia. “Sono così felice, Yuuki. Così felice.”

Delicatamente le tolse il bouquet dalle mani. Si alzò, trascinandola su, e la strinse tra le braccia.

“Va tutto bene, sorellina. Va tutto bene.”

Kajitsu posò la guancia contro la sua spalla, stringendo le dita sulla sua giacca.

“Mi sembra impossibile, fratellone. Dopo l’incidente in cui sono morti i nostri genitori, abbiamo sempre dovuto lottare. E ora invece…”

Yuuki sentì la sua voce incrinarsi. La fece staccare da lui e le strinse il volto tra le mani.

“E invece ora è arrivato il momento che tu sia felice. Il mio sogno più grande è sempre stato quello che tu avessi un futuro bellissimo. Dimentichiamoci il passato, ok?”

Kajitsu annuì, afferrando il fazzoletto che le stava porgendo e usandolo per asciugarsi gli occhi. Aveva passato la maggior parte della vita a proteggerla, a fare il possibile affinché niente potesse più farla soffrire. Aveva avuto paura, quando aveva realizzato quanto Kajitsu si fosse innamorata di Clarky. Se lui l’avesse presa in giro, le si sarebbe spezzato il cuore. Ma aveva temuto invano perché lui amava Kajitsu quanto lei amava lui. E, per la prima volta, Yuuki aveva potuto fare un passo indietro e affidare la felicità di sua sorella a qualcun altro.

Kajitsu gli afferrò una mano. “Promettimi che troverai la felicità anche tu, dammi la tua parola, ti prego.”

Yuuki sorrise e le sfiorò la fronte con un bacio. “Lo farò, te lo giuro. Ma ora non pensare a me, pensa a te stessa. Vai a vivere il tuo futuro.”

Kajitsu si guardò attorno e faticò a trattenere le lacrime. Attorno a lei c’erano tutti i suoi amici, le persone che più amava, che erano diventate una famiglia per lei, e ogni volta che si voltava vedeva tutti gli sforzi che avevano fatto per rendere quel giorno meraviglioso.

Non avrebbe mai potuto ripagarli abbastanza.

“Sei una sposa radiosa, Kajitsu!”

Mai si fece largo e le venne incontro con le braccia spalancate, due calici di champagne nelle mani. Le gettò le braccia al collo.

“Mai, grazie! Grazie davvero. Non so come avremmo fatto senza di te! Clarky mi ha raccontato tutto.”

La donna scoppiò a ridere e, separatasi da lei, le porse uno dei due bicchieri.

“Lo sai, com’è. Ogni tanto ha bisogno che qualcuno gli metta in chiaro le cose.”

Kajitsu sorrise cercandolo con lo sguardo. Era a pochi metri più in là, in un gruppo in cui c’erano anche Yuuki, Hideto, Dan e Kenzo. Mai intrecciò un braccio al suo.

“Sono quasi invidiosa di come vi guardate. Se uno dei miei ragazzi mi avesse mai guardato così, mi sarei già sposata.”

Kajitsu abbassò lo sguardo, sentendosi le guance accaldarsi. Poi, tornò a voltarsi verso l’amica.

“Troverai anche tu l’uomo perfetto.”

Mai sbuffò e rise, facendole poi un cenno verso avanti. “Vi lascio soli.”

Kajitsu ridacchiò e scosse la testa vedendola allontanarsi con i pollici alzati. Poi, si voltò e il suo sguardo incrociò quello di Clarky. Sorrise e intrecciò la mano alla sua. Clarky le sfiorò le nocche con il pollice.

“Permettete questo ballo, signora Ray?”

Annuì, faticando a trattenere la propria gioia. Risero mentre si stringevano l’uno all’altra, cominciando a ondeggiare piano sulla melodia che riempiva l’aria. Il mondo si restrinse a loro soli.

“Sono l’uomo più felice di questo mondo.”

Kajitsu posò la testa contro il suo petto e sorrise felice.

Rimasero in silenzio a lungo, appagati dallo stare semplicemente vicini. Non avevano bisogno di parole per sentire l’amore l’uno dell’altra.

Poi, Clarky rise. Kajitsu sollevò la testa e seguì il suo sguardo. Rise anche lei.

“Ma sei sicura che tra quei due possa funzionare?”

“Chiamalo intuito femminile.”

“Ah, beh, io sicuro non ti contraddico. Ti conosco troppo bene per farlo!”

E le catturò le labbra in un bacio.

Mai si lasciò scivolare su una sedia, emettendo un verso di sollievo dal togliere il peso dai piedi, almeno per un paio di minuti. La cerimonia era stata meravigliosa, tutto era stato perfetto, anche grazie a Kenzo, ma lei non vedeva l’ora di scaricare un po’ di tensione.

Sorseggiò dal proprio calice di champagne, sorridendo nel vedere Clarky e Kajitsu ballare dolcemente stretti l’uno all’altra.

Era tutto bellissimo, ma sperava davvero che nessuno dei suoi amici e amiche avesse intenzione di sposarsi nell’imminente futuro.

“Questo posto è libero?”

Mai si voltò e vide davanti a lei un giovane uomo con capelli rossi fin troppo spettinati per una cerimonia. Poi si rese conto di quello che aveva tra le mani e scoppiò a ridere. Il tizio sbuffò e si sedette dalla parte opposta del tavolino, posando tra loro due il bouquet di rose e girasoli.

“Non è divertente.”

Mai si morse un labbro, nascondendo la bocca dietro alla mani e sforzandosi in tutti i modi di frenare l’ilarità.

“Devo farti le mie congratulazioni?”

Le rivolse una smorfia e incrociò le braccia. “Non capisco perché non poteva lanciarlo di nuovo. Ero lì per sbaglio! Una delle ragazze aveva perso la borsa!”

“Voleva il bouquet!”

E Mai scoppiò di nuovo a ridere. Lui le lanciò un’occhiataccia, ma si vedeva che anche lui stava cominciando a fare fatica a restare serio.

“Prima di prendere in giro le persone, potresti anche presentarti almeno.”

Mai tornò seria, anche se non riuscì a togliersi il sorriso dalle labbra, e gli tese la mano.

“Shinomiya Mai, la testimone dello sposo e grande amiche di entrambi.”

“Bashin Dan, amico della sposa.”

Mai aggrottò la fronte e poi gli puntò il dito contro. “Quello con cui giocano a… cavolo qual è il nome di quel gioco?”

Dan scoppiò a ridere. “Tu invece come li conosci?”

“Sono un’assidua della White Rose, la pasticceria di Kajitsu. E ho frequentato alcuni con all’università insieme a Clarky e Yuuki.”

Poi Mai si abbassò, mettendosi a rovistare nella borsa. Dan si sporse per vedere che cosa stesse facendo.

“Puoi prendere un attimo il bouquet?”

“Certo.”

Si voltò fulminea, la macchina fotografica stretta tra le mani, e scattò una foto di un allibito Dan. Continuò a fissarla con gli occhi sgranati anche mentre controllava come fosse venuta.

“Questa Kajitsu e Clarky la adoreranno.”

“Non puoi dire sul serio!”

Mai gli schizzò l’occhio. “Ovvio che sì, sono la fotografa del matrimonio! E adesso scusami, ma il dovere mi chiama!”

Corse via ridendo. Gettò uno sguardo oltre la spalla e lo vide saltare in piedi, trottandole dietro.

“Mai!”

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SPAZIO AUTRICE:

Siamo arrivati alla fine della seconda BS Week! Quasi quasi mi commuovo! Anche quest’anno ho voluto concludere con una storia un po’ più corale, dove ci fossero tutti i Maestri della Luce.

Ero riuscita a depistarvi all’inizio? Immaginavate che fosse di qualcun altro il matrimonio? Lo so, sono perfida. Ma l’idea mi piaceva troppo. Ho cercato di immaginarmi come avrebbero potuto essere le vite dei Maestri della Luce in un mondo come al nostro, senza portali per altri mondi o missioni per salvare la Terra (quindi niente Angers, sorry).

Quindi, è nata questa piccola storia. Dove Yuuki e Kajitsu non portano con loro il peso delle vite passate e dove i Maestri della Luce non si sono per forza conosciuti tutti da ragazzi. Ma voi che dite, Kajitsu ci avrà visto giusto? Dopotutto, in Gekiha sembrava averci visto lungo.

Non penso di avere molto altro da dire, se non ringraziare tutti coloro che hanno letto e in particolare Elinacrisant per aver partecipato insieme a me a quest’avventura! Grazie!

Detto questo, si chiude il sipario su questa settimana. Forse in futuro se mi verrà l’ispirazione aggiungerò un capitolo “bonus” per il giorno in cui non ho scritto niente. Si vedrà!

Mi prenderò un paio di giorni per ricaricare le energie (è stato davvero un tour de force) e vi do appuntamento all’episodio 4 che spero di pubblicare il prima possibile!

Varco apriti, energia!

HikariMoon

  
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