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Autore: sissy05    13/09/2019    1 recensioni
Una sera come tante il famoso eroe parigino si aggireva tra i tetti della città quando i suoi ricordi lo portarono vicino casa di Marinette.
Dopo aver notato la luce accesa, decide di avvicinarsi ad una delle finestre della sua stanza e guardando al suo interno fa una scoperta sconvolgente.
Se siete curiosi di sapere cosa ha visto chat seguite la mia storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero in macchina diretto al punto d'incontro che avevamo scelto con gli altri. Avevamo deciso di incontrarci davanti la scuola soprattutto per Marinette a causa dei suoi continui ritardi seguiti da scuse più che improbabili, ero molto curioso di sentire cosa avrebbe raccontato questa volta. Avevo la certezza che non sarebbe arrivata puntuale e la colpa sarebbe stata anche un po' mia perché quando andai via mancavano meno di quindici minuti all'orario stabilito e sicuramente conoscendola questo avrebbe causato un bel ritardo, io dal canto mio, rientrato in camera cambiai velocemente mettendo una maglietta abbastanza aderente bianca e dei jeans scuri con una cintura intrecciata marrone chiaro, più decorativa che funzionale. Qualche secondo dopo puntualissima come sempre Nathalie aveva bussato alla mia porta per avvisarmi che la macchina era pronta. A quelle parole schizzai letteralmente fuori, catapultandomi in macchina chiedendo di fare il prima possibile.

Del tutto inutile dire che l'unica cosa che aveva invaso completamente la mia mente per tutto il tempo era soltanto lei.

Vidi in lontananza la scuola e la cercai subito con lo sguardo ma come avevo già immaginato di lei non c'era ancora traccia, al contrario Alya e Nino erano già lì che seguivano con lo sguardo la macchina in cui mi trovavo.

Qualche istante dopo il mio autista accostò e io scesi subito dirigendomi verso di loro.

« Ciao brò »

Nino si era avvicinato tenendo un braccio in alto in segno di saluto e un sorriso smagliante sulle labbra, mentre la sua ragazza camminava ad un passo di distanza da lui sorridendo anche lei felice di vedermi.

« Ciao, Nino »

Mi avvicinai a lui e lo salutai come facevamo sempre stringendoci in un amichevole abbraccio e scambiandoci una scherzosa pacca sulle spalle. Non appena ci allontanammo incontrai lo sguardo di Alya che salutai immediatamente venendo subito ricambiato.

« Solo molto contento di vedere che tuo padre ti ha lasciato l'interno pomeriggio libero, temevo che ci avresti dato buca per qualche impegno spuntato fuori all'improvviso. »

« Lo temevo anche io per questo sono stato molto insistente in questi giorni continuando a ricordare a Nathalie di non prendere impegni per oggi tanto che penso che ora potrebbe odiarmi. »

Alzai lo sguardo verso i miei due amici guardandoli imbarazzato, grattandomi la nuca sentendomi un po' in colpa nei confronti della segretaria di mio padre che avevo letteralmente tormentato per tutta la settimana, loro si scambiarono uno sguardo di intesa prima di scoppiare in una fragorosa risata.

« Brò sei incredibile. »

Contagiato dalla loro risata mi rilassai lasciando scivolare via i sensi di colpa iniziando a chiacchierare allegramente con loro. Dopo un po' controllai l'orario sul display del mio cellulare notando che erano già passati più di 10 minuti da quando ero arrivato.

« Alya hai notizie di Marinette? Dovevamo incontrarci qui 10 minuti fa. »

« Bhe 10 minuti di ritardo sono un po' pochi per una ritardataria seriale come Marinette, credo dovremmo aspettare ancora un po' prima di vederla arrivare. »

Sorrisi divertito a quell'affermazione, Alya aveva proprio ragione, conoscendola e considerando che le avevo strappato la promessa di farsi carina per me sicuramente aveva letteralmente svuotato l'armadio ed era andata in crisi non sapendo cosa indossare, e questo significava che non sarebbe apparsa molto presto. Ma sapevo perfettamente che aspettarla ne sarebbe valsa la pena.

Venni risvegliato dai miei pensieri dalla voce di Alya che guardava me e Nino indicandoci con un cenno del capo la scalinata d'ingresso della scuola.

« Che ne dite ragazzi se ci sediamo sulle scalinate della scuola mentre l'aspettiamo? ho paura che l'attesa sia lunga. »

Io e Nino constatando che aveva pienamente ragione la seguimmo sedendoci sulle scalinate iniziando a chiacchierare del più e del meno, e visto che di Marinette non c'era ancora traccia decidemmo insieme cosa fare quel pomeriggio trovandoci a concordare con le parole di Alya "se non le piace il programma che abbiamo fatto se lo farà piacere, così impara ad arrivare in ritardo." Inutile dire che sia io che Nino scoppiamo a ridere per la maniera autoritaria e inflessibile che riservava a volte alla sua migliore amica.

Mentre ridevamo ancora divertiti sentimmo l'assordante rumore di un clacson che ci portò a voltarci velocemente verso la strada trovandoci davanti a quella scena che era quasi all'ordine del giorno prima del suono della campanella. In mezzo alla strada davanti ad una macchina si trovava Marinette che continuava a scusarsi imbarazzata mentre l'autista ancora al volante e alquanto infastidito farfugliava qualcosa in sua direzione attraverso il finestrino. Era tipico di Marinette, quando è in ritardo smetteva di fare attenzione a ciò che la circondava.

La guardai mentre si chinava in segno di scusa un'ultima volta prima di iniziare a correre in nostra direzione, non fece molta strada quando inciampò sul bordo del marciapiede prima di salirci ma con i suoi straordinari riflessi e una serie di mosse che personalmente ritenevo umanamente impossibili si rimise in piedi sospirando sollevata.

Alya che come noi era rimasta seduta ad osservare la scena si alzò velocemente scuotendo la testa ormai scoraggiata.

« Non cambierà mai, come devo fare con quella ragazza? » Sospirò pesantemente « riuscirà mai a fare due passi senza combinare un disastro? »

Continuando a scuotere la testa si incamminò velocemente verso di lei con aria di rimprovero che svanì quasi subito trasformandosi in divertimento quando Marinette iniziò a raccontare in maniera animata e gesticolando velocemente una qualche scusa per il suo immenso ritardo che si era esteso a più di mezz'ora.

Vidi anche Nino alzarsi e dirigersi verso di loro per salutare la ritardataria mentre io decisi di prendermela comoda rimanendo lì qualche istante in più per osservarla, aveva mantenuto la promessa, infatti era bellissima, indossava una gonna in tulle con varie sfumature di rosso con delle venature di nero, una camicetta bianca con un grande scollo a barca che le lasciava scoperte le spalle e il petto e permetteva alle maniche in chiffon di ricadere dolcemente sulle braccia scoperte, la camicetta in oltre usciva a sbuffo dalla gonna dandole un effetto morbido e divertente. Aveva abbinato al completo dei sandali non troppo alti con la punta chiusa e dei nastri intrecciati che salivano fino a metà polpaccio, al posto della sua solita borsetta ne portava una nera rotonda lavorata ad intreccio e i suoi bellissimi capelli che di solito raccoglieva in due abitabili codini ricadevano sciolti sulle sue spalle.

Solo guardarla da lontano mi fece perdere un battito, e anche se mi ero ripromesso di fare il bravo e comunicare ai nostri amici li cambio di relazione tra me e lei in maniera più delicata persi totalmente la capacità di ragionare e senza aspettare oltre mi alzai sorridendo e mi diressi verso di lei. Non appena Alya mi vide triò una leggera gomitata all'amica per invitarla ad avvicinarsi completamente ignara della situazione, ma notando la totale assenza di reazione da parte sua decise di intervenire in maniera più invasiva spingendo con forza Marinette in mia direzione.

Inutile dire che fui molto contento di sentire il calore del suo corpo sul mio petto. Sorrisi divertito e mi abbassai all'altezza del suo orecchio per sussurrarle.

« Non riesci proprio a stare lontana da me eh princess?! »

E proprio come mi aspettavo lei alzò subito lo sguardo verso di me più rossa di un peperone e tentò di sfuggirmi, ma prima che potesse anche solo pensarlo avvolsi un braccio alla sua vita tenendola ben stretta e con la mano libera le accarezzai la guancia per poi baciarla dolcemente sulle labbra. Il tempo si fermò ancora una volta e quando mi allontanai di pochi centimetri dalle sue labbra riuscì solo a sussurrare quello che pensavo da quando nemmeno un'ora prima l'avevo lasciata nella sua stanza.

« Non vedevo l'ora di rivederti.»

Persi l'uno nello sguardo dell'altro ci eravamo completamente dimenticati di ciò che circondava ma a risvegliarci dal nostro mondo fu un urlo di Alya.

« C-COSA STA SUCCEDENDO QUI ! »

Mi voltai verso di lei che ci guardava a bocca aperta occhi sgranati e sguardo incredulo mentre Nino era in una sorta di stato di trance con la bocca aperta e gli occhi che a momenti saltavano fuori dalle orbite.

Sorrisi a quella scena e decisi di divertirmi un po', in parte per vedere la reazione scioccata dei miei due migliori amici e in parte per prolungare il contatto tra me e Marinette.

« Non capisco Alya non era forse questa la tua intenzione, non l'hai spinta volutamente tra le mie braccia, ho solo fatto quello che volevi. »

Il suo sguardo trasmetteva confusione e smarrimento emozioni che non le permettevano di parlare.

« Non eri tu quella che complottava con Nino per far si che io e Marinette potessimo che so.... diventare una coppia? »

Alya sgranò ancora di più gli occhi mentre Nino non cambiò posizione; rimase letteralmente immobile.

« Andiamo! sono sicuro che avevi in mente qualcosa anche per oggi, mi stupirei se fosse il contrario. »

« T-tu lo sapevi? »

« In realtà è stata una conseguenza, ho capito tutti quei strani comportamenti da parte vostra (che prima mi erano inspiegabili) solo dopo che io e Marinette ci siamo chiariti. »

Sussultò e fece un passo avanti.

« Chiariti? »

Abbassai lo sguardo su Marinette che ancora rossa rimaneva stretta al mio petto mentre guardava Alya imbarazzata. Ma quando notò che il mio sguardo si concentrava di nuovo su di lei alzò il suo incastrandolo di nuovo nel mio.

« Sì, CHIARITI »

Sorrisi dolcemente senza interrompere il nostro scambio di sguardi ricevendo in risposta un sorriso smagliante.

« ADESSO BASTA COSA CAVOLO È SUCCESSO TRA DI VOI E PERCHÉ IO NON NE SO NIENTE. »

Sì avvicinò in maniera minacciosa e sventolò un dito verso la mia ragazza.

« Signorina tu mi devi un sacco di spiegazioni, e sarà meglio che ti inventi una scusa abbastanza buona perché non sarò tanto clemente. »

Marinette ingoiò a vuoto e spaventata iniziò a farfugliare.

« Io e-ecco... vedi... è successo.. che... »

« È stata un'idea mia quella di non dirti niente. »

Lei mi fulminò con lo sguardo e si concentrò su di me.

« Bene, allora per iniziare spiegarmi di preciso a cosa ti riferisci con non dirti niente, cose che non doveva dirmi. »

Tutto questo era estremamente divertente e non potei fare a meno di aprirmi in un enorme sorriso.

« Il fatto che ci siamo fidanzati, No? »

Se era possibile spalancò la bocca più di prima.

« Voi due siete f-fidanzati? »

« Sì »

La sfacciataggine e il sorrisetto furbo che erano dipinti sul mio volto la lasciarono senza parole per un paio di minuti.

« Tu chi sei e cosa ne hai fatto di Adrien?. »

Non potei trattenermi oltre e esplosi in una fragorosa risata.

« Sono sempre io Alya, solo che ora ho al mio fianco la ragazza che amo e incredibilmente solo quando sono con lei sono capace di mostrare lati del mio carattere che di solito non riesco a far emergere. »

« Ok ok piano! sono un bel po' di cose da assimilare ma prima di tutto, hai detto che Marinette è la ragazza che ami? »

« Sì Alya l'ho detto Marinette è la ragazza che amo. »

Seguirono qualche secondo di silenzio e poi un urlo eccitato da parete di Alya.

« O-oddio non stai scherzando vero? »

« No, Alya non scherzo. Amo Marinette e lei ora è la mia ragazza." Guardai Marinette che rossa mi fissava sempre appoggiata sul mio petto » e spero che lo rimanga per sempre." Sperando che in futuro diventi qualcosa di più.

« Ok allora esigo delle spiegazioni »

Incrociò le braccia sul petto e mi guardò con aria di sfida.

« Avrai tutte le spiegazioni che vuoi ma prima sarà meglio che ci incamminiamo verso Place du Trocadéro, abbiamo già perso troppo tempo qui tra il ritardo di una certa persona e tutta questa storia. »

Gli voltai le spalle trascinando Marinette con me per poi voltarmi nuovamente verso di lei indicando con un movimento della testa Nino.

« Sarà meglio che tu faccia qualcosa per quello sai, ho paura che abbia smesso di respirare, ma non saprei dirti di preciso quando. »

Senza indugiare oltre mi voltai nuovamente riprendendo a camminare intrecciando le dita della mia mano con quelle della mia ragazza che camminava alla mia destra e che con il volto girato verso i nostri amici, spiava la loro reazione da dietro la mia spalla.

« Non credi di aver esagerato dopotutto loro non hanno mai visto Adrien comportarsi come Chat noir. »

Mi fermai e portai la mano libera sulla sua guancia molto lentamente costringendola così a voltarsi in mia direzione e smettendo di guardare loro che si stavano finalmente incamminando.

« Vedo che ti è tornata la voce, pensavo che il gatto ti avesse mangiato la lingua." Mi avvicinai al suo volto e mi fermai ad un soffio dalle sue labbra. "Però se vuoi posso rimediare. »

Stavo per baciarla quando un urletto sorpreso proveniente dalle nostre spalle mi fermò.

« Io lo sapevo! Tu non sei Adrien che ne hai fatto del mio migliore amico parla. Chi sei un altro akumizato di papillon? Sta lontano da Marinette. »

La giornata stava prendendo un risvolto comico più di quanto avevo previsto e io non potevo fare altro che ridere.

A differenza mia Marinette era combattuta tra il mostrarsi imbarazzata per le loro azioni, divertita per la reazione del nostro amico o preoccupata che Nino potesse attaccarmi veramente credendomi un impostore.

« Nino non preoccuparti è veramente lui. »

« Non farti ingannare Marinette è la sua copia perfetta ma non è lui.»

Non resistevo più tutto questo era troppo divertente e stavo letteralmente morendo dalle risate così quando alzai lo sguardo mi trovai di fronte l'espressione minacciosa di Nino, quella confusa di Alya che non sapeva a cosa credere e quella accusatoria di Mari che chiedeva aiuto nello sbrogliare la situazione. Riacquistai un po' di autocontrollo e mi avvicinai a Nino appoggiandogli una mano sulla spalla.

« Brò davvero sono io non preoccuparti sono sempre lo stesso, è solo che ho scoperto una cosa molto interessante. »

Lui alzò un sopracciglio dubbioso.

« Cosa? »

Mi avvicinai di più a loro per fare in modo che potessero sentirlo solo loro due e sussurrai.

« Ho scoperto che mi piace metterla in difficoltà. Ho scoperto di amare il modo in cui inizia a balbettare cose senza senso o il modo in cui arrossisce fino alla punta delle orecchie e anche il modo in cui solo lei riesce ad inciampare anche da ferma. E solo ora che ho finalmente capito di amarla mi sono accorto di esserne totalmente dipendente. »

Mi allontanai da loro e li guardai sorridendo dolcemente.

« Per questo ti chiedo di ascoltare quello che ho da dire prima di decidere se sono o no il vero Adrien. »

Iniziai a raccontare loro la scusa che avevo invento qualche ora prima con Marinette, non mi piaceva mentire a Nino ed Alya ma questa volta era necessario, e poi non tutto era una bugia.

Gli raccontai di come alcuni giorni prima avevo avuto un servizio fotografico vicino la torre Eiffel e che a causa di alcuni problemi era stato interrotto, mentre aspettavo mi ero accorto della presenza di Marinette che disegnava lì vicino e ripensando ai suoi strani comportamenti mi ero avvicinato deciso ad avere delle spiegazioni, ma non riuscendo ad ottenerle. Da quel pomeriggio tornai a trovarla tutte le sere fino a quando qualcosa non era cambiato.

«.... abbiamo passato un po' di tempo insieme e qualcosa è scattato in me, mi sono accorto di averla sempre guardata, di aver sempre odiato il fatto che si comportasse in maniera diversa solo con me, odiavo il fatto che non mi sorridesse come sorrideva agli altri, odiavo il fatto che fosse sempre gentile con tutti ma che con me non riusciva nemmeno a spiccicare parola, ma adoravo il suo modo di balbettare e il rossore che subito ne conseguiva o il fatto di essere sempre pronta a tutto per il bene delle persone che le stanno a fianco.Mi sono accorto di un'infinità di cose che avevo sempre pensato ma mai compreso veramente e un in un istante mi sono reso conto di amarla. Da quel momento l'unica cosa che desideravo era averla al mio fianco, una confessione d'amore farfugliata per sbaglio mi ha aperto gli occhi definitivamente e ufficialmente ieri sera Marinette è diventata la mia ragazza. Spero di essere stato abbastanza convincente perché se così non fosse posso sempre prendere la mia ragazza e decidere di trasformare questa uscita tra amici in un appuntamento visto che Nino non sembra così convinto.»

Le loro espressioni erano un misto di sorpresa e incredulità.

« Vedete che faccio sul serio » sospirai stanco.

« Ogni cosa che ho detto su di lei la penso veramente mi ci è voluto un po' ma ci sono, arrivato so che praticamente sono stato cieco e ottuso per molto tempo e che non ho capito quello che agli occhi del resto del mondo era più che chiaro ed e' per questo che ora devo rimediare. Per questo ieri ho chiesto a Mari di non dirti niente Alya, volevo essere io a spiegarti con attenzione quanto stupido fossi stato. »

Guardai Alya negli occhi serio ed emozionato e finalmente sul suo volto si aprì un sorriso dolce e sereno, si lanciò contro Marinette con le lacrime agli occhi iniziando a farfugliare quanto fosse felice per lei, a quel punto lasciai la mano di Marinette così da lasciare a loro quel momento e mi voltai velocemente verso Nino quando sentii una sua mano poggiarsi sulla mia spalla.

« Questo si che è parlare brò mi hai commosso, c'è voluto tempo ma ci sei arrivato alla fine!! »

Mi sorrideva fiero come se avessi appena compiuto la più grande impresa di sempre e io non potei che ricambiare il suo sguardo con uno felice e sicuro.

« Se posso permettermi (e si, penso di averne tutto il diritto) sei molto più che ottuso, sei un idiota.»

Mi voltai trovando la ragazza del mio migliore amico che mi puntava un dito contro con sguardo accusatorio.

« Alya cosa sto dicendo!»

« Fammi continuare Marinette è da tanto tempo che volevo dirlo. Sei un idiota senza pari per non esserti mai accorto dei sentimenti della mia Mari. Ma ora che lo hai capito fai in modo di farti perdonare e rendi la mia amica felice come non lo è mai stata. Va bene? »

Rimase ferma con la mano ancora sospesa in aria ma la sua espressione era mutata colma di sentimenti diversi, mute minacce e promesse per il futuro.

Chiusi per un secondo gli occhi sentendo il peso di quello sguardo e poi con decisione li riaprii sorridendogli sereno.

« Si Alya lo farò, fino a quando avrò vita. »


Scusate il ritardo ma sono un po' impegnata ultimamente, spero che questo capitolo possa piacervi. Ci tenevo a fare apparire anche Alya e Nino (soprattutto Alya visto che effettivamente sarebbe la prima fan della coppia) e a mostrarvi le loro reazioni, o almeno come me le sono immaginate io 😁. Commentate e fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto ci tengo molto a sapere cosa ne pensate.

A presto. 😊 (sarà l'ultimo? Chi lo sa!)
  
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