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Autore: queen_beer    14/09/2019    0 recensioni
Dal secondo capitolo:
-Lily? Gira tutto, perché gira tutto?
-Mh, deve essere stata la botta in testa.
-Che botta in testa?
-Quella che hai preso quando ti ho schiantato.
Storia partecipante al concorso indetto da Matilde di Shabran su efp
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 Tempismo crudele


La moto nera sfrecciava per la strada senza traffico nella notte scura.
La carreggiata era vuota, ma lo stesso non si poteva dire dei marciapiedi, tanto che svariate volte Sirius dovette fermarsi perché i bambini scendevano dal marciapiede spintonandosi e bloccavano la strada. Normalmente sarebbe stato infastidito, ma aveva sempre adorato Halloween. Inoltre ormai era a pochi isolati dalla sua destinazione.
 
Nonostante il buio, ritrovò facilmente la casa dei suoi amici. Si erano appena trasferiti, ma Sirius era già andati a trovarli così tante volte che era come se fosse casa sua.
-Ciao Lily! Hai messo su qualche chiletto? AHI.
 
Con la visuale dimezzata, Sirius lanciò un’occhiataccia a James che, dal canto suo, sembrava trovare la scena molto divertente.
-Indovina chi non potrà fare un giro sulla mia moto per un po’?
-Meglio, così per una volta verrai con me dalla signora Johnson, da quando ci siamo trasferiti qui non ti sei ancora presentato!
-Questo perché sta programmando il mio omicidio e non vorrei accelerare i suoi piani!
-James, ti ho detto dieci volte che ti ha perdonato di averle sfondato il muro con la moto di Sirius. Abbiamo pagato i danni e ora è tutto a posto, vuole solo offrirti del tè e dei biscotti.
-Chissà cosa c’è dentro quel tè.
Bofonchiò James, mentre Lily era andata a rispondere al campanello con la ciotola dei dolcetti in mano.
 
 
-Ve lo giuro! È andata proprio così: un attimo prima stavo tranquillamente parlando col signor Wilkinson, l’attimo dopo mi sono trovato completamente ricoperto da escrementi dal dubbio odore e colore.
-Smettila Sir, era semplice pipì di gatto.
Lo interruppe James, cercando di farlo ragionare.
 
-Certo, se nel tuo mondo la pipì di gatto è verde!
-Beh, probabilmente quella di Maya lo è, se ha fatto una scorpacciata delle erbe di dubbia legalità che il signor Wilkinson coltiva nel suo orto.
All’improvviso Lily scattò in piedi e, con uno scatto degno della gatta di WIlkinson, il che non è dire molto, considerando che Maya ha almeno una cinquantina d’anni, raggiunse il bagno.
La porta era socchiusa e i rumori provenienti dall’interno non lasciavano adito a dubbi su cosa stesse succedendo all’interno.
 
-James, devi andare ad aiutarla, sta rimettendo anche l’anima.
Disse Sirius, dando delle pacche sulla spalla all’amico.
-Perché non ci vai tu?
Nonostante James si fosse alzato dal divano, sembrava restio ad aiutare Lily, che aveva paura di seguire a ruota la ragazza se si fosse avvicinato troppo.
-Perché io non l’ho sposata.
-Ottimo punto.
 
Rassegnato, James si diresse da sua moglie, che effettivamente non se la stava passando molto bene.
-Lily, so che la storia di Sirius era disgustosa ma metterei la mano sul fuoco: sono tutte balle. Lo sai come fa per alleggerire la tensione.
 
-James, devo dirti una cosa...
-L’ultima storia che mi ha raccontato finiva con la morte di Maya, capisci? È la guerra, cerca di sdrammatizzare...
Il loro discorso, o meglio, il monologo di James fu interrotto da un ennesimo conato di vomito.
-James, questo non riguarda né Sirius, né Maya, né nessuno degli altri dodici gatti della signora Wilkinson.
-È stato il polpettone? Te l’avevo detto che aveva un sapore strano...
-James, ormai era da qualche settimana che lo sospettavo... credo di essere incinta.
Il viso di James sembrava una maschera: per un lungo secondo rimase immobile, mentre il suo cervello, colto completamente alla sprovvista, cercava di comprendere ciò che la moglie gli aveva appena detto.
Appena capì, tuttavia, un largo sorriso si aprì sul suo volto e, mentre gli occhi brillavano più di quando vedeva il boccino durante una partita di Quidditch, si slanciò in un abbraccio che probabilmente mise in serio pericolo la vita del nascituro.
 
Sirius, quando anni dopo raccontò la storia ad Harry, giurò che dal bagno non giunsero solo rumori pochi piacevoli emessi da Lily mentre vomitava e le urla di gioia di James, ma anche dei versi strozzati simili a quelli che probabilmente, se le leggi della natura non lo impedissero, emetterebbe il figlio di un corvo e un ranocchio particolarmente chiassoso.
Sirius sostiene anche che ci sia un motivo, se le leggi della natura vietano ciò.
 
-Io tolgo il disturbo.
Commentò Sirius, anche se forse lo sentì solo Wilberforce, che era accoccolato sul divano accanto a lui e che si stava svegliando ora dal riposino, forse proprio per colpa degli strani versi che James stava emettendo. Sembrava infatti abbastanza infastidito, anche se era difficile non trovarlo col muso imbronciato.
 
E ti credo, con quel nome che si ritrova. Speriamo che Lily abbia un gusto migliore o quel bambino sarà bullizzato a vita.
 
Nel frattempo nel bagno le urla si erano fermate. Gli occhi di entrambi erano umidi, le guance bagnate di lacrime, ma mentre il sorriso stava scemando dal volto di James, su quello di Lily non aveva neanche accennato a spuntare.
 
-Lily? Avremo un bambino! Non sei felice?
 
La ragazza adesso stava singhiozzando a tutti gli effetti. Non era la prima volta che James si trovava davanti delle ragazze completamente in lacrime, ma di solito poteva semplicemente fare dietro front e lasciare qualcun altro, magari Remus, che era così bravo con le parole, a gestire la situazione. Tuttavia qualcosa gli suggeriva che non sarebbe stato completamente appropriato chiamare Remus per consolare sua moglie.
 
-James... ho paura. Ho paura...
 
James ancora non capiva. Che c’era da avere paura? Certo, lui non sembrava la persona più adatta a prendersi cura di un bambino, visto che era lui stesso un bambino, eppure sarebbe stato più che felice di fare un passo avanti e diventare ancora più responsabile. Con Lily non aveva paura di nulla. Solo in quel momento James si rese conto che non era della sua inaffidabilità che Lily aveva paura.
 
-Lily, non devi preoccuparti. Ce la faremo. Lo proteggeremo da qualsiasi pericolo. Magari ci trasferiremo in qualche posto lontano da qui, dove la guerra non potrà raggiungerci.
 
Eppure Lily sembrava inconsolabile. Alla fine, però, sembrò riprendersi abbastanza da pronunciare poche parole. Poche parole che riuscirono a gelare completamente il sangue di James.
 
-Jamie... non è solo la guerra. È Voldemort. Non capisci? È Ottobre. Tra nove mesi sarà Luglio.
  
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