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Autore: CrossoverManZero    14/09/2019    1 recensioni
Akira Fudo è un ragazzo di 16 anni, ma non è come tutti gli altri. Custodisce un oscuro segreto: può trasformarsi in una creatura metà uomo, metà diavolo, Devilman!
Cosa accadrà quando, dopo aver perso la sua famiglia e aver vissuto sette anni in America, deciderà di tornare in Giappone e iscriversi allo Yuei?
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Ochako Uraraka, Tsuyu Asui
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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 Saaaaaaaalve a tutti! Questo sarà un capitolo molto speciale. In quello precedente, abbiamo assistito allo scontro tra Devilman e l’Unione dei Villain. Ora vedremo che conseguenze ha avuto. Buona lettura!
 
 
 
                    Rivalità e Alleanze
 
Akira POV
Mi sono svegliato di nuovo in infermeria. Devo essere svenuto dopo essermi trasformato in Devilman…di nuovo. Però stavolta, ero completamente guarito e non ero stanco, segno che Recovery Girl non ha visto la necessità di curarmi. Grazie, fattore di guarigione! Mi alzai dal letto e mi rivestii (anche questa volta, ero nudo) e, come se fosse chiamata in causa, Recovery Girl entrò nella stanza.
Recovery Girl: “Ciao di nuovo, Akira Fudo.”
Akira: “Ciao, Recovery Girl. Senti, dimmi la verità: ho ucciso qualcuno, mentre ero Devilman?”
Recovery Girl: “Se ti riferisci ai tuoi compagni di classe, no. Tuttavia, riguardo ai Villain…”
Akira: “Oh Gesù.”
Recovery Girl: “Ciò che conta è che sei riuscito a fermare l’Unione dei Villain e hai salvato i tuoi compagni di classe.”
Akira: “Non credo importi molto, dato che mi beccherò lo stesso una lavata di testa da parte dei professori, per aver ucciso.”
Recovery Girl: “Normalmente, andrebbe così. Ma dato che stavi solo cercando di difenderti e proteggere i tuoi compagni, gli insegnanti hanno deciso di perdonarti. Inoltre, non hai ucciso tutti i Villain. Il che dimostra che stai facendo progressi nel controllare il tuo potere.”
Akira: “Aspetta, sul serio?”
Recovery Girl: “Assolutamente sì.”
Questa notizia mi rese felice. Per così tanto tempo non sono riuscito a impedire a Devilman di uccidere qualcuno, anche se era un criminale. Sapere di essere finalmente in grado di controllare una parte di Devilman, abbastanza da impedirgli di uccidere tutti i criminali che incontra (ma ne ha uccisi ancora la maggior parte) è un enorme passo in avanti.
Recovery Girl: “Ma stai attento, ragazzo. Solo perché hai ucciso la maggior parte dei Villain, per autodifesa, non significa che quello che hai fatto sia giusto. Devi padroneggiare presto i tuoi poteri, se desideri usarli senza uccidere qualcuno.”
Akira: “Lo so.”
Recovery Girl: “Bene, meglio se torni in classe.”
Akira: “Sì. Ci vediamo, Recovery Girl.”
Una volta tornato in classe, tutti gli studenti mi fissarono. Di sicuro, volevano sapere come ho fatto a battere il Nomu, ma ho dato loro uno sguardo che diceva “Non ora”. Poi sono andato al mio posto e mi sono seduto. Aizawa aveva delle bende su tutto il viso e le braccia, a causa delle ferite ricevute durante l’attacco allo U.S.J.
Akira: “Accidenti, tutte quelle ferite ed è ancora in piedi? Ma di cos’è fatto questo tizio? Titanio?”
Aizawa: “Ok classe, a causa del recente attacco verificatosi, non ci sarà scuola per il resto della settimana. Questo è tutto ciò che ho da dirvi. La lezione è finita.”
Aizawa lasciò la stanza e noi seguimmo il suo esempio. Mentre uscivo, i miei compagni di classe mi hanno praticamente circondato, tempestandomi di domande. Mi sono irritato e ho rivolto loro uno sguardo feroce, con tanto di segni rossi sotto gli occhi. Si ritrassero all’istante.
Akira: “E che cavolo! Possibile che, ogni volta che faccio qualcosa di impressionante, voi ragazzi dovete darmi addosso?!”
Kirishima: “HAI LETTERALMENTE INCENERITO UN MOSTRO CREATO PER UCCIDERE ALL MIGHT, È NATURALE CHE SIAMO IMPRESSIONATI! MEGLIO ANCORA, STUPEFATTI!”
Akira: “Devi proprio urlare?”
Kirishima: “SI’!”
Momo: “Siamo solo sorpresi che tu abbia così tanto potere. Inoltre, hai salvato le nostre vite. Ti siamo tutti debitori.”
Akira: “Nah, non c’è bisogno. Voi avreste fatto lo stesso per me. In fondo, gli amici si proteggono a vicenda.”
Ashido: “Aw, quanto sei dolce.”
Akira: “Ehi, mi è venuta un’idea: dal momento che abbiamo il resto della giornata e della settimana libera, che ne dite di andare, tutti insieme, al centro commerciale?”
Jiro: “È un’ottima idea.”
Iida: “Concordo.”
Akira: “Va bene gente: andiamo a divertirci!”
Tutti: “SIIIIì!!!”
Abbiamo iniziato ad andare, ma mi sono fermato quando notai Bakugo e Todoroki in lontananza. Provai a chiedere loro se volevano venire con noi.
Akira: “HEY, SHOTO!”
Smise di camminare e mi guardò con la sua solita faccia inespressiva.
Akira: “STIAMO ANDANDO TUTTI AL CENTRO COMMERCIALE! VUOI VENIRE CON NOI?”
Todoroki mi ha guardato per un attimo, poi ha girato le spalle e ha continuato a camminare.
Akira: “Cavolo, nemmeno una risposta? Che razza d’inferno ha passato questo ragazzo, per isolarsi da tutti, fino a questo punto?”
Ashido: “Beh, è stato davvero scortese, non ti ha nemmeno dato una risposta!”
Akira: “No, va tutto bene, lasciamolo stare. Vedrete che poi sarà più socievole. Ne sono sicuro.”
Dopo il tentativo fallito di relazionarmi con Todoroki, decisi di provare con Bakugo. Molto probabilmente mi dirà di no, o mi farà saltare in aria. O entrambe le cose. Ma vale la pena provare, no?”
Akira: “BAKUGO!”
Bakugo si voltò e aveva la solita espressione arrabbiata.
Bakugo: “CHE VUOI?”
Akira: “STIAMO ANDANDO TUTTI AL CENTRO COMMERCIALE! TI UNISCI A NOI?”
Bakugo: “NO! HO COSE MIGLIORI DA FARE, CHE PERDERE TEMPO CON VOI NULLITA’!”
Dopodiché, si allontanò.
Akira: “Nullità? Sul serio? Oh mio Dio, è ancora più s****zo di quanto pensassi. Deve assolutamente sbarazzarsi di quel suo complesso di superiorità, se vuole diventare un Hero.”
Akira: “Beh, poteva andare meglio.”
Izuku: “Non preoccuparti per lui. Kacchan…non è un tipo a cui piace socializzare.”
Akira: “L’ho notato. Oh beh, pazienza. Andiamo.”
E così, siamo andati tutti al centro commerciale. Una volta arrivati, ci siamo divisi in due gruppi: le ragazze avrebbero girato per un lato del centro, mentre i ragazzi avrebbero girato per l’altro. L’accordo era che ci saremmo incontrati a metà strada, una volta finito di fare qualunque cosa stessimo facendo. Io e i ragazzi stavamo camminando per il centro commerciale, cercando qualcosa d’interessante. Mentre camminiamo, noto Bakugo in lontananza. È qui al centro commerciale, ma perché? Pensavo non volesse uscire con noi. Anche se, il fatto che ci sia anche lui, non significa necessariamente che esca con noi. Decido di andare a parlargli. Smetto di camminare e tutti gli altri si voltano, guardandomi incuriositi.
Kirishima: “Qualcosa non va, Akira?”
Akira: “Andate avanti, ragazzi. Vi raggiungo dopo.”
Izuku: “Sei sicuro?”
Akira: “Sì, sono sicuro. Ci vediamo più tardi.”
Dopo averli rassicurati, i ragazzi hanno continuato il percorso e, dopo che se ne furono andati, mi diressi verso Bakugo. Girò la testa e mi vide camminare verso di lui. Di conseguenza, mi lanciò uno sguardo rabbioso.
Bakugo: “Te l’ho detto, non voglio uscire con nessuno di voi nullità.”
Akira: “Lo so, mi chiedevo solo cosa ci facessi tu qui.”
Bakugo: “Sto facendo la spesa.”
Akira: “Al centro commerciale?”
Bakugo: “Hai qualcosa in contrario?”
Akira: “No, sono solo…confuso.”
Bakugo: “Tch.”
Akira: “Ascolta amico, la devi smettere di guardare gli altri dall’alto in basso. Sarai anche uno dei più forti della nostra classe, ma non ti dà il diritto di trattare le persone come se fossero spazzatura.”
Bakugo strinse gli occhi per la rabbia.
Bakugo: “Uno dei più forti? SONO IO IL PIU’ FORTE! Voi siete solo un mucchio di sassolini sul mio cammino! Sono io quello che salirà in cima! Supererò persino All Might e diventerò l’Hero più forte e popolare di tutti!”
Akira: “Oh davvero? Se ne sei così convinto, che ne dici di dimostrare la tua forza?”
Bakugo: “Vuoi combattere?”
Akira: “Sì, ma non qui. Faremo un duello per vedere chi è il più forte tra noi due. Se vinco io, dovrai smettere d’insultare me e gli altri e trattarci con più rispetto.”
Bakugo: “Bene, ci sto! Ma se vinco io, dovrai ammettere davanti a tutti che sono io il più forte e che nessuno è in grado di battermi, nemmeno Devilman!”
Akira: “Affare fatto. Ma non trattenerti, altrimenti sarai troppo facile da battere.”
Bakugo mi fece un sorriso un po' sinistro.
Bakugo: “Oh, fidati, non ho alcuna intenzione di trattenermi.”
Detto questo, se ne andò. Questo è, ovviamente, l’inizio di una rivalità. Quasi non vedo l’ora di metterlo al suo posto. Continuo a camminare per il centro commerciale, trovo una panchina e mi siedo per riposarmi un po'. Non mi accorsi, però, di un signore accanto a me, con i capelli grigio scuro, una lieve barbetta, degli occhiali rotondi e un sorriso allegro.
????: “Salve.”
Akira: “Eh? Oh, uh…salve.”
????: “Ho osservato la conversazione che hai avuto con quel ragazzo biondo cenere. È una vera testa calda, vero?”
Akira: “Intende Bakugo? Sì, lo è sicuramente. È così testardo, pensa di essere il migliore di tutti.”
????: “Quel ragazzo ha molto da imparare, se vuole diventare un Hero.”
Akira: “Già.”
Ci fu un minuto di silenzio, poi l’uomo parlò di nuovo.
????: “La città è piuttosto grande, eh?”
Akira: “Sì, lo è. È anche piena di così tanti Heroes. Ma, tra tutti, All Might sembra essere l’unico a voler aiutare davvero, perché è la cosa giusta da fare.”
????: “È vero, non gli importa molto della fama e del lusso, vuole solo proteggere tutti.”
Akira: “Sì, un po' come me.”
????: “Hm?”
Akira: “Non in modo eroico, perché non mi sono mai considerato un eroe. Tuttavia, da quando ho perso anni fa, le uniche persone a cui tenevo, mi sono…allontanato da tutti gli altri. Beh, almeno in America. Ma da quando sono tornato qui, ho conosciuto nuovi amici che mi comprendono e si preoccupano per me. Pensavo che avrei odiato tornare a vivere in Giappone, avendo perso qui la mia famiglia, ma…adesso comincia a piacermi. È come se questo posto, volesse darmi una seconda chance, una possibilità di riscatto. Dopo avermi distrutto i vecchi legami, me ne ha fatti stringere di nuovi. Legami con persone fantastiche, che voglio tenere e proteggere.”
????: “Capisco, devi tenere davvero ai tuoi amici.”
Akira: “Sì. Sono gli unici amici con cui sono riuscito a legare, dopo sette anni di solitudine. Non voglio perdere nessuno di loro. Mi fanno sentire come se fossi parte di qualcosa. Come se, per la prima volta, avessi trovato il mio posto nel mondo.”
????: “Già. Tutti vogliamo sentirci parte di qualcosa, sia gli umani…che gli uomini diavolo.”
Akira: “Cosa?”
Mi voltai alla mia sinistra, ma il vecchio non c’era più. Mi guardai intorno ma non lo vidi da nessuna parte. Quell’ultima frase che ha detto, iniziò a riempirmi la testa di domande. All’improvviso, sento delle voci in lontananza che mi chiamavano. Erano i miei compagni di classe.
Classe 1-A: “AKIRA!”
Mi alzai e camminai verso di loro. Notai che alcuni di loro, avevano delle facce preoccupate.
Iida: “Akira, dov’eri finito?”
Akira: “Avevo le gambe stanche e mi sono seduto su una panchina a riposare.”
Ochaco: “Eravamo tutti preoccupati. Quando i ragazzi ci hanno detto che eri da solo e non li hai raggiunti, temevamo che ti fosse successo qualcosa.”
Akira: “Mi dispiace, non volevo. Ho solo avuto una discussione col nostro “ragazzo-bomba”.”
Kirishima: ““Ragazzo-bomba”? Stai dicendo che anche Bakugo era qui?”
Akira: “Sì. Ci siamo incontrati, abbiamo parlato, una cosa tira l’altra, e ora siamo ufficialmente rivali.”
Kaminari: “Amico, sei proprio uno che ha le palle, per poter parlare a Bakugo e non sentirti intimorito.”
Akira: “No, non è così spaventoso. Semmai è davvero divertente vederlo arrabbiarsi. È come un bambino pestifero.”
Izuku: “Non è del tutto…falso.”
Akira: “Comunque, per oggi mi sono divertito abbastanza. Vado a casa.”
Iida: “Anch’io.”
Ochaco: “Anch’io.”
Izuku: “Sì, devo tornare presto o mia madre inizierà a preoccuparsi.”
Momo: “Va bene, immagino che ci vedremo tutti in classe.”
Ashido: “Dovremmo uscire di nuovo, come oggi. Ma la prossima volta si va al karaoke.”
Jiro: “Ok. Il karaoke mi sta bene.”
Tsuyu: “Ribbit.”
Akira: “Va bene allora. Ci vediamo, gente.”
Dopo aver salutato i miei amici, cammino in direzione di casa mia. Oggi è stata una giornata molto divertente, a parte l’attacco dei Villain. Non vedo l’ora di divertirmi ancora con gli altri. Quando raggiungo il mio appartamento, mi torna in mente un altro pensiero: il signore della panchina. Aveva detto qualcosa sugli uomini diavolo e potevo supporre che si riferisse ai devilmen.
Akira: “Chi diavolo era quel tizio? E perché ho l’impressione di conoscerlo da sempre?”
 
Nessun POV
Nel frattempo, alla base segreta dell’Unione dei Villain, Shigaraki era seduto su una sedia, furioso che i suoi piani siano stati sventati da uno studente.
Shigaraki: “Dannazione, questo non doveva succedere!”
Kurogiri: “Non avrei mai immaginato che un semplice studente, avesse potere a sufficienza per uccidere Nomu.”
Shigaraki: “Chi diavolo è quel moccioso? Sembrava normale, ma poi si è trasformato in una specie di mostro e ha ridotto Nomu in cenere, oltre a sbaragliare tutti i nostri seguaci, come se niente fosse.”
????: “Certo che lo ha fatto! Dopotutto, non è un normale studente.”
Shigaraki: “Hmm?”
Shigaraki si guardò alle spalle e vide un uomo dalla pelle pallida che indossava un abito nero. Era Godman. Al suo fianco, c’erano una donna dai lunghi capelli bianchi, occhi e labbra azzurre, con addosso un vestito bianco da sera; e un uomo robusto dai corti capelli marroni e la barba corta, che indossava una camicia e dei pantaloni color kaki.
Shigaraki: “E voi chi siete?”
Godman: “Il mio nome è Godman. E loro sono due miei…” fidati collaboratori”: Silen e Kaim.”
Shigaraki: “Godman? Silen? Kaim? Sono i vostri veri nomi?”
Godman: “Sì.”
Shigaraki: “Hmpf, va bene, che volete? E come avete trovato questo posto?”
Godman: “Non importa come vi abbiamo trovati. Quello che conta è ciò che vogliamo. Ciò che IO voglio.”
Shigaraki: “E cosa vuoi?”
Godman: “Semplice, voglio lavorare con te.”
Shigaraki: “Cosa?”
Godman: “Io e i miei simili vogliamo aiutarti nella tua missione di demolire la società degli Heroes.”
Shigaraki: “Volete aiutarci? Perché?”
Godman: “In realtà, non voglio affatto aiutarvi. Tuttavia, il vostro aiuto mi è necessario per raggiungere il mio obbiettivo.”
Shigaraki: “È quale sarebbe?”
Godman: “Se vuoi saperlo, dovrai prendermi con te. Come tuo socio.”
Shigaraki: “Socio? E perché dovrei prenderti come mio socio? Per quanto ne so, sei solo un idiota in giacca e cravatta, con due scagnozzi da quattro soldi.”
Godman: “Le apparenze possono ingannare.”
Godman assunse la sua vera forma. Silen e Kaim seguirono il suo esempio: gli arti di Silen divennero delle zampe da uccello munite d’artigli; l’inguine e i seni vennero coperti da piume bianche, dal fondoschiena le spuntò una coda da uccello, i capelli si trasformarono in due gradi ali piumate e dalla fronte partivano due lunghe antenne. Kaim invece, diventò una creatura quadrupede simile a un rinoceronte: il corpo era protetto da una spessa corazza scura, sorretto da quattro robuste zampe artigliate, dalle spalle spuntavano due enormi spuntoni, la testa era spinosa e simmetrica, piena di protuberanze e, infine, dal retro svettava una lunga coda prensile. Shigaraki e Kurogiri rimasero sbalorditi dagli esseri che avevano di fronte.
Shigaraki: “Che cosa siete?!”
Godman: “Siamo demoni, umano. Gli antichi abitanti della Terra. I suoi veri padroni.”
Shigaraki: “Antichi…abitanti…?”
Godman: “Siamo tornati per riprenderci il nostro mondo, strappatoci secoli fa.”
Kurogiri: “E cosa volete da noi?”
Godman: “Mentre eravamo relegati all’Inferno, la vostra specie ha prosperato senza controllo, sfruttando ogni risorsa del pianeta, senza alcuno scrupolo nel violarlo. E come se non bastasse, avete sviluppato delle abilità in grado di rivaleggiare con le nostre. Ma non è la notizia peggiore.”
Kurogiri: “E…quale sarebbe?”
Godman: “Un umano dal cuore puro, di nome Akira Fudo, è riuscito a fondersi con il nostro guerriero più forte, il prode Amon, assoggettandolo alla sua volontà e appropriandosi dei suoi poteri, dando vita a una creatura di nome Devilman. Ho già avuto uno scontro con lui e ho verificato di persona che è molto più forte del previsto. E, a quanto vedo, anche voi avete avuto la sfortuna di incontrarlo.”
Shigaraki: “Sì. Quel bastardo ha massacrato i miei seguaci e ridotto in cenere la mia creatura, il mio Nomu! Mesi di lavoro, mandati all’aria in pochi minuti!”
Godman: “Se Devilman ha deciso di allearsi con gli umani, specie con gli Heroes, il nostro piano rischia di essere minacciato seriamente. Per questo, ritengo necessario unire le nostre forze, avendo un nemico in comune. E si sa, “il nemico del mio nemico…”
Shigaraki: ““…è mio amico”. Ok, ti sei spiegato, ma come possiamo fidarci di te? Dopotutto, siamo anche noi umani.”
Godman: “Hai ragione, infatti non dovete. La fiducia va guadagnata, quindi io e miei compagni dovremo guadagnarci la vostra. E poi, anche se odiamo gli umani, noi demoni sappiamo essere generosi con chi ci aiuta. Sapremo ricompensarvi.”
I demoni ritornarono in forma umana. Shigaraki e Kurogiri si allontanarono per parlarsi in privato.
Shigaraki: “Non credo che dovremmo allearci con loro. Sono abbastanza sicuro che alla fine ci tradiranno. Non sono nemmeno umani!”
Kurogiri: “È vero, ma non abbiamo altra scelta. Al momento siamo a corto di uomini, finché il Maestro non si rimette in forze. Noi due da soli non bastiamo e non possiamo contare nemmeno sui Nomu, dal momento che questo Devilman è in grado di ucciderli. E poi, potremmo sfruttare questa opportunità per studiare e apprendere i segreti di queste creature. Una volta fatto ciò, sarà più facile combatterli se ci tradiranno. Serviamoci di loro, facendogli pensare che ci fidiamo.”
Shigaraki: “Buona idea, Kurogiri. Facciamo così.”
Shigaraki si rivolse a Godman.
Shigaraki: “Va bene. Siete dentro.”
Godman: “Perfetto. Insieme, trascineremo Devilman e tutti gli Heroes in un infinito abisso di disperazione. Prometto che non te ne pentirai.”
Shigaraki: “Sarà meglio. O sarai tu a pentirti di averci incontrati.”
Godman: “Ahahahahah, mi sei simpatico, per essere un umano. Andremo sicuramente d’accordo.”
Shigaraki e Godman si strinsero la mano. Era l’inizio di un’oscura alleanza.
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. È o non è un capitolo speciale? Akira e Bakugo sono ufficialmente rivali e i demoni si sono alleati con l’Unione dei Villain. Prevedo tempi oscuri per gli alunni della Classe 1-A. E poi, oltre alla comparsa di Silen e Kaim, noti avversari di Devilman, avete riconosciuto il signore che ha parlato con Akira? No? Vedete, sono sempre stato un grande fan dei film della Marvel, soprattutto per via dei camei del mitico Stan Lee (riposi in pace L). E quindi, prendendo insegnamento da ciò, ho provato a imitare la cosa, facendo incontrare Akira con l’uomo che lo ha creato. E sì, quel signore era Go Nagai, creatore del manga di Devilman. La creatura incontra il creatore. Spero di aver reso omaggio a un grande uomo che ci ha fatto dono di opere come Goldrake, Mazinga Z e, naturalmente, Devilman. Al prossimo capitolo!!!    
   
 
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