Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Isidar27    14/09/2019    1 recensioni
"...ma Loki adesso era lì con lui, niente sbarre a dividerli e una possibilità per entrambi di un futuro insieme… ora i giochi erano fatti e non restava che vedere cosa sarebbe successo". Immaginario post The Avengers (2012). Dopo la battaglia di NY Thor riporta Loki su Asgard perché venga giudicato per le sue azioni. Temendo però di perderlo nuovamente è il Dio del Tuono a proporre ad Odino una punizione per il fratello. Così Loki viene esiliato senza poteri sulla Terra e con lui deve esserci anche Thor per tenerlo sotto controllo. Col passare del tempo il legame tra i due tornerà a saldarsi andando ben oltre l'antico amore fraterno. Infatti nascerà (letteralmente) qualcosa di più importante che spingerà i due a lasciare da parte le ambizioni sul trono per una storia destinata a durare nel tempo.
Un tuffo nel passato con una Thorki senza troppe pretese per tutti coloro che come me amano questi due personaggi! Buona lettura!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Segreti e sorprese…

Erano circa le 7:30 quando Loki si svegliò. Thor lo teneva ancora stretto tra le braccia.
Credendolo profondamente addormentato, posò su quelle labbra perfette un lieve bacio; bacio che fu immediatamente corrisposto. 

«Mmm Thor» mormorò contro le sue labbra. 

« Buongiorno, dormito bene?» chiese il biondo sorridendogli. 

« Si e tu?»

« Mai stato meglio» disse mentre gli baciava prima la tempia, poi dietro l’orecchio, poi il collo. Baci  lievi e delicati che si facevano lentamente sempre più intensi. 

« Thorrr vacci piano!»

« Mmm devo proprio?»

« Direi che per iniziare è sufficiente!»

« Scusa mi sono lasciato prendere» incatenò lo sguardo alle iridi smeraldo dell’altro che brillavano come non le vedeva da tanto tempo « sei bellissimo.»

« Certo certo» fece Loki alzando gli occhi al cielo «ma non devi andare a lavoro?»

« Ancora cinque minuti» e per tutta risposta se lo strinse contro.

« Thorrr?»

« Si? »

L’altro lo guardò maliziosamente.

« Sai cosa penso?»

« No, perché non me lo dici?»

Loki allora si avvicinò alle sue labbra ed iniziò a dargli dei baci accennati, ma sensuali; le mani a posarsi sul petto del biondo. 

« Penso che» gli sussurrò «devi toglierti di qui e lasciarmi il letto libero come ogni benedetta mattina!» E lo spinse via fin quasi a farlo cadere dal letto. 

« Ehi! Una semplice richiesta sarebbe bastata!»

« Ma così è più divertente, ed ora fila.»

Il biondo gli si avvicinò; l’altro lo guardò interrogativo « Non me lo dai un bacio?»

Loki sorrise« Avrai il tuo bacio quando te lo sarai meritato lasciandomi riposare in pace.» E si mise comodo sotto le coperte.
Il biondo sbuffò, ma decise di arrendersi e datogli un veloce bacio tra i capelli corvini, lo lasciò riposare. 

Più tardi anche Loki si alzò ed andò in negozio. Nonostante fosse rimasto sinceramente colpito dalla festa (“Soprattutto dal finale”, si disse) molti dei libri utilizzati la sera prima erano ancora abbandonati qua e là e gli ci volle quasi tutto il giorno per riordinare la libreria.
Era già abbastanza stanco quando, per di più, quella sera Thor lo venne a prendere più tardi del solito.
Loki lo vide arrivare  ed incrociò le braccia «Sei in ritardo…stavo per tornare a casa da solo. »

« Scusa avevo delle cose da fare.» Si giustificò il biondo. 

« Ovvero?» Ma solo una volta arrivati alla Tower scoprì il motivo di quel ritardo. 

Ad attenderli trovò un tavolo ben apparecchiato davanti alle vetrate del salone, con tanto di candele a creare l’atmosfera. 

« Sorpresa!»

« Wow sei più sentimentale di quello che pensassi.»

« Ma insomma!»

« Ma scusa ci siamo baciati solo ieri e oggi organizzi una cena romantica?»

« Ma stasera abbiamo ancora la casa tutta per noi!»

«Touché, avevo dimenticato che la coppia più bella del mondo rientra domani sera. Però non manca qualcosa?» gli diede un bacio sulla guancia.

«Cioè?»

«La cena?»

« Oh giusto! Sai avevo un po’ da fare qui e così…»

DRIIINNN.

« L’ho ordinata da asporto!» e si diresse alla porta. Pochi minuti più tardi rientrò con due grossi sacchetti di carta. «Ehm è da un po’ che volevo provare quella cosa che i midgardiani chiamano “sushi”! E così ho preso un po’ di tutto.»

“Sento puzza di disastro” si disse il moro e non ebbe di certo tutti i torti. 

Infatti il primo commento di Thor fu che il negozio doveva aver sbagliato ordine e scordato una parte della loro cena perché quelle minuscole fettine di pesce non gli sarebbero bastate nemmeno come antipasto.

«E questi?» Aggiunse poi rivolto alle bacchette di legno.

« Servono per mangiare, guarda, ci sono le figure» gli rispose il moro. Ovviamente a lui ci volle poco per padroneggiare la tecnica e imparare a gradire quella nuova pietanza, ma quasi si strozzò nell’osservare il fratello: il biondo infatti aveva infilzato con poca eleganza un nighiri di salmone e lo osservava disgustato. 

« Thor se non ti piace non devi mangiarlo per forza.»

« N-No va bene.» Disse mandando giù a fatica un boccone, ma non era troppo convinto.

Loki lo guardava divertito, ma il suo sguardo era dolce e decise che era il caso di intervenire. 

« Che ne dici di ordinare un hamburger?»

« Si ti prego!» 

Quando poco più tardi arrivarono i due hamburger, Thor si avventò immediatamente sul suo. 

« Ehi vacci piano Dio del Tuono, non scappa mica.»

« Scusa, ma ho una fame!»

« Tieni allora, prendi anche il mio» e gli porse il suo che ancora non aveva aperto. 

« Ma tu…»

« Credo che finirò il sushi per stasera» e continuò a mangiarselo di gusto. 

« Accidenti il vino!» Thor si diede una pacca in fronte e corse a prendere una bottiglia di vino bianco che aveva messo in frigo. Tornò guardando sconsolato la bottiglia tra le sue mani.

«Mi dispiace stasera sono stato un vero disastro.»

Loki allora posò le mani sulle sue « Un bicchiere di vino lo berrei volentieri.»
Quel tocco bastò per far tornare a Thor il buonumore, così stappò la bottiglia e riempì due bicchieri. 

« Allora alla nostra prima disastrosa cena romantica.»

« E la prossima volta lascia scegliere le pietanze a me » Aggiunse il moro con una strizzatina d’occhio, poi bevve.  « Mm però! Un altro furto alla cantina di Stark?»

« No, questa volta ho deciso di comprarlo. Sai per evitare che Tony decidesse di trasformare il tuo elmo in un cavatappi per vendetta.»

« Deve solo provarci!»

Iniziarono a parlare della loro giornata e Loki finalmente poté esprimere tutta la sua frustrazione. 

« Se avessi avuto i miei poteri ci avrei messo un attimo a mettere a posto tutti quei libri.»

Thor intanto lo ascoltava, ma non riusciva a scollargli gli occhi di dosso. 

« Thor smettila di mangiarmi con gli occhi! Non ti sono bastati due hamburger?»

« Non ci riesco. Non posso fare a meno di guardarti.»

« Ah si?»

Loki si alzò suadente, fece il giro del tavolo e si sedette a cavalcioni sulle sue gambe.

« Allora dimmi cosa vedi.»

Thor ci pensò su continuando a guardarlo. 

« Vedo un giovane bellissimo, con occhi più brillanti di una pietra preziosa. Vedo un uomo che ha sofferto molto, ma che si sta impegnando per dimostrare a tutti il suo valore. E ne sono orgoglioso» qualcosa intanto si strinse nello stomaco del moro «vedo l’uomo che amo e mi do dello stupido perché l’ho sempre amato, ma non sono stato capace di dimostrarglielo prima…non abbastanza.»

« Thor non ricominciare…» 

« No Loki. Sono stato uno stupido e l’ho capito davvero solo quando ti ho perso su quel ponte.Non ti avevo mai dimostrato il mio amore ed ero troppo orgoglioso per ammetterlo e sembrarti debole…uhm!» Loki lo aveva zittito con un bacio.

« Mi piace sai… questa cosa che ti dai dello stupido da solo.» Soffiò malizioso sulle sue labbra.

« Se vuoi posso continuare…»

« Oppure potresti stare zitto.» Subito immerse le mani tra i capelli biondi dell’altro e lo tirò a sé in un nuovo bacio. I baci si fecero più intensi mentre le mani di Thor, dapprima solo appoggiate sui fianchi del moro, incominciavano a farsi strada sotto il golfino nero dell’altro.

« Loki…» mormorò. 

« Thor…Non qui!» ansimò l’altro in un soffiò contro le sue labbra. 

« Hai ragione, scusa» e del tutto inaspettatamente se lo caricò in spalla, si alzò e si diresse verso la loro camera.

«Thor mettimi giù! Cosa credi di fare?! Guarda che non mi faccio trattare come una qualunque delle tue amanti!» 

Ormai in camera Thor lo mise a terra, ma se lo trattenne contro per i fianchi.
« Sai che non potrei mai nemmeno pensarlo» gli sollevò delicatamente il mento guardandolo «Non potrei mai mancarti di rispetto.» 

« Thor…» ebbe appena il tempo di sussurrare il suo nome prima che le sue labbra venissero rapite in un nuovo bacio.

Dopo di che annullarono la distanza che li separava dal letto e si dimenticarono di tutto ciò che li circondava trasportati solo dai loro respiri e dai battiti dei loro cuori. 

Il mattino seguente il cielo era terso, non c’erano nuvole e il sole iniziava timidamente a comparire con le prime luci dell’alba. Appoggiato su un fianco Thor guardava Loki dormire sereno. Nella sua mente balenavano ancora i ricordi della notte precedente.
Alla fine l’avevano fatto…l’amore, ed era stato qualcosa che si era impresso nel loro cuore e nelle loro anime.
All’inizio le loro mani erano state esitanti come se temessero di sbagliare qualcosa in quel momento così intimo e tanto atteso. Poi Thor aveva preso a baciare il collo dell’altro, dolcemente, ma con desiderio crescente e poco a poco era diventato tutto più intenso e semplicemente meraviglioso.
Mentre i loro corpi si univano diventando una cosa sola piccole scintille di elettricità attraversavano le mani del Dio del Tuono provocando al compagno dei leggeri, ma sconvolgenti brividi ad ogni tocco.
Loki ripeteva ansimando il nome dell’altro e lo teneva stretto a sé; si erano cercati, amati e infine all’apice di quella passione avevano chiamato i loro nomi a vicenda.
Loki allora era ricaduto di schiena sul letto e Thor non aveva staccato gli occhi dai suoi un solo attimo mentre riprendevano fiato. Poi aveva posato leggero bacio sulla sua fronte « Stai bene?» aveva chiesto apprensivo, ma il moro con un sorriso e un colpo di reni aveva ribaltato le posizioni «Tu che dici?»
Era stato colto di sorpresa, Thor, e in quel momento il suo solo desiderio era stato che l’altro lo facesse suo e Loki l’aveva subito esaudito.
Fino ad allora non aveva mai provato nulla di simile: mai nessuno era stato in grado di rapirgli l’anima come Loki e probabilmente nessuno che non fosse Loki ci sarebbe più riuscito.
Solo dopo diverse ore di continuo concedersi l’uno alle cure dell’altro erano, infine, crollati esausti.
Era notte fonda ormai, mentre se ne stavano abbracciati cercando di riprendere fiato; tutto intorno era calmo e silenzioso. 

« Thor?» La voce di Loki era appena udibile e Thor non lo avrebbe mai sentito se in quel momento il suo orecchio non fosse stato così vicino alla sua bocca. 

« Mmm?» gli rispose mentre le palpebre gli si facevano sempre più pesanti. 

« Ti amo…» 

Il biondo aveva perso di colpo tutto il fiato riacquistato e il suo cuore doveva essersi fermato per un momento; poi, fatta leva sui gomiti, si era girato verso Loki incatenando lo sguardo al suo e accarezzandogli il viso. Non aveva mai visto nulla di più bello in tutti i Nove Regni.

« Anche io…anche io ti amo.»

Un sorriso e poi avevano sigillato quelle parole che suonavano quasi come una promessa con un bacio dolce.

Immerso nei ricordi aveva iniziato ad accarezzare distrattamente la schiena del compagno che mugugnò appena; Thor gli posò un bacio sulla fronte che fu sufficiente perché il moro si svegliasse e iniziasse a stiracchiarsi. 

« Buongiorno»

« Thor» fece Loki ancora mezzo addormentato «che ore sono?»

Thor gli si avvicinò un po’ di più così che l’altro potesse appoggiare il viso sul suo petto «è presto riposa ancora un po’» e con un braccio gli cinse le spalle.
Loki inspirò profondamente « No, sono sveglio.»

« Oh si lo vedo» gli sorrise «Sai stanotte eri così…»

« Thor ti prego non dire cose di cui ti potresti pentire» gli intimò Loki. 

« Perché?»

« Sei troppo sdolcinato.»

« Ah la pensi così?» lentamente prese a solleticargli il collo con le dita.

« Thor smettila!» Tentò di sembrare infastidito l’altro, ma non gli riuscì bene. 

« Solo se dai a questo sdolcinato un bacio del buongiorno.»

« No» e si tirò le lenzuola fin sopra la testa.

« Allora non mi dai scelta » in un attimo Thor gli fu sopra e Loki d’istinto tolse il lenzuolo dal viso.

« Thor che stai facendo?»

Thor aveva preso a baciargli il ventre ancora coperto dal lenzuolo. Fingere fastidio in quel momento sarebbe stato inutile e anche il suo corpo diceva tutt’altro.

« Ti do il buongiorno.»

« Mmm, ma non devi prepararti per il lavoro?»

« Ho ancora tempo e poi sei così caldo stamattina.»

Nonostante il lenzuolo il moro avvertiva distintamente ogni bacio dell’altro che per di più stava pericolosamente scendendo.
Cercò di recuperare il controllo di quella situazione che di lì a poco gli sarebbe di certo sfuggita di mano. 

 «Thor…» gli sussurrò. Il biondo si staccò guardandolo. «Non fare il maniaco!» e gli tirò una cuscinata in pieno volto. Guadagnati quei pochi secondi ne approfittò per sgusciare via; scese dal letto e si diresse in bagno. 

Thor dapprima lo seguì solo con lo sguardo, poi decise di raggiungerlo.
Loki stava osservando nello specchio il suo corpo: era pieno di segni lasciati dall’altro la notte precedente. Un sorriso gli comparve sul volto a quel ricordo, ma improvvisamente il biondo lo cinse da dietro e iniziò a riempirlo di baci sulle spalle.

 «Thor!»

«Che c’è? Devo farmi una doccia prima del lavoro….E una bella doccia calda per iniziare la giornata farebbe bene anche a te.»

Loki capì subito le sue intenzioni. 

« Vorresti farla insieme?» Chiese guardando nello specchio la figura dietro di lui. 

« Perché tu no?»

Stava diventando difficile fargli resistenza e il suo corpo stava lentamente reagendo a tutta quella situazione. 

“Non penserà che gliela dia vinta così!” Senza pensare si voltò di scatto verso di lui e lo allontanò. « Sei davvero terribile!»

Il biondo osservò la sua figura un momento, poi sorrise e gli si fece nuovamente vicino.

« Sei sicuro?» gli sussurrò all’orecchio «Perché non sembri proprio pensarla così.»

Loki arrossì di botto, ma non ebbe il tempo di ribattere che Thor prese a baciarlo con foga e portate le mani sotto le sue cosce, lo sollevò strappandogli un gemito soffocato. Poi, con le gambe di Loki strette intorno ai fianchi, si diresse nella doccia senza smettere un attimo di baciarlo. 

“Accidenti a te Thor!”


« Allora ci vediamo per pranzo?» Loki aveva addosso solo un paio di pantaloni ed era scalzo nel salone della Tower mentre guardava Thor mettere le scarpe pronto per andare a lavoro.

« Sai dove trovarmi» gli rispose Thor con un sorriso e alzandosi gli circondò i fianchi con le braccia. L’altro invece gliele portò al collo prima che si scambiassero un bacio lungo ed intenso.
Non si accorsero che la porta dell’ascensore si apriva rivelando due ulteriori presenze nella casa  e probabilmente avrebbero continuato così se un certo capitano per lo stupore non avesse fatto cadere lo scudo; si voltarono di scatto. 

« Non volevamo disturbarvi, continuate pure vi prego.» Esordì Tony. 

« Tony!»

« Che c’è? Ah giusto! Cap si scusa per avervi interrotto.»

« Sei un pervertito Stark, da quanto eravate lì?» domandò Loki acido. 

« Il tempo necessario per apprendere che avete passato dei giorni piacevoli in nostra assenza. A quando le nozze?»

« Tony!» Insistette Steve.

« Credevo sareste rientrati stasera.» disse Thor. 

« Si, ma ecco ieri sera abbiamo partecipato ad una festa di fine elezioni e forse abbiamo» ma si corresse ad uno sguardo truce di Steve « ok ho alzato un po’ troppo il gomito ed ho arrecato qualche danno ad una costosissima villa d’epoca. Quindi abbiamo pensato che fosse meglio levare le tende.»

Tutti lo guardarono allibiti. 

« Che c’è?! Manderò un assegno in bianco corredato dalle mie più sentite scuse.»

« Oh certo! Che galantuomo!» Lo attaccò Loki.

« Parla quello che si stava sbaciucchiando il fratello senza alcun ritegno nel mio salone!» 

Era chiaro che i due stessero per iniziare un’altra delle loro discussioni epiche e Thor decise di tirarsene fuori. Sorrise al moro posandogli un bacio tra i capelli e si avviò all’uscita.
Non appena il semidio ebbe lasciato la stanza, Tony espresse ciò che più gli premeva da quando era entrato in casa. 

« Sgancia Cap, ho vinto!»

« Cosa avresti vinto Stark?» Chiese Loki prima di osservare il ghigno compiaciuto dell’altro « Non avrete mica scommesso su di noi?»

« Non direi una scommessa, direi piuttosto una constatazione a sfondo remunerativo…comunque Rogers paga pegno! Avevo detto sarebbe successo.»

« In realtà Tony» esordì Steve con convinzione «tu avevi detto che sarebbe successo “prima o poi”, io che sarebbe successo prima del nostro ritorno dall’Europa. Ci sono andato più vicino e direi che questa vittoria va a me.»

« Anche tu? Davvero?!»

Steve arrossì imbarazzato.

« Comunque stasera» continuò Tony imperterrito «tu e la tua nuova fidanzatina tenetevi liberi: abbiamo portato delle specialità europee. Certo sempre che non siate troppo impegnati a sussurrarvi dolci paroline…»

Loki mise su un sorrisetto tirato «Sai cosa ti dico? Adesso me ne vado in camera mia, ma dovresti guardarti le spalle Stark, perché la mia vendetta sarà tremenda.» E anche lui lasciò la stanza. 
Steve allora si avvicinò a Tony.

« Si sarà offeso?»

« E temi che riversi la sua ira pubblicando sui giornali foto di te che sforni dolci? No, gli passerà; comunque ora devo andare a riposare e riprendermi dal jet lag.»

« Buona idea. Anche io sono un po’ stanco»

« Bravo Rogers, vai a dormire mentre io mi intrattengo con del sano gossip! Jarvis?»

« Si signore?»

« Manda le registrazioni di questi ultimi due giorni nel mio laboratorio.»

« Tony non puoi fare una cosa del genere!»

« E perché no? è casa mia. E poi pensaci: magari Loki da Dio delle Malefette qual è potrebbe aver sedotto riccioli d’oro con un qualche trucchetto magico e noi ne saremmo del tutto all’oscuro. Non vorrai far correre a Thor questo pericolo?»

« Registrazioni inviate signore»

« Oppure potresti semplicemente farti gli affari tuoi per una volta!»

Il miliardario lo guardò un momento poi alzò le spalle. 

« No, è più divertente così!» 

E si diresse al laboratorio. 


Da quel giorno le cose semplicemente…cambiarono, ma in meglio.
Thor e Loki di solito si svegliavano abbracciati e il più delle volte non potevano fare a meno di  fare l’amore. Le giornate si facevano più fredde e benché Loki fosse un gigante di Ghiaccio, non c’era mattina in cui prima di uscire Thor non gli portasse del tè caldo prima di andare a lavoro; era diventata una cosa loro, una piccola attenzione per iniziare bene la giornata.
Convennero presto di parlare della loro relazione anche ai colleghi e, con enorme sorpresa di Loki, Mr.J. ne fu particolarmente entusiasta.

«Bravo ragazzo! Sono davvero felice per voi!» gli disse l’ometto « Sono sicuro che avrete futuro e quando io dico una cosa non sbaglio puoi starne certo!» 

Vedendo Loki felice e sereno, Thor decise che fosse il caso di aggiornare la madre sullo sviluppo dell’esilio, magari tralasciando giusto qualche piccolo dettaglio!
Andò su Asgard un pomeriggio di novembre e le raccontò di come Loki si stesse ambientando bene: era riuscito a farsi degli amici, aveva trovato un lavoro che gli piaceva e i clienti lo apprezzavano.
Frigga se ne rallegrò, ma qualcosa la preoccupava; Thor dal canto suo, preso com’era dal suo racconto, non vi fece particolarmente caso.

« E ha conosciuto qualcuno di speciale?»  chiese ad un certo punto sua madre. 

« Ehm…direi che qualcuno c’è, ma penso che non vorrebbe ti dessi troppi dettagli. Sai com’è  fatto Loki.»  

« Ma certo mio caro.» 

Quella risposta diede conferma alla regina che era venuto il momento di rivelare un ultimo segreto al figlio minore, ma da donna saggia qual era decise che avrebbe ragionato bene sul da farsi.
Sotto minacce di Loki, prima di tornare su Midgard, Thor doveva recuperare alcuni libri che il moro gli aveva chiesto. Nel dirigersi in biblioteca passò davanti alla camera del fratello e avvertì la voglia di entrarvi; era chiusa da molto tempo. Spinse appena la porta che si aprì senza difficoltà.
Il letto a baldacchino con le tende verdi e dorate era ordinato; non si poteva dire lo stesso per la  scrivania su cui regnavano un mare di carte aperte e ovviamente libri sparsi ovunque.
Thor pensò alla loro camera sulla Terra: dopo aver riempito anche la loro scrivania Loki si era esteso al resto della Tower lasciando ogni giorno nuovi libri ovunque in giro per casa. Alla fine Tony aveva dovuto dargli un piccolo ufficio dove a volte Loki si rinchiudeva fino a tarda notte per studiare i suoi testi. 

“In questo di certo non cambierà mai!” Sorrise a quel pensiero e distrattamente alzò gli occhi su uno scaffale. Fu allora che vide una cosa che aveva completamente dimenticato; la prese e decise che l’avrebbe portata al fratello. 

Quella stessa sera i due semidei decisero di uscire a mangiare una pizza con Trudy e Marcus.
Quest’ultimo però non si sentì troppo bene, e così Trudy lo riaccompagnò a casa presto mentre Loki e Thor optarono per fare due passi prima di rientrare. 

« Che ne dici di un giro a Central Park?»  propose il biondo.

« E va bene, ma prima voglio fermarmi in un bar e prendere qualcosa di caldo.»

« Hai freddo?» 

« Certo che no! Diciamo solo che ne ho voglia.» 

Entrarono nel primo bar sulla strada e una volta armati di cioccolata calda con doppia panna si diressero al parco. Non passò molto tempo che Loki si sentì improvvisamente stanco e volle sedersi su una panchina.
Gli era rimasta un po’ di cioccolata sul labbro inferiore e Thor trovò fosse il caso di rimuoverla con un bacio. 

« Dai Thor!» 

« Che c’è? Ti eri sporcato, volevo essere gentile.» 

« Ah si? Hai un modo strano di dimostrare gentilezza.» 

Il biondo sorrise «A proposito ho una cosa per te. L’ho presa in camera tua oggi.»

Infilò una mano nella tasca interna della sua giacca e gli porse il contenuto: era una piccola bambola di pezza a forma di lupo.

« Fenrir!» 

« Ho pensato che ti facesse piacere averlo con te. Da piccolo non te ne separavi mai.» 

« Si ma eravamo piccoli Thor! Ora cosa potrei farci? Abbracciarlo di notte? Ho già un orso nel mio letto!» Scherzò il moro. 

« Chissà magari potrebbe servire un giorno.» 

« Che vuoi dire?» domandò il moro interrogativo.

« Nel caso in cui…noi due avessimo….non so…» 

Loki afferrò subito il discorso e spalancò gli occhi incredulo.

« Dico ma ti sei fulminato da solo? Stai pensando a dei figli?» 

« Perchè no? Secondo me saresti un ottimo papà.» 

« E da dove ti viene questa brillante deduzione?» 

« Oh andiamo! I bambini che vengono al negozio ti adorano, conosci tante storie e sei molto dolce con loro. Ti ho visto! Secondo me saresti bravo anche con un bambino tuo.» 

« Certo e che mi dici dei miei esempi di figura paterna? Ti ricordo che un padre mi voleva usare come merce di scambio o strumento di pace o come ti pare…e l’altro mi ha abbandonato in un tempio di ghiaccio!» Si fece di colpo serio. 

Thor dapprima si zittì temendo di aver fatto un errore poi essendo per natura testardo tentò un’altra strada. 

« Si, però nostra madre…»

« Smettila Thor! Sai come la penso e poi…»aggiunse mentre si rigirava il pupazzo tra le mani «non è possibile.» 

« Perché sei un uomo? Potremmo sempre adottare.» 

« Probabilmente non cambierebbe nulla comunque.» 

Aveva un’espressione pensierosa e…triste.
Il biondo a quel punto capì di aver esagerato e di dover rimediare.

«Mi dispiace, non volevo darti pensiero. Lasciamo perdere adesso.» Gli diede un bacio sulla tempia e se lo strinse contro decidendo che era meglio far cadere l’argomento, almeno per il momento.


Erano ormai passati poco più di due mesi dalla festa d’autunno e dicembre era alle porte. Fuori iniziava il primo nevischio ed era difficile trovare le forze per alzarsi dal letto… in particolare quella mattina in cui gli ansimi di Loki riempivano la stanza. 

« Thorrrr»

Il Dio del Tuono non avrebbe saputo descrivere cos’era capace di provargli l’altro in quelle particolari situazioni…soprattutto quando Loki chiamava il suo nome.

« Aaah…Thoorrr!»

Quella voce sensuale…era come una droga, una meravigliosa droga capace di mandarlo sempre più in estasi attimo dopo attimo e quelle labbra tanto invitanti…

« Thor ti-ti preg-mmm»

Il biondo non resistette oltre e le rapì in una bacio intenso.
Poco a poco i gemiti di Loki si fecero sempre più intensi contro le sue labbra finché al culmine di quella passione quasi gli mancò il respiro. 

« Lo-Loki» riuscì a mormorare il biondo staccandosi appena da lui prima di crollare esausto col compagno sul materasso. 

Dopo aver ripreso fiato Thor accarezzò con dolcezza il viso di Loki. Una cosa che entrambi adoravano, era riposare insieme dopo aver fatto l’amore e così il moro si strinse a lui e chiuse gli occhi lasciandosi avvolgere dal calore dell’altro; purtroppo Thor lo riscosse subito. 

« Tesoro devo andare a lavoro.»

 «Ma come di già?»

« Ti sei svegliato più tardi del solito…devo andare o farò tardi.»

« Ma non vuoi rimanere ancora un po’ qui con me? Marcus non si arrabbierà se per un giorno fai tardi.» Sussurrò mentre gli baciava lascivamente il collo. 

« Loki sai che non posso.» Disse Thor; stava cercando di resistere, ma con scarsi risultati. 

Odiava dover scappare via; purtroppo però erano già diverse settimane che Loki si svegliava più tardi la mattina e quella condizione di fuga si verificava sempre più spesso. Inoltre era da un po’ che aveva iniziato a… 

« E va bene, vai allora!» Lo cacciò l’altro stizzito.

« Ma che ti prende adesso? Ahia!»

« Sparisci Thor Odinson! Non vogliamo che arrivi tardi a lavoro per accendere la macchina del caffè.» E si immerse sotto le coperte. 

…Comportarsi così!
Il moro passava da momenti di dolcezza a momenti di rabbia, poi tristezza e poi ancora rabbia, poi era felice come se non fosse accaduto nulla così che ogni volta lasciava Thor in uno stato di confusione totale. 

« Allora…a più tardi?» Nessuna risposta. Il biondo sospirò ed inizio a vestirsi per uscire. 

Stava ormai per chiudere la porta della camera quando l’altro lo richiamò.

« Thor vieni qui un momento.» 

Non appena il biondo lo raggiunse e gli si fece vicino, il moro uscì dal suo nascondiglio; si sollevò e tirandolo per la maglia gli diede un bacio sensuale e provocante.

« A più tardi.» Soffiò malizioso contro le sue labbra. 

« Ce-certo.» Rispose Thor un po’ sorpreso. Ecco: un attimo prima era acido e un attimo dopo sembrava che non fosse successo nulla e lui…accidenti lui doveva correre a lavoro!

Diverse ore più tardi in libreria, Loki si concedeva uno sbadiglio tra un cliente e l’altro mentre Mr.J. lo guardava perplesso. Era sempre stato un giovane lucido e sveglio, ma da qualche settimana qualcosa non andava. 

« Ragazzo stai bene? Ultimante mi sembri davvero troppo stanco.»

« Scusi Mr.J! Lo so che è assurdo, ma ultimamente… mi sento a pezzi.»

« Potrebbe essere il cambio di stagione. Qui è una cosa comune non sentirsi troppo bene. Sai potresti provare con delle vitamine.»

L’altro lo guardava interrogativo. 

« Ehm come te lo spiego…sono come piccole quantità di energia da mangiare che ti aiutano a tirarti sù e…Accidenti è così tardi?!» esclamò quando lo sguardo gli cadde sull’orologio appeso al muro: segnava le 13.30.

 «I ragazzi si staranno chiedendo dove siamo finiti. Andiamo Loki, vedrai che con lo stomaco pieno ti sentirai meglio.»

Ci volle poco tempo per raggiungere la caffetteria. La trovarono molto affollata com’era di solito a quell’ora, ma per loro c’era sempre un posticino riservato.
Non appena li vide Thor si avvicinò al loro tavolo per prendere le ordinazioni.

« Buongiorno signori che vi porto?»

« Per me ragazzo un’insalata mista, voglio lasciarmi un po’ di spazio per una bella fetta di torta.»

« Segnato! Tesoro per te il solito toast uova e avocado?»

« Si, ma oggi ho terribilmente fame. Aggiungi un bagel con salmone e formaggio fresco e…una porzione di uova strapazzate a parte.»

« Loki anche le uova? Non sarà troppo?»

« Perché troppo?»

« Sono molte cose, non penso facciano bene al tuo fisico»

Loki sgranò gli occhi. 

« Che vuoi dire? Che mi trovi ingrassato forse?»

« No aspetta! Io non ho mai detto una cosa del genere!»

« Ma lo pensi non è così?! Non me lo faresti notare se non lo pensassi!» L’acido di quella mattina tornava all’attacco mentre Thor diventava rosso dall’imbarazzo.

« Tesoro ti prego…»

« Senti Thor se hai intenzione di iniziare una cruenta battaglia in questo locale…»

« D’accordo vada per tutto allora.» Troncò lì Thor imbronciato e si allontanò. 

« Oh-o ragazzo oggi hai davvero appetito!»

« Già ultimamente mangerei per un esercito. E detto tra noi… in verità sono davvero ingrassato, ma non lo dica a Thor.»

Pochi minuti dopo Thor tornò con tutto quello che avevano ordinato mettendolo sul tavolo, poi fece per andarsene. 

« E Thor….» Lo richiamò Loki. Il maggiore iniziava a spazientirsi, ma si voltò comunque.
Il moro allora mise su un sorriso e un’espressione talmente dolce da far sciogliere chiunque «Grazie» aggiunse soltanto.
Eeeeee l’acido non c’era più! Ma in compenso il biondo si allontanò dal tavolo totalmente confuso. 

« Però! Stanchezza, fame, sbalzi d’umore. Ahah caro ragazzo se non fosse impossibile direi che hai tutti i sintomi di una gravidanza.» 

Loki lo ascoltava, ma intanto aveva afferrato una bottiglia di sciroppo d’acero che si trovava lì sul tavolo.

« La prego Mr.J. non diciamo assurdità! Piuttosto che ne dice di mangiare? Ho una fame!» disse mentre versava lo sciroppo sulle uova. « Ne gradisce un po’?»

« Ehm no grazie.» rifiutò Mr.J. con un breve cenno della mano «Ragazzo non trovi sia un accostamento un po’ audace?» Chiese l’ometto mentre l’altro iniziava a mangiare. 

« Beh si e in effetti è la prima volta che lo provo, ma ne avevo proprio voglia!»

« Certo!» Mr.J. era decisamente allibito.


All’uscita da lavoro Loki non trovò come di consueto Thor ad aspettarlo; al suo posto c'era qualcun altro. 

« Madre! Ma che…?»

« Tesoro mio, lascia che ti abbracci!»

Sua madre non gli diede nemmeno il tempo di rispondere; lo raggiunse e lo strinse forte. Ci aveva provato in tutti i modi, Loki, a rinnegare i suoi genitori adottivi e con Odino non c’era voluto granché, ma Frigga…non riusciva proprio a fare a meno di volerle bene. D’altro canto lei aveva amato entrambi i suoi figli da sempre allo stesso modo.

« Tesoro come stai?» Chiese con una punta di preoccupazione nella voce. 

« Bene madre, sai ora lavoro qui in questa libreria.»

« Si, Thor me l’ha detto. Direi che è proprio il tuo campo.»

« Si ma…Thor?»

« Oh l’ho incontrato che stava venendo qui, ma gli ho detto che ti avrei aspettato io. Volevo stare un po’ con te.»

Il figlio minore le sorrise « Capisco.»

« Vieni facciamo due passi.»

Iniziarono a discutere del più e del meno fino a che non giunsero nei pressi della Tower. Frigga  allora propose di sedersi su una panchina sul marciapiede; era un punto poco affollato e dove potevamo parlare in pace.

« Tesoro stai così bene, sei quasi radioso e ti trovo… ingrassato?»

« Già lo so, purtroppo ultimamente ho sempre fame.»

« No, stai bene! Eri davvero troppo magro!»

Loki sorrise timidamente. 

« Sai Thor mi ha detto che ti stai ambientando bene, che fai amicizia e che… c’è anche qualcuno di speciale nella tua vita»

« Ma certo…Quell’idiota non si fa mai i fatti suoi.» Disse stizzito. 

« Loki! Non parlare così di tuo fratello.»

« Non venirmi a dire come devo trattare quel gorilla biondo!»

La madre si bloccò allibita. « Signorino, da quando sei così irriverente?»

« Cosa vorresti…Oh scusami madre. Sono questi continui sbalzi d’umore, deve essere a causa della stanchezza credo. Sai oggi Mr.J., il tipo per cui lavoro, ha fatto una battuta sul fatto che ho i sintomi di una donna in gravidanza…tsk! Assurdo vero?» ma a quelle parole Frigga era sbiancata. « Madre… stai bene?»

« Tesoro fammi vedere la pancia» rispose lei sbrigativa. 

« Cosa?»

« Loki è importante.»

« Madre ma sei impazzita anche tu?»

« LOKI!»

« Perché sei così preoccupata?»

« Loki ascolta io…quando Thor mi ha detto che stavi frequentando qualcuno… sono venuta a parlarti  di questo. C’è-c’è una cosa che non sai sugli jotun.»

« E cioè?»

La donna sospirò « Non sarà semplice.»

« Ti prego di spiegarti. Mi stai facendo preoccupare.»

« Vedi…per-per loro non esiste differenza tra uomo e donna. Almeno non per quel che riguarda il loro modo di riprodursi. Perciò anche anche i maschi della specie possono avere dei figli.»

Loki la fissò un momento senza espressione « Questo te lo sei inventato.»

« No affatto! E Loki quando prima mi hai abbracciato ho avvertito qualcosa di diverso in te. C’è qualcosa. Come una presenza nuova. Loki secondo me tu…tu aspetti un bambino.» 

L’altro smise di respirare di colpo, com’era possibile che…? « No…ti sbagli…io non posso…»

« Sei stanco, hai sempre fame e passi dall’essere intrattabile ad adorabile. E non sono sicura che la tua gente manifesti proprio tutti i sintomi delle altre razze, ma ho potuto sentirlo. Dentro di te! Loki aspetti un bambino e credo già da diverso tempo ormai.»

Una sorta di panico iniziò ad affiorare in lui «Non è possibile…io-io non…maledetto Thor!»

« O insomma perché devi sempre prendertela con tuo fratello?!»

« È stato lui…è stato lui» Ormai in evidente stato di agitazione non riusciva a dire altro «non posso crederci…»

« Cosa ti avrebbe fatto? Loki, Thor è qui per sorvegliarti, ma non puoi pretendere che controlli anche la tua vita privata.»

« No madre non capisci…lui è…noi due abbiamo… accidenti a quell’idiota!»

D’improvviso la madre capì: sapeva che Loki era sconvolto, certo, ma era anche una donna sveglia e sapeva leggere tra le parole. Lo guardò apprensiva.

« Loki calmati, guardami» gli prese il volto tra le mani, mentre il figlio era visibilmente scosso e aveva le lacrime agli occhi «mi stai dicendo che il bambino….»

Loki trovò a malapena il coraggio di guardarla.
« Se c’è davvero un bambino madre …è nostro…mio e di Thor.»

Quando più tardi rientrarono alla Tower Thor stava dando una sistemata al salone. 

« Eccovi mi stavo quasi preoccupando!»

« Va al diavolo Thor!» Se ne uscì Loki con poche cerimonie e azzerò la distanza che lo separava dalla camera da letto.

« Ecco che lo fa di nuovo!»

La madre seguì il figlio minore con lo sguardo poi sospirò « Thor forse dovresti parlare con Loki.»

« No è solo un altro dei suoi stupidi sbalzi d’umore, francamente inizio a non sopportali più.»

La madre gli si fece vicino. « Thor ascoltami. Devi parlare con Loki.»
Dai suoi occhi il biondo capì che qualcosa non andava. 

« Madre cos’è successo?»

« Vai da Loki adesso! Ha bisogno di te come non mai. Io devo tornare su Asgard, ma tornerò presto te lo prometto.» Gli diede un bacio veloce sulla fronte e senza aggiungere altro si diresse alla porta.  

“Questa storia deve finire!” Si disse il biondo scocciato e si diresse verso la camera da letto che divideva con Loki. 

Trovò il compagno immobile davanti alla vetrata della stanza. Gli dava le spalle e teneva le braccia incrociate sull’addome.

« Loki dobbiamo parlare!» L’altro non si mosse di un millimetro «Loki mi ascolti?! Io non ce la faccio più! Mi urli contro e diventi ingestibile, poi sei gentile e poi lo fai di nuovo…non ci capisco niente. Mi vuoi dire cosa succede? Loki! Maledizione guardami!»

L’altro allora tirò un sospiro e si voltò verso di lui; aveva pianto e lo guardava con aria smarrita. Nel vederlo così Thor rimase completamente spiazzato «Tesoro» gli si fece vicino e lo prese per le spalle con delicatezza «…hey che succede?»

« Thor devo dirti una cosa» la voce del moro  era appena udibile.

« Va bene però prima sediamoci» e lo fece sedere con lui sul letto. « È successo qualcosa Loki? Perché sei così strano ultimamente?»
Superato lo shock iniziale Loki aveva realizzato le parole della madre e in lui c’erano sentimenti contrastanti. 

« In realtà non-non lo sapevo nemmeno io… fino ad oggi.»

« Che cosa c’è?»

Ma gli mancava il coraggio « Thor…io…»

Il biondo iniziava a temere il peggio, ma tentò di mascherare quella preoccupazione e gli sorrise gentile. « Ehi sono io, puoi dirmi qualunque cosa lo sai»
Loki allora lo guardò per un istante. 

« Thor io… aspetto un bambino.»

Il biondo lo guardò senza emettere suono: la sua mente tentava di decifrare quelle parole, ma era come se non ci riuscisse. 

« Scusa non credo di aver capito bene»

« No, Thor hai capito invece…aspetto, noi aspettiamo un bambino»

Il biondo lo fissava senza espressione « Non è possibile.»

« E invece lo è. Era di questo che era venuta a parlami madre. Gli jotun maschi possono avere dei bambini. È tutto così assurdo! Di nuovo un altro segreto che non mi avevano detto e adesso …adesso queste sono le conseguenze!»

« Ma tu? Ma come?»

« Non lo so. Non sapevo che sarebbe successo e nemmeno di poterlo fare. É stata madre a capire che…» e si portò una mano sulla pancia. 

Il biondo era come paralizzato; Loki allora abbassò lo sguardo. 

« Mi dispiace…Non era calcolato che succedesse, perciò capirò se ti faccio ribrezzo e vorrai finirla qui» ma un istante dopo sentì che Thor gli sollevava il mento; i loro sguardi si incrociarono e ciò che lesse negli occhi dell’altro gli tolse di nuovo il respiro.
In quegli occhi blu non trovò paura o disgusto…no…quegli occhi esprimevano qualcosa di immenso, un’emozione incontenibile che non si poteva descrivere con le parole.
« Nostro figlio…» 

Lo sussurrò appena con gli occhi gonfi di lacrime per l’emozione; intanto Loki sentiva che un enorme peso gli lasciava il petto.
« Si Thor, nostro figlio.»

« Oh Loki.» gli diede un bacio dolce «non ci posso credere! Noi-noi diventeremo genitori… Tesoro, sono così felice.»

« Allora tu…lo vuoi?.»

« Se lo voglio? Volevo che tu fossi la mia famiglia per tutta la vita, ma così…così lo sarete entrambi.»

« Thor sai che non sono bravo a far andare bene le cose con le persone che amo. Perché stavolta dovrebbe essere diverso?»

«Perché stavolta è diverso!» gli prese il volto tra le mani «Stavolta siamo insieme.»

Il moro non era ancora del tutto convinto; appoggiò il viso contro il suo petto e si lasciò stringere dal compagno.
In fondo al cuore sapeva che non avrebbe mai potuto chiedere di meglio dell’uomo che aveva al suo fianco e Thor lo amava….lo amava in ogni suo aspetto…amava tutto di lui, anche i difetti.
Una sera di un paio di mesi prima alla Tower, dopo un brutto litigio, Loki aveva rinfacciato all’altro di non averlo mai visto sotto il suo vero aspetto Jotun e che probabilmente non lo desiderava  nemmeno.
E Thor aveva negato, aveva negato dicendo che l’avrebbe amato in qualunque modo e Loki lo aveva messo alla prova; la sua pelle aveva appena cambiato colore e si era riempita di geroglifici che Thor aveva iniziato a baciarlo con foga e passione. Lo aveva guardato in quegli occhi rubino per un istante prima di sollevarlo di peso e ricadere con lui sul loro letto. Avevano fatto l’amore tutta la notte e non era stato meno intenso o romantico rispetto alle altre volte, tutt’altro. Chissà che non fosse successo quella volta… mentre Thor continuava a tenerlo stretto, Loki non poté fare a meno di pensarci.
Lentamente scivolarono sul letto rimanendo però abbracciati. 

« Thor?»

« Si?»

Il moro esitò « E se fosse uno Jotun?»

« Beh sarebbe strano il contrario, non trovi?»

« Sono serio Thor! Intendo…lo ameresti comunque?»

Il biondo lo strinse forte « No, lo detesterei proprio come detesto te» ed iniziò a posargli dei leggeri baci sulla fronte e sul viso «vedi come ti detesto?»

Loki sorrise appena. « Ma tu hai sempre odiato gli jotun.»

« Credevo di averti già dimostrato di essermi ricreduto negli ultimi mesi.» Gli sussurrò all’orecchio per poi iniziare a stuzzicargli il lobo con le labbra. 

« Mmm forse dovresti  ricordarmelo» sussurrò allora il moro con malizia. 

« Si?» Continuò passando a baciarlo sul collo «e va bene allora, ma avrò bisogno di tutta la notte…Loki?»

Ma l’altro era crollato addormentato nel suo abbraccio.
Thor lo guardò ipnotizzato: non lo aveva mai visto così sereno, ma trovò che fosse bellissimo. Se lo strinse di più contro «Buonanotte amore»  gli sussurrò appena per poi addormentarsi con lui.

 

Tony e Steve erano usciti la sera prima per “affari di vitale importanza” il che voleva dire che da diverso tempo Tony Stark aveva messo gli occhi sulle chiappe più belle d’America e aveva finalmente deciso di giocare le sue carte.
Non avendo perciò assistito ai fatti della sera precedente, quando quella mattina andarono in cucina a fare colazione, erano ancora totalmente all’oscuro delle ultime novità. Fu così trovarono Thor intento a preparare una colazione che poteva sfamare cinque persone. 

« Buongiorno» fece sorridente.

« Ciao Thor, ma che carino non dovevi prepararci la colazione! Ci avrebbe pensato Steve» e rivolse all’altro una strizzatina d’occhio ricevendo in cambio una gomitata. 

« Fai pure, questa è per Loki.»

« Per Loki?» chiese Steve stupito e il suo sguardo si postò dalla torre di pancakes, ad un piatto stracolmo di uova e bacon, fino ad un bicchiere di spremuta, del caffè e infine della frutta. 

« Cos’è adesso sei anche il suo cuoco personale?» disse Tony prendendosi una tazza del caffè avanzato nella caffettiera. 

« Non esattamente» rispose il biondo, mise tutto su un vassoio e dando loro le spalle fece per incamminarsi poi si fermò e si girò verso di loro «ah a proposito, Loki aspetta un bambino» e con un sorriso ebete si voltò e si diresse in camera con tutta la colazione. 

Questa affermazione fu seguita da un melodioso rumore di cocci rotti provocato da Tony Stark che a bocca spalancata aveva lasciato la presa sulla tazza. 

« Hai sentito anche tu quello che ha detto?» chiese esitante a Steve.

 «I-io credo di si»

Il miliardario si ridestò di colpo. « Maledizione! Sapevo che sarebbe successo!»

« Cosa?Tony dove stai andando?»

« A capire quando Loki ha riacquistato i suoi poteri e ha fatto il lavaggio del cervello all’idiota.»

 

Intanto, in camera, Thor posò con cautela il vassoio su un comodino; poi si avvicinò al compagno  che si stava stiracchiando e gli diede un bacio sulla tempia.

« Buongiorno amori miei.»

« Thor, come sei sentimentale, ma ho dormito vestito così?»

« Si ti sei addormentato quando…beh ti sei addormentato.»

« Mmm sono così stufo di cedere a questi colpi di sonno.» 

« Sai che non puoi controllarlo e non è il momento di pensarci, ti ho preparato la colazione.»

« Lo vedo! Possono mangiarci quattro persone.»

« Beh tecnicamente non sappiamo quanti bambini hai li dentro.» Ma si prese una cuscinata dall’altro.

« Idiota» fece il moro sorridendogli!

In quello stesso istante Tony Stark spalancò la porta seguito da Steve. Loki li avrebbe volentieri insultati, ma Tony non gliene diede il tempo.

« Quando hai detto “Loki aspetta un bambino”. Cos’è che volevi dire esattamente?»

« Thor glielo hai detto?!»

« Ma certo, perché non avrei dovuto?»

« Perché avremmo dovuto parlarne prima!»

« Bello scherzo ragazzi lo ammetto! C’eravamo quasi cascati e poi questo litigio! Si tutto ben interpretato davvero.»

« Cos’è Stark la tua mente non è poi così illimitata come pensavi? Perché a quanto pare questa ipotesi non riesce nemmeno a contemplarla!»

« Certo! Perché è impossibile!»

« Sono uno Jotun posso avere dei bambini»

« E questo quando lo avresti scoperto?»

« Se vuoi saperlo, proprio ieri!»

« E la prova?»

« Guarda tu stesso» e alzandosi la maglia gli mostrò la pancia. 

« Quella non è una prova. Con tutti i dolci che mangi mi meraviglio che tu non abbia preso almeno 20 chili. Maledizione aspettate tutti qui!» E se ne uscì di corsa.

Nella stanza calò il silenzio. 

« Ma voi siete proprio sicuri?» chiese timoroso Steve. 

« Rogers…» soffiò minaccioso Loki.

« No così, chiedevo tanto per chiedere.»

Poco dopo Iron-man in armatura fu di ritorno.
« Ecco a te» e allungò a Loki una scatolina.

« Cosa sarebbe scusa?»

« Un test di gravidanza.»

« Tony!»

« Steve non mi convincerò di quello che dice finché non lo vedrò con i miei occhi.»

« Io non devo dimostrarti un bel niente.»

« Se non è uno dei tuoi trucchi per farci venire un infarto a tutti, allora perché non provi e basta?!»

Loki avrebbe voluto l’aiuto di Thor, ma il biondo guardava la scatola senza proferire parola; il moro si sentì profondamente ferito. Si alzò con stizza, afferrò la scatola e si diresse in bagno.
Chiuse la porta a chiave e dopo aver seguito le istruzioni attese che quello strano oggetto gli desse un verdetto.
“Maledetto Stark, guarda cosa mi tocca fare…come se questi stupidi così potessero saperne di più di…” si bloccò di colpo. Sul test c’era un simbolo positivo. Il respiro gli mancò un momento. La prima sensazione che provò subito dopo però fu…sollievo. Uscì dal bagno solo diversi minuti dopo.

« Soddisfatto?» Disse mettendo il test sotto gli occhi di Tony che li strabuzzò incredulo.

« Ma-ma guarda a quanto pare non hai mentito»

« No infatti!»

« Rogers ti senti bene?» Chiese Thor osservando Steve che dopo aver visto il test era prima sbiancato poi aveva barcollato per un momento. 

«Ehi Capitano sei  ancora con noi?» Chiese Tony.

« Ehm si credo…è incredibile!»

« Perché non ci hai detto che potevi farlo?»

« Perché non lo sapevo nemmeno io!»

« Ragazzi vi sembra il momento di discutere?» intervenne Steve «Da oggi dobbiamo prendere dei provvedimenti. Loki per te basta alcolici, solo dieta sana e verdure! Tony se ti becco a farlo innervosire passerai guai grossi! Thor…»

« Frena frena frena capitano Rogers. Tu dai ordini in casa mia?»

« Loki è sotto la nostra responsabilità Tony. È nostro dovere occuparci di lui e del bambino.»

« Ed eccolo che riparte con la storia del dovere.»

« Già e dovresti farlo anche tu! E ti avverto che non è solo un suggerimento.»

Fu Tony a sbiancare a quell’affermazione.

« Molto bene allora lasciamo che mamma jotun faccia colazione» asserì acido mentre Loki lo fulminava con lo sguardo «ma sia chiaro! Io non ti accompagno a fare le ecografie.»
I tre reagirono contemporaneamente a partire da Steve. 

« Anthony Edward!» 

« Tony!»

« Stark!»

« Detto Iron-man! Ah non giocavate a completare il mio nome?! Va bene, va bene me ne sto andando.»

Mentre uscivano dalla stanza Tony pensava ancora a quanto aveva visto “Quel piccolo cervo non smette di sorprendermi” ma Steve interruppe i suoi pensieri.
« Non avresti dovuto trattarlo così» gli disse. 

« Prego?»

« Dubitare di lui, come se fosse un altro dei suoi trucchi.»

« Ehi anche tu non potevi crederci.»

« Si Tony, ma pensa a tutto quello che ha passato.»

« No scusa, adesso è diventato una vittima?»

« Certo che no, ma sta provando a cambiare! Se non ci fidiamo di lui non riuscirà mai a redimersi del tutto.»

« Sai Cap quando sei così buono nei confronti del prossimo» disse avvicinandosi «hai un che di eccitante.»

Ma per tutta risposta ricevette un pugno ben assestato sul naso. 

Intanto in camera…« Vattene anche tu Thor!»

Il biondo lo guardò interrogativo.

« Perché dovrei?»

« Se credevi che ti stessi mentendo, potevi dirlo subito»

« Loki sai che non è così.»

« Non lo è? Non lo è? Davvero?!» Era furioso. 

« Io ho pensato che…»

« No tu non hai pensato Thor! Come non hai pensato quando lo hai detto a Stark! Ti è bastato che dicesse di volere una prova! Se non ti fidi di me allora abbiamo un problema e di certo non è nostro figlio.» 

« Loki lasciami parlare» disse il biondo cercando di avvicinarsi.

« No Thor lasciami solo!»

L’altro si fermò sul posto e sospirò « E va bene, ma lasciami dire almeno questo: ieri sera mi hai reso la persona più felice dei Nove Regni e non dubitato della tua parola nemmeno per un momento. Loki io ti amo, ma capisco cosa provi e quando vorrai parlare io…io ci sarò» e si voltò verso l’uscita.
Loki lo osservò; certo era arrabbiato e deluso, ma non ce la fece a lasciarlo andare via. 

« Thor aspetta! Io…»

Il biondo non ebbe bisogno di altro e corse a stringerlo forte.
« Andrà tutto bene.»

Loki allora si strinse a lui sentendosi al sicuro come solo Thor riusciva a farlo sentire.
« E poi» aggiunse «inizio quasi ad abituarmi ai tuoi sbalzi d’umore.» Affermazione che costò anche al biondo un pugno in piena faccia. 


Asgard: quella stessa mattina

Entrato nelle loro stanze Odino trovò Frigga seduta sul letto. La moglie teneva  lo sguardo rivolto alla finestra, ma a lui non sfuggì che sembrava preoccupata.« Mia cara, qualcosa ti turba?» 

« Pensieri.» Non era da lei essere così evasiva. 

Il Padre degli Dei le sedette accanto. « Posso sapere di cosa si tratta?»
Frigga gli rivolse la sua attenzione e lo guardò negli occhi.

« Tu volevi Loki? Intendo, quando lo hai preso? Non volevi solo che fosse uno strumento di pace giusto?»

Odino la guardò ed un velo di tristezza invase il suo unico occhio buono.
« Ammetto che fu il mio primo pensiero, ma non fu l’unico! Perché un innocente doveva morire così? Quel bambino aveva bisogno di noi e del nostro amore. Pensai di salvarlo e portarlo qui perché  avesse un futuro con noi, perché fossimo la sua famiglia.»

La regina stava in silenzio. 

« Mi rattrista sapere che ha fatto quello che ha fatto solo per cercare una sorta di approvazione. Per essere all’altezza di Thor! Ma forse è solo colpa mia. Avrei dovuto elogiarlo per le sue doti e la sua intelligenza invece di farlo sentire diverso ed inadeguato. Avrei dovuto dirgli la verità. Avrei dovuto dirgli la verità su tutto!»

La moglie allora prese un respiro. « C’è una verità che dovresti sapere anche tu mio caro.»


New York: 15.45

Thor stava lavorando alla caffetteria e quel giorno era più raggiante che mai. 

« Ehi qualcuno oggi è particolarmente felice.» Fece Marcus.

« Si vede molto è? Prego e non dimentichi i suoi biscotti.»

« Ehi ma che è successo?» S’intromise Trudy curiosa. 

« Già, non fai che sorridere da tutto il giorno.»

« Diciamo che è un segreto.»

« C’entra Loki?»

« Ma certo che c’entra Loki, Marcus! E a proposito, anche lui sembrava parecchio di buon umore oggi a pranzo!»

« Eddai Thor siamo i tuoi amici!»

In caffetteria non c’era quasi nessuno a quell’ora e così Thor prese un respiro. 

« E va bene allora! Ma vi avverto potreste non capire, all’inizio.»

« Ehi amico, dico ma ti ricordi di chi sono figlio? Di storie incredibili ne sento ogni giorno.» Replicò Marcus.

« Si ma questa è una cosa vera! Non è una storia come quelle di Mr.J.»

« In ogni caso non ci spaventa. Se sei così felice sarà sicuramente qualcosa di bello.» fece Trudy rassicurante. 

« D’accordo! Ragazzi io….»

Ma in quell’istante una figura inaspettata fece il suo ingresso nella caffetteria; il Padre degli Dei  entrò. Portava un lungo cappotto nero insieme ad una delle espressioni più serie che Thor avesse mai visto.

« Padre?» Esclamò Thor stupito.

I colleghi si girarono per guardare il nuovo arrivato, ma avvertirono una sorta di timore.

« Devo parlarti Thor.» E senza aggiungere altro uscì dalla caffetteria. 

« Ce-certo, ragazzi scusate deve essere importante. Tornerò appena possibile.»

Marcus, intimorito da quella strana figura, si stava nascondendo involontariamente dietro Trudy «Fai con calma.»
Thor allora prese il cappotto e seguì suo padre fuori dalla caffetteria. 

 

Fergusson&Steven: 15.45

« Loki devo proprio dirtelo oggi sei raggiante. Che succede? Il tuo Dio del Tuono ha di nuovo tentato di preparare i cupcakes con troppo lievito e anche stavolta sono esplosi nel forno? Immagino che il povero Ferrovecchio sia sopraggiunto armato di estintore anche stavolta.» 

Loki rise al ricordo di quell’aneddoto che lui stesso gli aveva raccontato qualche settimana prima, poi si fece di colpo molto timido. 

« Mr.J. in verità ci sarebbe una cosa. Ieri ho capito perché ultimamente sono così strano.»

« Ah bene ragazzo, di che si tratta allora?»

« Ehm che ne dice se ci sediamo?»

« Loki, ti ricordi con chi stai parlando? Credimi ho visto e sentito racconti di ogni genere, penso di poter reggere ad uno sul tuo stato di salute.» 

« Si, ma questo è un po’ più complicato.» sospirò « E va bene allora, le ho detto che io sono adottato e che vengo da un pianeta di ghiaccio, giusto?»

« Sicuro figliolo!»

« Ecco lì succedono strane cose di cui nemmeno io ero a conoscenza…»

 

New York. Nei pressi della caffetteria: 16.00

« Come avete potuto?»

« Di che parli?»

« SMETTILA THOR! Esigo una spiegazione.»

« Padre io non capisco.»

« Sai benissimo di cosa parlo.Tu credi…» abbassò la voce e gli si fece più vicino «credi non sappia che Loki aspetta un bambino da te?»

Thor si raggelò « Te l’ha detto madre?» 

« Che sia stata tua madre o Heimdall o le Norne in persona non ti riguarda! Ciò che conta è che mi hai deluso Thor e hai tradito la mia fiducia.»

« Ah si? E come avrei fatto? Dichiarando i miei reali sentimenti per l’unico uomo che abbia mai davvero amato?»

« Un giovane arrogante come te non sa nemmeno cosa sia l’amore, tanto meno poi lo sa tuo fratello.»

« Ti sbagli! Loki è cambiato ed io…io lo amo.»

« Lo ami? Probabilmente ha fatto il gioco del controllo mentale anche a te e nemmeno te ne sei reso conto.»

« Come avrebbe potuto senza poteri? Gli stessi poteri che tu gli hai tolto? E non ha nemmeno il  suo scettro!»

Il Padre degli Dei era accecato dalla rabbia e sembrava sordo a quelle spiegazioni. « Quindi era un complotto? Lo avevate stabilito così da poter fare quello che volevate alle mie spalle.»

« Non è andata così e non ci siamo mai nemmeno nascosti né al tuo sguardo né a quello di Heimdall né a quello di nessun altro!»

« Ora basta! Non ho ancora deciso il modo, ma pagherete le conseguenze di questo gesto!»

Un tempo che sembrava una vita prima, di fronte ad una simile minaccia, Thor avrebbe invocato il suo martello e scatenato la sua collera anche su suo padre pur di difendere ciò che riteneva giusto.
Avrebbe risposto che lui era il Dio Thor e che poteva fare quello che voleva senza dover rendere conto a nessuno. Ma adesso in gioco c’era qualcosa di più importante che la vana gloria e l’affermazione di sé stessi.
Prese un respiro profondo « Vieni con me.» disse con tono calmo «ti dimostrerò che ciò che dico è la verità.»

Odino era ancora in collera, ma rimase colpito da quella reazione del figlio maggiore e siccome era sicuro che niente avrebbe potuto fargli cambiare idea,  decise di seguirlo.


Fergusson&Steven: 16.00

« Wow ragazzo» disse Mr.J. che alla fine aveva dovuto sedersi «però, questo si che è un racconto nuovo e…inaspettato, è…»

L’altro lo guardava con apprensione non sapendo cosa aspettarsi; ormai si era affezionato a quell’ometto come a poche persone nella sua vita e temeva il suo giudizio. 

 «Straordinario» sussurrò appena «perciò dentro di te c’è?»

« Si.»

« E tu ne sei assolutamente sicuro?»

Il moro asserì con un cenno del capo e subito al posto di quello stupore Mr.J. sfoggiò un sorriso gentile.

« Loki…è meraviglioso ragazzo. Ed è unico. È davvero incredibile. Ma ci hai pensato! Avrai un bambino!»

« Non-non è scandalizzato?»

« Scandalizzato? Io?! Beh ammetto che non si sente tutti i giorni di un uomo che resta incinto, veramente credo sia la prima volta, ma Loki! Un figlio! Sono così felice che sia capitato a te e Thor! Ehm perché è suo vero?»

« Si è suo.» Rise Loki, ma gli occhi gli si fecero umidi. 

« Accidenti dobbiamo festeggiare e da oggi basta scatoloni pesanti per te e non salteremo più la pausa… Va tutto bene ragazzo?»

« E se non ci riuscissi? Se-se non fossi in grado di essere un buon padre?»

Lo sguardo di Mr.J. si fece più dolce e gentile.
« Mio caro ragazzo. Credimi tu non hai assolutamente niente di cui preoccuparti. Non ci si prepara ad essere genitori, succede e basta! E non c’è libro che ti renda il genitore perfetto! Devi solo lasciare che la vita faccia il suo corso come ha fatto finora.»

« Non è che sia stata proprio facile a dirla tutta.»

« Chi ha detto che deve essere facile? E poi non mi sembra nemmeno andata così male dopotutto; da quello che mi hai detto a quest’ora potevi trovarti in ben altre condizioni e invece guarda dove ti ha portato! Hai degli amici, un lavoro che ti piace.. ehm ti piace non è così?» scherzò Mr.J strappando a Loki un sorriso. 

« Hai al tuo fianco una persona che ti ama davvero ed infine la possibilità di creare qualcosa di meraviglioso con lei. Qualcosa che è solo vostro ed è unico, come il vostro amore. Andrà tutto bene ragazzo mio, ne sono certo! E quando io dico una cosa…» 

Loki lo guardò in silenzio e si sentì uno sciocco. Aveva davvero bisogno che qualcuno gli dicesse cose che in cuor suo già sapeva? No, forse gli serviva solo qualcuno che gli mettesse quella verità davanti agli occhi.

« Mr.J?»

« Si?»

« Grazie!» Il moro sorrise gentile e l’altro lo contraccambiò. 

« Ah ho solo un favore da chiederti però.»

« Cioè?»

« Se in futuro potessi evitare quel tuo accostamento uova e sciroppo d’acero, diciamo che il mio stomaco te ne sarebbe grato.»

« Ahah ma certo!»

« Grazie al cielo!» Mr.J. tirò un respiro di sollievo « E adesso rimettiamoci al lavoro ragazzo mio!»


Padre e figlio raggiunsero la libreria in breve tempo, ma si fermarono di fronte ad una delle finestre.

« Ecco padre guarda tu stesso.» Indicò il compagno oltre il vetro che sorrideva porgendo il libro ad una ragazza e salutava altri clienti. «Lo vedi anche tu, è…cambiato.»
Odino gettò un rapido sguardo al figlio minore « Questo lo giudicherò io» asserì con tono fermo prima di fare cenno a Thor di precederlo.
Non appena Thor entrò nel negozio, Loki gli sorrise raggiante «Thor!» esclamò; poi notò il suo accompagnatore e la sua espressione si fece seria.

« Odino».

« Loki dovresti venire con noi.» disse Thor avvicinandosi a lui. 

« Come potete vedere sto lavorando. O il Padre degli Dei non approva nemmeno questo?»

« Oh di cose che non approvo non te ne mancano di certo!»

« Loki ti prego». Il moro lesse nei suoi occhi: c’era apprensione e forse…paura. 

Mr.J intanto li raggiunse «Thor! Caro ragazzo che ci fai già qui?», ma Loki troncò sul nascere quella conversazione. 

« Mr.J. devo andare. Sono subentrate delle…“questioni” da sistemare.» E fissò Odino con freddezza. 

Mr.J. spostò lo sguardo da Loki a Thor, poi notò l’uomo con cui stavano parlando un momento prima e strabuzzò gli occhi.

« Che mi venga un colpo, ma è?»

« Già, in persona. Mr.J. posso andare allora? Mi farò perdonare, glielo prometto.»

« Si-sicuro ragazzo!» rispose Mr.J. apprensivo mentre Loki stava già afferrando il cappotto.

Uscirono tutti e tre dal negozio e tra loro calò il silenzio fino a che non raggiunsero la Tower. 


« Siete due fedifraghi, due traditori, due, due…»

« Padre ti prego» tentò Thor.

« SILENZIO! Io mi fidavo Thor, soprattutto di te! Ed è così che mi ripaghi per averti dato fiducia?»

« Non sapevamo che sarebbe successo.»

« Certo che non lo sapevate. Non avreste mai dovuto scoprirlo!»

Erano nel salone della Tower; Thor in piedi faccia a faccia con suo padre, Loki seduto sul divano in silenzio con lo sguardo rivolto al pavimento.

« Con tutto il rispetto signor Padre degli Immortali.» s’intromise Stark che “per caso” passava di lì seguito da Cap.

« Degli dei» gli sussurrò Steve. 

« Quello che è. Se ho capito bene, il problema è che questi due si sono innamorati e hanno messo su famiglia? Le assicuro che è un bene per tutti.»

« Stark resta fuori da questa storia.»

« No Thor! Se non ci avete fatto vivete in casa mia da un po’ ormai, penso di avere il diritto di dire la mia! E a proposito di questo…» spostò lo sguardo su Odino «Loki è qui da mesi e Lei non è mai sceso dalla sua nuvola per passare a vedere come se la cavava! All’inizio è stato una gran scocciatura e c’è voluto del tempo perché diventasse minimamente accettabile. E mi creda: c’è voluta tutta la testardaggine di Thor per aiutarlo a cambiare. Ma doveva vederlo! Ogni giorno tentava di spronarlo, ogni giorno aveva una parola gentile per lui, ogni giorno ha cercato di non farlo sentire diverso o di allontanarlo per quello che aveva fatto in questa stessa città, quando invece tutti noi lo davamo per una causa persa ormai!»

A quelle parole Loki strinse i pugni impercettibilmente, ma nessuno se ne accorse, Tony intanto proseguì. 

« E poi, poi si, le cose hanno preso una piega “inaspettata”! Ma questi due… accidenti questi due si amano come pochi in questo mondo folle e sono letteralmente esaltati dall’idea di avere un marmocchio da crescere insieme. Vuole punirli per aver compiuto l’unica cosa che sia davvero giusta in qualunque mondo? Per essersi innamorati? Bene, ma se deciderà di dividerli non solo separerà loro due, ma farà del male anche a ciò che sta per nascere dal loro amore. L’unica cosa che potrebbe renderli più felici e più uniti di sempre.»

Steve era visibilmente fiero di Tony, Thor era immobile aspettando una reazione del padre, che non sembrava affatto persuaso; Loki invece alzò lo sguardo su di lui. 

 «Non mi importa delle tue parole. A questo punto vi considero tutti complici.»

« Padre ti prego è colpa mia, l’ho convinto io. Mi sono innamorato di lui e…» 

« BASTA THOR! Ho sentito anche troppo. Adesso prenderò provvedimenti.» 

« Fa pure.» Questa volta fu Loki a parlare…

« Loki» sussurrò Thor.

« Fa pure, cosa cambia dal solito?» il suo tono era neutro « Di nuovo sono vittima di un segreto che tu mi hai nascosto, ma che meritavo di sapere. Per tutta la vita non mi sono sentito all’altezza a causa dei tuoi segreti. Ma questa volta, questa volta non mi vergogno nemmeno per un secondo di chi sono o delle mie scelte, tanto meno del mio bambino.»
Si alzò puntando gli occhi smeraldo nell’unico occhio buono del padre. C’era fierezza nel suo sguardo e nessuna paura, nonostante il tono fosse calmo. 

« Quindi fa pure. Sono così stanco di soffrire per le tue menzogne.»

E passandogli accanto si diresse verso la porta d’uscita della Tower.
Thor tentò di fermarlo « Loki dove vai?», ma l’altro uscì senza guardarsi indietro.
Sconvolto dalla rabbia Thor si rivolse a suo padre «HAI VISTO COSA HAI FATTO?!» Era furioso, ma Odino restò impassibile. 

« Thor questo è sbagliato!»

« Sbagliato?! Sbagliato?! Ma lo sai quanto ci ha messo a cambiare? Quanta fatica ha fatto per fidarsi di me? E tu arrivi qui e sconvolgi tutto?»

« Thor ti sta avvelenando la mente e tu nemmeno te ne rendi conto.»

« Ma certo! Loki è quello cattivo, quello perfido e ingannatore. Ma io l’ho visto cambiare ! Per le Norne  ma ti rendi conto?! Sta per diventare il padre di mio figlio e renderà me padre! E la verità?! La verità è che tu non gli darai mai un’altra possibilità.» E si diresse anche lui all’uscita. 

« Dove stai andando Thor?»

« A cercare l’uomo che amo.» Disse dandogli ormai le spalle. 

« Thor» il biondo si bloccò «è ora che ti assumi le tue responsabilità, devi tornare con me ad Asgard per occuparti del tuo popolo. Questo ci si aspetta da un futuro re. Non che perda la testa dietro sciocche infatuazioni!»

« Infatuazioni? Ma certo…È chiaro che non hai capito niente! Ebbene…se essere re significa una vita senza Loki e il nostro bambino allora non voglio esserlo.»

« Come dici?»

« Meglio che inizi a cercarti un altro erede padre. Noi non abbiamo più niente da dirci.» Poi uscì sbattendo la porta e la stanza fu invasa dal silenzio. 

« Però, l’ha fatto proprio arrabbiare!» Se ne uscì Tony tranquillo « Sa ultimamente non ci era più riuscito nessuno, soprattutto da quando non ha occhi che per l’amore della sua vita, ma che vuole farci?» E si versò da bere sogghignando «Ed io che credevo di avere un brutto rapporto con mio padre.»

« Voglio sapere di più su questa storia.»

« Bene saremo felici di raccontarvi tutto quello che vorrete Maestà, ma dovrà promettere di fare una cosa estremamente difficile.»

« Sarebbe?»

« Deve prendere questo scotch e ascoltare attentamente, senza interromperci.»

Steve intanto lo guardava preoccupato, ma decise di fidarsi di lui.
Il miliardario porse il bicchiere al Padre degli Dei che dapprima lo studiò, poi accettò il drink.

« E sia! Adesso parla!»

Tony allora sorrise soddisfatto « Tutto iniziò qualche mese fa, quando i suoi figli si trasferirono in casa mia.»


Un leggero strato di neve aveva già iniziato a ricoprire Central Park e di lì a poche settimane era in programma un’epica battaglia a palle di neve tra gli inquilini della Tower. Era stata una proposta di Tony e per una volta aveva ottenuto la piena approvazione di Loki; la prospettiva di far prendere un raffreddore a Thor infatti lo allettava parecchio, ma in quel momento nemmeno quel pensiero riusciva a rallegrarlo.
Se ne stava seduto con le ginocchia al petto e lo sguardo puntato a terra sulla panchina dove poco tempo prima Thor gli aveva riportato il suo peluche d’infanzia. Non guardava però realmente un punto preciso.
Come guidato da una sorta di sesto senso, Thor lo raggiunse presto.
Quello era il luogo dove per la prima volta avevano parlato della possibilità di avere dei bambini, ma il moro credeva fosse una cosa impossibile. Ironia della sorte, allora non poteva sapere di aspettarne uno.

« Ehi» gli sussurrò avvicinandosi, ma siccome Loki non diede cenno di averlo sentito, si sedette accanto a lui e gli circondò le spalle con un braccio tirandoselo vicino.

« Allora so che pensare non è il mio forte, ma stavo pensando che ora che arriverà il bambino potremmo cercare una casa tutta per noi. Così magari Tony la smetterà di farti innervosire e  potremmo arredarla come ci piace e magari iniziare ad arredare la camera del bambino.»

« Thor ti prego.»

« É così tremenda come proposta?» 

« Smettila di illuderti. Tuo padre non ci lascerà mai stare insieme. Farà di tutto per portarti con lui su Asgard così che tu possa diventare re e allontanarti  per sempre da me…da noi.»

Thor ci pensò un momento, poi posò un bacio tra i capelli scuri dell’altro. 

« Ipotesi interessante, ma sai…Marcus conta su di me alla caffetteria e tutte quelle signore che vengono per il mio sorriso resterebbero deluse se me ne andassi. Senza contare che qualcuno deve pur controllare che tu e Mr.J. non saltiate i pasti e vi nutriate di soli libri.»

« Smettila Thor dovevamo aspettarci che sarebbe successo prima o poi! Non puoi illuderti di sfuggire ai tuoi doveri per sempre.»

Anche se non lo guardava a Thor non sfuggì la lacrima che era scesa a rigargli il volto. Lo strinse di più a sé.
« Che ne dici se oggi ti raccontassi io una storia? C’era una volta un principe ereditario, oserei dire bellissimo, destinato ad un trono dorato. Aveva dei capelli sempre perfetti e un fidato martello al suo fianco!»

L’altro stava in silenzio.

« Un giorno fu mandato in una terra lontana per sorvegliare l’amore della sua vita, che diciamocelo, era anche più bello di lui, ma molto più dispettoso! Lì i due si crearono una famiglia. E il principe capì che avrebbe vissuto su quella terra o su qualsiasi altra avesse dovuto, pur di stare con chi amava. E accidenti anche a quel trono dorato!» 

« Come?» Loki si girò e lo guardò con occhi smarriti. 

« Loki non mi serve un trono per essere felice. Non ho scelto io di essere il principe ereditario, ma ho scelto di stare con te! Non mi importa se devo rinunciare al trono. Ho voi due e la mia vita è completa.»

Gli mise una mano sul volto e con una carezza asciugò quell’unica lacrima.

« Sai Thor sei il più stupido degli stupidi che io conosca» l’altro lo guardava teneramente, «e sono felice che tu sia nella nostra vita» poi lo tirò a sé e lo bacio intensamente. Thor lo avvolse nel suo abbraccio e rimasero così per un tempo che parve ad entrambi infinito. Fu come sigillare una promessa: basta vane glorie, basta troni dorati! Solo loro e il loro amore.
Alla fine di quel bacio un sorriso apparve sulle labbra di Loki e al biondo bastò.
« Andiamo, è ora di rientrare.» Disse dopo un momento.

« Non voglio vederlo.» 

Ma Thor si alzò e gli porse la mano.
« Loki…lo affronteremo insieme.» 

Il moro dapprima guardò quella mano con esitazione, poi annuì e la prese; si incamminarono insieme verso la Tower.

 

Quando rientrarono scorsero Odino intento ad osservare la città dalla vetrata del salone in silenzio.
Con lo sguardo ancora rivolto verso l’esterno il Padre degli Dei si decise a parlare. « Lo abbiamo fatto per proteggerti.»

« Come?»chiese Thor.

« Loki, non ti abbiamo detto la verità per proteggerti. È stato così anche per…la tua adozione. È stato sciocco da parte mia pensare che non avresti retto il colpo di fronte ad una simile scoperta. Ti vedo adesso e so che saresti in grado di sopportare ogni cosa» e lo guardò di sfuggita «ma allora eri solo un bambino e io e tua madre non volevamo provocarti altro dolore. E riguardo quella tua particolare proprietà, sbagliai di nuovo. Ti trovavi abbandonato tra i ghiacci e pensai che fossi…» sospirò. 

« Uno scarto» sussurrò Loki.

« Si e non ne sapevamo la causa; sembravi un bambino come gli altri. Crescevi in salute, ma dirti che eri stato scartato dalla tua gente, ci sembrò terribile. Anche dopo che scopristi la verità.» 

« Dove vuoi arrivare?» Chiese alla fine Loki. 

« Oggi ho avuto prova che sei davvero cambiato. Sei disposto a lottare per ciò che ami, ma non c’è odio nel tuo cuore. Posso avvertirlo chiaramente. E poi i vostri amici mi hanno raccontato di come ti stai impegnando per redimerti e di quanto siate importanti l’uno per l’altro.» 

I due semidei lo ascoltavano in silenzio. 

« Non sono felice del vostro comportamento, tantomeno che non mi abbiate detto subito la verità. Ma in fondo un po’ vi capisco, probabilmente non vi avrei ascoltato comunque. In ogni caso ho preso una decisone definitiva riguardo voi due.»

Thor d’istinto si parò davanti a Loki. Il padre si voltò e li guardò.
« Potete rimanere qui insieme. Loki ti restituisco parte dei tuoi poteri, ti serviranno per tenere sotto controllo la tua gravidanza e per nasconderti agli umani. Non capirebbero. Ma quando sarà il momento voglio che tu torni su Asgard. Lì tua madre potrà aiutarti e predisporre cure adeguate.»

Thor era incredulo « Padre questo è….»

« Non ho finito Thor, non interrompermi. Confido che tu voglia ripensare alle tue decisioni e non rinunciare al trono. Hai un dovere verso il tuo cuore, questo è certo, ma nei hai uno anche nei confronti del tuo popolo. Non per forza l’uno esclude l’altro, ti prego di non dimenticarlo.»

Il biondo annuì. 

« Bene ora è meglio che vada o vostra madre scatenerà un esercito solo assicurarsi che stiate bene. Era un po’ preoccupata quando le ho detto che sarei venuto a parlarvi.» 

E così dicendo si incamminò verso di loro in direzione della porta, i due si spostarono per lasciarlo passare.
« Ci vedremo presto. Ah e dite allo strano tipo che vive con voi che lo scotch era ottimo.» 

Fu il turno di Loki di parlare « Padre» a quella parola Odino si fermo e puntò l’unico occhiò buono su di lui, uno strano groppo gli salì alla gola, «Grazie..» aggiunse Loki semplicemente.
Odino annuì col capo e un breve  accenno di sorriso, poi se ne andò lasciando soli. 


Col passare dei giorni NY diventava sempre più bianca e l’epica battaglia a palle di neve si era infine tenuta un pomeriggio di metà dicembre. Dopo quasi un’ora di gioco Capitan Ghiacciolo tremava come una foglia e Thor era sepolto da un cumulo di neve. 
La colpa era soprattutto di Tony il quale indossava una particolare armatura che sparava a raffica una pallina dietro l’altra; quando infine persino Loki si ritrovò disarmato e con le mani alzate di fronte a lui, gli sembrò di avere la vittoria in pugno.
Tony lo teneva soddisfatto sotto tiro « Direi che è giunto il momento di vendicare la mia finestra.»

« Suvvia Stark, non vorrai attaccare senza pietà uno che aspetta un bambino…»

« Non mi incanti sai, preparati a subire la mia…» ma Thor, che lentamente era riemerso, gli aveva appena scaricato addosso un’enorme palla di neve. Iron-man finì a terra mentre Thor mise su un sorriso ebete guardando Loki.

« Bravo tesoro mio» il moro gli si avvicino con un sorriso malizioso « direi che meriti un premio.»

«Vi prego risparmiatemi la scena» tentò Tony. 

Thor chiuse gli occhi credendo di ricevere un bacio, ma tutto quel che ricevette fu della neve fresca su tutta la faccia. Colto di sorpresa inciampò su Tony « AHIA! Accidenti a te Dio del Tuono.»
Il Dio dell’Inganno ghignò malefico « Direi che si può dire che ho vinto i…»
Ma in quel momento una pallata di neve fresca lo colpì proprio in mezzo alle scapole; i due a terra guardarono alle sue spalle, mentre si voltava con sguardo omicida.

« Rogers, mi hai colpito alle spalle!»

« Lo sai per essere il Dio degli Inganni ti fidi troppo del prossimo.» Ridacchiò Steve. 

« Fossi in te comincerei a correre» disse mentre avanzava minaccioso e la sua pelle iniziava a farsi blu. 

« O-Oppure» disse Steve mettendo le mani avanti « potrei offrirti una cioccolata calda per farmi perdonare e potremmo consideralo un pareggio?»

Loki si fermò e lentamente riacquistò il suo normale colorito « E va bene, vada per la cioccolata.» Aiutò Thor ad alzarsi mentre l’altro aiutava Tony.
« Però il mio capitano che infrange le regole, non è che l’influenza di Loki ti inizia a far male?»

« Smettila Tony»

Ma il miliardario lo tirò a sé « Solo se mi dai un bacio.»

Steve lo guardò imbarazzato, ma gli si avvicinò e così una palla di neve gigante colpì entrambi in faccia.
« Ecco adesso è davvero un pareggio Rogers.» Asserì Loki soddisfatto prima di aggrapparsi al braccio di Thor ed incamminarsi verso la sua tanto agognata cioccolata calda. 

 

Qualche giorno più tardi, col Natale ormai alle porte, alla “Fergusson&Steven” non c’era un momento di pace; e dopo aver appreso da Mr.J quella tradizione e l’usanza del fare regali Loki capiva perché passava le sue giornate a servire clienti su clienti.
« Loki, ragazzo mio ricordati di sederti. Stare così tanto in piedi non fa bene al bam… cioè volevo dire alla schiena.»

« Sto bene Mr.J. e poi non potrei riposare nemmeno volendo con tutto questo lavoro.» 

« Già è una ricorrenza molto importante.»

« Lo vedo! Aspetti, la aiuto…» 

Il negozio era pieno di decorazioni, vischio e sul bancone c’erano biscotti a forma di babbo Natale cucinati da Marcus in omaggio per i clienti. Nei rari momenti di pace però Mr.J approfittava per aggiungere qualche nuovo addobbo e in quel momento in particolare era alle prese con qualcosa di molto ingombrante in uno scatolone.
Loki corse ad aiutarlo e così vi sfilò un’enorme stella di cartone, ma non una stella qualunque. Era un patchwork di tante carte colorate, nastrini, stoffe e brillantini.
« Ah ecco dov’era finita. È un cimelio di famiglia ormai!»

Loki studiò quello strano oggetto: proprio al centro della stella c’era un disco di carta bianca con una scritta che recitava “A Mr.J. e Mrs.S, i migliori genitori del mondo. Marcus”.
La mente di Loki fu attraversata da un pensiero e si diede dello stupido per aver aspettato fino a quel momento per porre all’ometto una certa questione. 

« Mr.J. non mi ha mai parlato della signora Steven, immagino fosse sua moglie.»

« Ah la cara Mary» disse l’ometto con tenerezza prendendo la stella « però sbagli ragazzo, non mia moglie, ma comunque  la compagna di una vita…»

« Ma qui c’è scritto….»

Mr.J annuì appena con la testa. 

« Sai ragazzo quando ero giovane qui sorgeva una fabbrica di scarpe e io vi lavoravo come apprendista. Avevo solo 16 anni e nessuna particolare ambizione, ma amavo i libri. Il direttore aveva due figlie, Mary e Josephine, che avevano circa la mia stessa età. Io e Mary adoravamo leggere e siccome il padre le pagava un’istruzione costosa lei mi portava sempre molti libri. Eravamo buoni amici, ma a parte questo il mio cuore apparteneva a Josephine e quello di Mary al giovane soldato Steven. Tra le due Mary era la sorella minore, ma si sposò molto presto; purtroppo altrettanto presto rimase vedova a causa di una stupida guerra. Non si risposò mai e  non avendo figli decise di curare il suo cuore viaggiando. Anche io e Josephine girammo il mondo dopo il matrimonio andando a caccia di miti e leggende che poi scrivevamo a Mary in lunghe lettere, e lei faceva altrettanto con noi. Però mia moglie ebbe dei problemi di salute e così ci ritrasferimmo qui con l’intento di aprire una libreria. Purtroppo Josephine si ammalò poco dopo che nacque Marcus.»

Gli sfuggì un sospiro e fece una pausa.  

« Quando persi mia moglie, mio figlio aveva circa un anno e io ne rimasi distrutto; fu allora che Mary fece ritorno per stare con noi. Non ci ha mai lasciati e Marcus l’ha sempre considerata una mamma. Che differenza poteva fare che non fosse nato da lei? Sapeva della sua vera madre, ovviamente, ma Mary lo crebbe ogni giorno come fosse suo e per lui ci fu sempre. Poi mio suocero morì e noi trasformammo la fabbrica in una libreria coronando anche il sogno di mia moglie. Per più di trent’anni abbiamo diretto insieme questa libreria, poi ad un certo punto Mary sentì l’esigenza di ricominciare a viaggiare. Mi chiese di andare con lei, ma io scelsi di restare qui e non me ne sono mai andato. E questa è la storia.»

« E adesso anche lei se né andata? Intendo…» Loki abbassò lo sguardo non sapendo bene come porre quella domanda.

« Oh no ragazzo, vive in Canada! In una deliziosa casetta circondata da aceri. Chi credi produca lo sciroppo biologico che Marcus serve alla caffetteria? Noi la andiamo a trovare ogni anno per Natale!»

A quella confessione Loki restò talmente spiazzato da non riuscire a trattenersi e scoppiò a ridere contento.
« Mi-mi scusi è che non me l’aspettavo davvero.» 

« Non devi scusarti ragazzo, ci mancherebbe. Ma a proposito di Natale, tu che regalerai a Thor?»

Loki mise su un ghigno compiaciuto « Beh ho già in mente qualcosa.»

« Ho l’impressione che sarà interessante.» Rispose l’ometto con una strizzatina d’occhio.

 

In men che non si dica arrivò la sera del 24 dicembre e mentre alla Tower Capitan America era alle prese con cibarie di ogni tipo, il genio, miliardario, playboy, filantropo "apparecchiava la tavola” ovvero diceva al suo fido Ferrovecchio come apparecchiarla. «Che c’è? Voleva rendersi utile!»  Se ne uscì alla prima occhiataccia di Steve.
Quella sera era invitato anche Bruce che interrogò Loki a lungo e gli fece ogni tipo di domanda possibile sulle sue condizioni fisiche. 

« Eddai Banner, non stressare mammina.» 

« Non c’è percolo. Quel posto è riservato unicamente a te Stark!» 

Thor non era con loro: aveva detto di aver dimenticato una cosa importantissima alla caffetteria ed era corso via. Perciò quando l’ascensore si aprì il semidio fece il suo ingresso tra mille scuse.
Era tutto coperto di neve e Tony non si fece scappare l’occasione. 

« Ehi, guarda guarda chi è venuto a farci visita! L’abominevole uomo delle nevi!»

Bruce si alzò stringendogli la mano. « Ciao Thor ti trovo bene.» 

« Ciao Bruce, scusa se non c’ero quando sei arrivato, ma dovevo tornare in negozio.»

« Cos’è hai dimenticato? Il regalo per la tua mogliettina?»

Quest’ultimo commento però gli costò una mestolata da parte di Steve.

« Veramente avevo dimenticato questo» e tirò fuori un dolce di Natale con canditi e glassa «l’ha cucinato Marcus per tutti noi.»

«Meno male perché Steve aveva bruciato il dolce, ma non voleva dirvelo… AHIA!» Questa volta la mestolata gli arrivò dritta sulla testa. 

La serata fu piacevole; il dolce ormai era stato spazzolato via quando, preda di qualche bicchiere di troppo, Tony e Bruce intonarono alcuni canti natalizi cui Thor cercò di unirsi come meglio poté. Loki per un po’ li guardò allibito poi non potendo sopportare oltre, decise di dileguarsi e unirsi a Steve che stava lavando i piatti in cucina.
« Sicuro che non preferisci riposare?»

« No, e poi se resto un momento di più con quei tre rischio di rendere orfano il bambino prima che nasca.» Si passò distrattamente una mano sulla pancia. 

Cap mise su un sorriso dolce.
« Lascia che si divertano. Non vedo mai Tony così allegro; non credo passi spesso il Natale in compagnia. Idem per Bruce. Ed io, beh io sono rimasto congelato quasi 70 anni perciò…»

Loki notò che un’ombra di tristezza era calata sul suo viso.
« Ma adesso siamo tutti qui insieme.» Tentò Loki.

Steve gli sorrise. « Si, si è vero.»

« OOOH WHEN THE SAINTSSSS! GO MARCHING IN!» La voce di Tony, ormai del tutto ubriaco, risuonò nella Tower.

I due in cucina si guardarono un momento.
« Ripensandoci concordo con te! È ora di portarli a letto.» Fece Steve imbarazzato e si diresse in salotto dove il povero Bruce era già crollato sul divano.

Loki scosse la testa e rimase a sistemare i piatti finché Thor decise di raggiungerlo.
« Ehi» esordì il biondo. 

« Ehi, il gruppo si è sciolto?»

« Credo che Tony desideri un periodo da solista.» E nuovamente Tony decise di rimarcare la sua presenza in salotto. 

« STEVEEE non vado a letto finché non mi dai un bacio sotto il vischio!»

« Fila a letto Tony!» rispose Steve.

« Signorno signore! È ora di aprire i regali.»

« Ma se sono le 23.20! Li apriremo domani mattina!»

« Apriteli tu domattina, io i miei li voglio adesso per cui sgancia il mio bacio.» 

« Direi che Tony si è proprio divertito stasera.»

« Già yawnnn… Thor sono proprio stanco, credo che me ne andrò a dormire.»

« Vengo con te allora.»

Uscirono dalla cucina passando per il salotto per dare la buonanotte.
« Fermo lì piccolo cervo!» Gridò Tony « Devo darti il mio regalo!» e si diresse barcollante al piano bar per poi raggiungerlo. 

« Stark ti consiglio di tenere alla larga quel tuo alito puzzolente di ogni liquore esistente prima che…Che vuoi fare con quel coso?!»

Ciò che Tony aveva preso dal piano bar era una strana pistola e afferrato il viso di Loki con una mano, con l’altra gliela mise sul collo.

« Sicuro Tony? Fury si arrabbierà» fece Steve. 

« Al diavolo! è il mio regalo. Non ti farà male…credo» e premette il grilletto. 

« AHIA»

« O cavolo allora fa male.»

« MA SEI COMPLETAMENTE ….» Fu un bene che Loki non avesse riacquistato tutti i suoi poteri perché di certo, impegnato ad incenerire Stark, non avrebbe fatto caso che in quella strana pistola era rimasto intrappolato un piccolo chip. D’istinto si toccò il collo.

« Penso che questo sia superfluo ormai. Buon Natale amico… ma ehi! Non farmene pentire!»

« I-io..»

« Ma guarda proprio il dono che volevo! Zittire per una buona volta la tua linguaccia. Non potevo sperare in un regalo migliore da parte tua Loki. Ora però tornando a cose importanti, Steve il mio bacio! Adesso!»

Loki era ancora incredulo. A dirla tutta si era quasi dimenticato di quel chip, ma quel gesto lo colpì ugualmente. Sapere che qualcun altro, a parte Thor, si fidava di lui fino a quel punto gli fece provare una sensazione nuova e incredibilmente piacevole.
Fu Thor a ridestarlo dai suoi pensieri « Vieni con me» gli disse prendendogli la mano. 

Una volta arrivati in camera il biondo chiuse la porta « Loki tesoro anche io ti ho fatto un regalo» Loki sorrise « Sei parsimonioso, io te ne ho fatti addirittura due.»

« Ah, ma davvero?»

« Si» si diresse al cassetto dove teneva le magliette « ed eccoti il primo!»

Gli porse una busta da lettere argentata con un piccolo fiocco rosso.  « Ci sono due regali qua dentro?»

« Per le Norne Thor! Aprilo e basta!»

« Un abbonamento in palestra…Ehm cerchi di dirmi qualcosa Loki?»

« Beh sai ultimamente non ti alleni più come una volta e forse ti stai un po’ lasciando andare e…LUI vuole che il suo papà sia in forma per quando arriverà.»

« O certo, adesso dai la colpa a…» ma si bloccò di colpo. La sua mente collegò le parole che l’altro aveva appena pronunciato « Hai detto LUI..vuoi dire che?»

Loki lo guardò dritto negli occhi e gli sorrise « Ecco il tuo secondo regalo…è un maschio Thor.»

Thor lo fissava incredulo « Sei sicuro?»

« Si»

« Ma è così presto…»

« Thor nostro figlio è un maschio, lo so, lo sento.» 

A quelle parole gli occhi del Dio del Tuono si riempirono di lacrime.

« Oh Loki!» gli prese il volto tra le mani e lo baciò. 

Quando si staccarono il moro gli sorrise« Sei il solito sentimentale.» gli sussurrò sulle labbra.
« E tu l’amore della mia vita.»

« Si ok d’accordo, è tutto molto romantico, ma il mio regalo?» Disse staccandosi e sedendosi sul letto. 

Thor allora attraversò la stanza e si avvicinò all’armadio: ne tirò fuori un pacchetto avvolto in una carta verde e chiuso con un nastro dorato.
Raggiunse Loki« Questo è per te» e glielo porse.
Loki lo aprì e vi trovò una splendida tunica nera; era morbida al tatto ed era decorata da fini ricami argentati. 

« Sai adoravo il modo in cui vestivi a palazzo. Sei sempre stato la creatura più bella che percorresse quei corridoi. Volevo farti dono di qualcosa degno del principe che sei.»

Il moro la ammirava rapito. « È bellissima Thor…»

« C’è dell’altro.»

« Ehi, ma allora mi hai imbrogliato. È la mia vicinanza a ridurti così?»

« Non ho mentito, questo è per nostro figlio.»

Sfilò da sotto il letto un pacchetto avvolto in una carta decorata da tanti alberelli e lo diede da scartare a Loki.
« Un libro di fiabe?»

« Sono fiabe midgardiane! Potrai leggerle a nostro figlio un po’ come facevi con me. Io ho sempre adorato sentirti leggere.»

Loki guardava il libro con tenerezza « è perfetto Thor.» disse guardandolo « Ma dimmi… te l’ha consigliato Mr.J.?»
« No, ho fatto tutto da solo! Volevo che un giorno nostro figlio sapesse che il suo papà gli aveva regalato un libro pieno di racconti felici!»

« Capisco! E chi è che avrebbe scritto questo libro?»

« Oh credo due fratelli! Vedi c’è scritto “Fratelli Grimm!”»

Loki fissò il volume in silenzio un momento, poi alzò le spalle «Perchè no? Sarà interessante»
Thor gli sorrise e si distese sul letto. «Vieni qui» lo chiamò e Loki scivolò vicino a lui e si lasciò abbracciare.

« Thor senti…Sapevi che Tony avrebbe…?»

« Avevo il sospetto, ma non ero del tutto sicuro.»

« Ho fatto loro del male, a tutti loro! Beh Bruce in realtà ne ha fatto a me e parecchio direi!…Ma il punto è: loro si fidano di me?»

« Io credo proprio di si.»

Loki allora si sollevò sui gomiti e lo guardò negli occhi.

« E tu Thor? Tu ti fidi di me?» 

L’altro sospirò appena. « Mi hai tradito tante volte.»

« Lo so.»

« E mi hai fatto soffrire, questo non posso negarlo. Ma non posso fare a meno di amarti, perciò lo chiedo a te e voglio che tu sia sincero come non mai. Posso fidarmi di te Loki?»

Loki restò un attimo in silenzio; gli occhi verdi incatenati a quelli blu dell’altro. 

« Tu fidati del mio amore…»

Thor lo guardò intensamente poi…gli sorrise.
« Non ne dubiterò mai!» Disse stringendolo di nuovo a sé.

« Ah e Thor» il moro alzò gli occhi verso il compagno «Buon Natale!»

Allora il biondo gli posò un delicato bacio sulla fronte.
« Buon Natale Loki!»

 



Note:

Ben ritrovati a tutti!
Innanzitutto chiedo venia per il ritardo spaventoso. I famosi impegni si sono presentati alla porta, perciò mi ci vorrà un po’ prima di poter pubblicare il prossimo capitolo.
Ma state tranquilli, “torneròòòòòòò”…
Già, presto o tardi riuscirò a pubblicare tutti i capitoli, ci vorrà solo più tempo tra l’uno e l’altro.
Perciò è senza indugio che vi dico…al prossimo capitolo =)

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Isidar27