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Autore: __Alice_98    15/09/2019    0 recensioni
Le loro braccia si sfioravano, i loro cuori si toccavano ma erano intrappolati in un limbo, incapaci di definire il loro rapporto, incapaci di dar voce ai sentimenti. Si limitavano quindi a guardarsi, a parlare ambiguamente o con frasi dette a metà, a un’incompletezza che li univa, ma non abbastanza da colmare la vicinanza di cui avevano realmente bisogno.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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                                                                                                     Vicini ma non abbastanza.


Si conoscevano da pochi mesi, India e Giacomo.
I loro occhi si erano incrociati per la prima volta all’università: lei stava entrando in aula, in ritardo come sempre, lui stava chiacchierando con alcuni amici.
In quel momento, invece, erano distesi supini sul letto, uno accanto all’altra.
Le loro braccia si sfioravano, i loro cuori si toccavano ma erano intrappolati in un limbo, incapaci di definire il loro rapporto, incapaci di dar voce ai sentimenti. Si limitavano quindi a guardarsi, a parlare ambiguamente o con frasi dette a metà, a un’incompletezza che li univa, ma non abbastanza da colmare la vicinanza di cui avevano realmente bisogno.
India, stanca dopo la giornata di studio appena conclusasi, ad un tratto si girò verso di lui: lo scrutava attentamente facendo scorrere su e giù lo sguardo su di lui, soffermandosi soprattutto sui tratti del viso e più in basso, sulle linee appena visibili dell’addome dalla t-shirt bianca, con il solo pensiero di voler avere un contatto più diretto con la sua pelle e con le mani che le fremevano per la voglia.
L’aspetto, la persona, i suoi modi di fare erano una continua scoperta e conferma di quanto ne fosse attratta, ritrovandosi a fantasticare spesso su di lui e accorgendosi di come l’interesse crescesse man mano.
<< Perché mi fissi? >> le chiese Giacomo inaspettatamente, distogliendola dai suoi pensieri.
<< Non sei poi così carino >> gli rispose << non capisco cosa ci trovino in te >> mentì ancora, con il sorriso che diceva il contrario.
Giacomo però aveva imparato a conoscerla, quindi sorrise a sua volta: era banalmente affascinato da questo lato di India. Sapeva che lei era così, le piaceva provocare, lanciare frecciatine per il solo gusto di coglierne le reazioni e lui ormai riusciva ad intuire anche quando lo faceva per scherzare e quando invece era un modo per sapere qualcosa. 
<< Sei gelosa per caso? >> le domandò allora di rimando, deciso a non perdere quella piccola sfida.
<< No, sono seriamente curiosa di capire cosa possa spingere qualcuna a interessarsi a te >> disse, con gli occhi che dicevano il contrario stavolta.
Giacomo tuttavia non vi badò: mentre la ascoltava, senza davvero sentire, fu colpito da un’improvvisa curiosità, divenendo serio tutto ad un tratto.
Aveva le parole sulla punta della lingua, indeciso se pronunciare o meno ad alta voce quello che gli era appena balenato in testa.
<< Avanti, cosa c’è adesso? Ti sei offeso? >> chiese India, notando il suo repentino cambio di espressone e appoggiando la testa sulla mano, rivolta verso di lui.
Sapeva bene quanto Giacomo potesse essere permaloso a volte.
<< Hai mai fatto sesso? >>
Le parole gli uscirono di bocca così  impulsivamente che per un attimo credette di non averle dette: era incredulo, sorpreso dalla sua stessa schiettezza che non riusciva nemmeno ad alzare lo sguardo.
Loro due erano in confidenza, quasi inseparabili da alcuni mesi, ma determinati argomenti  non erano mai stati toccati, se non per scherzo, e lui non era così bravo a mascherare ciò che voleva sapere come India.
Lei d’altro canto rimase di stucco: non era scandalizzata in realtà, ma piacevolmente stupita dal fatto che evidentemente non fosse l’unica ad avere certi pensieri e voglie.
<< Perché questa domanda Giacomino? >> chiese a sua volta persino più incuriosita di lui e usando quel nomignolo tanto odiato da Giacomo. Lo metteva in imbarazzo, lo faceva sembrare un bambino.
<< Lo sai che odio quando mi chiami così >> puntualizzò << e comunque te l’ho chiesto perché si vede che anche tu sei vergine >>. Aveva il tono addirittura quasi annoiato, come se lo desse per scontato.
India scoppiò in una fragorosa risata, sorpresa e divertita più dal suo tono quasi pretenzioso che dall’affermazione in sé. Poi si ricompose, sotto gli occhi straniti e attoniti di lui, e cercò di capire se ciò che aveva immaginato fosse esatto.
<< Quindi secondo te sarei vergine?>>
Nessuna risposta.
<< E sempre secondo te durante i miei precedenti 3 anni di relazione io e il mio ex ci siamo guardati in faccia? >>
Nessuna risposta.
Giacomo sbiancò, non sapendo come replicare. La sua convinzione era stata persuasa dal fatto che India aveva sì scherzato in diverse situazioni, ma trovando sempre il modo di sviare l’argomento, quasi come se se ne vergognasse. Era anche vero che non avevano mai avuto modo di parlarne seriamente e da soli, ma la sua riservatezza gli aveva fatto dedurre, anche se erroneamente, che lei fosse una “novellina”.
<< Ed hai utilizzato “anche” perché tu sei vergine vero?>> infierì ancora India.
La testa di Giacomo stava per esplodere: non si capacitava di come avesse escluso quella possibilità, di come avesse ingenuamente scartato tutti quei collegamenti che in quel momento gli affollavano i pensieri e sembravano essere stati sempre lì davanti a lui, di come avesse respinto con così tanto facilità e leggerezza un’ informazione per niente prevedibile o indiscussa. Anzi forse sapeva come, forse sapeva anche perché, e probabilmente erano le mani di un altro su India che lo infastidivano un po’… ma forse e solo un po’.
Ciò che però maggiormente lo torturava ,tanto da immobilizzarlo, era quello di subire l’umiliazione di aver fatto capire ad India che lui fosse un principiante.
Era a disagio e nel panico più totale.
<< Quindi tu non lo sei?>> fu tutto quello che riuscì a dire.
<< Quindi tu lo sei?>> ribatté lei sul punto di ridere.
La situazione che si era venuta a creare non infastidiva affatto India in realtà, anzi la divertiva.
Lei era di indole estroversa, una forza della natura, sempre pronta a sorridere, a prendersi e a prendere in giro, ma si era dimostrata discreta, cauta quando si parlava di sesso e ciò per il semplice fatto che preferiva tutelare una parentesi della sua vita che era andata oltre un rapporto prettamente fisico, una perentesi in cui aveva amato ed era stata amata. Non era infatti l’imbarazzo che l’aveva frenata nel condividere l’aspetto carnale della sua passata relazione, anzi India era alquanto sfacciata, piuttosto la necessità di proteggere un legame che l‘aveva segnata.
In ogni caso, l’unica idea che la stuzzicava quel giorno, a casa di Giacomo, era quella che lui non solo sarebbe potuto essere suo, ma che lo avrebbe avuto per la prima volta.
<< India non è divertente >> rispose lui, quasi ferito. Stava per girarsi ma lei glielo impedì.
<< Ti sbagli, è divertente>> replicò sorridendo e spostandosi repentinamente su di lui a cavalcioni << anzi, è eccitante >> sussurrò ad un millimetro dalla bocca di Giacomo, occhi contro occhi.
Lui ne fu devastato.
India faceva quasi male per quanto riuscisse a penetrare nella sua essenza e a farsi percepire in ogni singola parte del corpo: si sentiva indifeso quando si trattava di lei, ammaliato da tutto ciò che la riguardasse.
Dunque, intrappolato dai suoi occhi e rapito dai suoi movimenti l’unica cosa che fosse in grado di fare era assecondarla.
India, nel frattempo,  incastrò le sue mani con quelle di Giacomo, dietro la testa di lui, e premette il seno contro il suo petto. Lo baciò, velocemente, quasi gli avesse accarezzato le labbra, continuando così per tutta la mascella sinistra fino ad arrivare al lobo dell’orecchio che gli mordicchiò dolcemente.
Poteva già sentire l’eccitazione di lui sotto i jeans. Aveva i brividi.
Respiravano solo per non essere schiacciati dal loro stesso ardore.
Il profumo,
le labbra,
 il sospiro,
le mani,
la lingua,
gli occhi,
le gambe.
Stavano per perdere la testa.
<< India >> borbottò Giacomo, senza capire nemmeno lui perché parlava.
<< Dimmi>> sussurrò lei, seducente come prima.
<< Che stai facendo?>> disse con un tono così basso che a malapena si sentiva.
<< Quello che ormai vogliamo da mesi >> gli rispose guardandolo negli occhi.
 

 
 

















Spazio autrice
Ciao ragazzi :),
questa è la prima storia che pubblico, quindi sono abbastanza tesa. Se vi è piaciuta (lo spero) o non vi è piaciuta, fatemelo sapere!
 
 
 
 
 
 
   
 
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