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Autore: lmpaoli94    15/09/2019    1 recensioni
Dopo essere stato trasportato nel XX secolo, Inuyasha perde definitivamente i suoi poteri di demone.
Essendosi trasformato in un giovane uomo dal carattere burrascoso e scontroso, decide di rimanere accanto a Kagome proteggendola e standogli vicino.
Quando i due decisero di passare un po’ di tempo insieme in Europa, s’imbatterono in un castello abbandonato da decine di anni, protetto solo da un misterioso custode
Incuriosito dal suo fascino nascosto, Kagome convince il suo compagno ad esplorarlo da cima a fondo.
Ma né Kagome né Inuyasha potevano immaginare i terribili segreti che poteva nascondere quel castello oscuro.
Il loro passato tormentato tornerà a bussare alla loro porta, mettendo alla prova il loro coraggio e il loro amore in un’avventura che non avrebbero mai dimenticato.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Naraku fissava con disprezzo Kagome e Shippo.
Il demone purosangue era pronto per scagliare i suoi attacchi contro la volpe e l’umana.
< Naraku! Fermati! >
La voce di Inuyasha scosse l’intera abbazia.
Vedendolo arrivare, Kagome non era stata più felice prima d’ora.
< Inuyasha, allora sei vivo… > fece la ragazza mentre lo stava abbracciando.
< Tu come stai? >
< Mi sono ripresa. Ero in un profondo stato di trance.>
< E’ colpa di questo posto… e di Naraku. >
< Inuyasha, che cosa credi di fare? Voglio ricordarti che sei un inutile essere umano. >
< Questo lo vedremo se sono inutile. >
Dopo aver ordinato a Kagome e a Shippo di mettersi al sicuro, il giovane ragazzo era pronto per affrontare suo fratello.
< Sciocco! Non riuscirai a sconfiggermi! > gridò Naraku scagliando le sue arti demoniache < Sono invincibile. >
Distruggendo metà dell’edificio, Inuyasha riuscì a schivare tutti i suoi colpi.
< Nasconderti non ti servirà a niente. Ormai il tuo destino è segnato. >
< Quando la smetterai di dire stupidaggini? > ribadì Inuyasha facendolo innervosire.
< Sì sì, fai pure lo spiritoso. Vedrai che tra poco ti passerà. >
Naraku non riusciva a capire il perché Inuyasha cercava di prendere del tempo.
< Vuoi che distrugga quest’abbazia completamente? Molto bene. >
Improvvisamente, dietro le macerie che si stavano accumulando velocemente, Sango colpì da dietro le spalle il suo nemico.
< Maledetta! Pagherai anche tu con la vita! >
Grazie al suo boomerang, Sango era riuscita ad assestargli dei duri colpi.
< Non puoi uccidermi! Io sono immortale! >
La furia di Naraku sembrava implacabile.
< Non ti facevo così coraggiosa, Sango. >
< Visto che combattiamo per la stessa cosa, devi aiutarmi. >
< Che cosa devo fare? >
< Vai a prendere lo specchio che si trova nella Torre dell’abbazia. >
< Perché? A cosa ti serve? >
< Fai come ti ho detto e non discutere! > tuonò l’ammazza – demoni.
Mentre Sango lo stava per distruggere, Inuyasha riuscì a raggiungere la Torre dell’abbazia e a prendere lo specchio.
“Accidenti! È pesissimo!”
Dopo essere tornato più veloce che poté all’ingresso dell’Abbazia, Inuyasha vide la povera Sango stramazzata a terra senza energie.
< Sango! >
La povera ragazza stava perdendo sangue da tutte le parti.
< Sango, resisti! >
< Inuyasha… purtroppo non mi rimane molto tempo… >
< Perché mi hai fatto andare a prendere lo specchio? Potevo aiutarti contro Naraku… >
< Adesso devi fare in modo che Naraku si rifletta in quello specchio che tieni in mano. Solo così avremmo la possibilità di sconfiggerlo. >
< D’accordo, ma prima devo aiutarti… >
< Fai come ti ho detto! > gridò a stento Sango < A me penserai più tardi. >
Mentre Naraku stava continuando imperterrito a colpire i suoi nemici, Inuyasha riuscì nell’intento di farlo specchiare.
< No! Maledetto! >
Dopo pochi secondi, Naraku fu risucchiato all’interno dell’oggetto.
< Adesso distruggilo! > gridò Sango facendosi sentire.
Avendolo frantumato in mille pezzi, anche tutti gli altri specchi sortirono il solito destino.
< E’ finita, Inuyasha… Adesso Naraku non sarà più un problema… >
< Che intendi dire? >
< Naraku è condannato a rimanere imprigionato nel suo tempo… Ah! >
< Vuoi forse dirmi che questi specchi non erano altro che un passaggio per ritornare a casa? >
< Sì, sono riuscita a scoprirlo grazie alla sacerdotessa Kikyo e al custode dell’Abbazia Miroku. >
< Adesso basta parlare. Ti stai sforzando troppo. Vado a chiamare aiuto. >
< Inuyasha! Inuyasha! > gridarono in coro Kagome e Shippo.
< Kagome! Shippo! Allora siete salvi > replicò l’uomo abbracciando la sua amata.
< Potremmo dire lo stesso di te > rispose Shippo < Ma questa ragazza? Che cosa gli è successo? >
< Dobbiamo aiutarla alla svelta prima che sia troppo tardi > fece Inuyasha con tono disperato.
< Non ce ne sarà bisogno. Ormai la mia ora è giunta. >
< Basta! Smettila di dire così! >
< Forse potremmo aiutarla noi > fece una voce maschile dietro le loro spalle.
< Miroku! Che diavolo ci fai qui? Credevo che tu fossi stato risucchiato in quello specchio. >
< Infatti lo ero… Ma grazie all’imprigionamento di Naraku, siamo riusciti a venire fuori da quello specchio e di conseguenza a salvarci. >
< Peccato per voi che non riuscirete a raccontarlo in giro > replicò Inuyasha pronto per combattere.
< Siamo venuti in pace, Inuyasha > replicò Kikyo con tono calmo.
< Che cosa? >
< Hai capito bene. Vogliamo solo aiutare la mia ex nemica. >
< No, non vi credo! >
< Ascoltaci bene, Inuyasha! O la curiamo con le mie arti spirituali, o la povera ragazza soccomberà senza aver fatto nulla. A te la scelta. >
Con le spalle al muro e la rabbia che gli ribolliva nelle vene, alla fine Inuyasha acconsentì alle cure di Sango.
Grazie alle erbe curative che Kikyo aveva con sé e alle sue arti spiritiche, riuscì a compiere un miracolo insperato: Sango aveva evitato la morte.
< Non è possibile > fece Inuyasha sorpreso.
Dopo essersi rialzata in piedi, Sango squadrò Kikyo e il custode.
< Perché mi hai aiutata? >
< Volevo ripagare il tuo coraggio per avermi liberato. Senza la tua idea, sarei rimasta imprigionata in quel buco oscuro e senza fine. >
< Ma era la tua casa… >
< No, Inuyasha… Anche se ero tornata nel mio tempo, non c’era nessun futuro per me. Avrei perito fino alla mia morte mentre i demoni avrebbero divorato la mia anima. >
< Tutto ciò è terribile > fece Kagome.
< Ma adesso è tutto finito, per fortuna. >
< Sacerdotessa, dobbiamo ricostruire la nostra casa. >
< Sì, Miroku. Abbiamo ancora molto da fare. >
< Allora vi lasciamo ai vostri compiti… Voi siete pronti a ripartire? >
< Inuyasha, sei un vero maleducato > replicò Kagome adirata.
< Perché? Cos’ho fatto? >
< Non credi che dovremmo aiutarli nella ricostruzione? >
< Ma io… >
< Grazie, ma non ce ne sarà bisogno… >
< Invece sì. Noi daremo una mano… Cominciamo a sgomberare le macerie dall’ingresso. >
< Grazie per tutto quello che fai per noi, Kagome. >
< Ho amato questo posto fin dal principio, Kikyo. E adesso voglio che torni ad essere come prima. >
 
 
Dopo circa un mese di lavori, Inuyasha e tutti gli altri riuscirono con solo le loro forze a ricostruire il disastro causato da Naraku.
< Avete esaudito una speranza che sembrava impossibile > fece Kikyo raggiante come non mai < Vi dobbiamo tutto. Senza di voi non saremo mai riusciti nel nostro intento. >
< Figuratevi. È stato un piacere. >
< Ora che Astorga è tornato allo splendore di un tempo, potrete rimanere tutto il tempo che vorrete. >
< Grazie Miroku, ma non credo che Inuyasha sarà del mio stesso parere… Infatti non vede l’ora di tornare a casa. >
< A proposito di Inuyasha, dove si trova? > domandò Sango
< Sì sta allenando con Shippo alle arti marziali. >
< Allora salutacelo, Kagome. E buona fortuna a tutti e due. >
< Altrettanto a voi due > disse infine la ragazza salutandoli per un’ultima volta insieme a Sango.
 
 
Una volta che le due ragazze raggiunsero Shippo e Inuyasha ad allenarsi, Kagome fu molto furiosa con quest’ultimo per non aver salutato un’ultima volta i proprietari di Astorga.
< Sai che non mi piacciono gli addii, Kagome. >
< Non fare il furbo, Inuyasha. So molto bene che non li sopportavi. >
< E anche se fosse? >
< Sei stato un vero maleducato. >
< Adesso che fai? Mi terrai il broncio finché non torneremo in Giappone? >
< Per questa tua condotta sei obbligato a portarmi a visitare un altro posto che non sia il Giappone. >
< Che cosa?! Non ci pensare nemmeno! >
< Allora scordati il ritorno imminente a casa. >
Adirato per l’insistenza della sua ragazza, alla fine Inuyasha dovette arrendersi.
< Ok, hai vinto tu! >
< Splendido! Dove mi porti? >
< A sperderti! >
< Inuyasha! >
< Ahahah scherzavo… Potremmo visitare la capitale spagnola. Dicono che è bellissima. >
< D’accordo, mi hai convinto! Quando partiremo? >
< Possiamo partire domani. >
< E perderci la nostra prima notte romantica? Non ci pensare nemmeno. Partiamo adesso. Puoi allenarti con Shippo un’altra volta. >
< Ma io… >
< Non discutere. Devi farti perdonare. >
< E va bene! Basta che non mi stressi! >
< Cercherò di fare la brava… Shippo, Sango, voi potreste venire con noi. >
< Grazie, ma non vogliamo disturbarvi. > rispose Sango.
< Come volete voi… Ci vediamo presto > disse infine Kagome trascinando il povero Inuyasha in una vacanza all’insegna dell’amore.
< Kagome e Inuyasha: una bella coppia, non trovi? >
< Ahahah sì, Shippo. Finché uno di loro due non si stuferà definitivamente. >
< Già… La loro relazione è tutta da scoprire… Ci alleniamo un po’? > domandò Shippo cambiando argomento.
< Con immenso piacere > rispose Sango tirando fuori il suo boomerang.
   
 
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