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Autore: queenjane    15/09/2019    2 recensioni
Olga Nicolaevna Romanova, figlia dello zar Nicola II, a teatro durante le celebrazioni del 1913, trecentesimo anniversario della presa del potere dei Romanov al trono di tutte le Russie, potenza e fragilità, sviluppi e pensieri, frammenti brevi, fino al 1914, con lo scoppio della Prima Guerra mondiale:.. " Non si trattava di scaramucce banali, tutti erano contro tutti, già parte della storia.
Il 31 luglio, a mezzanotte, l’ambasciatore tedesco, Pourtales, si recò dal ministro russo degli esteri,Sazonov, con un messaggio da Berlino: la Russia, doveva annullare entro 12 ore la mobilitazione delle truppe.
A mezzogiorno del primo agosto non era giunta alcuna risposta e il Kaiser ordinò alle sue truppe di andare sui confini.
Sempre quel primo agosto Pourtales si recò da Sazonov, chiedendo che la Russia annullasse la mobilitazione, lo chiese tre volte e la risposta fu sempre negativa, era tardi. “In tal caso, Signore, il mio Governo mi incarica di trasmettervi il seguente messaggio”la voce si inceppò, riprese “ Sua maestà l’imperatore, mio augusto sovrano, nel nome dell’impero, accetta la sfida e si considera in stato di guerra contro la Russia” Erano le 19.10. .." Prima della fine.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Avanzavi con serena fiducia lungo il corridoio, Olga Nicolaevna Romanova, figlia dello zar Nicola II, imperatore di tutte le Russie, figlia amata e viziata, protetta e sicura.

Fin da piccola conscia del tuo rango, le tue sorelle dicevano come riesci a farti chiamare altezza imperiale se appena arrivi al tavolo con la fronte.
Scemenze, sei cresciuta, dietro a te e vicino  a te una amica inimitabile, che ami come una sorella,  elettiva, Ekaterina Petrovna Raulova, detta Catherine, alla francese, che tu appelli  Cat.
Ti guarda, dal palco con i suoi genitori, i principi Raulov,  la hai appellata principessa Sherazade, principessa cantastorie, tale è la sua sapienza narrativa, nel forgiare fiabe e leggende, tranne che stasera una storia la inventi tu.

Ricorre il 1913, 300 anni che gli zar tuoi antenati comandano la Russia, vi sono feste e celebrazioni, ma tuo fratello, Aleksej non sta bene, si riprende ora dai fatti di Spala, una emorragia se lo stava portando via, ha lottato, non è morto, come un guerriero, come Achille.

Stasera danno una rappresentazione di gala, “Una vita per lo zar”.
Alessio indossa l’uniforme del suo reggimento di cavalleria, tutto scarlatto e dorato, il monogramma H II sul colletto, tu e le tue sorelle siete vestite di chiari colori, perle alle orecchie e alle gola.
Quando hanno cantato l’inno nazionale, tutti gli spettatori si sono levati in piedi, un omaggio bello e semplice, al presente, allo zar e al suo erede, al passato e ai fasti che rappresentano .
E il ballo e l’opera, balla Matilde K., amata da tuo padre prima delle nozze.

Tua madre, vestita di velluto bianco e diamanti, il nastro blu dell’ordine di Sant’Andrea disposto in diagonale sul petto, il ventaglio di bianche piume d’aquila che fa vento alle sue chiazze rosse sulla pelle si ritira,  in imbarazzo, come al solito e sempre nelle occasioni ufficiali, la gente nota come si eclissi e la critica a piene mani.
Ti vergogni per lei, in imbarazzo, come al solito, sei intelligente, colta, ami i libri e la quiete, ma sai agire in pubblico.
Come la madre di Catherine, la bellissima principessa Elisabetta, detta  Ella.
Catherine.. scruti i palchi damascati, gli sguardi si incrociano.

FORZA.
CORAGGIO.
E nella pausa vi stringete le nocche, come petali di rose, senza parole.
 
Dio salvi lo zar,
maestoso e potente,
possa Egli regnare per la nostra gloria,
  far tremare i nostri nemici.
Un inchino collettivo.
Sei in piedi, inclini la bionda testa in omaggio, come tuo padre e Aleksej, il fragile e emofiliaco erede, patologia trasmessa da vostra madre, la zarina, che preferisce ritirarsi e lasciarvi contro le fauci del mondo.
Catherine  si inchina tra gli ultimi, le sue iridi scure come onice fisse contro le tue, di zaffiro.
Io combatterò .
Questo, tra l’altro, ricorderai poi Olga Romanov nella fine.
Tu sei la figlia dello zar.
Catherine ti ricorderà, facendosi tatuare un drago che stringe tra le zampe una rosa,   sopravvissuta, tu no, fino alla fine non ha dimenticato.


 
   
 
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