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Autore: Lady Koyuki    15/09/2019    1 recensioni
Questa storia parte e si basa principalmente sull'episodio 5x12, ossia l'episodio 100.
E se l'eccezione di Puck non fosse Quinn ma bensì Rachel?
Cosa succederebbe se Puck decidesse di rischiare basandosi sugli stessi consigli dati al suo fratellastro, semplicemente troppi anni più tardi?
So che ormai questo fandom non è popolare come prima e so anche che questa ship non sembra popolare come prima, ma io sono davvero insoddisfatta del finale di questi due personaggi che davvero, secondo me, dopo la scomparsa di Finn, avrebbero meritato di stare assieme, senza nulla togliere al personaggio di Quinn.
Spero possa piacere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jake Puckerman, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Puck/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legami Indissolubili

 

“Io ero la sega.
Mi chiamavano così.
Attraversavo i corridoi tagliandoli in due come, beh, una sega.
Un tipo mi tagliava la strada? Segato.
Una tipa mi attizzava? Segata.
Sarebbe stato un film dell’orrore se non fosse che ero tanto figo.
Ma quel figo non c’è più.
Ora ho uno scopo. Difendere la nostra grande nazione con la superiorità della mia potenza aerea. 
Non mi guardo indietro, il passato è morto per me.
Con una piccola eccezione forse.”

Mentre Puck girava nei corridoi della sua ex scuola con questi pensieri in mente, vide d’improvviso arrivare verso di lui una ragazza della sua età, per niente alta, con lunghi capelli castani e due occhi marroni che facevano trasparire la sua felicità.
- Noah, quanto tempo! -
Detestava ammetterlo, ma gli piaceva quando lo chiamava per nome; era una delle poche a farlo, tutti ormai si erano abituati a chiamarlo Puck e visto che non adorava particolarmente il suo nome, ne era contento. Ma quando veniva pronunciato da lei, era tutta un’altra storia; sembrava che gli desse un suono particolare o forse semplicemente era la sua voce a renderlo migliore.
In ogni caso, il ragazzo si soffermò solo un secondo per osservarla; era almeno un anno che non la vedeva, di certo era cambiata tantissimo. Non portava più gonne antiquate e maglioni con stampe animali, anzi, ora aveva un vestito nero e bianco attillato, e dovette ammettere, molto sexy, che le stava proprio bene. Si diede mentalmente dello stupido per essersi fermato a contemplarla, e a commentare, quel secondo di troppo; credeva di essersela lasciata alle spalle con il diploma, ma solo uno sguardo su di lei e capì che era solo una finta. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore si diceva, no?
- Berry. Qual buon vento ti ha portato lontano dal tuo successo? - chiese, ringraziando il fatto che la sua voce uscì normalmente.
- Per il Glee questo e altro. - rispose lei, allegramente - E tu cosa mi racconti? Esercito quindi? -  domandò, facendo un cenno verso la sua divisa.

- Aeronautica militare. Una scelta particolare ma fa per me. Soprattutto visto come mi dona l’uniforme. - ammise, ammiccandole maliziosamente e indicando la sua tenuta.
- Bè, sappi che sei molto attraente. - aggiunse lei, sorridendo - E non è solo per l’uniforme, hai una certa rinnovata sicurezza interiore. - concluse, osservandolo attentamente. Quella frase lo rallegrò ma lo rese anche ulteriormente nervoso; per quanto era solo un complimento gentile e basta, era sufficiente per farlo irrigidire. Si disse di tranquillizzarsi, di non far trasparire nulla.
- Ho sentito che finalmente avrai il ruolo per il quale ti sei impegnata tutta la vita. - disse, facendole leggermente il verso e volendo cambiare discorso alla svelta. Un tempo, parlare di se stesso era il suo principale hobby, e forse con altre ragazze sarebbe stato ancora così, ma ora, lì con lei, voleva solo notizie sulla sua vita, sapere se fosse felice.
Il sorriso della ragazza si allargò ulteriormente.
- Si! Finalmente farò Fanny Brice in “Funny Girl”! È un sogno che si avvera! - affermò, probabilmente per la centesima volta alla centesima persona quel giorno, quasi saltando dalla gioia.

- Sono felice per te. - rispose lui sinceramente - E immagino che tutto questo successo ti abbia portato tantissimi spasimanti. - continuò, con un sorriso malizioso. Lo aveva detto tanto per cortesia, istintivamente, per fare quattro chiacchiere insomma, ma quando ebbe pronunciato quelle parole, una piccola morsa allo stomaco gli fece capire che forse quella risposta non la voleva.
Lei ricambiò il sorriso scuotendo la testa.
- Mi spiace, dall’anno scorso ho avuto solo un ragazzo e non era proprio un bravo ragazzo. - disse lei, mentre lo prendeva sotto braccio invitandolo a incamminarsi verso l’aula canto. Averla così vicina era una bella cosa per lui, per quanto inusuale; sentiva il suo profumo e il suo calore, ma la frase appena pronunciata dalla ragazza lo spiazzò; cos’era successo? Doveva per caso prendersela con qualcuno che le aveva fatto male?
Inconsciamente, con questi pensieri in testa la guardò interrogativo.
- Bè, Santana, - disse quasi sputando quel nome, cosa che fece pensare al ragazzo che fosse successo qualcosa di grave tra le due - ha scoperto che era un gigolò. - disse tranquillamente, come se fosse una cosa superata da tempo.

- Un gigolò? - affermò lui ridendo.
- Non ridere Puckerman! - lo sgridò lei, mentre però sorrideva - È stato un colpo duro per me! -
Quando realizzò che lo aveva chiamato con il cognome, capì che forse la cosa era più seria del previsto.
- Mi spiace. Non sa cosa si è perso. - disse, avvicinandosi al viso della ragazza - Ora che diventerai famosa ne avrai di tre volte meglio! - aggiunse, stringendole la mano che aveva sotto braccio sorridendole.

- Oh, grazie! - disse lei colpita, appoggiandosi la mano sul petto con fare da diva, ricambiando il sorriso, prima che entrassero in sala canto. 



Il giorno precedente, il professor Schuester aveva dato il compito di mettere in scena canzoni già utilizzate durante i loro anni di Glee per ricordare le loro 100 lezioni assieme; quel giorno, l’improvvisato palco in sala canto era stato preso dalla “Dannata trinità”, ossia Santana, Brittany e Quinn. Le tre avevano deciso di interpretare “Toxic”, decisamente da loro; nell’aula, assieme ai membri nuovi e vecchi del Glee, c’era anche il nuovo ragazzo di Quinn.
Puck lo aveva visto nei corridoi a braccetto con lei, ma non gli era ancora capitato di parlargli; peccato che, mentre la sua ragazza si esibiva, assolutamente per lui, sculettando e muovendosi forse troppo maliziosamente, il ragazzo, di cui nemmeno sapeva il nome, stava continuamente con lo sguardo sul telefono. Sinceramente gli faceva rabbia che la sua amica, perchè sì, ormai Quinn era solo una buona amica per lui, facesse tanto per qualcuno che nemmeno la degnava delle sue attenzioni; finita la canzone delle ragazze, tutti le applaudirono, facendo complimenti e apprezzamenti.
- Bene! È così che si fa piccolette! - intervenne April, con in mano un bicchiere di cui Puck intuiva benissimo il contenuto - Che ne dice quel bel figlio di papà impomatato?

- Oh, mi sono sembrate estremamente energiche. - rispose, non troppo convinto.
- Ma se hai scritto messaggini tutto il tempo. - disse Mike, infastidito.
Puck concordava in pieno; non aveva alzato lo sguardo nemmeno una volta, che diamine, ed era il suo ragazzo.
- Biff è molto impegnato. - intervenne in sua difesa Quinn, nervosamente - È presidente di una società segreta nonché capitano della squadra di polo acquatico. - 
Puck guardò entrambi in modo scettico, prima che suonasse la campanella e tutti si alzassero; Quinn raggiunse il suo ragazzo che si complimentò con lei abbracciandola mentre Puck passava dietro di loro, leggermente disgustato.
Come faceva Quinn a stare con qualcuno che la considerasse così poco? 
Com’erano cambiate le cose in un anno; di certo un tempo Quinn avrebbe fatto i salti mortali per stare al centro delle attenzioni del suo uomo. 
In poco, tutti i ragazzi uscirono dalla classe, tranne Puck che raccolse lentamente le sue cose prima di indirizzarsi verso la porta; appena si voltò, però, vide che qualcuno era rimasto.
Rachel era in fissa davanti a una targa che lo stesso Puck quel giorno aveva guardato per diversi minuti, come a volersela memorizzare dietro le palpebre.
- Manca tanto anche a me. - disse avvicinandosi silenziosamente. Rachel sospirò, sconsolata.
- Probabilmente, assieme al Signor Schuester, siamo i due che hanno sofferto di più, sai? -
Puck non disse nulla, ma le mise una mano sulla spalla, come per rassicurarla. Lei gli appoggiò la sua sopra, ringraziandolo.
- Andiamo dai, sennò rischiamo di fare tardi per la cena. - disse, girandosi e sorridendogli, prima di uscire dalla classe.
Benché intristito dal momento, quel sorriso semplice e genuino, che nascondeva comunque una tristezza enorme, gli riscaldò un pochino il cuore; sinceramente gli mancava davvero tanto il Glee, anche se non lo avrebbe ammesso tanto facilmente.
 


La sera, alcuni dei diplomati dell’anno precedente avevano deciso di andare assieme al “Bel Grissino”; Puck era uno di questi e appena entrato, si sentì chiamare da uno dei tavoli. Lì seduti c’erano Quinn e il suo ragazzo, che li invitò a sedersi con loro.
Un po’ incerto, Puck guardò gli altri che fecero spallucce; Rachel, subito dietro al ragazzo, lo superò e raggiunse per prima il tavolo, sedendosi accanto a Quinn con cui era diventata molto amica. Puck si sedette accanto a lei mentre Santana e Mike si misero accanto al tizio impomatato, Artie si mise appena fuori dalle poltrone.
Dopo essersi salutati, mentre Quinn lanciava a tutti sguardi minacciosi come a intimare di evitarle brutte figure, uno alla volta decisero di presentarsi a “quello nuovo”; Santana specificò il suo orientamento, Artie parlò della sua favolosa ragazza cheerleader, Mike e Rachel si vantarono del loro splendido lavoro (e successo) mentre Puck si limitò al suo nome.
- Che mi dite di Quinn? Come la descrivereste in una frase? -
Rachel e Puck si guardarono dubbiosi, mentre lui appoggiava nervosamente un braccio lungo lo schienale dei divanetti, incerto, ma prima di poter dire qualcosa intervenne Mike.
- È una continua sorpresa. Guarda un anno arrivò a scuola che era già autunno inoltrato vestita da fricchettona. - 
Rachel notò come Quinn stava iniziando a innervosirsi.
- Si fece i capelli rosa e un tatuaggio di Ryan Seacrest e poi diede fuoco a un pianoforte viola. - aggiunse Santana, scatenando una risata nervosa di Quinn e uno sguardo totalmente sconvolto di Biff.

- Come? - chiese, stranito.
- Sì una scena indimenticabile. - affermò la mora.
- Ho capito bene? Era un vero pianoforte? - domandò ancora incerto.
- Ti stanno prendendo in giro! - gli disse Quinn, ridendo ancora, prima di mettergli una mano sul braccio con fare dolce e suadente - Amore ho lasciato la borsa in macchina e avrei bisogno del rossetto e di tante altre cose. -
- Oh, Certamente vado a prenderla io, nessun problema. - rispose lui, immediatamente, prima di alzarsi e allontanarsi.
- Grazie! - mormorò Quinn, dolcemente.
Appena Biff fu fuori dalla portata d’orecchio, Puck non resistette più.
- Non gli hai detto niente. - sussurrò, nervoso.

- Sto cercando di presentarmi in un certo modo. Biff appartiene a una delle famiglie più ricche di Philadelphia e quando ne farò parte, sarò sistemata. - disse, convintissima.
Il ragazzo la guardò a bocca spalancata, non credendo alle sue parole. Dove era sparita la Quinn uscita da quel liceo come una persona matura?
- Come fai a nascondere quel tatuaggio? Con la magia? - chiese una Santana scettica.

- Oh, io pago la mia compagna di stanza per farmi dare tre mani di fondotinta sulla schiena prima di vederlo. - rispose, soddisfatta.
Rachel si accorse del rinnovato nervosismo del ragazzo accanto a lei.
- Sa di noi? O almeno di Beth? - chiese, marcando molto di più l’ultima domanda.

- Gli dirò ogni cosa quando sarò pronta. - concluse la bionda non ammettendo repliche.
- Stai facendo uno sbaglio Quinn. - le disse Rachel, in silenzio fino a quel momento. Credeva fosse una cosa tra lei e il suo ragazzo, semmai Puck, poiché le cose essenziali riguardavano lui, ma che razza di amica era se non la metteva in guardia?
- Spero che non ti si ritorca contro. - aggiunse amichevolmente, prima che l’altra la guardasse come se ne stesse facendo un dramma e iniziasse a ordinare la cena.
Il resto della serata passò in tranquillità, tralasciando l’argomento Quinn, che era estremamente vietato, e le frecciatine esagerate tra Rachel e Santana; un paio di volte Puck provò a intervenire in difesa della più bassa, ma veniva sempre interrotto dalla stessa, capace a quanto pare di reggere il confronto da sola.
Alla fine della cena, pian piano si allontanarono tutti e ben presto si ritrovarono assieme solo Rachel, Puck, Quinn e il suo pseudo ragazzo che non conosceva nulla di lei; si diressero assieme al parcheggio ancora chiacchierando.
- Bè, grazie della serata. - disse Biff, allegro - Spero di rivedervi in questi pochi giorni qui a Lima! - aggiunse, prima che lui e Quinn li salutassero e raggiunsero la loro auto.
Rachel e Puck li guardarono ancora incerti.
- Si metterà male per Quinn. - proruppe la ragazza nervosa - Le bugie hanno le gambe corte. - 

- Purtroppo concordo con te. - disse il ragazzo, sospirando ansioso - Spero solo che quel ragazzo sia meglio di quello che credo. - aggiunse.
Rachel concordò, prima di girarsi a guardarlo.
- Ti serve un passaggio? - chiese lui anticipando qualsiasi cosa lei volesse dirgli.

- No grazie, sono con la mia auto. - rispose, sorridendo - Ci vediamo domani Noah. - lo salutò, dandogli un bacio sulla guancia.
- Ciao Rachel. - disse lui, sorridendole.
Prima di incamminarsi verso la sua auto, osservò la ragazza che si allontanava per qualche secondo; aveva decisamente cambiato stile ma era rimasta sempre la sua Principessina Ebrea-Americana preferita. Appena realizzò i suoi pensieri, scosse la testa, come a volersi risvegliare; tutta la fatica di togliersela dalla testa e in un giorno stava mandando tutto all’aria. Ma doveva ammettere a se stesso che era contento di averla incontrata. Gli era mancata davvero tanto.















 

NOTE DELL’AUTRICE
Premetto che ho visto tutta la serie di Glee solo di recente (arrivo tardi lo so e probabilmente questo fandom è abbastanza impopolare al momento, come già detto), e che le ultime tre serie non mi sono piaciute per niente; trovo che molti dei personaggi principali che nelle prime stagioni hanno avuto una storia e uno sviluppo elevato, siano stati distrutti solo con poche scene e risollevati allo stesso modo all’improvviso senza nesso logico (vedi Santana, Puck, Quinn, Mercedes e Rachel proprio nell’episodio da cui parte questa storia).
Ovviamente oltre a questo non apprezzo, come capirete, la coppia formata da Puck e Quinn; non è una questione di solo amore per la ship Puck e Rachel, ma del fatto che non gli hanno dato un filo conduttore coerente e costante per arrivare a unirli. Non sono mai davvero stati insieme per esempio, non le è mai stato fedele, dalla quarta stagione nemmeno sembra si siano mai parlati. Manca il collegamento da "siamo diplomati" a "ci siamo sempre amati". Anche se ammetto che nemmeno durante i loro anni scolastici quest’ultima cosa ci sia stata.
Al contrario, con Rachel vedo la cosa diversamente; per prima cosa sono stati assieme, per un motivo abbastanza stupido, ma ci sono stati, e seconda cosa, volente o nolente, gli autori hanno messo tante scene per favorire la loro ship (vedi quando Santana dice che la Berry non piace a nessuno e interviene Puck a dire che a lui piace, vedi quando lei è in difficoltà per Finn, lui dice espressamente che avrebbe aiutato tutti, o almeno solo gli ebrei, che strano ma vero sembra solo lei l’ebrea lì xD, oppure al matrimonio di Shue, quando prende il buque. Benchè ovviamente la scena serve per la finchel, curioso come in quella scena ci sia anche lui a guardarla allo stesso modo di Finn, e sono solo alcune delle tante scene che onestamente mi danno da pensare; anzi, se volete nel prossimo capitolo provo a buttare giù quelle che ho visto io e se volete voi potreste indicarmene altre che sicuramente ho perso. Ripeto, non so se sia voluto ma tutte queste scene sono particolari se viste sotto quest’ottica).
Oltre ad altri due fatti: gli stessi autori si sono stupiti di come questa coppia sia stata apprezzata contro tutti i pronostici e soprattutto, ultimo ma non meno importante, come hanno cercato con Jake e Marley (palesi copie di Puck e Rachel) di realizzare una coppia come la loro ma purtroppo uscita decisamente male, senza il loro carisma e la loro storia.
In sostanza, tutto ciò per dire che non sono soddisfatta di come sia andata a finire tra loro; ovviamente non metto in dubbio che sia andata come sia andata e ci posso fare poco, ma volevo rendere giustizia a questa coppia che, in assenza ovviamente di Finn, primo posto assoluto nel cuore di Rachel a quanto pare, avrebbe potuto essere quella migliore.
Detto questo, ringrazio chiunque sia passato e seguirà la storia, spero davvero che possa piacere benchè non troppo sofisticata o particolare. Fatemi sapere se può interessarvi questo confronto di scene Puckelberry che nel caso nel prossimo capitolo faccio una breve lista.
Scusate per le lunghe note d'autore, saranno così solo per questa volta; grazie per chiunque sia arrivato fino a qui, e al prossimo capitolo.

Koyuki :3

 

 
 
   
 
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