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Autore: Meramadia94    16/09/2019    3 recensioni
Versione degli episodi 681-683, in cui non è il detective Takagi a rischiare la vita, ma Sakura.
Sakura viene rapita durante una gita scolastica, ed il rapitore si mette subito in contatto con il fratello maggiore della ragazza e la polizia di Tokyo. Takagi ha solo tre giorni per salvare la sorella da un terribile destino, e nel frattempo dovrà fare i conti con una ferita che non ha mai smesso di sanguinare.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Miwako Sato, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Wataru Takagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Poco dopo, l'intera  prima squadra era stata radunata con priorità assoluta. Accorse anche il sovrintendente Matsumoto, quando scoprì che ad essere rapita era la sorella di un poliziotto della sua sezione. 
La prima cosa che fece Takagi, fu contattare immediatamente gli accompagnatori della gita, al fine di chiedere spiegazioni non tanto per conoscere la dinamica del rapimento, in quanto se vi avessero assistito avrebbero già contattato le autorità dell'isola e lui sarebbe stato informato molto prima... a lui interessava sapere a quanto tempo risaliva l'ultima volta in cui sua sorella era stata vista.
Si era infatti accorto che la consegna di quel pacco e la mail di Sakura che lo informava di avergli preso un regalo distavano pochissimi minuti di distanza. Quel messaggio, e forse quello ricevuto la mattina, non era stato scritto da Sakura.
Quindi doveva essere stata rapita la mattina sul molto presto o la sera dopo l'orario di coprifuoco.
- L'albergo prevede che tutti siano nelle loro camere entro le undici di sera, la colazione viene servita alle sette... i suoi insegnanti dicono che era a cena e che poi si è ritirata in camera sua alle nove...- fece Takagi.
- Ok, quindi l'orario del rapimento è compreso tra le nove di sera e le sette di questa mattina, ovvero dieci ore....- fece Conan - scusa Takagi, che tu sappia, tua sorella aveva qualche amico o conoscente ad Hokkaido, qualcuno che avrebbe voluto rivedere?-
Takagi scosse la testa - No. Siamo sempre vissuti a Tokyo. Come ho già detto, questa è la prima volta che passa del tempo '' fuori casa''.- 
- Però Sakura è una ragazza sveglia.- fece Miwako cercando di contenere l'agitazione - Io non ce la vedo a dare confidenza ad un estraneo o fidarsi di un tipo appena conosciuto che le da appuntamento chissà dove.- 
- Bene, a questo punto abbiamo un valido indizio di partenza.- fece Goro - Può essere stato solo qualcuno che conosceva bene... questo restringe il campo.-
Per quanto sembrava improbabile che un gruppo di persone che Sakura vedeva per la prima volta decidessero di rapirla ed organizzare un piano così complesso. Avevano esaminato il tablet ed avevano scoperto, con raccapriccio, che il dispositivo era stato modificato in modo da non poter usare il touch-screen e nessun'altra funzione. Anche le funzioni di ricarica erano state disabilitate.
Per fare una cosa simile bisognava essere in possesso di capacità informatiche al di sopra della norma. 
- Però esiste anche la possibilità che il rapitore sia una persona che ha aggredito Sakura per vendicarsi.- fece Conan - Si è dato una gran premura per far arrivare al familiare più vicino la notizia del rapimento e gli aggiornamenti in tempo reale sulla situazione di Sakura, raccomandandosi di aprire il pacchetto quanto prima...  se lo scopo del rapitore fosse stato ucciderla per vendicarsi di un torto subito da lei, non si sarebbe comportato così.-
- Capisco cosa intendi...- fece Chiba - pensi che il rapitore volesse che Takagi si rendesse conto delle precarie condizioni di sua sorella per rallegrarsi del vederlo soffrire mentre si logora l'anima nel tentativo di salvare sua sorella?-
- Pensate che... che sia stato qualcuno che cova rancore verso di me?- fece Takagi con gli occhi fuori dalle orbite. Un'ipotesi totalmente priva di senso per i presenti. Per chiunque lo conoscesse, era impossibile associare le parole '' odio e risentimento'' all'agente Takagi. Un uomo tranquillo, timido, che diventava rosso al solo pensare la donna di cui era innamorato, sempre pronto a scattare all'ordine di un superiore, che non si era mai lasciato sfuggire nemmeno una parola riguardo agli episodi di mobbing a cui era stato spesso sottoposto dai colleghi e da Shiratori riguardo ai suoi appuntamenti con la beniamina della prima sezione, e che occupava il grado minore della polizia non era certo una persona verso la quale provare risentimento al punto di costringerlo ad assistere impotente alla lenta agonia di una persona a cui teneva tantissimo. 
- Non è un'ipotesi da sottovalutare.- fece il questore - So che hai lavorato con successo a diversi casi, incluso il caso del serial killer, magari qualcuno provava del rancore verso di te e ha pensato di fartela pagare attraverso tua sorella.- 
- Ma se le cose stanno così perchè prendersi la bega di aspettare che Sakura facesse un viaggio, acquistare un biglietto, quando invece a Tokyo gli sarebbe bastato seguirla e aspettare il momento giusto per rapirla?- fece Goro. 
- Perchè sapeva che non avrebbe avuto vita facile.- fece Conan - A Tokyo è solita frequentare spesso dei poliziotti giusto? Non l'avrebbe mai avvicinata sapendo che vi sareste mossi subito.- 
Non c'erano dubbi. 
Era stato tutto calcolato al dettaglio. L'unica cosa che non riusciva a capire era come faceva il colpevole a sapere che Sakura avrebbe fatto un viaggio? Non era così scontato che succedesse. E in secondo luogo, se nessuno aveva assistito al rapimento o sentito le grida di Sakura che chiedeva aiuto, era altalmente probabile che credesse di avere un buon rapporto con il suo rapitore.
- Il fattorino che ha consegnato il pacco?- chiese il sovrindente.
- L'ho interrogato io, signore...- fece Shiratori ancora terreo in volto - Dice che ha preso in consegna il pacco consegnato a Takagi all'aereoporto di Haneda, quindi non ha visto se a spedirlo era un uomo oppure una donna... ma gli è stato riferito quell'agghiacciante messaggio.- 
- Quale messaggio?- fece Matsumoto. 
- Pare che chi abbia spedito il pacchetto si sia raccomandato di farlo aprire appena consegnato perchè conteneva merce degradabile che sarebbe andata a male entro tre giorni...- fece Goro - per questo ho ipotizzato che all'interno vi fosse del cibo.-
- Merce degradabile che andrà a male entro tre giorni... abbiamo a che fare con un criminale spietato e con un senso dell'humor nero.- fece Megure.
Purtroppo aveva ragione. Non avevano idea di dove si trovasse con esattezza, ma una cosa era appurata. Per quanto forte potesse essere, anche sul piano fisico, il massimo che una persona poteva reggere senza assumere liquidi era una settimana, a patto però che si nutrisse dei liquidi contenuti negli alimenti. E dato che dubitavano fortemente che ciò sarebbe accaduto, le stime si abbassavano. E per la vittima il decesso diventava una certezza entro tre giorni. 
Era la vita ad essere merce facilmente degradabile. Sentì un moto di nausea salire pensando a chi potesse essere stato ad ordire un piano così crudele, contro una ragazzina di appena diciotto anni.
- Megure, contatti l'areoporto di Shin-Chitose e si faccia dare informazioni sulla persona che ha spedito il pacco.- fece il questore - E' vero che dagli aereoporti partono e arrivano molte persone e vengono spediti molti pacchi, ma abbiamo più o meno un'idea di quando è partito il pacco e sappiamo che chi lo ha spedito si è raccomandato di farlo aprire immediatamente, dovrebbe essere facile ricordarlo, anzi forse compare addirittura in un video.- 
- Agli ordini.- fece l'ispettore.
- Shiratori, lei e la detective Sato andate allo studentato dove alloggia la ragazza.- fece il questore - Interrogate chiunque vi capiti a tiro, chiedete se hanno notato qualcuno che si aggirava nei dintorni della struttura o se è venuto a fare domande su Sakura.
Controllate anche l'alloggio della ragazza. E' facile che qualcuno si sia introdotto nel dormitorio spacciandosi per un addetto alle pulizie o della manutenzione per piazzare in camera sua delle microspie.-
- Signore...- fece Takagi con voce bassa e supplichevole - Mi faccia andare con loro... per favore.-
Matsumoto lo guardò con aria severa ma comprensiva - Ascolti, ho una vaga idea di come possa sentirsi in questo momento... ma sa meglio di me che per un poliziotto è severamente proibito investigare su un caso in cui sono coinvolti amici o parenti.- però comprendeva anche che era una richiesta impossibile pretendere che qualcuno potesse starsene tranquillo accanto ad un telefono che forse non sarebbe mai squillato, e con il terrore di ritrovarsi un collega alla porta che lo informava di aver trovato il corpo di Sakura.
- Con il dovuto rispetto, Sakura la conosco meglio io di chiunque altro.- fece Takagi che iniziava a vedere rosso - conosco sia la posizione dei mobili che quello che ha nell'armadio, se c'è qualcosa fuori posto in quella stanza è più facile che lo noti io.- 
- Takagi ha ragione.- fece Shiratori spezzando una lancia in favore dell'ex rivale in amore - Se in quella stanza vi fosse un oggetto che non appartiene a Sakura, noi difficilmente potremmo accorgecene...- 
Il sovrintendente finse di pensarci un attimo. 
- Bene, allora i detective Sato e Takagi si occuperanno delle indagini allo studentato, mentre lei Shiratori  si attiverà per tracciare il cellulare della ragazza. Se come penso il colpevole ha inviato dei messaggi all'agente Takagi per impedirci di individuare con precisione l'orario del rapimento, potrebbe aver spedito dei messaggi mentre si trovava ancora nel pressi del luogo in cui è prigioniera la ragazza.-
- Agli ordini signore.- fece Shiratori allontandosi per contattare subito gli esperti della polizia informatica.
Riuscì a sentire Takagi bisbligliargli un '' Grazie''
'' Prego'', rispose prontamente.
- Chiba, in quanto a lei, si occupi di registrare le immagini del tablet.- fece Matsumoto - Ma lo lasci acceso solo per dieci minuti all'ora. Purtroppo non possiamo ricaricarlo e la durata della batteria non supera le dieci ore.-
- Certo, mi attrezzo immediatamente.- fece Chiba.
- Sovrintendete...- fece Goro - se mi è concesso, vorrei dare anch'io il contributo alle indagini... potrei riesaminare i casi in cui il detective Takagi ha dato un contributo determinante...- 
Il sovrintendente annuì. 
In quel momento c'era bisogno dell'aiuto di tutti.
Poco dopo, mentre tutti si erano precipitati a svolgere i compiti che il sovrintendente aveva loro assegnato, Sato e Takagi erano in macchina per dirigersi allo studentato dove viveva la sorella del giovane agente.
Miwako era alla guida, mentre Takagi teneva lo sguardo basso, per non mostrare alla fidanzata che aveva gli occhi lucidi e gonfi di pianto, a causa della sua rabbiosa impotenza. Gli era capitato spesso, come poliziotto, di indagare su qualche caso di rapimento, e aveva detto a molti familiari di restare calmi e che in quei casi la decisione migliore era di non cedere alla paura e alla tentazione di prendere decisioni avventate... ora però capiva che solo quando determinate cose succedevano a te, si poteva veramente capire quanto possano sembrare insensati certi consigli. 
Stare calmo e non fare pazzie... come faceva a stare calmo quando sua sorella, il suo stesso sangue, l'unica persona che gli era rimasta con cui condividere dei ricordi, era stata rapita da qualcuno che a quanto pareva non aveva nulla di meglio da fare che inventare trappole mortali che costringevano lo sventurato che ci finiva dentro a soffrire fino allo stremo delle forze e godere dell'impotenza di chi avrebbe fatto carte false pur di essere al suo posto. Perchè sì, pur di aiutare la sua sorellina, avrebbe fatto volentieri cambio con lei, avrebbe accettato di sopportare quei tre giorni di paura e sofferenza con un gran sorriso sulle labbra.
Tutto pur di non sopportare la condanna peggiore che qualcuno potesse subire: vedere un pezzo della sua anima che stava soffrendo le pene dell'inferno e non poter fare nulla per aiutarla... se non aspettare e guardare.
Miwako non sapeva cosa dire per cercare di confortarlo. Solo frasi fatte che sembravano offensive in un momento del genere. 
Perchè sotto quel punto di vista, Takagi era come lei: avrebbe creduto di poter vedere qualcuno sano e salvo solo se le avessero fornito delle prove. 
'' La troveremo. Troveremo lui e riporteremo a casa lei. Viva.''- promise a sè stessa.
...
...
...
Pov Sakura
Ormai erano ore che stava ferma immobile su quella tavola di legno. Le corde attorno a polsi e caviglie iniziavano a segarle la pelle, e cosa peggiore sentiva che iniziava ad intorpidirsi con tutto quel freddo e l'impossibilità di muoversi.
L'unica cosa che sembrava poter fare era stare ferma e fissare l'occhio della telecamera in attesa. Attesa di vivere, attesa di morire... la seconda era molto più probabile. Le sue possibilità di resistere in quello stato, senza nemmeno un goccio d'acqua a portata di mano, non potevano esistere per più di due giorni. E il freddo le riduceva ancora di più.
La cosa che le dava un minimo di conforto era che ormai era passato quasi un giorno dalla sua scomparsa. Suo fratello, Miwako, l'ispettore Megure e Shiratori ormai dovevano essersi resi conto che qualcosa non andava e sicuramente la stavano cercando.
In fin dei conti, non si veniva rapiti da un giorno all'altro, solo perchè uno diventava improvvisamente matto.
Sicuramente si era messo in contatto con le persone che la conoscevano, e gli aveva fatto avere le sue richieste.... ma lei non aveva intenzione di starsene tranquilla ad aspettare il suo destino o la fine di una lunga ed interminabile trattativa, visto che del suo rapitore non aveva più alcuna fiducia.
Aveva avuto modo di dare un'occhiata sotto di sè ed il suo pensiero era stato -'' Anziano ma diabolico.''-
Le venne un'idea.
Riuscì ad infilare due dita nella tasca posteriore dei jeans e a sfilare il portafoglio per farlo cadere.
Con un po' di fortuna, qualcuno avrebbe notato.
  
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