Ero seduta ai piedi del letto che la guardavo. Lei addormentata, le ciglia brune, lunghe e arricciate, facevano ombra sulla pelle bianchissima del volto, macchiato per la sua interezza da moltissime lentiggini, chiare e meravigliose lentiggini che le davano da addormentata un aspetto di calma e innocenza che non le appartenevano. Le labbra sottili erano tenute strette tra loro, la tentazione di chinarsi per baciarle era forte, ma mi sforzai di resistere.
In un attimo le sopracciglia si curvarono verso l’alto e le belle guance bianche si tinsero di uno splendido rosa quasi come se qualcosa di imbarazzante fosse successo nel suo mondo onirico, forse il desio dei miei pensieri l’aveva imbarazzata, pensai. Ridacchiai per quanto fosse assurdo questo mio vaneggiamento e alzai un dito per spostarle un ciuffo dei corti capelli marroni che le ricadeva sul volto.

Desidero che apra quei bellissimi occhi verdi, desidero appoggiarmi sulla sua calda guancia solcata dai calchi delle pieghe del cuscino, desidero passare le mani sul suo corpo pieno di curve e carne morbida, desidero intrecciare i nostri corpi, desidero farla sentire amata e desidero che lei faccia altrettanto.
Desidero stringermi tra le sue ora calde braccia, e sentire le sue dita fini in contrasto col suo corpo che accarezzano delicatamente la mia pelle e vorrei stare lì così con lei, in un eterno abbraccio, sentire il calore del nostro corpo e rimanere intrecciate per sempre.
 

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Note:
Buongiorno, questa è una vecchia riflessione che ho trovato sul mio computer, dedicata a una delle mie compagne passate.
Mi ha riportato ai sentimenti del tempo, ho deciso di pubblicare quindi questo mini sprazzo di vita quotidiana! Ecco a voi.