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Autore: Siby    17/09/2019    0 recensioni
Sarà il tuo peggiore incubo
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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VENT'ANNI A LORENZO BATTISTI, CONDANNATO PER STALKING E IL TENTATO OMICIDIO DI PENELOPE PEDROTTI

Lucia Paolini, avvocato della donna ha commentato: "E'stata data una pena mai vista nel nostro sistema. Saremo pronti a qualsiasi ricorso. I difensori cercheranno di smontare l'accusa ma non penso che in grado di appello possa subire ritocchi significativi, neppure in termini di pena!Come tutti ben sappiamo l'imputato ha causato alla mia assistita danni irreparabili: ha dovuto subire l'asportazione di un rene, un'isterectomia totale e un trapianto di fegato a causa delle ferite inferte dal signor Battisti, per non parlare dei danni psicologici che Penelope ha subito per colpa di questo elemento! Abbiamo prove a sufficienza per poter affossare qualsiasi richiesta da parte della difesa e,personalmente, sconsiglio alla controparte di effettuare qualsiasi ricorso, così da evitare qualsiasi figuraccia davanti ai giudici!"

Dopo la sentenza, Penelope Pedrotti ha detto in conferenza stampa: "Adesso voglio guardare avanti. In questi mesi difficili ho lottato per non farmi travolgere da un dolore immenso e nulla potrà ripagarmi.Adesso voglio ricostruire la mia vita e ritrovare la serenità che mi è stata tolta. Sarà un percorso davvero lungo e spero di potercela fare. Ringrazio tutte le persone che mi sono rimaste accanto durante questo lungo periodo!"

§§§§§§§§§§

"Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri, cara Penny! Tanti auguri a te!!!!"

"Ragazzi non dovevate" rispose la ragazza non appena vide la torta che i suoi colleghi le avevano preparato e soffiò sulle candeline, esprimendo il suo desiderio.

"È un piacere per noi! E poi te la sei meritata tutta!" le rispose Carla e gli altri le diedero manforte annuendo.

"Ora dammi qualche minuto che taglio questa opera d'arte! Tu rimani sulla tua poltrona e rilassati!"

Erano passati 4 anni e mezzo dall'aggressione di Lorenzo e lei, piano piano, aveva ricominciato a vivere e a rifarsi una vita: aveva seguito vari corsi di autodifesa - insieme a delle sedute con uno psicoterapeuta - e aveva venduto, a malincuore, la casa che era appartenuta ai suoi nonni per trasferirsi in un altro stabile dove era presente un portiere 24 ore su 24 - e in cui si trovava, in quel momento, con i suoi colleghi per festeggiare il suo compleanno.

L'unica cosa che era rimasta immutata dentro di lei era la sua passione per i dolci e, diversamente dalle aspettative degli altri, era rimasta a lavorare nella pasticceria di Carla e Paolo; non era stato per niente facile all'inizio, ma lei era stata più forte.

"Come sta la mia piccola Fanny?" chiese Fancesco sedendosi sul bracciolo della poltrona.

"Mi chiamerai così ancora per molto?"

"Preferisci Fawkes?" la ragazza storse il naso.

"Non ti azzardare!"

"Allora sarai sempre la mia piccola Fanny" le rispose dandole un bacio sulla testa; per un breve periodo il suo collega l'aveva evitata perché si incolpava dell'aggressione che aveva subito; le indagini dei carabinieri avevano chiarito che Lorenzo aveva organizzato tutto: aveva aggredito Carla, si era diretto di corsa nel palazzo dove abitava Penny, aveva aspettato che lui se ne andasse per intrufolarsi all'interno dello stabile e aggredire la ragazza. Ci aveva messo un po' a capire che lui non aveva colpe e, da allora, aveva iniziato a chiamare Penny come la fenice di Harry Potter perché, come lui le aveva spiegato la prima volta, anche lei era rinata dalle sue stesse ceneri.

"Marco potrebbe essere geloso" rispose ridacchiando lei, riportandolo alla realtà.

"Può stare tranquillo, sarò sempre il suo bocconcino!" dopo quell'affermazione le fece l'occhiolino e si diresse verso il suo ragazzo, nel mentre si avvicinò Manuela.

"Ecco qui la tua fetta di torta!" le disse porgendogliela.

"Grazie mille! Spostiamoci sul divano, così non ti affatichi troppo!"affermò Penelope indicando il suo pancione.

"Grazie! Non vedevo l'ora di sedermi, ma non potevo darla vinta a Gianni! Mi tratta come se fossi un pezzo di cristallo!"

"Avete deciso come chiamarla?"

"Olivia o Rebecca, siamo indecisi; più che altro manca poco e non vedo l'ora di partorire! Mi sento una mongolfiera e non riesco più a vedere i miei piedi!" entrambe si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere. Dopo l'incidente loro due e Francesco avevano legato tantissimo ed erano diventati migliori amici; se non fosse stato per Penelope nessuno dei due avrebbero avuto il coraggio di dichiararsi a quelli che, adesso, erano i rispettivi partner e lei non sarebbe stata in attesa della sua "piccola calciatrice" come l'aveva soprannominato il suo Gianni.

"In merito alla bambina, volevo chiederti una cosa"

"Dimmi pure!"

"Ecco, Gianni e io ci abbiamo pensato tanto e, alla fine, abbiamo deciso di chiedere a Ciccio e a te di fargli da padrino e madrina, che ne dici?"le disse senza guardarla in faccia.

"Ma è una notizia bellissima! Perché avevi paura di chiedermelo? Chiamo subito Francesco così glielo chiedi subit..." non ebbe il tempo di finire la frase perché il diretto interessato era appena apparso.

"PENNY! GIANNI E MANUELA VOGLIONO CHIEDERCI DI FARE DA TUTORI ALLA PICCOLETTA CHE ASPETTANO!" disse urlando, nello stesso momento Manuela sentì del bagnato in mezzo alle gambe.

"Ragazzi, abbiamo un problema: ho appena rotto le acque!" esordì.

Qualche ora dopo

"Signori e signore ho l'onore di presentarvi la mia principessa: Rebecca Olivia Contrelli" annunciò Gianni mostrando la piccola ai suoi colleghi, che erano entrati nella stanza di Manuela.

"È bellissima! Come stai Manu?" chiese Carla.

"Sono a pezzi, ma ne è valsa la pena! Ma dov'è Penelope?"

"Si è allontanata un attimo perché doveva rispondere al telefono! Eccola di ritorno! Penny, tutto bene?" le domandò Francesco appena vide la sua faccia.

"Era il mio avvocato: la cassazione ha condannato Lorenzo all'ergastolo per le aggressioni a me e a Carla. Alcuni suoi ex compagni di cella hanno affermato che era sua intenzione terminare quello che aveva iniziato con me una volta scontata la sua pena" rispose con voce tremante e le lacrime agli occhi; i suoi colleghi, a eccezione di Gianni e Manuela, corsero ad abbracciarla.

"Dolcezza, sai questo cosa significa?" domandò Ciccio.

"Che, finalmente, è tutto finito?" chiese speranzosa.

"Esatto! Quell'essere spregevole non potrà mai più farti del male! Adesso asciuga questi lacrimoni e preparati a conoscere la nostra figlioccia!" affermò il ragazzo.

Fece come le era stato ordinato e, dopo essersi sistemata, si diresse verso il neo papà che le fece prendere la bambina in braccio.

"Ciao Rebecca, sono la zia Penny! Sei la cosa più bella che abbia mai visto, i tuoi genitori oggi non potevano farmi regalo più bello dite e ti prometto che farò di tutto per proteggerti. Ci sarò sempre per te: quando litigherai con loro perché sono troppo apprensivi e avrai bisogno di qualcuno con cui sfogarti; quando ti innamorerai e non saprai come dirlo ai tuoi; quando vorrai raccontare a qualcuno del tuo primo bacio o avrai bisogno di consigli per conquistare il ragazzo o la ragazza che ti piace. Non sarai mai sola, avrai sempre noi al tuo fianco. Adesso ti lascio con la tua mamma, così potrà darti da mangiare" le diede un bacio sulla testolina e la passò alla donna, si girò verso i suoi colleghi e rimase di stucco quandoli vide piangere.

"Va tutto bene?"

"Non potevi dire parole più dolci" affermò Roberto asciugandosi le lacrime.

Andarono in corridoio, così da lasciare un po' di privacy ai due genitori,quando sentirono una voce in lontananza chiamare Marco e notarono un ragazzo avvicinarsi.

"Amore chi è quel bocconcino?" chiese Francesco geloso.

"Tranquillo, è mio fratello Emiliano! Dovevamo vederci dopo la festa, ma come avrai capito, non è stato possibile e così gli ho mandato un messaggio dicendogli che ci trovavamo qui. Ho fatto male?" domandò il ragazzo preoccupato, intanto il nuovo arrivato si fermò davanti al gruppo e si presentò a tutti.

"Hai fatto benissimo caro!" rispose il suo fidanzato guardando la scena.

"Ciao, io sono Penelope, Penny per gli amici. È un piacere conoscerti"

"Ciao, io sono Emiliano, il fratello di Marco. Il piacere è tutto mio" i due iniziarono a chiacchierare del più e del meno estraniandosi dal resto del gruppo.

"Sapete, credo che presto assisteremo alla nascita di una nuova coppia"affermò Francesco.

"Tu dici?" chiese Carla.

"Sì, la mia piccola Fanny ha quello sguardo solamente quando ha davanti quello che ama di più: i dolci, questa è la prima volta che glielo vedo fuori dal lavoro. E sono felicissimo per lei!"

"Già, glielo auguro con tutto il cuore"

"Puoi dirlo forte, zia! Puoi dirlo forte!"

Fine



Ammetto che non sapevo quale finale dare a Lorenzo per cui l'ho lasciato in "sospeso" (se così può essere definito) così che ognuno di noi possa sceglierlo per lui; l'ho immaginato in tutte le salse, ma nessuna alternativa mi convinceva come questa.
Per quanto riguarda Penelope, invece, avevo già deciso per un suo lieto fine, soprattutto dopo tutto quello che le è successo.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa storia dall'inizio fino alla fine e spero che vi sia piaciuta; in caso contrario vi chiedo, per favore, di farmi sapere cosa non ha funzionato, così da evitare di commettere gli stessi errori in futuro.

Siby

 
   
 
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