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Autore: MadameZophie    17/09/2019    1 recensioni
- SONG FICTION -
Ispirata dal finale del musical "Notre Dame De Paris"
Per leggerla si consiglia l'ascolto della canzone "Balla, mia Esmeralda"
- Sasuke!Centric | DeathFiction | ANGST | Presenza minima di Spoiler
- WHAT IF? Ambientata durante la Battaglia finale con Madara-
"Nessun rumore, tuttavia, riusciva a raggiungere Sasuke; l’ultimo degli Uchiha manteneva nel viso un’espressione di gelida furia, lo sguardo tinto di cremisi trasmetteva molte più emozioni di quanto non facesse l’algido volto. "
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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“Quando il tempo sarà passato
La terra scoprirà
I nostri due scheletri abbracciati
E il mondo lo saprà”

 
 
Nel campo di battaglia il tempo pareva essersi interrotto, trattenuto dei respiri mozzati dei combattenti che assistevano inermi al susseguirsi incalzante degli eventi. Il sangue impregnava la terra umida, attaccandosi alle suole dei sandali dei ninja che tentavano di tenere a bada la potenza distruttiva del decacoda.
Nessun rumore, tuttavia, riusciva a raggiungere Sasuke; l’ultimo degli Uchiha manteneva nel viso un’espressione di gelida furia, lo sguardo tinto di cremisi trasmetteva molte più emozioni di quanto non facesse l’algido volto.
Il suono della spada che trapassava la carne rimbombò nel silenzio della sua mente, mentre nuova linfa vitale densa e scura scivolava ad abbracciare la terra brulla e la lama affilata di Kusanagi sbucava timidamente tra i frammenti dell’armatura rossa: il corpo di Madara Uchiha, ritornato in vita per realizzare il suo utopico sogno, cadde nuovamente nella polvere, la carnagione pallida percorsa da crepe sottili e scure che lo facevano somigliare a pregiata porcellana crettata.


 
“Che Quasimodo amò Esmeralda
La raggiunse e la strinse a sé
Oltre i baci da respirare
Nella morte che dà la vita
All'amore che mai non muore”

 
 
L’ultimo degli Uchiha non si preoccupò di accertarsi che l’uomo fosse davvero morto, lasciò solo la presa sulla spada, prima che con il cuore in gola i suoi passi lo portassero pochi metri più in là. Le gambe si fermarono a pochi passi dalla figura di Sakura, che sedeva a terra dandogli le spalle, il busto esile sufficiente a nascondere ciò che si celava davanti a lei. Seppur non la vedesse in viso, era certo che stesse piangendo, lo poteva intuire dalle spalle scosse dai tremiti, dai sospiri spezzati dai singhiozzi, dal capo tristemente chino in avanti; il suo istinto gli consigliò di non colmare la distanza che li separava, di non scoprire cosa quel gracile corpo proteggesse con tanta malinconia, ma un masochistico impulso permise alle sue gambe di muoversi.
Sulle ginocchia di Sakura era poggiato dolcemente un capo, ma causa dello stretto abbraccio della ragazza se ne potevano scorgere solo pochi dettagli: le palpebre abbassate permettevano alle ciglia bionde di proiettare flebili ombre sulla carnagione abbronzata, ciuffi biondi e crespi, induriti dal sangue secco che li imbrattava, rimanevano scomposti e spettinati.


 
“Il mio corpo l'ho abbandonato
Mangiatelo, avvoltoi
Che la morte ha già incatenato
I nostri nomi e noi”

 
 
Il corpo di Naruto giaceva, inerme, a terra, imbrattato dalla polvere e coperto di tagli. Immobile come una fragile statua, non aveva perso nella battaglia neppure un frammento della sua bellezza, i muscoli erano ancora delineati e tonici sotto la divisa da Ninja, la pelle morbida e baciata dal sole, le mani grandi ed appena callose, per via dei duri allenamenti. Eppure non trasmetteva più la sua abituale radiosità, la luce in quella meravigliosa scultura si era spenta, lasciando dietro di sé un corpo freddo e vuoto su cui piangere.
E Sasuke non riuscì a trattenersi più di pochi istanti, prima di scivolare a terra trattenendo nella gola bruciante i singhiozzi, ma non riuscendo ad impedire alle lacrime di sfuggire dalla presa tenue dei suoi occhi strizzati.


 
“Così l'anima vola via
Via da un misero mondo perso
Questo amore sarà una scia
Tra le luci dell'universo”

 
 
«Ho un piano, Teme, se mi aiuterai a portarlo a termine riusciremo a mettere fine a questa guerra. Sei con me, un’ultima volta?» così gli aveva detto, mostrando il solito sorriso radioso e carico di aspettative e rivolgendogli quel suo sguardo deciso e di un blu quasi innaturale. “Per l’ultima volta”, si era detto lui, e aveva acconsentito con un semplice e freddo mugugno, stirando sulle labbra un ghigno di sfida in attesa della sua mossa.
Kami, che idiota era stato.
Troppo tardi aveva notato il sorriso malinconico che si dipingeva sulle labbra dell’antico rivale, troppo tardi aveva compreso di aver frainteso le sue parole; quella non sarebbe stata la loro ultima battaglia da alleati, per Naruto sarebbe stato l’ultimo scontro e basta.
Quando lo aveva realizzato, la katana di Madara era ormai piombata sull’eroe della Foglia come una sentenza divina, affondando nella tenera carne del petto. Nel silenzio i suo cervello aveva registrato il corpo di Naruto essere sballottato come una bambola rotta dal nemico per poi essere semplicemente gettato numerosi metri più in là.


 
“Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Balla ancora, amore mio
Mi sento solo da morire”

 
 
Non si capacitava di come la morte del suo rivale, di quell’affetto che aveva ormai abbandonato anni prima, quando aveva scelto la via della vendetta, avesse potuto sconvolgerlo tanto. Non capiva le ragioni per cui il cuore scalpitava all’idea di scorgere il bel viso contorto nel dolore della morte, il mento pronunciato attraversato da un sottile rigolo di sangue; ma ciò che temeva di più era la possibilità che invece le labbra carnose fossero semplicemente arricciate in un ultimo sorriso.
Sapere che anche in punto di morte il rivale avesse avuto una tale fiducia in lui da abbandonarsi senza rimpianti alla gelida mietitrice, che fosse convinto che il suo sacrificio non sarebbe stato vano, che nonostante tutto l’odio riversato su di lui nel corso degli anni, Naruto gli volesse ancora bene.
I rumori iniziarono a farsi più nitidi quando i singhiozzi riuscirono a trovare spazio per emergere, le voci concitate dei ninja attorno a lui gli permettevano di capire che in qualche modo i kage fossero riusciti a sigillare il decacoda, ma non poté che desiderare nuovamente il silenzio quando udì i toni gioiosi e i sospiri soddisfatti di coloro che erano sopravvissuti.

 
“Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Con te sto morendo anch'io
Perché ti voglio da morire”

 
 
La mano forte e confortante di Kakashi si posò sulla sua spalla e fece appena pressione per invitarlo ad avvicinarsi al corpo ancora stretto da Sakura. Nei vacui occhi d’onice, arrossati per il pianto, si riflessero quelli opachi e verdi della ragazza, messi in ombra dai capelli rosati; non ci fu bisogno di parole, con riluttanza Sakura depose con immensa delicatezza il corpo a terra, poi si fece aiutare dal maestro a rimettersi in piedi, affondando il viso nell’incavo del suo collo e scoppiando nuovamente a piangere.
Quando si ritrovò ad issare sulle proprie gambe il corpo senza vita di colui che per anni aveva ritenuto essere il suo unico rivale, uno stretto nodo si creò alla base del suo stomaco, un senso di nausea lo pervase tanto da fargli ponderare l’idea di voltare il capo e rimettere qualsiasi cosa avesse mangiato negli ultimi tre giorni . Ma non lo fece, neppure osò distogliere lo sguardo ancora dal corpo, da quell’immobile monito di come la bontà umana potesse superare anche i confini posti dal muro più impenetrabile.


 
“Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Questa vita se ne va
L'amore vive e fa morire”

 
 
Demone.
Mostro.
Dannata Volpe.
Il villaggio aveva attribuito a Naruto un numero indefinibile di soprannomi dispregiativi, gli adulti acciecati dall’odio non erano mai riusciti ad andare oltre le inutili mura di pregiudizi che avevano essi stessi creato.

Rivale.
Compagno.
Amico.
In quel momento la parte meno razionale di Sasuke non poté che ritenere quelle parole più calzanti alla figura solare e luminosa del defunto.  Naruto era sempre stato come un piccolo sole, brillante, gioviale, incapace di rimanere nascosto fra le ombre dei suoi compagni, sempre disposto a mettersi in prima linea; tutto il contrario di Sasuke, sin troppo buono per votare come lui anima e corpo ad una causa che lo avrebbe allontanato dai suoi amici, dalla prospettiva di vivere finalmente la vita che aveva sempre sognato in cui sarebbe stato amato e rispettato da tutti.
Non era anche per quello che Sasuke lo aveva lasciato dietro di sé, come un giocattolo rotto ed inutile al bambino ormai cresciuto?
Non era per abbandonare quegli inutili sentimenti in grado di distoglierlo dai suoi intenti che aveva deciso di porre fine alla loro amicizia, nella Valle dell’Epilogo?
Cosa lo spingeva dunque a soffrire tanto?
Perché il suo cuore non voleva accettare la dipartita di quello che sarebbe dovuto essere solo l’ennesimo sassolino da calciare via sulla sua strada?

 
“Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Al di là dell'al di là
L'amore non saprà
Morire”

 
 
Lo comprese soltanto quando vide il proprio stato d’animo riflettersi perfettamente in quello di Hinata, quando lo Sharingan sanguigno incontrò il bianco perlaceo del Byakugan, in una muta confessione che le parole del ragazzo non avrebbero mai potuto esprimere.
Perché ammettere di aver trovato piacevole come Naruto fosse mutato da semplice sassolino da calciare via a solida roccia a cui aggrapparsi, svelare che la consapevolezza di poter sempre ritrovare braccia pronte ad accoglierlo nonostante i suoi errori lo avesse sempre reso più tranquillo, significava declamare a gran voce le proprie debolezze, smentire ogni voce in merito al suo assoluto stoicismo e freddezza di fronte ad ogni avversario, rinunciare a parte del proprio orgoglio e ai propri propositi.
Assieme ad un grumo di saliva dovette ingoiare anche la pillola amara dei sensi di colpa, del suo cuore trafitto dalla consapevolezza di non avere più tempo per rinunciare a tutto e correre tra le braccia dell’unica persona che considerasse vicina.
Non ci sarebbe stato più tempo per nulla, né per continuare quell’inutile faida con lui, né per riappacificarsi. Non avrebbe mai avuto occasione di parlargli delle ragioni per il suo agire, di rivelargli quanti altri crimini il villaggio tenesse nascosti agli occhi della gente.
Forse lo avrebbe addirittura convinto ad unirsi a lui per porre fine alla storia corrotta di Konoha.
Mentiva, consapevole di farlo: Naruto non avrebbe mai abbandonato i suoi amici, neppure per lui; ma il fatto di star parlando per ipotesi, per se e per ma che non si sarebbero mai avverati, si concesse di illudersi per pochi istanti, prima di abbandonarsi di nuovo al dolore.


 
 “Balla, mia Esmeralda
Canta, mia Esmeralda
Con te io vivrò, con te
Perché con te non è
Morire”

 
 
«Lasciatemi in pace ho detto!» il ringhio che uscì dalla sua bocca sembrava il lamento di un animale ferito, che il cacciatore tentava inutilmente di avvicinare. Quando Kakashi e Gai si erano avvicinati per portare via il corpo di Naruto, Sasuke non era riuscito a controllare la propria reazione; lo sharingan aveva iniziato a vorticare senza posa attorno alle pupille scure, le braccia si erano strette con maggiore energia attorno al corpo di Naruto, il busto si era involontariamente abbassato, come a volergli fare da scudo, pur essendo troppo tardi.
Non gli importava di quale sorte gli sarebbe toccata, di quale destino fosse riservato al traditore che aveva abbandonato il villaggio unendosi alla pericolosa Akatsuki, purché gli concedessero qualche tempo ancora per dirgli addio. Per accettare di condividere il suo dolore con persone che avevano imparato ad apprezzarlo fin troppo tardi, lasciando che venisse seppellito come un degno eroe nel cimitero di Konoha.

Tsunade parve abbastanza magnanima da concedergli quell’ultimo desiderio, poiché, imperiosa, ordinò all’intero gruppo di ninja che avevano ormai accerchiato la coppia di fare ritorno al villaggio, poi si allontanò a propria volta, scoccandogli un’ultima occhiata severa.
Un gruppo di Anbu capitanato da Kakashi tornò poche ore più tardi, trovando la pianura tristemente vuota; poche tracce di sangue segnavano il percorso che il ninja rinnegato aveva percorso, sino alla vicina foresta. Come un sentiero di petali cremisi, le dense gocce sulla terra brulla li condussero sino ad una piccola radura, rimasta fortunatamente intatta nonostante la dura battaglia che era imperversata appena un centinaio di metri più in là.
Al centro dello spiazzo di erba tenera e verde, Naruto giaceva supino, illuminato dai timidi raggi del sole che da poco era tornato a brillare fra le nubi scure; il corpo era stato adagiato su un morbido letto di foglie verdi e vivide, una corona di fiori bianchi e rosati era poggiata sul petto, coperto dall’amatissima felpa arancione del ragazzo. Il volto era stato ripulito dalla polvere e manteneva l’espressione serena di quando era morto, tanto da sembrare semplicemente addormentato in un pesante sonno; pochi passi più in là, Sasuke attendeva che il bacio della morte lo portasse con sé, il corpo in ombra sembrava quasi essere inghiottito dall’erba più alta, le mani candide ed eleganti pregne del sangue che colava lento dalla singola ferita al petto che si era inferto.
Anche nella morte voleva portargli rispetto, morendo distante, lasciando a Naruto il dolce tepore e la calda luce del sole e tenendo per sé il freddo e l’oscurità delle ombre, come era sempre successo. E come era sempre successo, il capo si voltò verso il rivale un’ultima volta, beandosi della sua luce prima di venir accolto dalle braccia gelide e buie del sonno eterno.

 
“Con te io vivrò, con te
Perché con te non è
Morire”












 

§ Zona Dell'Autrice §


Le idee che mi giungono nei momenti deprimenti in autobus per qualche ragione sono sempre quelle che mi riescono meglio, sigh. 
E si può dire che io abbia una vera e propria fissa per Notre Dame de Paris, tanto quanto per la Sasunaru e per il genere Angst, quindi perché non mettere tutto insieme?
Si tratta della mia prima Song-Fiction, quindi siate clementi <3
Spero ad ogni modo che possa esser stata gradita <3 


Madame Zophie








 
   
 
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