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Autore: paoletta76    17/09/2019    0 recensioni
Ecco Gubbio, il suo profilo lungo la collina. Laura chiudeva gli occhi, e si apriva la scatola dei suoi ricordi.
Indietro, indietro, fino al suo primo salire lungo quella strada fra le case, fino alla prima volta di fronte alla facciata di pietra della caserma. Poco più di due anni fa.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Piccole Storie'
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Squillò il telefono, Alessia si allontanò a passo svelto verso l'ufficio, sedendosi sul davanzale e scivolando di là come imparato dalle colleghe.
- E' già arrivata, la mia postina? - le chiese una voce maschile, oltre il cornetto, dopo essersi presentata come il maresciallo Ferri. Lei rimase per un attimo bloccata, sovrappensiero.
- Aspetta.. ti passo il capo.- disse, leggera.
 
Come l'avesse sentito nell'aria, la postina si presentò al cancello di lì a poco. Una ragazza nuova, pure lei. Il maresciallo le diede informazioni per proseguire il giro, lei rispose decisa programmando qualcosa col superiore. Per un attimo, Alessia invidiò la sua sicurezza.
- Tu non sei una recluta, vero? - le disse, dopo quattro chiacchiere insieme alle altre.
Lei fece cenno di no con la testa:
- Lerici è la mia terza.
 
Era arrivata da meno di una settimana, ed il capo l'aveva subito reclutata per i giri di posta per farle conoscere gente. Le piaceva, quella città. Le piaceva la caserma affacciata verso il mare, il lungo filo della spiaggia. Le piacevano i colleghi, e anche quel comandante così pronto ad avere fiducia in lei.
 
Ferri era una brava persona, pensò, seduta al volante sulla via del ritorno. Nessuno, però, avrebbe mai preso il posto del suo vecchio comandante. Nessuno al mondo avrebbe potuto sostituire un padre, nessun posto sarebbe stato come Gubbio.
Gli altri la chiamavano destinazione; per lei, quella era semplicemente casa. E la sua assenza aveva il potere di farle salire le lacrime agli occhi.
 
Una crocetta sul calendario, in attesa della prima licenza. Due crocette, tre. Il clima di C3 era leggero, informale. Niente battere di tacchi, stellette che giocavano a pallone con l'ultima delle burbe come fossero stati compagni di scuola. La discoteca, le pattuglie di sera con la città che pian piano prendeva vita, e tante giornate da raccontare al telefono a Patrizia.
 
Tre settimane, un mese. I ragazzi pianificavano la fuga dal picchetto della Festa dell'Arma, con tanto di costumi sotto la divisa. Laura sorrise, salutò tutti e borsa in spalla si diresse verso la prima licenza della sua nuova vita.
La terza, si disse, scendendo dal treno dopo quasi sei ore di viaggio. Ecco Gubbio, il suo profilo lungo la collina. Laura chiudeva gli occhi, e si apriva la scatola dei suoi ricordi.
Indietro, indietro, fino al suo primo salire lungo quella strada fra le case, fino alla prima volta di fronte alla facciata di pietra della caserma. Poco più di due anni fa.
  
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