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Autore: LadyPalma    18/09/2019    4 recensioni
[Storia partecipante al contest “Dimmi che canzone vuoi e ti dirò chi sei (quasi)" indetto da Iamamorgenstern sul forum di EFP]
“Oh, la mia sorellina ha un amante!” esclamò Bellatrix, riempiendo di whisky incendiario i loro bicchierini vuoti. “Brinderò a questo! Finalmente hai deciso di vendicarti di Lucius dopo l’infinito numero di corna che ti ha messo…”
Narcissa non rispose al brindisi, ma afferrò ugualmente il bicchierino e vuotò in un solo sorso tutto quel coraggio liquido di cui aveva bisogno.
“Non capisci, Bella… Non si tratta di tradimenti. Io mi sono innamorata… E si tratta di una persona terribilmente sbagliata” chiarì, cercando di enfatizzare il punto focale del suo tormento.
[Severus/Narcissa] - Ispirata alla canzone "I fell in love with the devil" di Avril Lavigne.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Severus Piton | Coppie: Severus/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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L’inferno, quello vero





 
Mi sono innamorata del diavolo e ora sono nei guai. Sono… sotto il suo incantesimo.
Il leggero tremito nella voce era l’unica nota che stonava con il solito atteggiamento calmo e controllato di Narcissa. Aveva confessato qualcosa che fino a pochi istanti prima le era parso indicibile, eppure aveva rivelato quel segreto con una tranquillità che suonava sconcertante perfino alle sue stesse orecchie. Era disperata riguardo alla natura e all’intensità di quei sentimenti proibiti, ma parlarne ad alta voce era stato in un certo senso un sollievo.
La sua interlocutrice la studiò per qualche secondo senza dire nulla, per poi scoppiare in una risata sguaiata. Per Salazar, perché aveva scelto di parlarne proprio con Bellatrix? Forse perché, per quanto pazza e scellerata, la sorella era l’unica possibile confidente che le restava.  Oppure l’aveva scelta proprio in virtù della sua follia e della sua crudeltà, considerando che nessuno poteva dare consigli su un demonio meglio di un altro demonio. Ma in fondo la verità era ancora più semplice e banale: Narcissa conosceva talmente tanti segreti e nefandezze sul conto di Bellatrix da essere certa che quest’ultima  non l’avrebbe mai tradita. E, soprattutto, nemmeno mai giudicata.
“Oh, la mia sorellina ha un amante!” esclamò Bellatrix, riempiendo di whisky incendiario i loro bicchierini vuoti. “Brinderò a questo! Finalmente hai deciso di vendicarti di Lucius dopo l’infinito numero di corna che ti ha messo…”
Narcissa non rispose al brindisi, ma afferrò ugualmente il bicchierino e vuotò in un solo sorso tutto quel coraggio liquido di cui aveva bisogno.
“Non capisci, Bella… Non si tratta di tradimenti. Io mi sono innamorata… E si tratta di una persona terribilmente sbagliata” chiarì, cercando di enfatizzare il punto focale del suo tormento.
Stavolta la voce era stata quasi esitante, ma quell’indugio era stato più per mancanza di parole adatte che per un improvviso timore. Era certa che sua sorella non avrebbe avuto nessun rimprovero da muoverle contro un tradimento, poiché lei stessa aveva tradito il povero Rodolphus più volte, ma avrebbe forse compreso la natura dell’amore? Certo, aveva da tempo immemore un’infatuazione per Colui che non deve essere nominato, ma quel sentimento era più equiparabile a un’ossessione, a una devozione fanatica, a pura follia.
“Una persona sbagliata… Lo hai chiamato addirittura diavolo” disse Bellatrix con aria pensierosa. Poi, d’un tratto, si protese verso la sorella e la sua voce assunse la forma di un sussurro indignato. “Oh, Cissy, per l’amore del nostro Signore Oscuro, non avrai mica una storia con un babbano?”
La bionda spalancò gli occhi a quella domanda. “No, Bella, non è un babbano” negò, riuscendo a stento a trattenere un mezzo sorriso divertito.
Era curiosa la concezione che le due sorelle avevano di “persona sbagliata”, anche se lei non si era aspettata nulla di diverso. Per Bellatrix un diavolo era un debole, qualcuno senza poteri magici e dal sangue sporco; per Narcissa al contrario un diavolo era uno spietato assassino, privo di emozioni e desideroso di distruggere il prossimo, anche se tutto questo non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce. In ogni caso, queste considerazioni erano irrilevanti, perché il suo diavolo aveva una reputazione tale da poter cadere sotto entrambe le diverse definizioni. Disprezzato dai mangiamorte in quanto ambigua spia e parvenu nel mondo delle famiglie aristocratiche del sangue puro, Severus Piton spaventava al tempo stesso Narcissa per la sua freddezza e la sua mancanza di scrupoli. Aveva protetto suo figlio, era vero, però per farlo aveva ucciso a sangue freddo un uomo che aveva fatto tanto per lui; e, come se ciò non bastasse, solo qualche giorno prima proprio lì a Malfoy Manor era rimasto del tutto impassibile alle suppliche di una donna che per anni era stata sua collega a Hogwarts.
Bellatrix non si fidava di Piton perché per troppo tempo era stato al servizio di Silente.
Narcissa aveva paura di lui proprio perché tutto quel tempo non gli aveva impedito di tradire il vecchio preside senza alcuna remora.
Dove era riposta la sua vera lealtà? Quali erano i suoi veri pensieri? La Malfoy scosse leggermente la testa tra sé e sé, incapace come sempre di indovinare una risposta. Si versò un altro po’ di whisky incendiario e rimase ad ascoltare passivamente sua sorella parlare.
“Non capisco dove sia il problema, Cissy cara… Oh, se non fossi così scioccamente sentimentale!”
Narcissa annuì ma non disse nulla. Il suo momento di confessione era finito e il sollievo che aveva provato era già svanito, sostituito da un vago senso di delusione.
Sì, forse era troppo sentimentale, ma si era dimenticata che Bellatrix lo era troppo poco per poterle essere d’aiuto.

 
**

“Ma non riesco a fermare questa furia, non posso rinunciare a te!”
Era stato solo un sussurro ma aveva avuto tutta la potenza di un grido. Con gli occhi velati di lacrime ancora inespresse, le labbra tremanti e le mani che stringevano la camicia nera dell’uomo, Narcissa Malfoy era solo un’ombra di quello che era abituata ad apparire. La solita compostezza si era completamente dissolta, e non in quel momento in cui cercava di convincere l’uomo che amava a restare con lei, ma ben prima. Infatti, era ormai già da un anno che era iniziato l’inferno di Narcissa, da quando lei e il suo diavolo erano finiti a letto insieme. Era iniziato tutto a Spinner’s End come una visita di ringraziamento da parte di Narcissa per il Voto Infrangibile, questa volta senza la presenza scomoda di Bellatrix. Lei era visibilmente sconvolta, lui appena percettibilmente angosciato: questo era bastato per far divampare un incendio che non avrebbero mai immaginato di poter far scoppiare. Entrambi lo avevano definito un incidente, un errore, giurando che non sarebbe successo mai più. Eppure accadde un’altra volta e un’altra volta ancora e ancora e ancora… Fino a ritrovarsi a continuare quella specie di relazione clandestina anche adesso che lui era Preside di Hogwarts e i loro incontri erano fugaci momenti nella villa stessa dei Malfoy.
Severus rimase per un po’ a fissarla senza dire nulla, e Narcissa poté giurare di aver visto un lampo di dolcezza nei suoi occhi così indecifrabili. Tuttavia, quando finalmente si decise a parlare, il suo tono era distante e tagliente come al solito.
“Non essere sciocca, Narcissa” la blandì, curvando le labbra in una smorfia seccata. “Dovresti tornare da Lucius, è quello il tuo posto”.
Quelle parole così indifferenti la ferirono decisamente più del tono brusco, al quale per lo meno era abituata. Con una lentezza che corrispondeva a quella mentale con cui elaborava il rifiuto dell’uomo, lasciò andare la presa sulla sua camicia e fece un passo indietro quasi barcollando.
Nel giro di un minuto era passata da un inferno all’altro. Dall’inferno fatto di paure e sensi di colpa  per amare un diavolo, a quello ben peggiore in cui il diavolo la gettava dopo averne avuto abbastanza di lei.
Non era facile accettare di amare una persona sbagliata, ma adesso conosceva il tormento più banale e più implacabile di un cuore spezzato.
Prima che potesse dire qualsiasi cosa o anche solo arrivare alla fine di quella realizzazione, il mago finì di vestirsi con un colpo di bacchetta e si smaterializzò.
Allora Narcissa non poteva saperlo, ma quella fu l’ultima volta in cui si videro.
In quel momento rimpianse che lui le avesse negato la dignità di andarsene per prima.
In seguito, avrebbe rimpianto solo la mancanza di un ultimo bacio.

 
**

“Vi prego, salvatemi da questo inferno!”
Questo era il mantra che Narcissa si era ripetuta durante la sua relazione con Severus, e poi ancora dopo che lui l’aveva abbandonata a se stessa. Adesso però la voce nella sua testa si era improvvisamente zittita, perché quella supplica rivolta a nessuno in particolare aveva perso la sua ragione di essere. Voldemort era stato definitivamente sconfitto, Lucius era finito di nuovo ad Azkaban, Draco si trovava sotto processo, Severus era morto, e a lei non restava che una casa distrutta e vuota in cui crogiolarsi forse per sempre.
Non c’era più bisogno di implorare, perché nessuno avrebbe potuto più salvarla adesso.
Seduta al tavolo del suo salotto, con i capelli e i vestiti inutilmente in ordine, sfogliava pigramente la Gazzetta del Profeta. All’improvviso lo sguardo le cadde su una pagina in particolare e per la sorpresa quasi non rovesciò la tazza di tè. In uno stesso articolo venivano accostate le foto dei due uomini della sua vita: Lucius, il crudele mangiamorte, e Severus, l’insospettabile eroe.
Un moto di nausea la investì; voleva piangere e invece scoppiò a ridere, quasi istericamente.
La persona che aveva sempre considerato sbagliata alla fine si era rivelata perfetta sotto ogni punto di vista.
Ma ormai era troppo tardi per capire, per chiedere, e per ricominciare. Poteva solo continuare a vivere le sue giornate per inerzia in quell’inferno che lei stessa si era fabbricata. Non l’inferno di un amore sbagliato o quello di un cuore spezzato; stavolta si trattava dell’inferno più caldo e più terribile.
Perché era questo l’inferno vero: aver scambiato un angelo per un diavolo.










NDA: Salve a tutti, dopo molto tempo torno a scrivere sulla mia OTP del fandom di Harry Potter, una coppia non molto gettonata ma che secondo me è molto interessante. Scopo del contest era scrivere una storia su un personaggio specifico (nel mio caso Narcissa) utilizzando riferimenti a una canzone. Ho deciso di non scrivere una song-fic, ma le frasi in corsivo che aprono tutti e tre i paragrafi sono prese dalla canzone "I fell in love with the devil" di Avril Lavigne. Spero che questa one-shot vi sia piaciuta, mi farebbe piacere sapere cosa ne pesante!
   
 
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