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Autore: karter    18/09/2019    1 recensioni
[Storia partecipante alla challenge “ Fandom 100’s ” indetta da Ghostmaker sul forum di EFP]
Dal testo:
"Conosce suo fratello, sa che ha bisogno di almeno una buona mezz’ora prima di connettere appena sveglio, quindi la digiprescelta della luce non tenta nemmeno più del necessario di buttarlo giù dal letto. Lo farà in seguito e si divertirà a vederlo correre in giro per casa con una fetta di pane tostato in bocca, i pantaloni infilati per metà e le mani intente a riempire la cartella."
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Taichi Yagami/Tai Kamiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una normale mattinata a casa Yagami
 
 
 


 
«Nii-san!»
La voce assonnata di Hikari riecheggia nella camera che condividono i fratelli Yagami.
La sveglia è già suonata da diversi minuti e se la piccola di casa, anche se a fatica, ha trovato la forza di volontà di alzarsi dal letto, il maggiore dorme ancora tra due guanciali incurante di tutto ciò che lo circonda.
«Nii-san, la scuola» prova a chiamarlo ancora la ragazza sbadigliando e scuotendo il fratello per una spalla, inutilmente.
Taichi mugugna qualcosa di indistinto e si volta dall’altro lato.
Hikari sorride divertita a quella scena ormai familiare prima di uscire dalla loro stanza e andare a fare colazione.
Conosce suo fratello, sa che ha bisogno di almeno una buona mezz’ora prima di connettere appena sveglio, quindi la digiprescelta della luce non tenta nemmeno più del necessario di buttarlo giù dal letto. Lo farà in seguito e si divertirà a vederlo correre in giro per casa con una fetta di pane tostato in bocca, i pantaloni infilati per metà e le mani intente a riempire la cartella.
Scuote il capo divertita prefigurandosi la scena, mentre si imburra una fetta di pane tostato prima di spalmarla di marmellata alle more. Per una volta è felice dei continui ritardi del fratello. Quella marmellata è la preferita di entrambi ed è quasi finita. Per questa volta sarà lei a poterla gustare.
 
 
○●○
 
 
«Nii-san»
Hikari prova di nuovo. Ha finito di fare colazione, si è data una sistemata in bagno e sta prendendo la propria divisa e quella del fratello dall’armadio. Ha preso il vizio di prenderle entrambe da quella volta in cui Taichi, per la fretta, riuscì a svuotarsi l'intero armadio addosso. Sorride divertita a quel ricordo. Per quanto fu epico quel momento, la ragazza sa che non è il caso di ripeterlo perché alla fine tocca sempre a lei sistemare dato che il fratello è costantemente in ritardo.
Con calma inizia a vestirsi scuotendo il capo ogni qual volta i suoi occhi scuri si posano sulla figura del ragazzo dormiente. Non riesce davvero a comprendere come faccia a ronfare ancora con tutto il casino che ha fatto in cucina quando le è scivolato dalle mani il barattolo vuoto della marmellata, che grazie a tutti i Kami non si è rotto.
«Nii-san» ritenta a chiamarlo, questa volta scuotendolo più forte.
È ormai pronta, deve solo recuperare la cartella e poi potrà uscire di casa per recarsi al punto d’incontro con Takeru e proseguire insieme come hanno iniziato a fare dal primo giorno di scuola quell’anno, essendo gli unici del loro gruppo a frequentare ancora quell’istituto.
«Nii-san, io sto uscendo, sono le otto meno un quarto e tu alla prima ora hai compito di matematica, quindi se fossi in te mi darei una mossa se non vuoi rischiare di dover rimanere a scuola tutti i pomeriggi della prossima settimana, come l’ultima volta» gli dice mentre un sorriso divertito le dipinge le labbra e in silenzio si appresta ad uscire dalla loro stanza.
Sa bene cosa sta per accadere.
 
 
○●○
 
 
Taichi mugugna assonnato alle parole di Hikari. Per lui è ancora troppo presto per alzarsi dal letto, e poi perché farlo quando questi è così accogliente? No, non ne vale la pena, meglio godersi per un altro po' di tempo l’abbraccio confortevole delle sue coperte. E prima che riesca anche solo a rendersene conto, Taichi sta già dormendo di nuovo.
 
 
○●○
 
 
Taichi si rigira tra le coperte. Gli è parso di sentire una voce molesta che tenta convincerlo ad abbandonare il suo giaciglio, ma il digiprescelto del coraggio non vuole. Perché dovrebbe abbandonare il suo porto sicuro?
«Nii-san, io sto uscendo, sono le otto meno un quarto e tu alla prima ora hai compito di matematica, quindi se fossi in te mi darei una mossa se non vuoi rischiare di dover rimanere a scuola tutti i pomeriggi della prossima settimana, come l’ultima volta»
Il ragazzo mugugna in risposta, mentre una parte del suo cervello inizia ad elaborare molto lentamente a causa del sonno, le parole che la sorella ha pronunciato prima di varcare la soglia della loro stanza e dirigersi all’ingresso.
Impiega qualche istante per connettere, ma nel momento in cui si rende conto di ciò che Hikari ha pronunciato, gli bastano tre secondi di numero per scattare come il migliore degli atleti e lanciarsi alla ricerca dei libri che gli serviranno durante la giornata (maledicendo la sua pigrizia che gli impedisce di fare la cartella il giorno prima come la sorella), afferrare i pantaloni sistemati sulla scrivania e avviarsi in cucina alla ricerca di una tazza di caffè che gli permetta di tenere gli occhi aperti e la sua agognata colazione.
Imprecando, tra un piede e l'altro (perché diavolo i pantaloni non ne vogliono sapere di salire ma si divertono a farlo inciampare?) finalmente giunge in cucina e arraffa la sua tazza arancio con un sole disegnato.
Gli basta che quel liquido scuro gli sfiori le labbra per fargli spalancare gli occhi e dipingergli un'espressione schifata sul volto. Ma perché sua sorella si ostinava a lasciarglielo amaro?
Più sveglio di prima, agguanta la sua colazione e, dopo aver finito di preparare la cartella (sperando di aver preso i libri giusti) infila camicia e giacca insieme mentre si mette la cravatta in tasca, l'avrebbe infilata strada facendo. La sua priorità era non far prendere un colpo alla signora pettegola al primo piano, ai dettagli avrebbe pensato dopo.
Lancia un ultimo sguardo alla sveglia. 07:55. Può ancora farcela.
Afferra la cartella e spalanca la porta precipitandosi giù per le scale. Se non inciampa nei suoi stessi piedi e non incontra imprevisti potrebbe ancora arrivare in tempo.
 


















 
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