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Autore: milla4    18/09/2019    1 recensioni
Non sempre la vita porta facili scelte come non è facile capire chi bisogna deludere, il male minore.
Re Tommen era un nome nuovo sulle bocche della gente dei Sette regni e per rimanerci a lungo ha bisogno di qualcuno che lo guidi, anche portandolo a fare qualcosa di oscuro solo per prendersi una propria vendetta. Una nuova Regina delle spine era entrata nel letto del re.
Storia partecipante al contest “My beloved villain” indetto da Dark Sider sul forum di EFP
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cersei Lannister, Margaery Tyrell, Myrcella Baratheon, Tommen Baratheon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV



La pioggia porta sempre con sé emozioni che variano da persona a persona, spesso porta a galla ricordi perduti nella memoria ma per chi vive nella povertà quell’acqua può essere vita o morte, a seconda della quantità. Ad Approdo del re la pioggia cominciò a scendere con sempre più intensità impregnando la città e i raccolti dei cittadini da più di una settimana; sembrava che ogni goccia dei Sette regni si fosse concentrata in un unico luogo. Il re sin da piccolo aveva una speciale predilezione per quell’evento, sin quando era un piccolo principe amava farsi avvolgere da quelle lacrime scese dal cielo, sfuggiva dalle spire della sua septa e si gettava in meno al cortile, spesso sua sorella Myrcella si divertiva con lui a saltare nelle pozzanghere di fango; Joffrey li reputava infantili e non si univa mai a loro. Ma ora in quei momenti il ricordo aveva svegliato una consapevolezza, la distanza con quel bambino dolce lo aveva assalito come un leone assaliva la sua preda. Sua madre era sempre lì, spesso a osservarli dalla finestra o nel porticato, ma la sua presenza era costante, due ali di cicogna a proteggerli in ogni istante; ora sarebbero state le sue ali quelle protese verso suo figlio, avrebbe rotto quel filo che lo univa a Cersei Lannister.

Tese al suo scudiero il braccio per indossare la giacca di broccato; tre giorni prima aveva convocato il Concilio per trovare una scappatoia, ora che il suo Primo cavaliere era andato al Nord per capire se le voci su Sansa fossero vero l’unica persona che sentiva sua alleata tra quegli avvoltoi era suo zio Kevan ed egli stesso aveva confermato che quei dieci bigliettini erano usciti dal pungo della Regina madre: con la ragazza non aveva mai comunicato a voce del piano ma sua madre era una donna molto furba e se lo fosse stata anche Jena avrebbe avuto entrambe salva la vita. Ad ogni ricerca della verità aveva visto sua moglie allontanarsi sempre più, non lo aveva abbandonato ma la sua presenza era diventata sempre più effimera e ingombrante allo stesso tempo; sentiva la pressione, ogni giorno che tardava era un passo di lei nella direzione opposta.

*

Ormai era tutto deciso, voleva soltanto una sua confessione, forse una richiesta di perdono, quello che trovò fu una donna cui l’oscurità e la solitudine erano stati nutrimento. «Ti ha preso, sei il cucciolo spaurito da addestrare con baci e carezze.»

«Madre, vi prego se parlate…»

«E cosa dovrei dire, ormai la mia confessione è un accessorio inutile» lo guardò con sdegno «No, non sei come tuo padre e mi dispiace soltanto lasciare il regno nelle mani di un Piccolo uomo comandato da una puttana.»
Era uscito da quella cella e non era più tornato indietro, il venerdì sarebbe stato il giorno in cui sarebbe diventato ufficialmente un orfano.

*

La testa della Regina delle catene, come venne soprannominata dal suo stesso popolo, fu appiccata come quella di un traditore qualunque, come quella della sua aiutante, Jena. L’acqua non smise per un istante di cadere, ripulendo il patibolo. Voci nella corte mormoravano che la regina Margaery era vista spesso passeggiare e andare a vedere la testa di sua suocera gettando della cenere alla base dell’asta.


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Così cominciò la fine di Cerseri Lannister

Margaery era entrata nella cella senza avvertire la sua ospite, non poteva rifiutarla ancora una volta perché non ci sarebbe stato più tempo, un futuro per la donna rinchiusa.
«Ecco qui che l’uccellino viene a trovare il falco nella sua gabbia» Cersei Lannister era seduta su uno sgabello, una giovane serva le stava pettinando i capelli inutilmente visto che erano talmente unti da essere ingestibili.

«Regina madre, sono venuta a portarti delle coperte e degli altri abiti» Margaery fece un inchino.
«Puoi smetterla con questa commedia… siamo soltanto noi due e quest’essere insulso qui dietro che ora uscirà» con un’occhiata fece intuire alla ragazza di andarsene, cosa che prontamente ella fece.
«Bene» il volto della regina perse il suo sorriso per diventare una piatta tavola priva di espressioni.
«Quando dicevo che ti ammiro dicevo sul serio, sei stata una vera Rgina, hai supportato tuo marito in ogni occasione lo richiedesse, sapevi di essere una moglie trofeo, ma a te importava soltanto dei tupi figli. Li avresti uccisi pur di non vederli soffrire, avresti preferito strapparti il cuore che vederli gemere di dolore… e ti capisco.» si strinse le mani sul ventre.

«Io… io… lo amo già. Ma hai rinchiuso me e mio fratello in una cella, hai goduto mentre marcivamo nel nostro stesso fetore, hai voluto umiliarci... ammettilo» Non ci fu risposta, Margaery prese il silenzio come un invito a proseguire. Sapeva che le prossime parole le avrebbero fatto male
«Myrcella sposerà Dickon dei Tarly tra meno di un anno, ho chiesto io al re di comunicartelo» finalmente con quelle parole aveva causato una reazione nel volto inespressivo di sua suocera.

«Povero figlio mio, nelle mani di una serpe che non sa cosa sta facendo»
«Mi dispiace contraddirti, mia regina, ma è stata un’idea del re e soltanto sua, non ne ho nessun merito»
«Il merito è tra le tue gambe, sguardinella; stai svendendo la mia unica figlia al figlio di un Lord di una casata minore. Da Dorne a Collina del Corno, ogni cosa per i Tyrell» Cersei, la Regina delle catene come veniva sarcasticamente chiamata tra le strade di Approdo del re,era seduta sul suo trono di legno e liquame, aveva rifiutato il cambio che Jena le aveva portato su ordine della regina prima dell’incontro incontro che aveva provato a evitare; se non poteva rifiutarsi avrebbe dovuto vederla come l’aveva ridotta e come Tommen l’aveva trovata quella mattina.
«Non sarai mai come me, i miei figli sono la parte migliore di me, è l’unico amore reale che mi è concesso avere… e loro lo sanno» tolse con una mano un filo di paglia dalla manica destra «sono sicura che tra meno di un mese la Regina Madre Cersei otterrà il perdono reale e potrà fare ritorno ai possedimenti della sua famiglia»
«Vedo che non hai perso la sicurezza sulle tue qualità»
«La sicurezza è la prima cosa che se va quando si cade così in basso, quella che vedi in me è rabbia con forse qualche punto di orgoglio, non fare l’errore di confonderli»
«Mi dispiace… mi dispiace molto ma non credo sarà possibile» Margaery sembrava assorta nell’ascoltare i rumori provenienti dall’esterno «I tuoi figli ti dimenticheranno, l’influenza dei Lannister sta morendo, mi dispiace soltanto che tu non te ne sia ancora resa conto.»

L’aveva provocata abbastanza, Jena entrò proprio nel momento che le serviva avere un testimone. Finalmente i giorni passati nel vuoto della propria solitudine uscirono fuori come un fiume in piena.
«Tu sei il male, quella cosa lì» indicò la pancia «farebbe meglio a morire e avvizzire prima di vedere che razza di madre che gli sia capitata.»
«Hai davvero minacciato il legittimo erede alla corona? Non riesci a comprendere che pentirti è l’unico modo per uscire viva da questo posto?»
«Preferisco morire che lasciare a voi luridi Tyrell l’ultima parola»
«Benissimo, sarai accontentata» pensò la regina riemergendo alla luce del giorno
.



 
 

Note: salve a tutti, questa storia è nata per un contest molto particolare e per questo avevo intenzione di fare qualcosa di nuovo, per me come scrittrice almeno. Non sono un drago delle long e ho voluto osare come so che il mio genere è il puro introspettivo senza dialoghi quasi e anche qui ne ho osato. Diciamo che sto cercando di spingermi oltre la mia zona di confort, quindi per me ho già vinto (anche se temo fortemente di non aver preso a pieno il tema del contest, o perlomeno, di averlo poco approfondito).

Ci sono alcune precisazioni che all’interno della storia non hanno avuto seguito perché odio gli spiegoni e sarebbero stati resi come tali
  1. Randyll Tarly va al Nord perché si ha avuto notizia del possibile matrimonio di Sansa con un Bolton… non so se al momento della sua partenza Sansa si sia già sposata o no, a voi la scelta
  2. Dickon e Myrcella sono una coppia uscitami al momento, lei doveva essere ancora viva e già ci avevo pensato ma introdurre lui è stato un colpo di pazzia. Ci sarà in futuro una storia su loro due, mi sta prendendo molto scrivere di storie minori nei fandom (in realtà credo di essere l’unica su questa coppia)
  3. Il caro Bronn, visto il gesto del bacio ha ricollegato un po’ quello successo nelle carceri e ha salvato Myrcella gettando a terra la Serpe baciatrice e strappandole l’antidoto al collo (dovrei rivedere la puntata ma mi pare lo avesse al collo)

Contenuto e personaggi non sono di mia proprietà ma di chi ne detiene i diritti, non ho nessuno scopo di lucro su questa storia
   
 
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