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Autore: Ailee_Sanders    20/09/2019    0 recensioni
"Dicono che chi pianga alla fine di questo film, si commuove perché ha avuto una perdita in famiglia" lesse lei sulla copertina del DVD "Figurati se io piangerò" dichiarò ricura e con un sorriso strafottente sulle sue labbra.
Chanyeol fece partire il film.
Raccontava la storia di certe cameriere di colore che si ribellavano ai bianchi, aiutate da una bianca, Skeeter, scrivendo un libro sulle loro storie da cameriere per la gente bianca.
Alla fine entrambi stavano piangendo.
Audrey si ritroverà in una singolare avventura conil nostro caro Chanyeol.
Buona lettura!
Completa (ma non revisionata) su Wattpad sul profilo _Ajax11_.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il pranzo domenicale era sempre stato un avvenimento importante per la famiglia di Audrey. Tutti i parenti stretti, ovvero i nonni, andavano a casa sua, portando vino e pietanze varie per mangiare insieme, come una grande famiglia felice. Ma Audrey non vedeva tutta quella felicità. O meglio, non più. Era mezzogiorno spaccato quando si sedettero al tavolo, ma per mangiare dovevano aspettare ancora mezz'ora. I nonni erano arrivati così presto perché volevano vedere il fidanzato della loro amata nipotina, riempirlo di domande e mettere a disagio i due ragazzi. Un classico. Ma le cose non potevano andare come avevano sperato perché c'era una questione in sospeso che rischiava di mettere in crisi l'intera famiglia. "Nonna" disse Audrey in cerca di comprensione "Ho l'opportunità di fare un viaggio che non avrò più modo di fare e l'occasione è capitata proprio ora, a Natale" era disperata, doveva convincerla se voleva andare in Corea. La nonna alzò le mani in segno di resa "Io non conto niente, è tua madre che deve decidere". Audrey guardò sua madre furiosa "Ma allora sei sempre stata tu! Non era la nonna! Tu" si alzò dal tavolo "Mi hai fatto fare cose che non volevo, mi hai sgridato e mi hai incusso timore per cosa? Con quale scusa poi! 'Perché la nonna non ne sarebbe felice'!" ripeté quella che ormai era l'unica cosa che le diceva la madre "Quando eri tu che non eri felice, che non volevi farmi fare niente. Vuoi tenermi chiusa in questo paesino e creare la copia perfetta di te stessa, che viva la mia vita come l'hai vissuta tu. O meglio! Vivere la tua vita senza gli errori che hai commesso tu. Ma io non voglio essere come te, tanto meno voglio rimanere qui". "Non è questo, è solo che sei troppo giovane per certe cose" ribatté la madre sicura che quella frase non avrebbe avuto risposta. Audrey sorrise amaramente "È una vacanza dopo tutto e non sarò sola, ci saranno Dris e Chanyeol con me". "Io non mi fido comunque. Dove andrete a stare? Cosa farete? Chi incontrerete? Ci saranno adulti? Io devo saperlo, devo capire perché rifiuti la tua famiglia in un momento così importante dell'anno per andare via, perché?" chiese la madre un po' triste e un po' arrabbiata. Poi Chanyeol si alzò sospirando, Audrey capì le sue intenzioni, cercò di fermarlo, ma lui le chiese con lo sguardo di farlo parlare, allora lei si arrese "Devo mettere in chiaro un po' di cose. Innanzi tutto tutto ciò che vi ho detto su di me è falso" i nonni quasi si sentirono male a quell'affermazione "Quindi ricomincerò da capo. Io sono Park Chanyeol, arrivo da Seoul, Korea del Sud. Ho frequentato una scuola tecnica prima di essere preso in un agenzia discografica. Dopo diversi anni, io e altri undici ragazzi, siamo diventati un gruppo musicale, come ad esempio i Backstreet Boys. Abbiamo avuto molto successo per tutti e quattro gli anni in cui ne ho fatto parte. Poi mio padre, è stato lui ad avvicinarmi alla musica, è venuto a mancare in seguito ad una brutta malattia. Allora sono uscito dal gruppo e mi sono trasferito in un posto in cui il mio gruppo non aveva molto successo, per stare lontano dai ricordi e dal resto" raccontò Chanyeol credendo che solo la verità avrebbe aiutato in quella situazione "Poi ho conosciuto Audrey che è diventata una parte indispensabile della mia vita. Mi ha aiutato in un modo che nessun altro avrebbe fatto e per questo voglio presentarla anche ai miei amici in Corea" poi si rivolse alla madre di Audrey "Se la può rassicurare, prima faremo tappa ad Hong Kong per vedere gli Mnet Asian Music Awards e staremo insieme ai miei amici. Poi ci sposteremo a Seoul in cui staremo fino a Capodanno, alloggiando in un hotel di proprietà della mia ex compagnia discografica. Faremo i turisti in quella meravigliosa città e, chissà mai, qualcuno potrebbe riconoscere il talento di sua figlia" concluse sorridendo Chanyeol. "Quale talento?" chiese la madre messa ormai con le spalle al muro. Chanyeol non poteva crederci, perché la madre non lo sapeva? "Come fa a non sapere che sua figlia ha la voce di un angelo? È perfetta, senza nemmeno una lezione di canto riesce ad intonarsi, non ha mai studiato musica e non conosce le note, eppure sa perfettamente come riarrangiare un brano musicale o capire cosa non va in una canzone" si avvicinò alla donna "Audrey ha molte qualità lasciate inespresse, non commettete il delitto di tarparle le ali". La madre guardò la figlia "È vero?". Audrey annuì arrossendo "Mamma, a me è sempre piaciuta l'arte, in qualsiasi forma. È l'unica cosa in cui riesco bene, è l'unica cosa che mi appassiona veramente ed è il campo in cui voglio lavorare" disse quasi implorante. Audrey e Chanyeol guardarono la donna imploranti per chiederle se potessero andare in Corea. "E chi paga il viaggio?" chiese la madre sull'orlo della disperazione andando a sedersi "Sai che non possiamo permettercelo, Audrey". "Io sì però" disse Chanyeol. "Anche se i soldi non ti mancano, non possiamo chiederti così tanto" disse per la prima volta il padre che fino a quel momento era stato in silenzio. "Quando ero ancora nel gruppo ho fatto molti viaggi in aereo in prima classe da una parte all'altra dell'Asia e dell'America e ho accumulato diverse miglia, quindi pagherei i biglietti dei voli solo un paio di decine di euro. Poi l'entrata agli Awards è offerta dalla mia ex agenzia. Il resto è tutto gratis". Suonò il timer del forno che interruppe il momento di tensione "Ne riparliamo dopo pranzo" decise la madre alzandosi per continuare a cucinare. Audrey si accorse di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo. Guardò Chanyeol cercando conforto e lui le mise una mano sulla gamba sorridendole. Il pomposo ed estenuante pranzo domenicale era solitamente composto da un elaborato primo piatto, un secondo di carne, arrosto, coniglio o pollo (interi), contorno di verdure, macedonia e dolce. Ancora un po' e lo si poteva proporre come banchetto di nozze ad una coppia di sposini. Durante tutto quel tempo i parenti ripercorrevano il solito ciclo di argomenti: si iniziava con un argomento generico, si passava poi alle problematiche di quell'argomento, si finiva per dare la colpa ai politici, poi era la volta degli ospedali e le malattie rare ed infine la morte. Sempre la stessa storia, tutte le domeniche. Lasciando perdere tutti quei discorsi filosofici leopardiani sul piacere e che la domenica è il giorno della settimana in cui si soffre maggiormente perché è il giorno di festa prima di tornare a lavorare, Audrey odiava la domenica per il pranzo. Tutto il weekend girava attorno al pranzo domenicale, ciò che veniva dopo non era importante. Quindi si finiva col non fare niente. E se Audrey non aveva niente da fare, sua madre la schiavizzava per sistemare la cucina o qualsiasi cosa che le sembrava fosse in disordine. Quando il lungo pranzo giunse al termine Audrey propose a Chanyeol un giro per il giardino, tanto per sviare l'ultimo argomento sulla morte. Indossarono i cappotti ed uscirono dalla porta sul retro. "Sono simpatici i tuoi parenti" disse Chanyeol camminando affianco alla sua coinquilina. "Se lo dici solo per gentilezza, ti prego, risparmiatelo" rispose Audrey esausta per lo stress subìto. "No, davvero, sono divertenti e danno l'idea di famiglia". Audrey avrebbe voluto controbattere, ma pensò che al mondo c'era chi era messo peggio di lei. Tipo Chanyeol. Si girò verso la porta sul retro e vide, oltre il vetro, la tavolata dei suoi parenti che li fissavano in attesa che manifestassero la loro relazione. "Ci guardano" fece notare Chanyeol. "Sono curiosi" spiegò "Non ho mai portato nessuno a casa". Chanyeol si pavoneggiò un attimo "Quindi sono io il primo". Audrey tratteneva a stento il sorriso spontaneo che le veniva da fare "Abbassa la cresta". "Dovremmo almeno prenderci per mano" disse Chanyeol allungando il braccio. Audrey lasciò che le sue dita si intrecciassero con quelle dei suo coinquilino e sentì i brividi sulla schiena. Continuarono a camminare tra gli alberi e la nebbia. "È molto più bello con la nebbia, dà quel tocco di mistero che serve" scherzò Audrey. "Ti piace la nebbia?" chiese stranito lui, a chi piaceva la nebbia? "Qualsiasi cosa umida, fredda e nuvolosa mi piace. Gioisco con la pioggia e la neve e detesto il Sole e il caldo. D'estate mi rifugio sempre in montagna per riuscire a sopportare l'afa". "Okay, questo è strano" Chanyeol rideva. "Perché?". "Perché sei forse l'unica persona al mondo che si rattrista con il Sole" rispose Chanyeol continuando a ridere. "Se fossi normale che gusto ci sarebbe" sorrise lei. Chanyeol le sorrise dolcemente "Se tu fossi normale non ti avrei mai notata" le accarezzò una guancia. Audrey gli strinse più forte la mano "Andiamo". C'era un posto nel giardino che non poteva essere visto dalla cucina, dietro al cespuglio che in primavera faceva dei fiorellini gialli tanto carini, che a Audrey facevano venire i conati. Con uno slancio si appese al collo di Chanyeol e lo baciò. Quando lui le diceva quelle cose dolci non resisteva. "Woh... hey" disse sorpreso con voce roca, anche lui non resisteva quando era lei a fare la prima mossa "Nel giardino di casa tua?". Audrey arrossì ricordando di essere a casa sua, con i suoi genitori e i suoi nonni a pochi metri da lei. Chanyeol portò le sue mani sui fianchi di lei e fu lui a baciarla questa volta. Fece scivolare le mani giù, sempre più giù e la spinse per far aderire i loro corpi separati dai pesanti cappotti. "Ti toglierei il giubbotto" le disse sospirando sulle labbra di lei. "E poi?" chiese Audrey ansante. "E poi quella bellissima felpa" la baciò ancora "E poi quei jeans che mi fanno impazzire" un altro bacio "E poi la lingerie" disse eloquentemente. "È bello quando dici lingerie" scoppiarono entrambi a ridere ma non si staccarono. "Hai il naso freddo" disse Chanyeol sorridendo. "E tu le orecchie" disse Audrey riscaldando le orecchie del suo coinquilino con le mani. Chanyeol la guardò serio "Bimba". "Sì?" chiese la ragazza aspettandosi di sentire qualcosa che... a pensarci bene non avrebbe voluto sentire così presto. "Mi sa che dobbiamo andare" disse infine lui. Audrey si sentiva... sollevata? Delusa? Forse un po' e po'. Era veramente un bene sentirsi un po' sollevata e un po' delusa? Perché voleva sentire Chanyeol dichiararsi e al contempo non voleva? Perché era così combattuta? Lei voleva passare il resto dei suoi giorni così come stava facendo. Scuola, casa, pattinaggio. Chanyeol come protagonista della sua storia, del suo film perfetto, ma non troppo. A lei andava bene la sua vita in quel momento. La sua "relazione" con Chanyeol era la perfetta via di mezzo tra amicizia e relazione sentimentale. Era spaventata da qualunque cosa che potesse andare oltre quel modo di stare assieme. Era spaventata dalle cose che avrebbe comportato una relazione. Chanyeol, invece, era solo deluso da sé stesso. Si schiaffeggiò mentalmente per non aver avuto il coraggio di dire quello che aveva dentro da troppo tempo. Ma poi, le sentiva veramente tutte quelle emozioni? Erano veramente durate così tanto tempo? Non stava vivendo nel ricordo di quella prima sera sul divano-letto? Non lo sapeva. Sapeva solo che voleva gridare al mondo intero che Audrey era solo sua. Che la amava. Sapeva anche di essere terribilmente spaventato di intraprendere una relazione sentimentale duratura col rischio di rovinare tutto, come sempre. Lui non sapeva legarsi ad una ragazza in particolare. Stava scomodo nelle relazioni. Che brutta parola, relazioni. Gli erano strette, non gli permettevano di respirare, come se avesse un cappio al collo. Il modo di stare con Audrey era perfetto. Era libero di fare quello che voleva. Niente regali per forza, niente anniversari, niente scenate di gelosia. Niente di tutto ciò sarebbe potuto succedere. Ma era anche triste. Quelle cose si fanno per una persona a cui si tiene. Chanyeol teneva moltissimo ad Audrey. Rientrarono in casa accolti dal silenzio tombale dei parenti. La madre di Audrey si alzò sorridendo "Audrey, abbiamo deciso che puoi andare in Corea" disse "Non sei più così piccola e in fondo quest'esperienza può essere il tuo grande passo verso l'indipendenza". La ragazza l'abbracciò e la ringraziò "Sarà il viaggio più bello di sempre!" disse lei guardando Chanyeol dopo aver abbracciato anche suo padre.
   
 
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