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Autore: F r a    29/07/2009    4 recensioni
Philp Lovecraft ha una vita da sogno. È una strapagata e brillante star del piccolo schermo, l’idolo di migliaia di adolescenti sognanti e l’anima di tutte le feste più cool di Hollywood. Purtroppo, però, tutti i dollari che ha guadagnato lavorando davvero duramente da due anni a questa parte sono blindati al sicuro di un conto vincolato, che gli impedisce di avere libero accesso ai suoi risparmi fino al compimento del ventunesimo anno di età. Così il povero Phil, ancora per qualche tempo, sarà costretto ad obbedire ai dispotici voleri di mamma e papà, che dopo l’ennesima, scatenata festa selvaggia lo mettono alle strette. Il nostro verrà costretto ad abbandonare la ribalta per un anno intero e durante questo periodo di tempo sarà obbligato a starsene rinchiuso fra le noiose mura della Jefferson Accademy, uno dei più prestigiosi collegi dell’intero paese, dove si dovrà concentrare sullo studio per riuscire, finalmente, a conseguire il diploma. Phil non pare molto entusiasta all’idea, ma le ragazze in divisa sono sexy, magari questo basterà a fargli cambiare opinione.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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♥ Apple and superstars;

Apple and superstars;

 

prologue;

Party Boy

“Party Boy You're just a party boy
Wake up soon and open your eyes
the time has come to see the light”

 

« Che cos’è questo? » tuonò terribile la voce di Millicent Lovecraft. Con gesto brusco la donna lasciò cadere sulla tavola imbandita della colazione una rivista patinata e sgargiante, che in prima pagina esibiva la foto allucinata di un giovane ragazzo scarmigliato che traballante e seminudo  si ergeva tronfio sopra una folla entusiasta, in equilibrio precario in cima al bancone di un bar, con la mano destra impegnata a reggere saldamente una bottiglia di birra quasi vuota. “Esclusivo: – gridava un’enorme scritta in rosso, al centro della copertina – le notti brave di Phill”. 

« Non saprei, vediamo... » proferì calmo Philip Lovecraft, sorseggiando il suo caffèlatte ed esaminando con aria critica la rivista, caduta proprio accanto alla sua tazza « pare proprio un giornaletto stupido per bambine idiote » sentenziò serio e competente dopo qualche attimo di attenta analisi. La donna, in piedi alle sue spalle sbuffò. « Questo Philip, cos’è questo! » ringhiò puntando un’elegante unghia laccata di rosso sulla foto di copertina.

« Questo... » il giovane si avvicinò per esaminare meglio ciò che gli veniva con tanta enfasi indicato e subito il suo viso venne deformato da una smorfia sorpresa. Si ritirò di scatto, come se la foto gli avesse punto il naso con uno spillo e si portò le mani alla bocca, per tentare di soffocare lo sgomento. « Oh mio dio, ma sono io! »

« Smettila Philip, è una cosa seria! » inveì la donna, strappando con un rapido gesto stizzito il giornale di mano al ragazzo.

« Ma mamma! » protestò questi indignato « Io sono serio! È anche sinceramente sorpreso, davvero » annuì portandosi una mano sul cuore, come per giurare la più totale buona fede.

« Mi avevi promesso che non sarebbe più successo » abbaiò Millicent agitando con collera l’inconfutabile prova della sua inaffidabilità.

« Lo so mamma, lo so » il giovane chinò il capo, mortificato « Ti prometto che non accadrà di nuovo »

« Ma per chi mi hai preso! » la donna si portò le mani sui fianchi e lanciò al figlio uno sguardo fulminante « Non tollererò più comportamenti del genere, sappi che ho intenzione di prendere provvedimenti, seri provvedimenti! » detto questo lanciò nuovamente la rivista sulla tavola e lasciò  la stanza su tutte le furie.

Qualcosa diceva a Phil – forse l’irato ed inquietante ticchettio dei tacchi materni che si allontanavano risoluti per il corridoio – che questa volta non se la sarebbe cavata tanto facilmente. Avrebbe dovuto essere preoccupato, avrebbe dovuto rincorrerla e prostrarsi ai suoi piedi implorando la grazia, avrebbe dovuto rendersi conto che era giunto il momento di mettere la testa a posto, avrebbe dovuto fare un sacco di cose, in effetti, ma – in fondo – lui era Philip Lovecraft, nessuno si aspettava le facesse veramente.

 

 

***

 

Buona sera giovani esseri umani! Innanzitutto grazie mille per aver letto - sempre che lo abbiate fatto – ed essere giunti fino a qui *_* In effetti sì, non era poi un grande sforzo dato la lunghezza del capitolo, ma abbiate pazienza, questo è solo il prologo u.u

Spero che sia stata di vostro gradimento comunque *_*

E se no amen u.u

Suuu, fatemi felice e ditemi che ne pensate, è la prima storia che metto on làin, ho bisogno di pareri e consigli *_*

Arrivederci alla prossima puntata, zuccherini!

 

  
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