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Autore: lmpaoli94    20/09/2019    4 recensioni
[Crossover]
Federico, giovane ragazzo di 20 anni con una passione innata per gli anime e i manga di tutti i tipi.
Un giorno, mentre stava cambiando la sua residenza, sbanda paurosamente contro un individuo mascherato nelle fredde foreste del Nord del Giappone perdendo i sensi.
Al risveglio, non riesce a ricordarsi il suo nome e vaga come un anima smarrita verso l’ignoto affrontando pericoli e venendo arrestato ingiustamente e portato in una città misteriosa.
Chi ci vive in quel territorio nascosto da un bosco fitto e dimenticato dal mondo?
Come farà Federico a ritrovare la memoria?
Una missione molto rischiosa in compagnia di alcuni personaggi molto diversi tra di loro che lo aiuteranno in questa impresa e risolveranno una serie di misteri legati tra di loro che li metterà continuamente in pericolo.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La pioggia stava cominciando a scendere in quel giorno freddo di metà novembre.
Doveva essere un trasloco tranquillo e lascio come l’olio.
Ma Federico non avrebbe mai immaginato di rischiare la vita per un banale incidente a causa di un pedone in mezzo alla strada.
La visione era ridotta anche a causa del tramonto del sole, e quando il sole fece capolino alla sera, l’oscurità divenne sempre più invadente.
Il giovane ragazzo doveva arrivare a Tokyo qualche ora dopo per andare finalmente ad abitare in un appartamento insieme ad un’amica di vecchia data.
Ma Federico non arriverà mai a destinazione, lasciando in preda a mille preoccupazioni la sua amica.
Con il cellulare scarico e i documenti messi in qualche scatolone, il ragazzo si apprestava ad aprire gli occhi dopo essere svenuto per chissà quanto tempo.
“Sono arrivato a destinazione? Ho un fortissimo mal di testa e non mi riesce ricordare niente.”
Federico voleva continuare a dormire in quella macchina talmente scomoda che già in due persone sarebbe stata piena.
Ma doveva riuscire a capire che cosa stava succedendo in quel frangente mentre la macchina non riusciva a ripartire in nessun modo.
Attendendo che la pioggia finisse, Federico cercava di rimembrare alcuni suoi ricordi del passato, ma niente.
Sembrava che la sua mente avesse fatto reset e non avesse intenzione di riprovare a ricordare anche un cenno di passato recente.
“Mi sento sperduto anche se rimango rinchiuso qua dentro” pensò il ragazzo “E come se non bastasse, il mio mal di testa non accenna a passarmi.”
Se fosse stato per lui avrebbe preso la sua testa e staccata dal resto del corpo evitando così di sentire del dolore.
Ma tutto ciò era impossibile.
“Non ho nemmeno un telefono cellulare che mi possa aiutare. Sono solo in questo mondo che non sa darmi alcuna risposta.”
Dopo aver atteso per più di un’ora nella sua auto, la pioggia finalmente aveva fatto spazio al sereno.
Era una bellissima notte stellata e anche se aveva appena fatto burrasca, la temperatura era molto piacevole.
“Adesso proverò a camminare e a rimanere in piedi per un po’.”
Ma una volta sceso dalla sua auto, Federico cadde subito a terra vomitando di conseguenza.
“Non ricordo di essere stato così male in tutta la mia vita. Che diavolo mi sta succedendo?”
Passato il momento di crisi, Federico si fece forza avanzando verso l’ignoto e aspettando qualcuno che potesse passare nei paraggi.
Il giovane ragazzo non riusciva a capire nemmeno che ore erano, rimanendo fuori dalla sua abitacolo per quasi un’ora.
“Credo che non passerà nessuno da questa strada… Eppure pensavo che fosse la via più rapida per arrivare a Tokyo senza are l’autostrada. Ma la prossima volta andrà diversamente.”
Con la stanchezza che si stava facendo spazio nella sua mente, Federico cercò di accasciarsi nella sua auto per riprendere un po’ d’energie.
Ma un rumore di passi molto vicino a lui lo svegliò di soprassalto mettendolo in allarme.
Spegnendo i fari dell’auto, Federico si posizionò dietro l’auto per paura di venire scoperto.
“Sono sicuro che quest’individuo non ha delle buone intenzioni. Devo subito fare qualcosa, altrimenti…”
Ma improvvisamente l’individuo misterioso si affacciò dalla sua auto spaventandolo.
Era un uomo alto e possente con indosso un maschera molto scura.
Ma Federico non riuscì a vedere di più a causa dell’oscurità troppo forte.
Una volta fattosi coraggio, il giovane ragazzo aprì lo sportello facendo piombare l’individuo per terra.
< Chi diavolo sei tu?! > gridò Federico < Che cosa vuoi da me?! >
Ma il ragazzo non accennava ad avvicinarsi a lui per paura di essere attaccato con un colpo a tradimento.
Mentre l’individuo misterioso rimaneva a terra senza muoversi, Federico diveniva sempre più impaziente.
< Alzati, maledetto! Non puoi rimanere a terra sull’asfalto per tutto il resto della tua vita. Prima o poi dovrai alzarti. >
Sentendo alcune voci nelle vicinanze, alla fine il suo nemico si alzò molto lentamente fissandolo con i suoi occhi stranamente dorati.
“Oh cielo. Sono spacciato.”
< Stai lontano da me. Non avvicinarti. >
< Non lo farò. Stai tranquillo. > ribatté l’individuo con una voce roca maschile.
< Sei tu che mi sei venuto addosso di proposito? >
< Non di proposito… Scusami, ma non ti avevo visto. Ero distratto dai miei inseguitori che non mi davano un attimo di tregua. >
< Inseguitori? >
< Sì. Ho commesso una sciocchezza che mi sta costando molto caro. Ed è per questo che mi trovo in mezzo a questa foresta nel buio della notte. >
< Quindi sei un ricercato della polizia? Non riesco a capirti. >
< Meno cose sai meglio è per te. Per il tuo bene… Non vorrai che una moltitudine di nemici ti venga a cercare, vero? >
< E’ il mio ultimo desiderio… >
< Bene, vedo che riesci a ragionare nonostante l’incidente di poco fa’. >
< Però ho un grave problema: non riesco a ricordare chi sono. >
Sentendo le parole di Federico, l’individuo misterioso emise un sorriso strozzato come se si volesse burlare di lui.
< Perché stai ridendo? È una faccenda molto seria. >
< Una faccenda che non mi riguarda minimamente. Adesso non ho tempo di ascoltare i tuoi piagnistei. Non sono ancora del tutto salvo. >
< E io che cosa faccio, scusa? >
< Non lo so. Perché non provi a tornare indietro da dove sei venuto? Magari alla fine riuscirai a ricordarti chi sei veramente. >
< E se ciò non dovesse mai accadere? >
< Ascoltami bene, ragazzo: tu non sei mio padre o una persona legata a me in qualche modo. Quindi cavatela da solo. Come ho fatto io per tutto il resto della mia vita. >
Mentre l’individuo cercava di sfuggire da Federico, alla fine fu fermato da una pattuglia che per poco non lo investì.
< Dannazione! Sono in trappola! >
Immobilizzato dalle luci della polizia, l’individuo dovette arrendersi.
< Finalmente ti abbiamo catturato, Kevin Mask > fece uno di loro < Anche se sei un abile wrestler, rimani sempre un uomo della peggior specie. >
< Senti da che pulpito viene la predica, Ryo Saeba. >
< Sei riuscito a scappare dalle nostre prigioni… Ma la prossima volta non ti andrà meglio. Rimarrai dietro le sbarre per tutto il resto della mia vita per tutti i tuoi crimini commessi. >
< Io non ho fatto niente! Sono innocente! >
< Questo lo spiegherai al commissario. >
< Quello sciocco… Non parlerò con nessuno meno intelligente di me. >
< Questa tua aria da supremo deve finire alla svelta. >
< Prima però dovrete fermarmi. >
Mentre Kevin Mask si precipitò verso i poliziotti, Ryo Saeba non ebbe altra occasione che sparargli contro ferendolo alla spalla.
< Non sai fare altro che tirarmi con la tua stupida arma, Ryo Saeba! >
< E’ la mia specialità. Peccato che tu non l’abbia capito… Matthew, saresti così gentile da mettergli le manette? >
Ma il giovane collega di Ryo Saeba era molto titubante nell’avvicinarsi all’aggressore.
< Stai tranquillo. Adesso è completamente innocuo. >
< Una volta che mi sarò ripreso saranno solo guai per voi. Non potete tenermi per sempre segregato a Willon City! >
< Sentimi bene, Kevin Mask: noi della popolazione abbiamo imparato a sopportarci e a vivere come una grande famiglia… Perché alcune persone come te vogliono rovinare tutto? Ormai è questo il nostro destino. >
< Ma non il mio! >
< Portiamolo via. Alla svelta. >
Federico intanto, era rimasto in disparte a supervisionare la scena della sfida tra il suo aggressore e il poliziotto.
< Ryo, che cosa ne facciamo di quel ragazzo dietro l’auto? >
< Ah, giusto Matthew. Non l’avevo visto. Aspettami in macchina con il nostro prigioniero. >
< Cosaaa? Non credo che sia una grande idea. >
< Hai forse paura? >
< Ne avresti anche tu, sai? >
< Farò in fretta, non preoccuparti. >
Vedendolo arrivare verso di lui, Federico montò in macchina cercando di svignarsela dal poliziotto.
< Non ti parte la macchina? Che cos avevi intenzione di fare tu e il tuo collega? >
< Di cosa sta parlando, agente? >
< Credi che io sia uno stupido? Pensi che non abbia capito che tu e Kevin Mask siete insieme? >
< Io e quel tipo mascherato? Assolutamente no, agente! Si sta sbagliando. >
< Vieni con me. Dobbiamo fare una chiacchierata in centrale. >
< Le ho detto che non centro niente! È tutto un malinteso. >
< Viene con me con le buone o con le cattive? Decida in fretta. >
Avendo paura di finire in altri guai seri, Federico continuava ad essere contro il poliziotto.
< Molto bene. Ti rinchiuderò una notte per resistenza a pubblico ufficiale. Starai in cella con un mio caro amico > fece Ryo con tono da presa in giro.
< La prego, io… >
< Adesso mi hai stufato! > gridò Saeba fulminandolo con la sua pistola elettrica.
< Ryo! Hai bisogno d’aiuto? > gli gridò Matthew dalla pattuglia.
< No, grazie lo stesso. Non ha voluto ragionare con me quindi sono stato costretto a usare le maniere forti. >
< Se vuoi la mia opinione, secondo me il ragazzo stava dicendo la verità. >
< Matthew, chi è quello che prende le decisioni qui? >
< Tu, Saeba. Ma io… >
< Vedi di tacere. Dobbiamo tornare subito a Willon City. E poi il mio turno sta per finire. >
< Di già? Ma sei entrato poche ore fa’… >
< Posso fare quello che voglio. Non l’hai ancora capito? > fece Ryo prendendolo per il collo della camicia.
< Scusami. Non succederà più. >
< Sarà meglio per te. Adesso andiamo. Questa foresta mi da i brividi. Non vorrei incontrare qualche creatura mostruosa che si aggira qui nelle vicinanze. >
< Per fortuna che la perlustrazione nei dintorni della nostra città è toccata ad Alice e Kaori. >
< Sì… Una vera fortuna. >
< Dove… dove mi portate? > domandò Federico con voce flebile una volta riaperti gli occhi.
< Stai per conoscere una città dalle mille sfaccettature. Sei pronto? >
< Ma ho un impegno a Tokyo che non posso rimandare. >
< Dovrai aspettare… Hai un conto in sospeso con noi, ricordi? >
< Ma io… >
< Credevo che avrebbe usato delle scariche più potenti. >
< Questo ragazzo è innocuo come una formica se non ci darà problemi… A meno che non voglia dormire con Vegeta. >
< Vegeta? Sarebbe l’errore più grande della sua vita, Ryo. >
< Sì, ma lui non lo sa. Ahahah. >
< Chi è Vegeta? >
< Questi non sono affari che ti riguardano. E vedi di fare silenzio. Gli estranei come te non dovrebbero nemmeno entrare nella nostra città. >
< Ma stavolta faremo uno strappo alla regola… Pronto Matthew? >
< Quando vuoi tu.. >
< Bravo. È così che mi piaci > disse infine Ryo prima di sfrecciare con la sua auto nel buio di una via che sembrava non finire mai.
   
 
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