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Autore: Basiileia90    21/09/2019    4 recensioni
La mia storia è la continuazione dell’anime o meglio, tre anni dopo quel momento. Abel e Arthur sono tornati in Australia, Georgie invece ha deciso di rimanere a Londra col padre. Adesso però è tempo di rivedersi... che cosa succederà tra i fratelli? Abel e Georgie avranno modo di conoscersi (nuovamente) e stare insieme ?
Questa è la mia prima fanfic e spero davvero che possa soddisfare le aspettative di tutti!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati alcuni giorni dall’incontro tra Maria e Arthur e i tre fratelli stavano pensando ad un modo per risolvere la questione. Georgie aveva raccontato tutto alla sua fidatissima amica Emma, nella speranza che potesse consigliarla, come spesso accadeva.

 

“ Che cosa romantica però! Chissà quali emozioni avranno provato entrambi!! E poi tuo fratello Arthur è proprio un amore...”

“Possiamo solo immaginare... dopo tutto quello che hanno passato poi....”

“Il problema adesso è come fare in modo che possano vivere il loro amore liberamente. Per i primi tempi possono anche vedersi di nascosto ma Arthur vorrà sposarla e quindi....”

“Si sono d’accordo... ma quale potrebbe essere il pretesto per farla uscire di casa?”

“ Non hai qualche amica fidata così da spiegarle la situazione e replicare un incontro come quello del te?”

“Mh no Emma.... non mi fido. È troppo delicata come cosa”

“Altrimenti... fammi pensare a quali attività fate voi gentildonne- strizzando l’occhio alla sua amica- aspetta!! E se chiedessimo a christopher??”

“Emma, sei impazzita?”

“Ma no Georgie! Anche se non gli spieghi proprio tutto, Maria potrebbe prendere lezioni di pianoforte con lui e nel frattempo vedersi con Arthur... per il momento insomma, poi col tempo troveremo una soluzione migliore”

In effetti, non era così male come idea, o perlomeno era l’unica. Georgie non aveva più visto christopher dopo il ballo e si sentiva un po’ in difficoltà all’idea di dover avere nuovamente a che fare con lui. E poi pensava ad Abel: sicuramente avrebbe pensato male.... 

Mentre pensava ad Abel, ecco che lo vide entrare dalla porta del suo atelier, accolto calorosamente da Emma.

“Vieni Abel, la piccola peste è qui!”

“Abel!” Georgie era felice di vederlo e gli corse in contro, anche se evito di buttarglisi al collo come avrebbe voluto.

“Ehi eccoti” 

“Abel ho parlato ad Emma della questione di Maria e si pensava ad una soluzione.....”

E gli raccontarono tutto. Ad Abel prese quasi un colpo ma decise di mascherare la sua gelosia per non sembrare pesante.

Georgie fu sorpresa dal silenzio di Abel e soprattutto dal fatto che sembrava che per lui andasse bene. Cercava un modo per parlargli, per paura che ce l’avesse con lei.

“Abel, io devo finire di aggiustare sei merletti a questo abito da sposa. Hai tempo per aspettarmi? Mi piacerebbe portarti in un posto”

“Certo, vi disturbo se rimango qui ?”

“Ma Abel vuoi scherzare? Ci fa solo che piacere!!” Esultò Emma 

Georgie la prese per un braccio e le sussurrò “ti vuoi contenere? Guarda che lo dico a Dick!” Non poté fare a meno di ridere.

“Senti Georgie, io penso che tu ti debba dare una svegliata.... guardalo!!”

“Emmaaaaa!!!!”

 

Georgie, quando ebbe finito il suo lavoro, decise di passare il pomeriggio con Abel e lo portò in una campagna vicino a Londra. 

Era come tornare a casa. 

“Vedi quel complesso di casette? Lì c’è una fattoria, sono amici di mio padre. Ci riforniamo da loro per il formaggio”

“Oh mi farebbe molto piacere assaggiarlo. Mi manca molto il formaggio della mamma, sai?”

“Manca molto anche a me, tutto il resto però. Ero così spensierata al tempo.... comunque sono felice che voi siate qui adesso. Soprattutto mi fa piacere passare un po’ di tempo con te”

“Dici davvero?” Incredulo 

“Certo Abel! E adesso dobbiamo occuparci insieme di Arthur.... a proposito, che ne dici dell’idea di Emma ?”

“Se è d’accordo Arthur” e non aggiunse altro, però sembrava amareggiato.

“Abel, a me non interessa Christopher, anzi. Se non fosse stato per una buona causa non lo avrei nemmeno più rivisto. Poi comunque farebbe lezione a Maria non a me....”

“Non devi giustificarti” la interruppe Abel

“No Abel ti prego non fare così, lo so che ci sei rimasto male. Però voglio che tu sappia che non provo nulla per lui”

“Perché mi dici questo?”

Georgie se lo stava chiedendo da sola il perché. Arrossì, e questa fu l’unica risposta.

Ad Abel sembrò di percepire qualcosa, anche se non voleva illudersi. Comunque decise di allentare i toni, sapendo, più o meno, di tener Georgie in pugno.

“Però se vedo che si ti avvicina, questa volta un pugno non glielo toglie nessuno eh!”

“Ah si? E perché ?” 

“Per come si è comportato la sera del ballo, ovvio!”

“Beh io ho passato una bellissima serata lo stesso, sai?”

“Quindi dovrei ringraziarlo?”

Scoppiarono a ridere e iniziarono a farsi i dispetti, come quando erano piccoli. Georgie inizio a correre ma, avendo scarpe alte e scomode, inciampò.

“Georgie!! Ti sei fatta male?”

“Nono Abel, sto bene!”

“Contessa, si è dimenticata forse di come si corre sui prati, ossia scalzi?”

“Ha ragione, caro ingegner Buttman!” 

“Ho visto che ti sei ferita. Vieni, ti porto sulla riva di quel ruscello così possiamo pulire Gamba dal sangue” e la prese in braccio. Che strano! Erano anni che non lo facevano e Georgie, per la prima volta, provò emozioni strane.

Arrivati sulla riva del ruscello ebbero modo di vedere che la calza di Georgie si era letteralmente strappata, e Abel arrossì quando, per aiutarla, le tirò su il vestito, scorgendo pizzi e merletti della sua biancheria. Anche Georgie provò imbarazzo ma tuttavia le faceva piacere aver conservato un rapporto così “intimo” con lui.

“Scusa Georgie, non volevo. È solo che non volevo ti bagnassi il vestito. Non ho approfittato della situazione.”

“Non c’è problema Abel, davvero. Insomma sei Tu....”

“Che faccio, ti aiuto?”

“Certo” sorridendo.

Abel le sciacquò la gamba massaggiandogliela, e a Georgie sembro di morire. Quel contatto stava scatenando in lei emozioni forti, di desiderio. 

 

“Ecco fatto, ora possiamo andare”

“...Abel..” sentendosi quasi svenire 

“Georgie che succede?”

Non lo sapeva nemmeno lei, non voleva parlargli di che cosa aveva appena scaturito nel suo animo ma allo stesso tempo avrebbe voluto capire.

“Niente, andiamo a casa e... grazie, sei stato molto gentile”

“Ci mancherebbe. Prendermi cura di te è il mio ruolo no?”

“Da sempre...”

“ Per sempre, in qualsiasi situazione, comunque vada”

   
 
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