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Autore: Ladyhawke83    21/09/2019    0 recensioni
Questa raccolta partecipa a varie Challenge diverse! Indette dal gruppo Facebook Hurt/Confort Italia - fanfiction e fanart, e dal gruppo Boys Love - fanfic e fanart’s World.
Ho scritto di getto, in base a Prompt casuali assegnatomi sul gruppo Facebook, i quali mi hanno permesso di far luce sul passato doloroso e mai dimenticato del mago Simenon Vargas, e dello stregone Callisto. Nei capitoli saranno indicati i Prompt..
Sì, lo so, ai Vargas #maiunagioia.
1) shards of me (Vargas- Erinn)
2) nightwood (Vargas -Dorlas)
3) S’agapò (Callisto)
4) Chalanthe (Callisto)
5) pietra e nebbia (Callisto)
Buona lettura!
Ladyhawke83
Genere: Angst, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Questa storia partecipa alla #SummerBingoChallenge, indetta dal gruppo Facebook Hurt/Confort Italia - fanfiction e fanart.

42 medicina antica

 

Chalanthe

 

 

La guaritrice arrivò nella casa dove vivevano Callisto e sua madre, col fiato grosso.

Salire tutti quei gradini e percorrere la stradina sotto al sole era stato faticoso.

“Gli anni cominciano a farsi sentire” disse la donna tra sé e sé toccandosi il ginocchio dolorante.

“Chissà cosa sarà capitato a quel ragazzo stavolta...” si disse la guaritrice, mentre osservava il riverbero del sole sui muri bianchi e blu delle case del quartiere.

La casa di Callisto lei la conosceva eccome, non era la prima volta che vi andava, ma quella volta ebbe un brivido ripensando alla prima volta che vi aveva messo piede.

 

***

 

“Tu puoi restare, ma il bambino no. Non lo vedi? È già condannato!”

A parlare era stato un giovane, quanto cinico, Heliantes e la donna con cui lo stregone stava discutendo, teneva il braccio il neonato di pochi mesi, lo strinse ancora di più al seno, in risposta a quel pensiero nefasto.

“Io l’ho salvato. Io sono fuggita, e ora che lui è qui sull’isola tu e gli anziani siete tenuti ad accettarlo e ad accudirlo. Questa è la legge” disse la donna.

“La legge non vale per la progenie bastarda di qualcun altro, anche se tu fai parte di questa comunità, lui è escluso...”

“Lui è mio figlio, anche se non nato dal mio ventre, e lo sarà per sempre. Se condanni lui, condanni anche me!” Gridò la giovane donna, non staccando mai gli occhi scuri e saggi da quelli di Heliantes.

“Iante, cerca di ragionare... tu sei giovane, potrai avere altri figli, perché mai ti ostini a voler salvare ciò che nemmeno gli dei hanno voluto preservare?” Le disse lui, cercando d’esser conciliante, ma fermo sulla sua posizione.

“Guardalo: respira a fatica... i suoi capelli sembrano di ghiaccio, così come la sua pelle. È proprio brutto a vedersi...” il giudizio di Heliantes non mascherava per nulla la sua ostilità verso quel piccolo bambino indifeso.

“Se sopravvive verrà schernito da chiunque, qui sull’isola, dai giovani, come dai vecchi... È questo che vuoi per questa povera creatura?” Chiese lo stregone a Iante, cercando di far leva sulle sue preoccupazioni future.

“Lui non è una povera creatura, lui è mio figlio, e resterà qui con me, che tu lo voglia o no... e se dovrò seppellirlo a breve, almeno avrà avuto qualcuno che lo ha amato nella sua breve vita” disse Iante, sicura e decisa.

Il diverbio fra i due fu interrotto dal suono di alcuni passi inconfondibili.

“L’hai chiamata tu?” Domandò Heliantes quasi inorridito.

“Sì, è l’unica che può aiutarlo...” Ammise Iante, guardando il piccolo fagottino tremante e sofferente.

“Sempre che sopravviva...” suggerì Heliantes con sarcasmo.

“Sopravviverà. Ci penserò io” furono le parole della guaritrice, le quali suscitarono un lampo d’ira negli occhi del giovane stregone, il quale voleva non dover pensare a quella fastidiosa incombenza.

“Ora fuori tutti! La medicina antica non ha bisogno di occhi indiscreti, ma di fede e di fortuna...”.

 

***

 

Chalanthe ripensando a quel momento, di tanti anni prima, il primo in cui aveva conosciuto quello straordinario bambino, che poi sarebbe diventato il giovane e talentuoso stregone Callisto, si chiese se avesse fatto bene a salvarlo.

Quel ragazzo era stato messo a dura prova dalla vita, ben molto oltre quello che un comune mortale può sopportare, eppure non si era mai arreso.

La medicina antica però, e tutte le sue conoscenze nel campo potevano curare e lenire i dolori del corpo, ma non quelli dell’anima, e Callisto nello spirito era come spaccato in due, diviso, spezzato, disilluso e su questo la guaritrice non aveva alcun potere.

“Vediamo un po’ ragazzo, su cosa devo mettere le mani stavolta?” Gli Domandò Chalanthe quando lo vide così malridotto.

“Farei prima a dirti cosa c’è di ancora intero in me...” Le rispose Callisto cercando di sorridere, ma il dolore alle costole trasformò il riso in un sibilo doloroso.

“Ragazzo prima o poi ti caccerai in brutti guai e allora la mia magia non basterà più, e nemmeno la buona volontà di tua madre...” disse Chalanthe, con fare materno.

“Lo so guaritrice, ma non ho alternative, non posso fuggire... posso solo cercare di non morire...” Le rispose Callisto gravemente, mentre la donna gli tastava il fianco e applicava unguenti puzzolenti e dubbi sulle escoriazioni e i lividi.

“Mi daresti un grande dolore se morissi, lo sai questo?” 

“Lo so, e mi dispiace darti tanto dispiacere” si scusò Callisto.

“Io ti ho salvato quindici anni fa, perché avevo capito che la tua vita aveva uno scopo ben più elevato di quella di tutti noi...” la voce di Chalanthe si tinse di sfumature solenni.

“Se solo capissi qual è questo scopo...” disse Callisto amareggiato.

“Lo capirai, devi avere fede. Gli dei ti guideranno...” Chalanthe posò una mano sulla spalla del giovane stregone e lui gliela strinse.

“Vorrei poter credere che sarà così... invece, ho come l’impressione che gli dei mi abbiano abbandonato, che abbiano voltato il viso proprio quando avevo più bisogno di un loro segnale...”

Callisto era sfiduciato, stanco e spaventato per le sorti di sua madre. Era una vittima, non poteva ribellarsi, ma sentiva che il coraggio e la forza per resistere stavano venendo meno. In quei lunghi mesi in cui aveva subito in silenzio le violenze di Heliantes, aveva cercato qualcuno in grado di liberarlo dall’incantesimo del suo maestro, ma non aveva trovato nessun valido aiuto. 

Era bloccato su quell’isola troppo calda, afosa è piena di persone ostili.

“Arriverà, arriverà... magari non sarà ciò che ti aspetti, o chi ti aspetti, ma posso giurarti sulla mia sacra arte, che un cambiamento giungerà presto...” Gli promise la guaritrice e ne era talmente sicura, che Callisto decise di crederle.

Fu così che, di lì a poco, il giovane stregone dagli improbabili capelli color ghiaccio, conobbe quella che sarebbe diventata sua moglie e sua complice nella fuga verso la libertà e l’ignoto: Nefele.

 

***

 

[word 976]

 

 

Note dell’autrice:

Un altro piccolo scorcio sul passato di Callisto, grazie alla SummerBingoChallenge sto riuscendo ad esplorare meglio i miei adorati personaggi, e mi sto anche divertendo molto a scrivere di loro.

Spero sia di vostro gradimento...

Buona lettura

Ladyhawke83

   
 
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