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Autore: __Hopeless__    21/09/2019    0 recensioni
"Sapevo che eri tu. Tu eri l'angelo che mi avrebbe trascinato giù all'inferno."
Cosa succede quando una famiglia di angeli caduti medita da anni una vendetta? Cosa succede quando non si mettono in conto tutte le possibili situazioni? Non esiste pietà negli occhi del riscatto.
La terra sa essere un terreno da guerra interessante e gli esseri umani, pedine facilmente sacrificabili.
Angeli e Demoni non possono avvicinarsi tra di loro, Angeli e Demoni non andranno mai d'accordo.
Lucifero ne sa qualcosa. Ed ora, è arrivato il momento di prendere delle decisioni.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 9.


-Darren-



Più ci avviciniamo al polo universitario, più sono felice di essermi iscritto telematicamente.
C’è un continuo via vai di gente e tanta confusione, cose che sopporto poco.
Prendo una sigaretta dal pacchetto, pressandola tra le labbra mentre provo a cercare senza successo l’accendino.
Sbuffo.
Mio fratello distrattamente mi passa il suo mentre continua a guardarsi intorno, alla ricerca della fatidica ragazza.
<< Spero che gli orari che abbiamo trovato siano giusti. >> si lascia scappare Trevor portandosi gli occhiali da sole sulla testa.
<< Spera piuttosto che segua tutte le lezioni. >> sentenzio io lasciandomi scappare una risata soffocata.
Trevor si guarda il polso per accertarsi dell’ora segnata sul rolex e poi si siede in prossimità delle scale del grande edificio. Io decido di rimanere in piedi per controllare meglio la situazione e finire in santa pace la mia sigaretta.
<< Sarà divertente. >> mi schernisce mio fratello guardandomi dal basso.
<< Quale parte, Trevor? Quella in cui me la sbatto >> aspiro << O quella in cui la privo della cosa più importante che ha? >> rispondo sardonico, buttando fuori il fumo.
<< Spero che ne valga la pena, che non debba usare un sacchetto o calarmi qualcosa di pesante per risucirci. >> aggiungo con leggerezza ed un picco di cattiveria nella voce.
<< Mi riferivo all’approccio iniziale, ma anche le altre due aspettative sono abbastanza allettanti >> ride.
La cattiveria nei suoi respiri.
Scuoto la testa sorridendo.
Dalla foto, non sembra male come tipa, spero mi renda il lavoro più piacevole.
<< La foto, a detta di papà è un po’ vecchiotta, sarà un bel pacco regalo a sorpresa Darren. >>
Gente entra ed esce dall’università, alcune ragazze mi fissano più del dovuto, alcuni insegnanti mi rivolgono occhiate di superiorità. Odiosi e ridicoli, per quel po’ di potere che hanno.
Lancio un’occhiata oltre le porte in vetro dell’entrata e scorgo una chioma rossiccia, familiare. Riduco gli occhi a due fessure per mettere meglio a fuoco l’immagine.
La ragazza fa per aprire la porta e bloccarla con la spalla, ed io ricordo velocemente dove l’avevo già vista: È la sfigata a cui ho comprato uno dei miei libri preferiti.
Trevor si alza e segue il mio sguardo.
<< Darren, se è lei, sei messo male, non te la darà mai. >> ride spostando lo sguardo su di me << A meno che non sia davvero una disperata. >> si corregge con più sicurezza nella voce in quest’ultima parte della frase.
<< Mi sottovaluti, fratello caro >> ribatto senza prestargli attenzione, non guardando la ragazza a cui lui si stava riferendo. Ero preso dalla piccola preda indifesa della libreria. Faccio un altro tiro di sigaretta.
La ragazza si ferma di botto non appena incrocia il mio sguardo, forse sorpresa nel trovarmi li.
Che coincidenza divertente.
Mi giro verso Trevor cercando di capire a chi si stava riferendo poco prima e subito ricollego il volto della foto a quello della sfigatella della libreria.
Sorrido divertito.
Così è troppo facile.
Spengo la sigaretta sotto i miei stivali e mi avvio verso la ragazza che evita il mio sguardo guardandosi intorno.
Come si chiamava?
Il suo nome, se non erro, aveva a che fare con la natura… Fiore?
<< Ciao, Sole! >> la saluto sicuro, avvicinandomi a lei.
Di risposta lei, alza un sopracciglio.
<< Sole? >> tossisce guardandomi dritto negli occhi.
Io piego la testa di lato, con aria innocente; lei scuote la testa quasi divertita ma un po’ anche infastidita.
Ma come cazzo si chiamava?
<< Aria! Non hai idea di cosa… >> ci interrompe un ragazzo che si blocca vedendoci parlare.
<< Già, Aria. >> ribatte la ragazza indicando con la testa il suo compagno dal cappotto grigio.
Aria.
Mi viene da ridere, ma cerco di mantenere il mio atteggiamento strafottente per questa volta.
<< Come procede la lettura? >> continuo non curante del tipo al nostro fianco e della reazione piccata della ragazza, nei miei confronti.
<< Sai, Thomàs, vi presenterei se solo sapessi il suo nome! >> cambia discorso la rossa, sostenendo il mio sguardo.
Che caratterino.
<< Piacere amico, sono il nuovo guru letterario di Aria. Thomàs mi sembra di aver capito, giusto? >> mi presento divertito, porgendo la mano al moro che mi guarda con attenzione.
Mi sta studiando.
Con la coda dell’occhio, posso vedere Aria interdetta, che non sa bene quale mossa azzardare al momento.
<< Si, ed io sono il suo ragazzo. >> mi sorprende ricambiando la mia stretta, il tipo.
<< Oh bene! Hai una ragazza deliziosa. >> lo schernisco, non temendo la sua reazione.
Effettivamente i due sembrano stare bene insieme. Rido tra me e me al pensiero.
 Tra l’altro, se il ragazzo è sveglio, io posso tornare a farmi i cazzi miei senza problemi, avendo grazie a lui, già la strada spianata.
Aria scuote la testa, non riesco a decifrare la sua espressione. Spinge dalla spalla Thomàs. Lui, da parte sua, non risponde alla mia provocazione.
<< Insomma, che fai mi segui? >> chiede abbassando le difese Aria, con tono morbido.
Ah tesoro, se solo sapessi.
<< Per quanto potrebbe apparire allettante per te, mi sono trovato qui per puro caso cara la mia Sole. >> sbaglio volontariamente il suo nome.
<< Thomàs, ci sentiamo più tardi, così potrai raccontarmi tutto. >> spiega distratta Aria, rivolgendo le sue attenzioni al presunto ragazzo.
Mi giro verso Trevor che guarda la scena poco più lontano da noi, con le braccia conserte.
<< Sembro di troppo in questa discussione, se non vi spiace, alzo i tacchi ragazzi. >> comunico mentre faccio per andar via.
<< Sole, Thomàs, è stato un piacere >> fingo un inchino e mi avvio verso le ultime scale, senza aspettare risposta dai due.
Dietro di me, Aria ed il suo ragazzo parlano in maniera concitata.
Quando raggiungo Trevor, capisco di dovergli delle spiegazioni dalla sua espressione interrogativa.
<< Pare abbia il ragazzo. >> dico in maniera spiccia.
<< Ne sei sicuro Darren? Non puoi andartene così, devi cercare di capire di più su di lei! >> mi ammonisce.
Non ho voglia di stare dietro a certi teatrini; se non sono io il burattinaio, non metto la firma da nessuna parte.
<< Cazzo Trevor, rilassati. >> mi giro a guardare i due ragazzi che si stanno salutando.
Intanto noi riprendiamo a camminare.
Secondo quanto studiato, Aria dovrebbe percorrere questa stessa strada per tornare a casa.
Il telefono di Trevor inizia a squillare, lui prima guarda lo schermo, poi me.
<< È papà. Cosa gli dico? >> mi chiede guardandomi serio.
Io mi giro a guardare la strada dietro di me, vedendo la piccola figura di Aria che si avvia per la strada prevista mentre si sistema lo zaino impigliato nel poncho.
Un pugno all’occhio, inguardabile.
Mi giro di nuovo verso mio fratello, rivolgendo però gli occhi al cielo nuvoloso.
<< Che è ufficialmente iniziata, e che andrà presto a concludersi come da anni attendiamo. >>

 

-Angolo autrice.-
 

Ciao anime silenziose! Abbiate pazienza con i capitoli corti, ce ne saranno un po'.
La situazione piano piano inizia a prendere forma e a muoversi. Anche se adesso, che forma prenderà, starà a voi deciderlo.
Non chiedo nulla. Lascio immaginare e fare piani. Se poi vorrete dirmi qualcosa, sapete già che sarò ben felice di leggervi!
Bene, vi lascio come sempre, i link utili da copia incolla.
Un baciotto ciotto ciotto.
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