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Autore: Angel Foster    21/09/2019    5 recensioni
[Storia a Oc | Iscrizioni ancora aperte | Crossover con Fairy Tail]
La vita trascorreva tranquilla nel continente di Fiore. Gli abitanti svolgevano il loro lavoro regolarmente mentre i Maghi risolvevano gli incarichi affidati a loro in cambio di una ricompensa.
Le gilde, associazioni di persone dotate di magia, erano innumerevoli e se avevi un problema ti bastava fare una richiesta e loro lo risolvevano.
Tuttavia tra di loro erano molto competitive e non mancavano certo scontri in mezzo alla strada.
Per evitare di continuare a distruggere città il Concilio della Magia indisse un torneo in cui le gilde, con il più alto numero di incarichi portati a termine con successo, si sarebbero sfidate per decretare la migliore.
Una minaccia ben più grande della rivalità fra qualche gilda, però, stava crescendo all'orizzonte e quando finalmente si resero conto del pericolo non poterono fare nulla se non affrontarlo.
Sarà possibile combattere tutti insieme per il bene di Fiore o alcuni maghi finiranno per lottare tra di loro?
TITOLO PROVVISORIO
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ishgar, Regno di fiore, Magnolia, 24 settembre X793

Un giovane dai capelli rossi, seguito da due ragazzi, probabilmente fratelli vista la somiglianza, stava tornando a casa, dopo essere stato assente per un lungo periodo. Il suo compito sarebbe stato quello di tornare alla gilda, compilare il rapporto della sua missione, farsi dare la ricompensa e riferire al Master cosa fosse successo, oltre che a presentare i suoi due compagni. Tuttavia la sua voglia di rivedere qualcuno ebbe la meglio e, appena sceso dal treno che lo aveva riportato in città, si diresse subito verso il suo appartamento.
Non fece nemmeno in tempo a entrare in casa che una ragazza in cima alle scale del suo condominio lo fermò autoritaria
«Non osare mettere piede in casa con quelle scarpe. Si può sapere dove sei stato per tutto questo tempo? Sei sparito senza dire nulla» l'ammonì la giovane iniziando a scendere le scale per portarsi davanti al ragazzo, che la sovrastava di almeno venti centimetri
«Mi sei mancato onii-chan» gli confessò poi abbracciandolo con affetto.
«Viene dentro sorellina, ho due persone da farti conoscere» le disse Tatsuya mettendole un braccio sulle spalle e spronandola ad andare in casa, facendo segnò ai due fratelli di seguirli.

Ishgar, Regno di fiore, Magnolia, 20 agosto X793

Un giorno, il suo adorato fratello maggiore non si era presentato a casa. L'indomani Maki si precipitò alla gilda a chiedere sue notizie e Natsumi, la ragazza che stava dietro il bancone, le aveva riferito che Tastuya Kiyama aveva preso una missione e le aveva comunicato che sarebbe ritornato entro due settimane. La ragazza se ne era andata quindi sbuffando e pensando che il fratello poteva almeno avvisarla che sarebbe stato fuori città per un po'.
Rassegnata tornò nell'appartamento che condividevano loro due e incontrò Midorikawa Ryuuji, il loro vicino, nonché migliore amico di Tatsuya, sull'uscio di casa, pronto ad uscire
«Ehi Maki-chan, sto andando alla gilda a bere qualcosa, vuoi venire anche tu?» le propose sorridendo mentre infilava le chiavi in tasca.
«No grazie, ci sono appena stata, Tastu è appena partito per una missione, quindi all'affitto questo mese ci pensa lui. Sono vicina a padroneggiare una nuova armatura, non posso distrarmi» le rispose la ragazza salutandolo con la mano mentre apriva la porta del suo appartamento.
Midorikawa le si avvicino e le accarezzò la testa per poi salutarla e avviarsi alla gilda.
Maki sorrise del comportamento del verde. Era sempre stato molto protettivo nei suoi confronti. Loro due, insieme a Tatsuya erano cresciuti insieme in un piccolo villaggio e, una volta che i più grandi avevano raggiunto i 15 anni si erano spostati in città per entrare a far parte di una gilda e iniziare a lavorare.
La rossa, una volta dentro casa, andò in camera sua per mettersi un paio di pantaloncini corti e una canotta che usava come pigiama. Una volta raccolti i lunghi capelli rosso scuro, si mise comoda sul suo letto e riprese a leggere il libro per imparare a padroneggiare la Flight armor, per poi sprofondare in un sonno profondo dopo nemmeno un'ora.

Ishgar, Regno di fiore, Magnolia, 5 settembre X793

Maki, ritornata a casa dall'ennesima missione di poco conto svolta con il suo migliore amico Kira Hiroto, si aspettava di trovare il fratello, o almeno un bigliettino in cui l'avvisava del suo ritorno. Erano già passati quindici giorni e Tatsuya non ne aveva mai impiegato più di dieci a risolvere un incarico.
Preoccupata si preparò per andare a cercare suo fratello, partendo dal luogo di richiesta di intervento sulla Quest che Kiyama aveva ritirato a Fairy Tail, ma Midorikawa la intercettò sull'uscio della porta.
«Dove stai andando?» le chiese perentorio. Aveva capito le intenzioni della più piccola e non aveva la minima intenzione di lasciarla andare
«A cercare mio fratello. Sembra che nessuno sia preoccupato dalla suo scomparsa» gli rispose con un velato rimprovero per non essere partito a sua volta.
«Non pensarci nemmeno. Quando Tatsuya non c'è tu sei sotto la mia responsabilità e non ti permetto di uscire» le ordinò avvicinandosi a lei e prendendole dalla spalla la sacca con i suoi pochi bagagli.
«E non è scomparso. È semplicemente in ritardo. Alla gilda ti hanno detto che ha preso una missione di classe S? È normale che ci impieghi più tempo del solito» la tranquillizzò poi accompagnandola al suo appartamento. Cercò di sembrare il più convincente possibile, a quanto pare riuscendoci, visto che la ragazza entrò in casa senza fare troppe storie. In realtà nemmeno Midorikawa era tranquillo. Il suo migliore amico aveva già affrontato incarichi di quella portata e se era sicuro di non riuscire da solo chiedeva sempre l'aiuto di qualche suo amico. Aveva anche provato a contattarlo tramite una lacrima in gilda ma non aveva ricevuto nessuna risposta. Aveva provato a chiedere a Kino Aki, una sua compagna in gilda, se riusciva a localizzarlo con la sua telepatia ma nulla da fare. Tatsuya Hiroto risultava introvabile. Si disse che se entro un mese non sarebbe tornato avrebbero ufficialmente dichiarato la sua scomparsa.

Alakitasia, Avatar, Vistarion's Forest, 22 agosto X793

Kiyama era finalmente arrivato nel continente di Alakitasia, dove avrebbe dovuto eliminare una gilda oscura.
La ricerca non durò molto. Dopo aver scoperto dov'era ubicata e l'abilità media dei suoi maghi pianificò il suo attacco, che sarebbe avvenuto due giorni dopo.

Alakitasia, Avatar, Vistarion's forest, 24 agosto X793

Tatsuya si avvicinò di soppiatto ma, amando il pericolo, non attaccò di nascosto. Utillizzò Gran Chariot e subito nel cielo si aprì una voragine celeste mentre le stelle che formavano la costellazione del gran Carro si palesavano.
Alcuni membri, stupiti della luce improvvisa uscirono dalla gilda e, non appena videro da cosa era causata, si misero in pozione di contrattacco ma fu del tutto inutile.
Il rosso diede il via all'accatto e da ogni stella della costellazione partì una raggio di luce che, appena sfiorato il suolo, esplose, portando con sé il piano superiore dell'edificio.
I pochi ancora in grado di combattere furono neutralizzati subito grazie al suo Meteor, che gli permise di muoversi talmente rapidamente da risultare quasi invisibile agli occhi e di stordirli con un colpo secco alla base del collo.
Tatsuya, dopo aver debellato l'ennesima gilda oscura, pensò di andare a curiosare un po' in giro. Erano poche le volte che si recava in Alakitasia e voleva approfittare di aver finito il suo incarico così alla svelta per visitare un po' la città.
Cercò di una via per uscire da quel fitto bosco ma si ritrovò difronte a un enorme villa con la facciata laterale coperta di edera.
Incuriosito si avvicino a quell'edificio dall'aria tetra. Salì i pochi gradini che lo separavano dal portone e si ritrovò a osservare gli intarsi dorati sui battenti.
Sfortunatamente, troppo preso ad ammirare ogni dettaglio dell'ingresso, non si accorse della figura dietro di lui che lo tramortì senza indugio.

Alakitasia, Avatar, Vistarion's forest, 25 agosto X793

Tastuya si risvegliò in un quella che pareva una cella con alle mai delle manette antimagia, dopo circa un giorno, come constatatò notando il cielo nuvoloso e piovoso fuori dalla piccola finestrella con le grate.
Si maledisse interiormente per essere stato così sciocco da abbassare la guardia davanti a quella villa che sembrava disabitata ma che, a quanto pareva, non lo era.
Erano passati solo pochi minuti quando una figura incappucciata sbucò dal corridoio su cui si affacciavano le sbarre.
Il rosso non riuscì a identificarla, complice il fatto che la sua vista era ancora un po' sfocata a causa della botta ricevuto poche ore prima, ma era abbastanza sicuro si trattasse di un uomo, vista la corporatura muscolosa.
Quando si avvicinò a lui l'unica cosa che il cappuccio gli permise di vedere era solo l'enorme ghigno in cui era contratta la sua bocca.
Per la prima volta in vita sua il Kiyama provò veramente paura, una paura cieca che lo immobilizzò seduta stante.
L'uomo entrò con cautela nella cella, tirando fuori da dietro il mantello una cinghia, con la quale colpì con forza Tastuya sul petto.
Il rosso si ritrovò a urlarle in preda alle convulsioni. Non era la prima volta che veniva frustato, capitava soprattutto quando era piccolo e per sfamare sua sorella andava a rubare al mercato, ma un dolore del genere non lo aveva mai sperimentato.
Se possibile il suo sorriso sghembo del suo aguzzino, dopo aver visto la sua faccia dolorante e aver sentito le sue urla, si allargò sempre di più.
«Così impari a ficcare il naso dove non dovresti. Hai appena distrutto una delle nostre gilde affiliate, dovrai ripagarci con sangue e dolore» ghignò l'uomo misterioso mentre sferzava nuovamente la cinghia su Tatsuya che questa volta riuscì a trattenere le grida, aspettandosi già il dolore straziante.
Ciononostante la sofferenza non fu minore, anzi, se possibile gli sembrò fosse aumentata.
Con forza si alzò in piedi, ignorando la paura e le fitte al petto, e fronteggiò l'uomo
«Non mi interessa nulla di voi. Ho ricevuto una richiesta e l'ho portata a termine. Se questo è ciò che devo patire lo farò, ma non proverai più la gioia di sentirmi urlare. Dalla mia bocca non uscirà più un suono» dichiarò il rosso cercando di guardarlo negli occhi, senza riuscirsi.
L'incappucciato infatti carico un sonoro pugno che lo fece cadere a terra e subito dopo lo colpì con la cinghia sulla schiena, più e più volte, fino a quando il povero Tatsuya non perse nuovamente i sensi.
Quando si svegliò fu certo che non fosse passata più di un'ora, sentiva ancora il sangue caldo sulla schiena. Provò ad alzarsi dolorante ma non riuscì, per cui si avvicinò strisciate al muro, a cui però appoggiò solo le mani, per fare leva e cercare di tirarsi in pieni.
Nemmeno il tempo di gioire per essere riuscito ad alzarsi che nuovamente la figura con il mantello nero si avvicinò alla sua cella con un vassoio e un secchio contenente acqua, forse.
Quando fece passare il vassoio nella piccola fessura sotto le sbarre Tatsuya poté constatare che si trattava della sua cena, anche se chiamare un pezzo di pane bitorzoluto e un bicchiere d'acqua ''cena'' era una parola grossa.
Il secchio invece scoprì presto a cosa servisse.
Infatti l'uomo gli gettò l'acqua contenuta dentro addosso, causandogli parecchio dolore.
«Il capo ha detto che ho esagerato e mi ha chiesto di lavarti, quindi l'ho accontentato ma non credere che finisca così. Ho in serbo ancora altre cose per te, preparati» lo avvisò prima di tornare sui suoi passi e uscire.
Tatsuya cercò di non imprecare mentre si toglieva la maglietta, ormai ridotta a brandelli visto le cinghiate ricevute, e la strizzava per togliere l'acqua.
Mentre ripeteva lo stesso gesto si accorse con orrore che la sua microlacrima per comunicare era stata totalmente distrutta.
Maledì mentalmente la sua sfiga e poggiò i vestiti da una parte, avvicinandosi poi al vassoio con il suo pasto e guardandolo con diffidenza. Decise di non fare lo schizzinoso e mangiò quella specie di pane, trovandone il gusto ancora peggiore dell'aspetto, sforzandosi per finirlo, ben conscio che quello sarebbe stato l'unico cibo che avrebbe mangiato per un po', nel migliore delle ipotesi. Nella peggiore invece, sarebbe stato l'ultimo.
Il silenzio era assordante, Kiyama riusciva a sentire il suo cuore che batteva a ritmo lento e regolare, e il suono della pioggia, mentre qualche goccia penetrava anche nella sua cella.
Si rannicchiò in un angolo, stando attendo a non appoggiare la schiena al muro, dio solo sa il dolore che avrebbe provato, e si perse nei suoi pensieri.
Pensò a sua sorella, che lo stava aspettato a casa, sicuramente furiosa per non essere stata al corrente dei suoi piani, e rimpianse di non averla salutata un ultima volta.
Pensò al suo migliore amico e lo supplicò, seppur lui non potesse sentirlo, di non disperarsi per la sua morte e di prendersi cura di sua sorella.
Pensò al Master di Fairy Tail che lo aveva accolto nella sua gilda a braccia aperte, trattandolo alla stregua di un figlio.
Pensò ai suoi compagni, con cui aveva condiviso talmente avventure da non ricordarsene più il numero, con cui aveva condiviso momenti di gioia e momenti di tristezza.
Pensò alla sua vita, a ciò che aveva fatto, alle occasioni colte e a quelle perse.
Stava iniziando veramente a deprimersi quando all'improvviso si riscosse.
«No. Io tornerò a casa e rivedrò tutti quanti, fosse l'ultima cosa che faccio» si disse convinto alzandosi in piedi di scatto, ignorando il dolore alla schiena e sul petto.
«Ben detto amico!» gli rispose un ragazzo che avrà avuto circa la sua stessa età, un ciuffo di capelli viola a coprirgli l'occhio sinistro e lo stesso mantello dell'altro uomo.
A quell'intrusione Tastuya si sorprese, anche se cercò di non farlo vedere. Tuttavia uno spasmo involontario del suo corpo tradì il suo terrore. Di certo non era così ottimista da pensare che non lo avrebbero più torturato ma credeva che almeno un giorno per recuperare, almeno in parte, le forze glielo avrebbero concesso.
«Vedo che la magia del senpai è stata efficiente come al solito» appurò scrutando i tagli ancora freschi sul petto del ragazzo e intravedendo quelli sulla schiena
«Magia?» chiese stupito il rosso avvicinandosi alle sbarre per osservare meglio quel ragazzo così disposto al dialogo, per poi ritrarsi totalmente quando vide l'altro fare altrettanto, pensando che volesse frustarlo anche lui
«Tranquillo, io non voglio farti nulla, visto?- affermò mostrando le mani vuoti a un ancora non del tutto convinto Kiyama -Il senpai ha il potere di ampliare le sensazioni di una persona, e adora malmenare la gente aumentato il loro senso del dolore, facendo provare loro una sofferenza straziante. E a giudicare dalle tue ferite tu devi averne provata parecchia» gli spiegò poi e improvvisamente si sentì nudo sotto lo sguardo indagatore del viola.
Sostenne il suo sguardo in una muta domanda: cosa ci era venuto a fare lui in quel posto?
Il ragazzo non gli rispose, anzi, continuò a far vagare lo sguardo sul corpo del rosso, come a imprimerselo nella mente.
«Ci rivedremo Kiyama Tatsuya» gli disse semplicemente per poi andarsene, camminando a passo spedito verso la porta e senza mai voltarsi indietro.
Tatsuya, dopo aver osservato attentamente l'altro giovane andarsene, era crollato a terra, come schiacciato da una pressione invisibile, e si ritrovò a pensare che, se veramente esisteva qualcuno con una magia in grado di aumentare il dolore, sarebbe stato un bel problema da risolvere.
E meditando su un possibile piano di fuga, che non trovò, si addormentò, accasciandosi su un fianco, mentre una lacrima solitaria solcava la sua guancia.

Alakitasia, Alvarez, Vistarion's forest, 26 agosto X793

Il rosso fu svegliato dal rumore di una chiave e successivamente della porta.
Aprendo gli occhi si accorse che l'uomo del giorno prima stava entrando nella sua cella con una catena.
Spaventato si alzò subito a sedere.
«Oggi, ti farò provare un gioco nuovo, che ho inventato proprio ieri, mentre ricordavo il suono incredibile delle tue urla. Vedrai che ti piacerà» dichiarò per poi strattonare Tatsuya, afferrandolo per i capelli, fino alla sbarre, tra cui fece passare la catena, precedentemente infilata in mezzo alle manette.
Kiyama si ritrovò bloccato verso il corridoio, senza la possibilità di voltarsi, e quindi di vedere cosa stava combinando quel pazzo dietro di lui, ma rabbrividì quando sentì indistintamente un suono metallico che non prometteva nulla di buono.
«Che il gioco abbia inizio» sussurrò malevolo mentre iniziava a incidere sulla schiena del rosso una parola che lui avrebbe dovuto indovinare, il tutto abbassando, ovviamente la sua soglia del dolore allo zero.

Alakitasia, Alvarez,Vistarion's forest , 17 settembre X793

Erano passati poco più di tre settimane e Kiyama Tatsuya era ancora tenuto prigioniero da persone a lui ancora sconosciute.
L'uomo incappucciato era andato a trovarlo per ''giocare'' con lui tutti i gironi e ogni santa volta, sentiva sempre più dolore di prima, complice la magia di quello strano tipo.
Il suo corpo era pieni di tagli e ricoperto di sangue incrostato. Raramente gli davano l'occasione di lavarsi, e quando capitava, gli gettavano semplicemente dell'acqua addosso attraverso le sbarre, che gli arrivava come sferzata.
Le forze iniziavano a mancargli e più volte si ritrovò a pensare che piuttosto che continuare a patire quel dolore in eterno avrebbe preferito farla finita, ma poi si ricordava dei suoi amici alla gilda che aspettavano il suo ritorno e scacciava quei brutti pensieri.
Mentre si stava riprendendo dall'ennesima tortura, aveva ricevuto un trattamento di favore quella volta a detta dell'uomo che si era infatti limitato a frustarlo sulla gambe, visto che il resto del corpo era ormai inutilizzabile, per poi far passare del ghiaccio proprio sui tagli causati dalla cinghia, rivide per la prima volta il ragazzo dai capelli viola.
Incuriosito cercò di avvicinarsi senza successo, ormai faticava a stare in piedi.
«Dai Kiyama, alzati, altrimenti io non posso fare nulla» lo avvisò il viola scostando il mantello e rivelandone uno piagato uguale al suo.
Tatsuya, faticosamente, si avvicinò alle sbarre e con il loro supporto riuscì ad alzarsi scompostamente in piedi.
«Cosa vuoi? È un altro regalo come quelli del tuo senpai?» ringhiò con cattiveria. C'erano state volte in cui l'uomo gli aveva portato dei vestiti e intimato di metterli, per poi cominciare a frustarlo, mentre il tessuto si attaccava e inseriva nei tagli provocati dalla cinghia.
«Oh no, se il senpai sapesse cosa sto per fare mi ucciderebbe all'istante» gli rispose per poi allungargli il mantello e prendendo da una tasca le chiavi della cella.
Dopo che Kiyama sentì lo scatto della serratura guardò sospettoso il viola, che invece lo ricambiava con uno sguardo divertito.
«È impossibile che tu mi faccia andare. Mi avete tenuto qui per troppo tempo» ragionò infatti, continuando a fissare negli occhi il ragazzo
«Nessuno ti ha mai voluto qui più di tanto, dopotutto non rappresenti una minaccia per noi e non hai visto nulla del nostro covo o dei nostri membri quindi non puoi nuocerci in alcun modo. Il senpai ha insisto talmente tanto però per tenerti come suo ''giocattolo'' che il Capo non ha dovuto accettare. Ora però mi sembra che tu sia abbastanza sciupato quindi ti offro la possibilità di scappare» gli spiegò il viola mentre apriva la porta e gli faceva segno di mettersi il mantello.
«Allora, vuoi sbrigarti o no? Non ho tutta la giornata» borbottò poi spazientito.
Tatsuya controllò mentalmente i pro e i contro di accettare quell'offerta. Se stava dicendo la verità poteva finalmente tornare a casa, mentre in caso contrario l'avrebbero sottoposto a torture peggiori e avrebbero potuto anche farlo fuori.
Alla fine, deciso a tentare la fortuna, si mise l'indumento e usci da quella cella che era stata il suo giaciglio per tre settimane. ''Dopotutto'' pensò ''con la magia di quel tipo ho già provato il dolore più straziante che avrei mai potuto provare, quindi ritornerei al punto di partenza''.
«Ora tirati su il cappuccio e cerca di camminare normalmente ma non alzare mai la testa, o le guardie si accorgerebbero che non sei uno di noi. Uscito da qui troverai delle scale, fermati al primo piano e vai lungo il corridoio. Al bivio prendi la sinistra e poi gira nuovamente a sinistra. A questo punto sei arrivato davanti alla porta. Se i sorveglianti di chiedono cosa sta facendo digli che devi svolgere un compito per ''l'Ametista'' e ti faranno uscire senza problemi. Hai capito? Se ti beccano fanno fuori sia te che me» gli spiegò e lo avvertì per poi fargli segno di avviarsi.
Tastuya approfittò di quel piccolo corridoio nelle segrete per cercare di assumere una camminata che paresse più normale possibile. Quando si ritenne soddisfatto era arrivato proprio davanti alla porta, l'aprì e si voltò a guardare il suo soccorritore
«Grazie» sussurrò talmente piano che persino lui faticò a sentire, dopotutto era un tipo orgoglioso e gli veniva difficile ringraziare.
«Non preoccuparti, salutami Seigou-sensei» gli rispose l'altro per poi scomparire.
''Teletrasporto'' fu la prima cosa che pensò il rosso vedendolo, per poi riportare l'attenzione su ciò che doveva fare fuggire.
Come aveva previsto quel ragazzo misterioso le guardie non aveva fatto storie e l'avevano fatto uscire sentendo il motivo, mentre lui si chiedeva chi fosse questa ''Ametista''
Una volta fuori il rosso poté finalmente respirare l'aria fresca dopo troppo tempo per lui. Il leggero venticello rischiò di fargli cadere il cappuccio, così lo prese tra le mani e se lo tenne stretto. Era ancora nei dintorni di quell'edificio e non ci teneva a ripetere l'esperienza che aveva passato.
Camminò per alcuni chilometri fino ad arrivare stremato in un paese dove, appena trovata una panchina, abbandonò ogni forza che lo aveva spinto fino ad allora e crollò in un sonno senza sogni.

Alakitasia, Alvarez, Vistarion, 17 settembre X793

Due ragazzi, uno dai capelli albini e l'altro rosa salmone, stava passeggiando tranquillamente per la città, intenti a fare le ultimi compere prima di partire alla volta di Ishgar, quando videro un giovane malridotto scompostamente sdraiato su una panchina intento a dormire.
Si guardarono straniti per un attimo: nella loro città c'era un edificio che accoglieva tutti i senzatetto, quindi era raro che qualcuno di loro preferisse riposare in strada pittosto che in un comodo letto.
«Dai Shirou, allontaniamoci da lui» gli disse il rosa facendo per incaaminarsi ma l'albino gli prese il polso e lo fermò
«Non dire stupidaggi Niisan, ha senza dubbio bisogno di aiuto. Dobbiamo andare da lui» ribatté l'altro avviandosi verso il ragazzo dai capelli rossi.
Il fratello lo seguì a malavoglia ma quando arrivarono davanti al cospetto di Tastuya entrambi rimasero sconvolti.
Il giovane era pieno di ferite e bruciature, che si intravedevano dal mantello leggermente aperto a causa del suo movimento per sdraiarsi.
Atsuya Fubuki si allarmò, chiedendosi chi potesse mai averlo ridotto così, visto che in quel paese era tutte persone tranquille.
Shirou Fubuki, invece, rimase sconvolto alla sua vista. Raramente gli capitava di vedere qualcuno così malridotto.
I due fratelli decisero di comune accordo di portare lo sconosciuto a casa loro, dove avrebbero chiamato la ''vecchia'' della città per sentire se poteva fare qualcosa per loro

Alakitasia, Alvarez, Vistarion, 20 settembre X793

I fratelli Fubuki attendevano pazientemente che il il ragazzo sconosciuto si svegliasse.
Tre giorni prima la ''vecchia'' del villaggio, specializzata nel curare le persone malate, aveva riferito loro che fosse già un miracolo che fosse sopravvissuto a ciò a cui era stato sottoposto. Preparò per lui una pozione curativa, che gli fece ingerire, con la quale si sarebbe dovuto svegliare entro cinque giorni. Una volta aperti gli occhi avrebbero dovuto richiamarla e si sarebbero occupati del corpo malridotto.
Shirou aveva insistito per rimandare il viaggio per prendersi cura del rosso, almeno fino al suo risveglio. Astuya, seppur di malavoglia, convenne con lui sul fatto che fosse la scelta giusta.
Quando, di ritorno dal lavoro, lo sentirono sussurrare parole sconnesse si avvicinarono al letto, dove era sdraiato, e lo guardarono. Continuava a ripetere nomi, come una litania
«Maki... Ryuuji... Haruya... Fuusuke... Endou... l'Ametista...» farfugliava per poi ricominciare dall'inizio.
I ragazzi non ci diedero molto peso, la vecchia li aveva avvertiti che avrebbe potuto avere delle allucinazioni durante quel sonno indotto dal dolore e dalla fatica, per cui, dopo aver appurato che non fosse nulla di importante, si divisero per andare ognuno nella propria camera, da cui riemerso in pantaloncini e t-shirt.
Shirou si stava avviando ai fornelli, pensando a cosa avrebbe potuto cucinare per pranzo, e Astuya si era già stravaccato sul divano quando un urlo improvviso li fece spaventare entrambi.
Si precipitarono nella camera degli ospiti e trovarono il ragazzo sconosciuto seduto mentre si guardava intorno spaesato.
«Chi siete voi? Dove sono io? Cosa ci faccio in questa casa? Perchè sono bendato? Chi mi ha bendato? Che giorno è?» domandò senza sosta non appena vide i due fratelli sulla soglia della porta.
I Fubuki si avvicinarono e Shirou prese la parola
«Io sono Shirou Fubuki e lui è Atsuya Fubuki, mio fratello- indicando il rosa che lo guardava circospetto -Ti abbiamo trovato tre giorni fa svenuto su una panchina così ti abbiamo portato a casa nostra dove la guaritrice della città ti ha prestato una specie di primo soccorso. Ora che sei sveglio dovrebbe venire a controllare le tue condizioni» gli spiegò paziente l'albino mentre Tatsuya ascoltava attentamente.
Alla fine sospirò e si presentò a sua volta, dopo averli ringraziati, mentre cercava di alzarsi.
«Stai fermo, sei ridotto peggio di uno straccio. Non vorrei che la situazione peggiorasse e ci impedissi di partire nuovamente per Ishgar» lo rimproverò il rosa avvicinandosi al letto e rimettendolo sdraiato.
«Andate a Ishgar? Io vengo da lì, se volete posso accompagnarvi. Dove dovete andare di preciso?» gli propose il rosso per sdebitarsi, dopotutto due perfetti sconosciuti lo avevano accolto in casa loro e si erano presi cura di lui, era il minimo che potesse fare.
«Siamo diretti a Magnolia, nel continente di Fiore, e vogliamo- ricevendo una gomitata dal fratello si corresse -vorremmo entrare a far parte di Fairy Tail, siamo bravi abbastanza da essere accettati, anche se non siamo certo al livello di ''Meteora''. Ma dubito che uno con quel basso livello di magia possa capire di cosa sto parlando» gli riferì Atsuya, riferendosi all'aura magica che il rosso emetteva, e beccandosi l'ennesima occhiataccia da parte di Shirou per il suo modo maleducato di rivolgersi a un loro ospite
«Davvero? Io sono uno dei maghi di Fairy Tail, se volete posso presentarvi al Master» affermò Tatsuya divertito e per nulla offeso. Sapeva che il suo livello magico percepito in quel momento era quasi nullo, dopotutto non aveva le forze necessarie nemmeno per usare la magia. Tuttavia decise che avrebbe accompagnato i due fratelli alla gilda e avrebbe fatto in modo di farli accettare, omettendo alcuni particolari che avrebbero potuto far cambiare loro idea.

Alakitasia, Alvarez, Vistarion, 22 settembre X793

I tre ragazzi erano in stazione ad aspettare il treno che li avrebbe portati al porto, da cui sarebbe solcati alla vista di Ishgar.
Il rosso, ormai tornato in forze, si guardava ancora sconvolto le braccia e le gambe, perfettamente glabre senza alcun segno che ne rovinasse la morbidezza. Infatti la vecchia di Vistarion gli aveva preparato una pomata miracolosa che aveva permesso alle ferite di guarire senza lasciare alcuna traccia, tranne per quelle più profonde, che aveva lasciato invece cicatrici che mal contrastavano sulla sua pelle così candida. Ne aveva quattro, due causate dalle cinghiate sulla schiena, una sul petto, su cui l'uomo misterioso si era divertito a tracciare lunghi solci con vari oggetti appuntiti, e una piccola sullo zigomo, provocata da uno scatto d'ira del suo torturatore nei suoi confronti per il fatto che Tastuya avesse un viso più bello del suo e volesse rovinarlo un po'. Alla fine non gli dispiaceva più di tanto averle, gli ricordavano cosa aveva dovuto passare per tornare a casa.
«Ehi Kiyama-kun, quando arriviamo a Fairy Tail ci presenti ''Meteora'' vero?» gli chiese Shirou Fubuki mentre salivano sul mezzo di trasporto, suscitando le risate del rosso
«Certo, certo, Fubuki-san, appena lo vedo ve lo faccio conoscere» gli rispose seguendo i suoi compagni sul treno e accomodandosi su un sedile vuoto, pensando a cosa gli avrebbe detto la sorella una volta arrivato a casa.

Ishgar, Regno di fiore, Magnolia, Kiyama's house, 24 settembre X793

Quando arrivarono al loro pianerottolo Tatsuya si ritrovò a osservare per qualche istante la porta di Midorikawa, chiedendosi se fosse in casa.
«Mido-chan è andato a Fairy Tail a brindare con gli altri, a quanto pare Nagu-kun e Suzu-kun, mentre completavano una missione hanno distrutto mezza città e sono finiti sul giornale. Non so più come spiegar loro che non è una buona cosa che finiscano sul ''Sorcerer Weekly'' per queste scemenze, fanno una pubblicità negativa alla gilda» spiegò la rossa aprendo la porta e facendo segno di entrare ai due ospiti
«Che sbadata, non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Maki Kiyama, sono la sorella minore, solo di due anni, di Tatsuya e abitiamo insieme. Voi siete?» chiese poi una volta che tutti si furono messi a sedere sul bel divano che avevano in soggiorno
«Io sono Atsuya Fubuki e questo qui- disse indicando Shirou -è mio fratello gemello Shirou. Piacere di conoscerti e scusa se ti siamo piombati in casa all'improvviso» si presentò il ragazzo dai capelli rosa, ricevendo un'occhiata sorpresa sia da Tatsuya che da suo fratello. Il primo, in quei pochi giorni in cui aveva abitato con i due ragazzi, non aveva mia visto Atsuya comportarsi tanto educatamente, anzi, con lui era sempre stato abbastanza sgarbato e scorbutico. Il secondo invece era totalmente stupefatto dal fatto che suo fratello avesse appena chiesto scusa. Mai e poi mai avrebbe pensato di sentire quella parola uscire dalle sue labbra.
Maki si accorse degli sguardi interrogativi che i due stavano lanciando ad Atsuya e alzò il sopracciglio, in attesa di una spiegazione, che però non arrivò.
«Tornando a dove eravamo rimasti. Tatsuya ci ha accompagnato fino a qui ed è stato fin troppo gentile, per cui se ci indicate come raggiungere Fairy Tail possiamo andarci da soli, non serve che si disturbi oltre» affermò Shirou alzandosi e sistemandosi il giacchino che aveva indosso.
«Oh no, tranquilli. Tanto Tatsuya deve andare a depositare il resoconto della missione, e io sarei comunque andata alla gilda a incontrarmi con un gruppo di amici, quindi vi accompagniamo noi senza alcun problema» li avvisò la rossa, alzandosi a sua volta, e andando a prendere la sua borsa in camera.
Andando verso la porta passò a fianco al fratello e gli sussurrò «Non credere di sfuggirmi, quando torniamo dovrai raccontarmi cosa diavolo è successo durante l'incarico e come hai fatto a procurarti quella cicatrice»

Ishgar, Regno di fiore, Magnolia, Fairy Tail, 24 settembre X793

Appena aprirono il portone dell'imponente gilda sentirono subito rumori su rumori.
I due fratelli osservavano stupiti quella scena. Gente che si ubriacava, gente che si picchiava, gente che ballava, o provava a farlo, gente, poca, che stava chiacchierando al bancone del bar, gente davanti alla bacheca delle Quest e tanti altri.
Il loro arrivo passò inosservato, fino a quando Kazemaru, un ragazzo dai capelli azzurri raccolti in una coda, si voltò verso l'ingresso e li vide, gridando
«Kiyama è tornato!»
Tutti si precipitarono da lui, iniziando ad abbracciarlo e tirandogli pacche sulle spalle.
«Amico! Sei stato via un sacco di tempo! Si può sapere dove ti eri cacciato?» domandò un curioso nagumo mentre, con un braccio sulle sue spalle, con l'altra mano gli scompigliava i capelli.
«Lascia respirare Tatsuya, Fiammifero, è appena arrivato» lo rimbeccò Suzuno trascinandolo via dal loro amico
«Ah si? Vuoi la guerra, Cubetto di Ghiaccio?» gli rispose il rosso mettendosi in posizione di attacco mentre l'albino, dopo l'ennesimo sospiro, si preparò a riceverlo.
«Dai ragazzi, non avete ancora smesso di litigare per delle sciocchezze?» li rabbonì Kiyama mettendosi in mezzo ai due che si fermarono e, dopo essersi lanciati uno sguardo competitivo, si girarono e andarono a sedersi in due sgabelli lontani tra loro.
Un colpo di tosse attirò l'attenzione del rosso e, girandosi, si ritrovò davanti la faccia del suo migliore amico Ryuuji poco lontana dalla sua.
Con uno slancio si fiondò ad abbracciarlo e il verde ricambiò sinceramente. Dopo pochi secondi si staccarono e Midorikawa lo guardò sollevato ma con un pizzico di preoccupazione
«Si può sapere dove sei stato per tutto questo tempo? E perché non hai risposto alle mie chiamate? Mi sono spaventato a morte» gli confessò il verde.
«È una storia lunga, dopo che avrò parlato con il Master ti spigherò tutto. Promesso, Ryuuji» gli sussurrò prima di tornare dai suoi due nuovi compagni che attendevano ancora all'ingresso.
«Ragazzi loro sono Atsuya Fubuki- e indicò con la mano il rosa -e suo fratello gemello Shirou Fubuki. Li ho incontrati mentre ero ad Alvarez e mi hanno ospitato a casa loro per un po' di tempo, quindi, visto che volevano entrare a Fairy Tail, li ho portati qui. Prendetevi cura di loro» annunciò il rosso per poi allontanarsi, diretto al piano superiore dove era ubicato l'ufficio del Master.
I ragazzi della gilda, ben contenti di accogliere nuovi membri, ben presto li accerchiarono e iniziarono a sotterrarli di domande
«Okay, dopo risponderemo a tutti- li interruppe Atsuya -ma prima devo togliermi una curiosità. Chi di voi è ''Meteora''?» chiese curioso facendo vagare lo sguardo da un ragazzo all'altro in attesa di scoprire chi di loro fosse il loro tanto amato mago.
Alla domanda quasi tutti scoppiarono a ridere, imbarazzando così i due fratelli che non capivano il motivo di ciò.
«Lo conoscono ancora con quel soprannome quindi, l'ha sempre odiato. ''Meteora'' altri non è che Tatsuya Kiyama, il ragazzo che vi ha accompagnato fino a qui» rispose loro Midorikawa ridacchiando.
I fratelli Fubuki si guardarono un attimo confusi per poi sgranare gli occhi, sorpresi da quella rivelazione. Sopratutto Atsuya, che continuava a guardare esterrefatto il rosso mentre saliva le scale, maledicendosi per aver sbeffeggiato il suo idolo.
«Bene ragazzi, dovete venire da me per registrarvi, sono sicura che il Master vi accoglierà a braccia aperte» gli disse una giovane ragazza dai capelli mossi castani avvicinandosi a loro.
«Io sono Nastumi Raimon, se doveste avere bisogno chiedete pure a me. Ora seguitemi» continuò poi voltandosi e avviandosi al bancone del bar.
I due fratelli, ancora sconvolti, seguirono la giovane mentre i restanti maghi tornarono a fare quello che stavano facendo prima.


My Little Space:
Buongiorno  a tutti!
Prima di tirarmi una scarpa devo spiegarvi un po' di cose.
So che avrei dovuto aggiornare l'altra storia almeno dieci giorni fa ma, con i compiti e l'inizio della scuola non ho avuto molto tempo per scrivere e quel poco che avevo, l'ho usato per buttare giù questa storia.
Infatti mi è venuta quest'idea di fare un cross-over tra due dei miei anime preferiti. In realtà ci avevo già provato, nel lontano 2015, ma il risultato era stato un mezzo disastro quindi ho pensato di riprovarci ora che la mia scrittura è migliorata (se dico così ora pensate a com'era quattro anni fa XD)
Purtroppo quando mi viene un'idea difficilmente riesco a focalizzarmi su altro. Però, ora che ho finito il primo capitolo, tornerò a concentrarmi per finire l'altro per Tricky Trip, ve lo prometto. Spero che però quest'idea vi piaccia.
Ne approfitto per dirvi che cercherò di essere puntuale e pubblicare una settimana un capitolo di una storia e la settimana dopo un capitolo dell'altra storia, in modo da poter avere un po' di tempo tra un aggiornamento e l'altro della stessa storia.
Detto ciò mi scuso per la lunghezza del capitolo, ma come ben sapete mi viene molto difficile farli più corti quindi vi tocca sopportare questi chilometrici (questa volta mi sono superata)
Per completare la scheda al meglio devo darvi alcuni informazioni, per chi non conoscesse il manga/anime.Nel mondo di Fairy Tail esistono, o almeno si parla, di due continenti: Ishgar e Alakitasia. Di quest'ultimo non si sa molto, si parla solo del regno di Alvarez e della città di Vistarion. Di Ishgar invece abbiamo molte più informazioni. Uno dei suoi regni si chiama Regno di Fiore e tutte le sue città hanno un nome di fiore, appunto, come Magnolia, ove è ubicata la gilda di Fairy Tail. Tuttavia le gilde nel regno di fiore sono molte e spesso si scontrano tra di loro per decretare la vincitrice. Inoltre ogni membro ha il simbolo della sua gilda tatuato sul corpo.
Nonostante un piccolo scorcio i maghi di Alvarez, arriveranno più avanti quindi vi consiglio di mandarmene uno e uno, per vederli comparire più spesso, ma la scelta è vostra.
Mi scuso intanto per gli eventuali errori, purtroppo non sono riuscita a ricontrollare come vrei voluto. Infatti il mio computer ogni tanto si spegne improvvisamente e dopo una mezz'ora quando lo riaccendo, ha eliminato tutto quello che avevo fatto prima del suo arresto, quindi ho pubblicato questa storia quanto più velocemente ho potuto.
Ora vi lascio alcune piccole regolette per partecipare:

  • Non mandatemi schede prima del mio okay, altrimenti rischiano di andare perse

  • Mandatemi la scheda tramite messaggio privato con titolo ''Oc e nome del personaggio''

  • Potete mandarmi quanti personaggi volete, da uno a cinque, l'importante è che tutte le schede siamo fatte bene e con un minimo di coerenza. Per esempio: Una ragazza timida e introversa che però fa amicizia facilmente o un ragazzo che non si fida delle persone e poi crede a tutto quello che gli viene detto.

  • Accetto tutti i tipi di orientamento sessuale

  • Saranno presenti solo i personaggi della prima Inazuma e avranno tra i 18 e i 20 anni.

  • Potete scegliere chiunque sia apparso nelle prime tre stagioni di Inazuma Eleven e anche in quelle di Ares e Orion. Infatti Hiroto Kiyama in questa storia si chiama Tatsuya Kiyama, dato che Hiroto Kira è ancora vivo.

  • Non è necessario che il vostro Oc abbia una relazione amorosa, può essere anche felicemente single

  • No pretendo una recensione ogni capitolo, per carità, sono la prima a non essere puntuale, ma almeno ogni due, in modo da poter capire se sto gestendo bene i/il vostri/o personaggi/io.

  • Basta scherzavo, vi lascio la scheda

NOME:
COGNOME:
ETA' (dai 18 ai 20)
CARATTERE( il più dettagliato possibile, ditemi tutto quello che vi viene in mente: com'è fatta, come gestisce varie situazione, come si comporta quando è innamorata, impaurita, spaventata, come reagisce alle varie persone etc..):
RAPPORTI SOCIALI (con chi va d'accordo con chi no, chi proprio odia, chi sopporta. Se volete potete farmi anche qualche esempio):
PROVENIENZA (Alakitasia o Ishgar, può essere anche originario di Alakitasia ma essersi trasferito a Ishgar o viceversa. In questo caso spiegatemi il motivo):
GILDA (solo per quelli di Ishgar, qui vi è un elenco: https://fairytail.fandom.com/it/wiki/Gilde)
ASPETTO FISICO (dettagliato, se riuscite mi farebbe comodo anche un prestavolto):
MARCHIO (mettetemi posizioni e colore):
ABBIGLIAMENTO:
POTERE: (Purtroppo ho trovato solo un elenco in inglese, ma è abbastanza comprensibile: https://fairytail.fandom.com/wiki/Magic):
COTTA (Facoltativa. Se volete potete mettere anche la sua provenienza e la sua gilda):
FAMIGLIA (qui inserite chi sono e che rapporto ha con loro):
PASSATO (Non deve essere per forza tragico, può anche aver avuto un infanzia tranquilla. Inserite magari qualche aneddoto):
INTERESSI (cosa gli piace fare, cosa no..):
ALTRO (qualsiasi cosa vi venga in mente):

Spero partecipiate in tanti!
Bye,
#Angel
P.S. Prima o poi passerò a recensire tutto quello che avevo detto che avrei recensito, ve lo prometto!

   
 
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