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Autore: Aliasor    21/09/2019    0 recensioni
Dal capitolo 5: "A venticinque anni ho intuito che la luce e l'ombra sono i lati opposti della medesima cosa, che il luogo illuminato dal sole viene sempre raggiunto dall'ombra."
[Natsume Soseki]
Dal capitolo 8: "Ormai un dio non lo aveva più. Aveva abbandonato Arceus, Dio o chi per loro da molto tempo, da quando era accaduta quella storia. Dal suo punto di vista erano loro ad averlo rinnegato, nonostante tutto quello che avesse fatto per loro. Non avrebbe venerato un dio ingrato!"
Ad Arenipoli Corrado si rivela non essere l'unico genio presente, la città ne ha infatti dato i natali a un altro decisamente più solitario.
Mosso da interesse, il Capopalestra, deciderà di diventare il suo mentore e sviluppare le sue attività sociali.
Contemporaneamente un famoso giovane attore del Pokéwood è alla ricerca di N insieme a una ragazza che afferma di saper parlare con i Pokémon.
Intanto ad Alola, un uomo con un occhio solo di nome Lewis sembra essere sull'orlo della pazzia e della più profonda disperazione.
Genere: Avventura, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Corrado, Cyrus, Ghecis, N, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Manga, Videogioco
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Forse i sogni sono i ricordi che l'anima ha del corpo.
[José Saramago]

Si svegliò di scatto dal suo sogno, si era agitato per tutto il tempo nel suo letto come in preda ad una possessione. Le coperte erano mezze a terra e se avesse continuato la trabacca di vecchio legno sarebbe andata in pezzi.
Non riusciva a smettere di avere dei conati di vomito quella notte, era come se qualcosa gli fosse rimasto in gola e non volesse scendere. Come un brutto presentimento.
O un brutto ricordo, alle volte gli capitava.
Avrebbe voluto bestemmiare, ma ormai un dio non lo aveva più. Aveva abbandonato Arceus, Dio o chi per loro da molto tempo, da quando era accaduta quella storia. Dal suo punto di vista erano loro ad averlo rinnegato, nonostante tutto quello che avesse fatto per loro.
Non avrebbe venerato un dio ingrato!
Il suo Lucario gli porse un bicchiere d’acqua, ormai con lui i suoi Pokémon si occupavano delle faccende di casa e dell’orto. Era l’unica famiglia che gli era rimasta.
Bevve con calma tentando di mandare via quel groppo maligno che lo tormentava.
Era inutile, come curare una malattia tumorale con un’aspirina. Una volta che passava un male iniziava un altro, quando poi partiva “quello” in particolare… beh, allora avrebbe voluto puntarsi un proiettile alla testa e premere il grilletto.
Ma non poteva, non poteva dargliela vinta a quella dannata merda! Aveva buttato via tutto ciò che amava per causa sua, per sconfiggerlo, per ucciderlo.
Lo avrebbe massacrato senza la minima pietà, deriso il suo corpo morente e poi fatto a pezzi in modo che non potesse più tornare sulla terra. Avrebbe compiuto crimini che in compenso un crimine di guerra sarebbe stato una scampagnata. 

Piacere e vendetta sono più sordi delle bisce alla voce di una decisione giusta.
[William Shakespeare]

Ogni tanto gli dicevano di smetterla con quella storia, che oramai era andata così, di accettarlo.
Loro al suo posto lo avrebbero accettato? Lo avrebbero superato?!
Non si poteva superare la perdita di una figlia! E per cosa?! Per aiutare spazzatura umana?! Li avrebbe sacrificati tutti per riaverla con sé anche un solo minuto.
Il suo compagno appoggiò la testa canina alla sua spalla, era con lui quando anni prima iniziò il suo viaggio ed era solo un ragazzino. Era un periodo splendido, viaggiare, ridere e scherzare insieme al suo Allenatore al suo migliore amico. Era un gioco continuo, non importava di vincere o perdere, l’importante era crescere.
Poi tutto andò in malora. Ne parlava spesso con Zoroark, Absol e gli altri, se il loro Allenatore non avesse incontrato quella creatura allora tutto sarebbe stato migliore.
Sì, non avrebbe mai conosciuto la sua futura moglie e non avrebbe avuto una figlia, ma ora sarebbe felice.
Non esisteva un modo per tornare indietro? Pregare Celebi o Dialga?
Sperare che quell’amico corresse a salvarli come tanto spesso faceva una volta?
O forse dovevano semplicemente portargli un coltello alla gola e tagliare di netto mettendo fine ad ogni sofferenza?
Poteva essere un omicidio un atto di pietà? No, lei lo avrebbe pianto.

L'odio è un liquore prezioso, un veleno più caro di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore. Bisogna esserne avari.
[Charles Baudelaire]

Lewis iniziò a prendere nuovamente quelle pillole, erano praticamente degli psicofarmaci o poco gli mancava per esserlo.
Gli servivano per non andare in mille pezzi come un giocattolo che si rompeva.
<< Ma perché vuoi vendetta? Fermati, ama, invecchia, vai i pezzi e muori. Per me sarebbe un bel finale.>>
<< Mi prendi per il culo?>>
<< No, è un lieto fine. Non lo credi anche tu? E poi perché mi odi? Tua figlia ha fatto tutto da sola e chi ha chiesto il divorzio? Tu, mio caro. Io mi sono limitato a mettere un po’ di pepe nell’universo. Ho solo aperto un Ultravarco o due e poi loro ci sono entrati dentro. Tu li hai seguiti a ruota e dopo tante peripezie eccoti qui, in un mondo che non è il tuo a piangerti addosso per la tua scelta. Potevi semplicemente vegetare, ma tu, no, hai voluto migliorare il mondo. Ecco cosa accade agli eroi: vengono dimenticati!>>
Si conficcò due dita nell’orbita vuota come a cercare qualcosa senza trovarlo, come se avesse saputo che il cranio nascondesse qualcosa. Un segreto proibito ed eretico.
La voce smise di farsi sentire, di urlargli nelle orecchie.
Si sentiva un po’ meglio, forse sarebbe riuscito a dormire… un rumore alla porta lo portò ad aprire.
Il suo sguardo cadeva dall’alto in basso verso il suo ospite, anche se slanciato verso l’alto era comunque più basso di lui. Cosa ci faceva un moccioso a casa sua? E perché nessuno dei Pokémon guidati da Absol lo aveva fermato?
<< Mi scusi l’ora tarda, lei è il signor Lewis, vero?>>
<< Sì. Cosa vuoi?>>
<< Il mio nome è N.>> Iniziò. << Sono qui per parlare con lei di sua figlia e di un messaggio che mi ha mandato. O per meglio dire che ha inviato e che è giunto sino a noi.>>
L’uomo rimase fermo, immobile. Quel ragazzo stava scherzando? Lo stava prendendo in giro? Si scambiò uno sguardo con il Pokémon Aura alle sue spalle, era calmo e posato. Quel tipo stava dicendo il vero?
Gli mise le mani sulle spalle agitato e speranzoso.
<< Co… cosa dice il messaggio?>>
<< “ … Dimenticati di me, papà...”>>
Congelato. Impalato. Disperato. Attraversato dall’orrore. dall’odio. Dalla rabbia. Dall’ oscurità.

Tutti i mondi nascono e finiscono nell'oscurità. Lo stesso vale per il cuore. L'oscurità nasce da dentro, cresce, e lo consuma. Questa è la natura. Alla fine, i cuori tornano all'oscurità da cui provengono.
[Kingdom Hearts]

<< “… e aiuta mia figlia, Aletheia. Aiutala a combattere quell’essere.”>>

L'universo non avrà mai fine, perché proprio quando sembra che l'oscurità abbia distrutto ogni cosa, e appare davvero trascendente, i nuovi semi della luce rinascono dall'abisso.
[Philip K. Dick]

 



 

Dopo un sacco di tempo, ritorno col nuovo capitolo. Qualche informazione di base sul nemico di Lewis e sul suo stato di salute mentale, il messaggio di N che effetto avrà su di lui? E chi è il Nemico che ha rovinato la vita di Lewis? E da quale luogo proviene in realtà l'eremita?
 

   
 
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