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Autore: Evola Who    22/09/2019    2 recensioni
Crowley era davanti a una vetrina di una piccola gioielleria a East End. Era alla ricerca dell'anello per il suo angelo. E non voleva un anello qualsiasi. Ma doveva essere perfetto.... Voleva un anello speciale, prezioso, ma semplice e modesto, come il suo Aziraphale. Ma un anello così bello, forse non esisteva ancora....
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lunedì. Sei giorni prima della grande proposta.

Crowley era davanti a una vetrina di una piccola gioielleria a East End. Era alla ricerca dell'anello per il suo angelo. E non voleva un anello qualsiasi. Ma doveva essere perfetto per Aziraphale.

Ma sembrava che non esistesse.
Era da stamattina che girava in tutte le gioiellerie della città, dove molti erano molto costosi, fatti a mano e decorati con pietre e gemme molto rare.

Ma per il demone, non erano quelli giusti. Li trovava troppo finti, troppo elaborati o esagerati, gli facevano ricordare fin troppo altri tipi di angeli, che non voleva ricordare.

Crowley voleva un anello speciale, prezioso, ma semplice e modesto, come il suo Aziraphale. Ma un anello così bello, forse non esisteva ancora.

Il demone oramai era demoralizzato, sembrava rinunciare alla sua ricerca. Finché, non notò una piccola nascosta in un angolo del quartiere. E finalmente, trovò quello che stava cercando. L'anello perfetto.

E ora, era fermo davanti a quella vetrina da cinque minuti, per ammirare meglio il gioiello. Finché non prese il coraggio di andare a comprarlo.

Entrò dentro al negozio, con le mani in tasca e guardandosi intorno: era un piccolo edificio in legno con un balcone vetrato pieno di gioielli e oggetti preziosi. E dentro una piccola donna di mezza età dal taglio di capelli corto e un gran sorriso in sul volto

"Buongiorno, desidera?"

Corwley alzò lo sguardo con aria quasi spaventata da quella voce improvvisa e i incontrò il sorriso luminoso della commessa.

"Hem, sì!" rispose il demone ricordando la sua missione: "Vorrei vedere meglio l'anello che è in vetrina" e lo indicò con il dito con sicurezza: "Quello al centro"

"Sì, certo"

La donna andò ad prendere il gioiello, lo portò dentro con la sua scatolina di velluto nero aperta e lo diede al suo cliente.
L'angelo caduto lo fissò con aria meravigliata: un piccolo, ma spesso anello dorato con una pietra di diamante bianco incastonato dentro.

E capì che sì, era l'anello giusto per il suo amato Aziraphale.

"Allora? Lo vuole comprare o ammirare ancora per un po’?" chiese la commessa sarcasticamente e ridendo un po’ "troppo" dell’espressione felice del suo cliente.

Crowley aveva subito percepito il tono sarcastico della donna. E forse, aveva anche ragione a prenderlo in giro. In fondo, si stava immaginando, con la sua espressione così entusiasta per un oggetto.

"Oh, non so. In fondo, se un cliente è così felice per un suo prodotto, vuol dire che lo vuole comprare.  O sbaglio?" rispose il demone con strafottenza e appoggiando il gomito sul balcone -non prima di aver chiuso la scatolina e di aver appoggiato l'anello.

"Ma se vuole, posso uscire e andare in un'altra gioielleria, che apprezza il mio entusiasmo" e sorrise cinicamente, aspettando con gusto l'insulto da parte della commessa.

Ma non arrivò mai. Anzi, ricambiò il sorriso rispondendo con gentilezza: "Allora lo impacchetto. Ma prima, vuole qualche incisione?"

"No. La ringrazio" disse Crowley un po’ deluso dalla sua reazione.

Voleva qualche battibecco da parte sua.

-In fondo, è un demone. Creare scompiglio e liti era il suo lavoro, e anche un po’ il suo piacere-

"Allora, chi è la fortunata?" chiese lei mettendo l'anello in una bella busta dorata.

"Veramente, è un lui" corresse subito l'angelo caduto con fierezza. Sperando di provocare un minimo di indignazione.
Ma non fu così. Anzi, sembrava ancora più entusiasta.

“Oh, congratulazioni! Da quanto tempo state insieme?"

Oramai, il demone rinunciò al suo piccolo tentativo di provocare rabbia da parte sua. Così decise di rispondergli con tranquillità: "Seimila anni."

La commessa alzò lo sguardo sbalordito da quelle parole.

"Ma sa com’è. Quando passi così tanto tempo con una persona cara, il tempo passa molto più velocemente di quanto pensiamo" disse le ultime parola con un atteggiamento teatrale, alzando la testa in alto, con aria tranquilla.

La donna all'inizio lo fissava con espressione stranita da quello strano uomo, ma visto che lei aveva un grande senso dell’umorismo, iniziò a ridere di gusto alle sue battute. -Anche se, Crowley aveva detto la verità-

"Sì, ha ragione. In fondo, sto con la stessa donna da ormai trent'anni. E mi sembra solo ieri da quando l'ho incontrata."

E questa volta, fu il demone a sorridere in un modo dolce verso quella simpatica signora.

"E come mai ha deciso di dichiararsi adesso?"

"Sa, quando salvi il mondo dall’Aramgeddon e credi di aver preso per sempre l'unica persona cara in questo orrendo, ma assurdo mondo, per causa tua... beh, ti convinci che l’unico modo per essere realmente uniti per l'eternità sia il matrimonio. Per quanto troppo assurdo tutta questa storia del matrimonio."

Per la prima volta, la commessa vide un’espressione serena, dolce e tenera da parte di questo strano tizio. Provando un senso di tenerezza e di dolcezza.

"La capisco" rispose comprensiva "Sa, mi sono sposata da pochi anni con la mia storica compagna. Che ora, posso dire con fierezza, che è mia moglie" e mostrò la mano sinistra con la fede in bella vista all’anulare.

Raccontando che ora, le persone gay e lesbiche sono fortunate e possono dichiararsi e fare coming-out con più tranquillità, che possono girare con il proprio partner e dimostrare affetto senza subire quasi nulla. E ora, possono sposarsi e avere dei figli insieme.

Cose che lei e la sua generazione hanno dovuto combattere e ricevendo discriminazioni e ingiustizie. Ma, ne valse la pena.
Crowley ascoltò tutto con interesse e affascinato da quella storia di una vita vissuta e provando un po’ di senso di colpa...

-Aveva portato in tentazione certi umani per provare rapporti "non convenzionali", come se fosse un peccato. E la gente a provare odio per queste presone. Si giustificò che: "erano altri tempi". E che da un pò, non faceva più una cosa del genere-
"E ti auguro il meglio per te e il tuo compagno" finì tutto con entusiasmo e onestà. 

L'angelo caduto fu colpito da questa pura gentilezza e affetto umano.

E non potè fare a meno di ricambiare quel sorriso e ringraziarla sinceramente per le sue parole.

"Ora, il mio dilemma è come, dirglielo..."

Crowley spiegò il suo grande dubbio: come fare una bella proposta di matrimonio? Ammise di aver visto qualche video su YouTube su gente che faceva la gara per la proposta più folle: dai balletti in stile musical da due soldi, fino a paracadutarsi in terra con l'anello in mano.

Ammettendo che lui non era il tipo da queste cose...

"Ah, capisco. Oggi giorno fanno tante pazzie per una domanda. Domanda molto importante, ma pur sempre una domanda"

"... come potrei fare, secondo lei?"

"Fa come ha fatto mia moglie: ovvero, con semplicità."

Crowley non sembrava tanto colpito da dal suggerimento della donna, rispondendo: “In che senso con 'semplicità'?"

"Beh, mia moglie mi ha portata nel nostro pub dove ci siamo conosciute, abbiamo bevuto la nostra birra e mangiato patatine e, a un centro punto, si è inginocchiata e mi ha fatto la più bella proposta di tutti i tempi" e fece un’espressione nostalgica e sospirando al ricordo.

Il demone non sembrava tanto impressionato da quel racconto. In fondo, non voleva portare Aziraphale in un pub a mangiare delle patatine e bere una birra. Lui non voleva fare una cosa così banale. Lui voleva fare la proposta perfetta.
Ma la commessa, notando lo sguardo un po’annoiato del suo cliente, spiegò con pazienza il vero significato di questa semplicità: ovvero, che doveva essere sincero e fatta dal cuore. Che doveva essere un momento meraviglioso da ricordare per tutta la vita.

Che a volte, le cose come il luogo o la stravaganza non sono necessarie. Bastava anche un semplice posto speciale, un po’ di normalità e l'amore che provava per il proprio caro in quel momento.

Alla fine, Crowley capì il vero significato di una proposta matrimoniale. Ovvero, creare un momento indimenticabile e significativo per loro e i loro seimila anni. Ma onesto e reale come suoi sentimenti per Aziraphale.

In quel momento provo più fiducia verso sé stesso.
"Quindi, il mio consiglio è sì semplice e onesto. Come un buon amante all'antica" e fece un’espressione convinta, ma con il sorriso divertito.

Il demone ricambiò lo sguardo, la ringraziò e pagò l'anello mentre la donna gli augurò buona fortuna.


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Note:
Bevenuti ad questa seconda storia su questo bel fandom! :D
So che non è comica coma la prima, ma è più dolce e romantica.
Per farmi pendonare da Corwley, per tutta la sofferenza che gli ho dato
durante la mia prima storia. 
Una gioia per il nonstro demone! 
E questo One-Short sarà colegata
ad una long che sto coreggendo,
e sperando di pubbliclara presto... ;)
Grazie ad tutti per aver letto
questa piccola storia!
Spero che vi sia piacuta e buon weekand!
Evola 

   
 
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