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Autore: Farkas    24/09/2019    3 recensioni
Pokeshipping/Advanceshipping
Cos'avra pensato Misty sapendo che dopo tanto tempo trascorso insieme a lei, Ash aveva cominciato a viaggiare con un'altra ragazza? Cos'avrà pensato Vera, sapendo che Ash aveva avuto un'altra compagna di viaggio prima di lei? Qui troverete pensieri e sensazioni delle due, dettati da un sentimento bello quanto complicato.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Vera
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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IO, LUI E L’ALTRA

 

Capitolo 2: It’s my day, it’s my night!

 
Vera, aspirante coordinatrice di Petalipoli, quella mattina si sentiva uno schifo. Ash l’aveva notato e quando le aveva chiesto esitante se andasse tutto bene la ragazza si era sentita gelare. In genere quando l’allenatore di Kanto mostrava premura nei suoi confronti, Vera si sentiva invadere da una gradevole sensazione di calore, ma in quel caso non era stato così. Per fortuna sia lui che gli altri si erano bevuti che si sentisse ancora un po’ giù per i risultati non proprio brillantissimi ottenuti nell’ultima gara.
In realtà la gara non c’entrava nulla e certo Ash non poteva immaginare di essere lui la causa della tristezza della castana: la sera precedente, al Centro Pokemon dell’ultima città in cui avevano pernottato, Vera era corsa ad avvertirlo che Corpish e Treecko si erano messi a litigare, e il nativo di Biancavilla si era precipitato fuori dalla stanza a tale velocità dar far volare giù dal tavolo la cartolina che stava scrivendo.
La ragazza non aveva avuto nessuna intenzione di sbirciare quando si era chinata per raccoglierla, ma era caduta in modo che risultasse visibile la parte scritta, e leggere quelle due righe era stato automatico.
Cara Misty (“E chi è?” si era chiesta perplessa Vera, certissima che il suo mentore non le avesse mai parlato di qualcuno con quel nome).
Qui tutto bene. Hoenn è davvero bella! Pensa ho anche ritrovato Brock, e ho catturato un Pokemon d’Acqua, Corpish! Sono sicuro che ti piacerebbe.
Spero che tu stia bene. Mi manchi.
Ash”.
Quelle poche righe, va a capire perché, le avevano fatto male quanto una pugnalata al cuore.
In più il fatto che mentre Brock era citato a lei non si accennava nemmeno (se è per quello non si parlava neanche di Max, ma la cosa non aveva minimamente sfiorato la coordinatrice), l’aveva stranamente indispettita. Si era rigirata nel letto per almeno un’ora prima di prendere sonno e al risveglio il testo di quella stramaledetta cartolina, era stato la prima cosa che le era venuta in mente. Non si era mai sentita così di cattivo umore appena alzata.
“Spero tu stia bene. Mi manchi. Spero tu stia bene. Mi manchi. Spero tu stia bene. Mi manchi.” Quelle maledette parole, le risuonavano in testa da ore, come se un complesso heavy metal le stesse sparando a tutto volume nel suo cervello.
Chi diamine era quella Misty? Che rapporto c’era tra lei e Ash? Perché lui non le aveva mai parlato di lei?
-Ehi Vera tutto bene?- le chiese l’unicogenito di Delia.- Non è da te essere così silenziosa…-.
-Certo tutto bene!- rispose in fretta la coordinatrice.
-Senti anch’io all’inizio della mia carriera come allenatore, ho collezionato un bel po’ di fallimenti… Brock può confermartelo, ma non devi perderti d’animo-dichiarò il moro mettendole una mano sulla spalla. -Non ne so niente di gare, ma sono certo che tu hai tutto quello che serve per diventare una grande coordinatrice. Questa sconfitta deve spronarti, non farti rinunciare-.
Fosse stato davvero quello il problema, il discorso di Ash avrebbe di certo fatto effetto… tuttavia la preoccupazione che aveva dimostrato nei suoi confronti, e la mano sulla spalla portarono Vera a sentire di nuovo la sensazione di calore… fino a che il pensiero della cartolina, fece di nuovo capolino nella sua mente. Faceva tanto il carino con lei e poi scriveva a un’altra ragazza, quanto sentisse la sua mancanza!
La sorella di Max borbottò un assenso poco convinto, e si allontanò. Forse avrebbe potuto chiedere informazioni a Brock… però avrebbe rischiato di fare la figura dell’impicciona.
Assorta nei suoi pensieri, la bruna non si avvide di un Ariados seminascosto nell’erba, e gli calpestò inavvertitamente una zampa. Ovviamente il tipo doppio non gradì, e si parò minaccioso davanti alla figlia di Norman.
Curiosamente a quella scena il primo pensiero di Ash e Brock, fu che se al posto di Vera ci fosse stata Misty, l’urlo della ragazza si sarebbe udito fino alla città più vicina.
Vera non aveva il terrore di Misty per i Pokemon Coleottero, ma di certo vedersi comparire di fronte un Ariados non era esattamente la sua idea di esperienza piacevole. Quel particolare Ariados, poi, aveva appena cercato di saccheggiare un nido di Swellow… ma i genitori sentendo le grida dei piccoli erano accorsi, dando al Pokemon Lungazampa una di quelle batoste di cui non si sarebbe dimenticato tanto in fretta. Anche Ash si avvide, che il Pokemon era inferocito e quando scagliò sull’allenatrice con la sua Velenpuntura, non pensò. Semplicemente agì, gettandosi su di lei e facendole scudo col proprio corpo, prendendo il colpo sul braccio.
-Via presto!-urlò il ragazzo prendendo la mano della primogenita di Norman e correndo via. La cartolina era ormai a mille miglia dai pensieri della ragazza, che ora indugiavano solo su come lui l’avesse protetta, su come l’avesse consolata...
Fortunatamente il tipo Veleno non li inseguì, e una volta al sicuro Brock raggiunse l’amico. –Appena arriveremo in città, farai meglio a farti vedere da un medico. Gli Ariados hanno un veleno potente. Anzi sarebbe meglio legarti il braccio in modo che il veleno non si diffonda...-.
-Ci penso io- disse Vera. Immediatamente, si portò le mani leggermente tremanti alla testa, sciolse il nodo della bandana che portava tra i capelli, e la legò strettamente al braccio di Ash. Ora erano il modo in cui si era ferito per lei, e quello che Brock aveva detto a proposito del veleno, a dominare i suoi pensieri.
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Vera si era sentita il cuore in gola fino all’arrivo in ospedale e, quando, dopo aver visitato il corvino, il dottore disse che bastava somministragli l’antidoto e tenerlo in osservazione per un giorno, la primogenita di Caroline emise un sospiro di sollievo che pareva un attacco Raffica.
-Posso restare con lui per la notte? E’ tutta colpa mia… quell’Ariados voleva colpire me… Ash si è messo in mezzo per proteggermi…-.
Il medico fortunatamente era abbastanza giovane da ricordare la sua prima cotta, e uno sguardo al viso di Vera fu più che sufficiente a fargli capire i sentimenti della ragazza.
-Non si potrebbe, ma d’accordo. Solo tu, però-.
Ash tentò di dissuaderla, ma non ci fu verso… e tutto sommato l’idea di avere la compagnia di Vera gli faceva non poco piacere. Gli permetteva di pensare a qualcosa di diverso, dal dolore al braccio. Però non era affatto pentito di quel che aveva fatto. Preferiva di gran lunga starci lui in un letto d’ospedale, che vederci uno dei suoi amici. E poi si sentiva stranamente in dovere di difendere Vera… chissà forse perché era imbranata proprio come lui all’inizio.
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Al mattino Vera si svegliò un po’ indolenzita per aver passato la notte su una sedia. Sorrise nel vedere Ash addormentato. Aveva un’aria così pacifica e tranquilla da far rilassare anche lei… proprio come da sveglio riusciva a contagiarla con la sua energia.
Qualche minuto dopo anche il ragazzo si svegliò, dopo i saluti e l’assicurazione che il braccio non gli faceva più male Vera sbuffò: -Accidenti ho una fame…-.
-A chi lo dici-.
-Vado a prendere qualcosa alla macchinetta?-.
-Ho qualche tavoletta di cioccolato nello zaino… possiamo mangiare quelle-.
La castana si mise immediatamente a frugare nel bagaglio dell’amico, ma senza successo, così cominciò a estrarne il contenuto.
-Bel fazzoletto- commentò quando se ne ritrovò uno tra le mani. -Dove l’hai preso?-.
-Me lo ha regalato Misty-.
La lettera non mancò di tornarle alla mente, ma finalmente poteva avere qualche spiegazione.
-E chi è?- domandò sperando di aver mantenuto un tono neutro.
-Una mia amica che è diventata capopalestra di Celestopoli. Sai, una volta viaggiava anche lei con me e Brock, ed erano le sue sorelle a occuparsi della palestra, ma poi hanno vinto un viaggio intorno al mondo e…-.
-Capisco- borbottò la nativa di Hoenn. Il sorriso nostalgico di Ash, mentre parlava di quella tizia le aveva procurato una stretta allo stomaco.
-Sai, quando l’ho conosciuta, Pikachu le ha distrutto la bici proprio come ha fatto con te… e mi ha dato il tormento per anni! Temevo che anche tu avresti fatto così!-.
-Dev’essere un tipo determinato, la tua amica- bofonchiò la brunetta.
-Altrochè- convenne l’allenatore.- In genere Misty è simpatica, ma non ci mette niente ad arrabbiarsi e quando capita meglio girarle alla larga. E ha fegato da vendere… a meno che non si trovi davanti a un insetto -.
“E visto che è una Capopalestra dev’essere pure una brava allenatrice” si disse sempre più sconsolata la sorella di Max, prima di lasciarsi sfuggire:- Nulla a che vedere con una coordinatrice da strapazzo come me insomma-.
-Co… non volevo dire questo! Tu sei gentile e disponibile. Non ti tiri mai indietro e sei sempre solare, piena di energia, divertente…- fece immediatamente l’allenatore ricordandosi di come si fosse offesa, la compagna di viaggio quando le aveva parlato di Brock per la prima volta… del tutto ignaro di averne appena mandato l’umore dal livello del nucleo, a quello della stratosfera.
Vera che certo non si aspettava quella sfilza di complimenti, sorrise felice. Certo non poteva, cambiare il fatto che Ash in passato avesse viaggiato con un’altra ragazza… ma nel presente c’era lei. E questo al corvino non sembrava affatto dispiacere. Il futuro era tutto da scrivere… e lei aveva la penna pronta.
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Il dottor John N. Larson stava per entrare a fare gli esami al paziente della stanza 614, ma la porta era socchiusa, e così lo vide ridere e scherzare con la ragazza dai capelli castani mentre lei spezzava a metà una tavoletta di cioccolata.
Sorridendo il medico fece un passo indietro. Gli era venuta un’improvvisa voglia di caffè… le analisi avrebbero potuto aspettare qualche minuto.
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
E rieccomi col secondo (e ultimo) capitolo di questa mini-long. Sono un fan di Pokemon fin dalla prima generazione, quindi in teoria dovrei shippare la Pokeshipping a oltranza… e invece no! Proprio non mi riesce! Sarà che mi fa strano immaginare insieme personaggi che ho visto per la prima volta da piccolissimo.
Vera d’altro canto mi è sempre piaciuta molto, così come l’Advanceshipping… sarà che ho cominciato a giocare con i giochi di Pokemon con Rubino e Zaffiro, ma sono particolarmente affezionato a lei.
Non ho altro da dire se non grazie a EmaBixx e Nerowolf, per aver recensito lo scorso capitolo, e a Sephiroth986 per aver messo la storia nelle seguite.
Grazie anche a chi ha letto fin qui e mi lascerà una recensione. Accetto tutto anche critiche.
  
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