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Autore: Carmaux_95    24/09/2019    8 recensioni
Steve era rimasto qualche minuto in più, ma non per diligenza o dedizione al lavoro: quando fu sicuro che non ci fosse più nessuno che potesse giudicarlo, decise di concedersi un piccolo sfizio.
Non tanto piccolo, constatò osservando l'enorme banana split che si era appena preparato, aggiungendo anche qualche deliziosa cialda in più. Perché tanto, si sa, le calorie contano solo se qualcuno ti vede mangiare.
Un rumore lo fece voltare e abbassare gli occhi verso il basso: nell'acqua, una piccola tartaruga stava nuotando allegramente.
-Ehi, piccolo amico! Ne vuoi un po'?-
Genere: Demenziale, Horror, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dustin Henderson, Steve Harrington
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'alba delle tartarughe

La politica aziendale sapeva essere davvero uno strazio, soprattutto con quelle ridicole uniformi che imponeva ai suoi impiegati, ma se c'era un lato positivo era la totale libertà che era concessa a questi ultimi per quanto riguardava piccoli spuntini fuori pasto.

Desideri molto frequenti se si lavora in una gelateria.

Robin se ne era andata da poco, salutandolo con un sorriso e chiamandolo “idiota”, come al solito. Sotto una certa luce quella ragazza gli stava simpatica...

Steve, invece, era rimasto qualche minuto in più, ma non per diligenza o dedizione al lavoro: quando fu sicuro che non ci fosse più nessuno che potesse giudicarlo, decise di concedersi un piccolo sfizio.

Non tanto piccolo, constatò osservando l'enorme banana split che si era appena preparato, aggiungendo anche qualche deliziosa cialda in più. Perché tanto, si sa, le calorie contano solo se qualcuno ti vede mangiare.

Recuperò un cucchiaino di plastica e si diresse verso la fontana in mezzo al centro commerciale.

A quell'ora, quando il silenzio regnava sovrano, stare seduto sul bordo della fontana lo rilassava.

Canticchiando, divorò più di metà dolce, lasciando da parte due cialde, che avrebbe mangiato per ultime.

Un rumore lo fece voltare e abbassare gli occhi verso il basso: nell'acqua, una piccola tartaruga stava nuotando allegramente.

-Ehi, piccolo amico! Ne vuoi un po'?- con un sorriso ruppe una delle cialde in più frammenti e lasciò cadere quello più piccolo in acqua vicino all'animaletto che allungò immediatamente il collo per assaggiare.

Sorrise vedendo un'altra piccola tartaruga uscire allo scoperto e avvicinarsi. Per non fare preferenze diede un pezzettino di dolce anche a lei.

Stava per gustarsi l'ultima cucchiaiata di gelato quando sentì qualcosa tirargli i lacci della scarpa. Corrugando la fronte si piegò in avanti per controllare: una terza tartaruga stava visibilmente richiamando la sua attenzione, probabilmente risentita per essere l'unica rimasta a non aver ancora mangiato.

-E tu come hai fatto ad uscire?- ancora una volta sacrificò un pezzo di cialda, poi si chinò per raccogliere l'animaletto e appoggiarlo in acqua.

Ma non aveva ancora finito di assicurarsi che la tartaruga tornasse a nuotare che si sentì di nuovo tirare, questa volta, l'orlo dei pantaloni. Confuso, credette di avere le allucinazioni quando vide un'altra tartaruga...

Eppure avrebbe giurato che poco prima non ci fosse...

Appoggiò la vaschetta ormai vuota e raccolse anche quella bestiolina comparsa dal nulla, ma quando fece per rilasciarla nella fontana sgranò gli occhi: l'acqua quasi non si vedeva più, nascosta da quello che ormai sembrava un tappeto di gusci di tartarughe.

E queste da dove sono spuntate?

Si alzò in piedi, inquietato: aveva visto cose strane nella sua vita e, ora, al minimo accenno di bizzarria non poteva fare a meno di agitarsi, il timore che qualcosa di ben più assurdo stesse per accadere sempre in agguato.

Avrebbe voluto indietreggiare, ma inciampò su qualcosa e finì steso a terra.

La tartaruga, arrabbiata per il fatto che il suo guscio fosse stato così indecentemente rovinato dall'impressione della suola di quella scarpa da ginnastica, si arrampicò sulla sua gamba.

Steve non fece in tempo a farla cadere che altre tre aveva già preso il suo posto assaltandolo da angolazioni diverse.

Un improvviso panico si impossessò del ragazzo che, ogni volta che guardava da un lato o dall'altro, vedeva i suoi assalitori aumentare, raddoppiare e addirittura triplicare.

Non aveva mai visto tante tartarughe in vita sua!

Si rese conto con orrore di non riuscire più a muovere le gambe, ormai sepolte sotto tutti quei... mostri: un tappeto verde con sfumature giallastre lo stava inesorabilmente inghiottendo e lui non riusciva a fare niente per impedirlo.

Sbracciò, si divincolò, ma non servì a nulla. Provò ad indietreggiare, ma quell'onda lo seguì, sommergendolo definitivamente.

L'ultima cosa che vide prima che l'oscurità lo avvolgesse fu un centinaio di piccoli occhi rosso sangue.


 


 

Si svegliò di soprassalto, la fronte leggermente imperlata di sudore.

Riconoscendo il soggiorno della casa di Dustin tirò un sospiro di sollievo. Si passò una mano fra i capelli per poi appoggiarla sul petto. Questa volta non riuscì a trattenere un piccolo grido: la testolina di Yertle*, che si era abbandonata proprio sul suo petto ad un sonno ristoratore, cullata dal suo respiro lento e regolare, si sollevò, spaventata.

-Ma sei impazzito!?- esclamò Dustin, andando a recuperare il suo animaletto, che aveva cominciato ad indietreggiare.

-Io... io...- il cuore gli batteva all'impazzata. Possibile che, con tutti i demogorgoni, democani e altre stranezze fuori dal comune che aveva visto e vissuto di persona, fossero delle innocenti tartarughe a fargli venire gli incubi?

-Se ti dava fastidio bastava prenderla e spostarla! Non c'era bisogno di farle venire un infarto! Povera piccina!- esclamò il ragazzino, accarezzandola.

Steve si stropicciò il viso con le mani e farfugliò una scusa. Si concentrò sullo schermo della televisione e abbozzò un sorriso: quella che solo dopo qualche secondo riconobbe come la Principessa Leila stava offrendo qualcosa da mangiare ad un tenero orsetto armato di lancia.

D'accordo. Non aveva la più pallida idea di cosa stesse succedendo: quando si era addormentato Luke Skycoso – ancora non aveva imparato i nomi di tutti i personaggi – stava morendo assiderato circondato da neve e ghiaccio... come ci erano finiti in quella specie di foresta popolata da orsacchiotti?

Si sentì leggermente in colpa, nonostante Dustin, forse troppo preso dal film, non si fosse accorto del fatto che si fosse addormentato, ma solo per un momento.

Controllò l'ora: le quattro del mattino.

Dustin aveva insistito fino allo sfinimento: “Non hai mai visto Star Wars? Stai scherzando! Qui si parla della storia del cinema, Steve! Non puoi non averlo visto!”.
E così lo aveva invitato a casa sua per cena e per iniziarlo a quel mondo fantascientifico di cui era tanto appassionato.

Steve, dal canto suo, non aveva capito che “iniziazione” per Dustin era sinonimo di “maratona”: non realizzò di aver firmato la sua condanna fino a quando, sul divano, il riccio non gli consegnò un cuscino e un sacco a pelo.

Continuò a guardare la televisione, senza aggiungere altro.
Non sapeva cosa stesse succedendo e nemmeno quale dei film della saga stesse guardando, ma non fece domande.

Sorrise: quegli orsetti erano davvero adorabili.



 

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*la tartarughina di Dustin ^^


 


 

Angolino (questa volta “ino”) autrice:

Buona notte (ormai :-P) a tutti!

Eccomi di ritorno qui nel fandom di Stranger Thins con una piccola stupidaggine nata da una... curiosa... conversazione tra me e la carissima Leila91 (tutta tua, cara <3) ^^

Consapevole di non essere Stephen King né Dario Argento e del fatto di non aver spaventato/inquietato nessuno, spero di avervi almeno strappato una risata con questa storiella scema (che vuole anche dare una spiegazione al fatto che a Steve piacciano gli Ewok... anche se ormai sappiamo bene che questo ragazzo è un tenerone :-P)!

Un saluto e un abbraccio a tutti! ^^

Carmaux

P.S. partecipa alla“Kaku koto, nante jōnetsu! [Scrivere, che passione!] challenge” indetta da Pikapikahoshi sul forum di EFP.

  
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