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Autore: Kuro Iri    25/09/2019    0 recensioni
nonostante yoko non si sia mai sentita a proprio agio nella sua vita, non può nemmeno lontanamente immaginare ciò a cui è destinata, né tantomeno dove... catapultata in una terra fantastica, con l'odio fra due razze che minaccia di soffocarla, il suo compito sembra impossibile...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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Fu solo grazie al clacson che il camino non investì Yokio.
Battendo le ali, si sollevò sopra la strada.
Si guardò intorno.
Un'autostrada.
Un pullman stava per investire l'òkolok.
Che gli mollò una zampata.
E lo rovesciò.
Poi fissò la Custode.
Yokio strinse la presa sull'elsa.
"Non ti vergogni?
Questa gente non c'entra niente!
Perchè li coinvolgi nella nostra battaglia?"
"Dovrei?
Lo scontro è tra noi.
Non mi importa di ciò che ci circonda.
Nemmeno se fossero i miei compagni"
"Allora non perderò tempo per ucciderti"
Si voltò verso gli automobilisti sconcertati.
"Allontanatevi!
Qui è pericoloso!"
Uscirono tutti dalle auto e si diedero alla fuga.
Con la coda dell'occhio, si accorse che qualcuno era accucciato dietro un cofano.
Con una pistola puntata sull'òkolok.
Prima che riuscisse a fermarlo, sparò.
Bang!
Bang!
Si spostò con un balzo alle spalle dell'uomo.
Snudò le zanne.
Prima che venisse azzannato, Yokio intervenne.
Gli si tuffò contro e lo spostò.
Lo guardò con rabbia.
"idiota!
Cosa credi di fare?
Ho detto di allontanarsi!
A lui penso io!"
Lo sguardo dell'uomo era deciso e terrorizzato assieme.
"Non ho idea di chi tu sia, ma non puoi farcela!
Guardalo: è un mostro!"
Yokio gli sorrise.
"Dici?
Ho già ucciso molti come lui.
Anche se non così potenti.
Inoltre, è il mio compito"
Custode e òkolok si caricarono.
Si scontrarono con un grugnito.
Dallo scontro tra spada e artigli partirono scintille.
Si separarono.
Sulla protezione della spalla, era comparso un graffio.
Sul'occhio sinistro dell'òkolok colava del sangue.
Cominciarono a girare in tondo.
Osservandosi.
L'uomo li fissava terrorizzato.
"Csa ci fai ancora qui?
Vattene!"
Finalmente, scappò.
In lontananza, sentì il suono di alcune sirene in avvicinamento.
Polizia.
Ambulanza.
Vigli del fuoco.
Sollevando lo sguardo, vide un elicottero.
Con un giornalista e un cameramen.
Se ne accorse anche l'òkolok.
Spiccò un balzo.
A un metro dall'elicottero, Yokio lo scagliò lontano.
Si voltò verso i due uomini.
"Vedete di allontanarvi!"
"Aspetta!
Dicci almeno cosa sta succedendo!"
Yokio fissò lo sguardo sulla telecamera.
"Mi chiamo Yokio.
Sono una sos-rakè.
Sono la Custode di un altro mondo.
Quel coso, è un òkolok.
Stiamo combattendo.
Se lo vedete, scappate"
Guardò il giornalista.
Sorrise.
"Forse è meglio se ti cambi i pantaloni"
L'uomo abbassò lo sguardo.
La patta era bagnata.
Tornò a concentrarsi sull'òkolok.
Non possiamo combattere qui.
Dobbiamo tornare.
Si gettò contro di lui.
Rintronato dalla caduta, l'òkolok non reagì in tempo.
La mano di Yokio lo toccò.
Sparirono, avvolti dal vento.

I due avversari apparvero a mezz'aria.
Sopra la casacata dove Yokio era apparsa la prima volta.
Quando l'òkolok se ne accorse, intuì l'idea della nemica.
Voleva farlo schiantare.
Cercò di liberarsi.
Yokio ritirò le ali.
Avrebbe rischiato di morire se le fossero state ferite.
L'òkolok assunse aspetto umano.
Un uomo dall'aspetto di un quarantenne.
Occhi e capelli neri come l'inchiostro.
Lo sguardo freddo e crudele.
La corporatura massiccia.
Strinse i pugni.
Caricò.
Sferrò il primo pugno.
Yokio parò.
Contrattaccò.
L'òkolok parò.
Le sferrò un colpo di taglio.
Yokio schivò inarcando la schiena.
Gli colpì la radice del naso.
Sentì dolore a un orecchio.
L'òkolok le aveva strappato un orecchino.
Portò le ginocchia al petto.
Lo afferrò per le spalle.
Distese le gambe e lo colpì al diaframma.
L'òkolok sputò sangue.
Il coprispalla di Yokio si imbrattò di rosso.
Erano sempre più vicini al suolo.
Preso dal panico, cominciò a tempestarla di pugni.
Un colpo al volto la fece gemere.
L'òkolok ne approfittò per allontanarsi.
"Oh, no, non ci provare!"
Lo afferrò per i capelli.
Caricò un calcio dirigendolo alla sua tempia.
L'òkolok lo vide arrivare.
Guardò giù.
Dieci metri.
Dannazione!
Non volevo farlo di nuovo!
Non aveva altra scelta.
Cercò dentro di sè il sangue del Guardiano.
Ne trovò la luce.
Sparirono.

Perchè fa così caldo?
Yokio si guardò attorno.
Ebbe un tuffo al cuore.
erano dentro a un vulcano.
Si girò verso l'òkolok.
"Ehi, tu!
Non potevi scegliere un posto migliore?!"
"Scegliere?!
Vuoi dire che tu puoi scegliere dove arrivare?!"
"Quindi i tuoi spostamenti sono casuali...
Meglio per me"
Sparì.
Riapparve alle spalle dell'òkolok.
Uno squarcio scarlatto si aprì sul suo dorso.
L'òkolok si girò con ruggito a metà tra ira e dolore.
Yokio apparve alla sua destra.
Un altro squarcio.
Ogni volta che l'òkolok si girava, Yokio spariva.
Per riapparire in una posizione diversa.
L'òkolok sangiunava copiosamente.
Si accorse di una zona d'ombra.
Ci saltò dentro.
Yokio lo seguì.
Una violenta zampata la colpì al petto.
La tunica si lacerò.
Altrettanto fecero pelle e carne.
Yokio spiccò il volo.
Ricadde subito.
Troppo dolore.
L'òkolok uscì dall'ombra.
Le saltò addosso.
Le zanne snudate.
Morse Tajia.
Ringhiò.
Gli occhi di Yokio aredvano.
"Qui fa un po' troppo caldo"
Con la spada tra le zanne, l'òkolok assentì.
"Non preoccuparti.
Ci penso io"
Sparirono.

Non riusciva arespirare.
L'acqua la circondava da ogni parte.
Non sapeva dove fosse il sopra.
Non sapeva dove fosse il sotto.
Vide della luce.
A sinistra.
Scalciò in quella direzione.
La sua testa sbucò dall'acqua.
Mentre tossiva, Yokio prese grossi respiri.
Qualche metro sulla destra, riemerse l'òkolok.
Mezzo annegato.

é la mia occasione!
Yokio si immerse nuovamente.
Arrivò sotto l'òkolok.
Lo afferrò per le zampe.
Mentre l'òkolok tonava sott'acqua, gli appoggiò i piedi sulle spalle.
Si diede una spinta.
Uscì dall'acqua e spalancò le ali.
Rimase sospesa con fatica.
L'òkolok non riemergeva.
Avvertì del pericolo dietro di sè.
Si spostò appena in tempo.
L'òkolok riemerse ringhiando.
Si diresse verso uno scoglio isolato.
Yokio strinse la presa sull'elsa.
Il sangue si mischiava all'acqua.
Sentiva la ferita pulsare.
Fu costretta a ritrarre nuovamente le ali.
Atterrò davanti all'òkolok.
Attaccò subito.
Spada e artigli si scontrarono ancora e ancora.
Yokio cominciò a temere.
A temere di non farcela.
Scrollando la testa, ripartì all'attacco.
Si scambiarono colpi su colpi.
lo scoglio si riempiva di sangue.
Tajia sembrava un rubino.
Il sole aveva già cominciato la sua discesa.
Non importava.
I due continuarono a combattere.
Si separarono.
Yokio cadde su un ginocchio.
Fu presa dal panico.
Non ce la farò mai!
Le parve di sentire, molto lontana, la voce di George.
Un fulmine illuminò il cielo.
Fu seguito da un possente tuono.
La terra tremò.
Gli occhi di Yokio si spalancarono.
Ma certo!
La folgore!
Si rialzò ansimando.
Guardò l'òkolok.
Non era ancora finita.
Prese un profondo respiro.
Visualizzò.
Si lanciò contro l'avversario.
La spada levata.
Menò un fendente.
L'òkolok cercò di pararlo.
Yokio si piegò.
Passò sotto la zampa tesa.
Allungò la mano.
Gli occhi dell'òkolok si spalancarono.
Era una finta!
Cercò di allontanarsi.
Troppo tardi.
La mano di Yokio lo toccò.
Sparirono.

Riapparvero su una striscia d'asfalto.
Gli occhi di Yokio schizzarono in alto.
Perfetto.
é il posto giusto.
Si preparò.
Nella sua mente, rivide Cassie a otto anni.
Che sorrideva.
"Si va in scena!"
Si rimise in piedi ansimando.
L'òkolok guardò Tajia.
Gli brillarono gli occhi.
La punta si era abbassata.
Poteva vincere!
Sentì le proprie energie rinnovarsi.
Si lanciò contro Yokio.
la ragazza parava tutti i suoi colpi.
Ma non riusciva a contrattaccare.
Retrocedeva sempre più.
La sua schiena toccò una rete metallica.
Si girò.
L'òkolok la colpì sulla ferita.
La ragazza sfondò la rete.
Rotolò per qualche metro.
Cercò di rialzarsi.
Il sangue colava dalla ferita.
Che male!
Yokio si strinse le braccia al petto.
Una goccia di sangue le colò dalle labbra.
L'òkolok attraversò lo squarcio.
La guardò con disgusto.
"E tu saresti una Custode?
fai pena.
Non potrai mai salvare i tuoi amici!
mentre sei qui, loro muoiono.
I miei sudditi si sazieranno delle loro carni!
Stai solo perdendotempo!
Non salverai nessuno!"
"Smettila!"
Le guance di Yokio erano rigate di lacrime.
"Loro si salveranno!
E io ti ucciderò!"
Afferrò Tajia.
Si lanciò all'attacco.
L'òkolok parò senza difficoltà.
Yokio attaccò ancora.
Ancora.
Ancora e ancora.
L'òkolok si accorse che i fendenti erano sempre più deboli.
"Mi hai stufato"
Una zampata la colpì alla tempia.
Yokio venne scaraventata lontano.
L'òkolok provò dolore a una zampa.
un artiglio si era rotto contro il cerchietto.
Odio e rabbia lo pervasero.
"Come hai osato!"
Assunse aspetto umano.
Cominciò a tempestare di calci e pugni la ragazza.
L'òkolok si beava di ogni suo gemito.
caricò un pugno.
Dolore.
Aveva colpito l'asfalto.
Qualcosa lo ferì sulla schiena.
Si girò infuriato.
Yokio reggeva Tajia con una mano.
L'altro braccio era abbandonato lungo il fianco.
Ansimava.
Del sangue le macchiava il mento e le labbra.
"Non ti permetterò di vincere..."
L'òkolok tornò al suo aspetto mostruoso.
"Come hai osato ferirmi!"
Si lanciò contro la ragazza.
Yokio schivò.
L'òkolok continuò a incalzarla.
Yokio sollevò Tajia.
Fermò gli artigli dell'òkolok.
Si fissarono con odio.
Yokio ansimava sempre di più.
Cadde su u ginocchio.
Gli occhi dell'òkolok brillavano.
La scaraventò lontano.
La raggiunse con calma.
Usando Tajia per puntellarsi,Yokio si sollevò su un ginocchio.
Il capo chino.
L'òkolok snudò le zanne.
Se le leccò.
"é finita"
Caricò.
Balzò verso la ragazza.
Il tempo sembrò rallentare.
L'òkolok snetiva il suo cuore battere ocn furia.
Sempre più veloce.
Era preda dell'eccitazione.
Il cuore di Yokio era calmo.
Le labbra si aprirono in un ghigno.
"Hai ragione.
La recita é finita"
Il ronzio dell'elettricità dietro di lei aumentò il suo sorriso.
Lanciò all'òkolok uno sguardo di sfida.
La Custode venne avvolta dal vento.
Sparì.
L'òkolok si schiantò contro le sbarre di ferro.
Del palo dell'alta tensione.
Un dolore lancinante percorse il corpo dell'òkolok.
Ruggì di dolore.
Davanti a lui il vento vorticò.
Apparve Yokio.
Il suo respiro era saldo.
La schiena dritta.
Lo sguardo fiero.
Ogni traccia di stanchezza era scomparsa.
"Ci sei cascato, eh?
Non è così facile sfiancarmi
"Cosa
Mi
Hai
Fatto?!"
"Ti ho solo fatto prendere la scossa.
E, ora che sei bloccato, tocca me!"
Qualcosa cominciò a cadere dal cielo.
Neve.
L'òkolok spalancò gli occhi.
La Custode Innevata...
La neve sul capo...
La notte e il fulmine negli occhi.
La Bianca Folgore.
Ciò che lo consegnava alle fredde braccia della morte.
Si alzò il vento.
I candidi fiocchi cominciarono a vorticare attorno alla Custode.
Le mani si strinsero sull'elsa.
La lama di Tajia si sollevò.
Rossa di sangue.
La portò dietro la testa.
Fissò il suo sguardo in quello dell'òkolok.
Vi vide terrore puro.
Nei suoi occhi, c'era la forza dei Gardiani.
Cominciò a risplendere.
Tutti gli spiriti dei suoi predecessori l'avvolsero.
Strinsero le loro mani sull'elsa di Tajia.
I Guardiani, attraverso gli occhi di Yokio, Fissarono quelli dell'òkolok.
La testa cadde poco dopo il corpo.
Rotolò e si fermò toccando i piedi di Yokio.
Gli occhi erano fissi nel vuoto.
Fissi in una morsa di panico.
Fissi in una morsa di terrore.
Gli spiriti dei Guardiani l'abbandonarono.
Yokio cominciò ad ansimare.
Guardò nuovamente la testa.
"Scusa.
ho sbagliato.
Non è ancorra finita"
Afferrò i capelli dell'òkolok.
"Mancano ancora i tuoi compagni"
Venne avvolta dal vento.
Sparì.
   
 
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