Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Ricorda la storia  |      
Autore: miss_MZ93    26/09/2019    3 recensioni
"Signorina Dupain-Cheng"
"Dopo tutti questi anni, pensavo fossimo passati a toni più informali, signor Agreste"
Il suo sguardo riusciva sempre a provocare in Marinette una sensazione particolare, come se quegli occhi potessero trafiggere e gelare il cuore delle persone. Non era solo lei a pensare questo dello stilista solitario, mezza Parigi temeva il giudizio di Gabriel Agreste mentre l’altra metà cercava di ignorare la soggezione che incuteva.
"Dopo tutti questi anni, pensavo avessi deciso di chiamarmi semplicemente Gabriel"
Marinette sorrise all’uomo che per molto tempo aveva considerato un pessimo genitore.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nathalie Sancoeur, Papillon
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Marinette quel giorno si sentiva particolarmente agitata. Qualcosa nel suo profondo continuava a divincolarsi, una sensazione strana alla bocca dello stomaco. Il suo appartamento, un bilocale in cui viveva ormai da un paio d’anni con Alya, sembrava quasi soffocarla. Aveva bisogno di uscire, di sentire nuovamente l’ossigeno bruciare nei polmoni. Tempo prima aveva iniziato a vivere questi momenti di angoscia prima di una battaglia particolarmente cruenta e la sensazione era esattamente la stessa di molte altre volte.
Tikki dormiva beatamente, nel piccolo letto che aveva creato per lei durante il trasloco così decise di lasciarla a casa. Accanto a lei riposava Plagg, che ogni tanto passa a trovare la Kwami per passare del tempo assieme. Erano così carini assieme che non ebbe la forza di svegliare nessuno dei due.

Con Indosso una semplice t-shirt rossa e dei pantaloncini neri, Marinette si allontanò da casa, cercando di concentrarsi sulla bella giornata estiva che stava iniziando. Il sole stava nascendo nel cielo di Parigi, regalando ai cittadini più intraprendenti la possibilità di correre per i parchi della città. Marinette stava seguendo il suo cuore, o semplicemente il suo istinto di Portatrice della Fortuna e questo la stava portando tra alberi, altalene e scivoli di ogni tipologia. La sua mente volò al passato, ad uno dei primi super cattivi che Papillon aveva reclutato tra le fila del suo esercito. Il sole splendeva anche quel giorno ma il meteo si fece variabile passando da un clima mite ad un inverno gelido. I pensieri della giovane si fecero più intensi, ricordando con dolcezza il rapporto particolare che aveva in quel periodo con il suo “chaton”. Erano passati sei anni dalla prima volta in cui vide quel ragazzo avvolto da un completo nero con orecchie e coda da gatto eppure, ogni volta che ripensava ai loro trascorsi, alle battaglie combattute ed a tutti i momenti magici vissuti assieme, riusciva a rivivere quei momenti come se fossero passati solo pochi minuti.
Il flusso costante dei suoi ricordi venne interrotto da una mano, poggiata delicatamente sulla sua spalla. Il mondo attorno a Marinette riprese colore mentre Gabriel Agreste compariva al suo fianco, accomodandosi sulla panchina scelta dalla ragazza.
"Signorina Dupain-Cheng"
"Dopo tutti questi anni, pensavo fossimo passati a toni più informali, signor Agreste"
Il suo sguardo riusciva sempre a provocare in Marinette una sensazione particolare, come se quegli occhi potessero trafiggere e gelare il cuore delle persone. Non era solo lei a pensare questo dello stilista solitario, mezza Parigi temeva il giudizio di Gabriel Agreste mentre l’altra metà cercava di ignorare la soggezione che incuteva.
"Dopo tutti questi anni, pensavo avessi deciso di chiamarmi semplicemente Gabriel"
Marinette sorrise all’uomo che per molto tempo aveva considerato un pessimo genitore.
"Come mai da queste parti? Nathalie?"
Gabriel sorrise dolcemente ed i ricordi di un passato non troppo lontano, tornarono ad affollare i suoi pensieri. Due anni prima, durante l’ennesima cena passata da soli nello studio di villa Agreste, la sua assistente aveva trovato il coraggio di confessare i suoi sentimenti verso lo stilista. Erano giorni che il pensiero del discorso che avrebbe dovuto affrontare la tormentava. Mangiava poco, aveva perso quasi due chili in poco più di una settimana e la notte dormiva poco e male. La tensione è l’ansia per una risposta che le avrebbe cambiato la vita la stavano divorando, lasciando al suo posto un burattino in grado appena di rispondere alle email di lavoro o alle chiamate della famiglia Agreste. Le parole che gli aveva rivolto sembravano rimasta impresse nella memoria di entrambi, come se avessero segnato il confine di una nuova vita. Lei gli aveva aperto il suo cuore, conscia di non poter pretendere nulla da lui, l’uomo che era sempre stato così fedele alla sua sposa scomparsa molto tempo prima. Nathalie aveva tentato in ogni modo di resistere alla tentazione di abbandonarsi ad un pianto liberatorio ma alcune lacrime le erano sfuggite dagli occhi, bagnando quel volto sempre perfettamente truccato. Sebbene i sentimenti della donna fossero puri e dolci, Gabriel era riuscito solamente a concentrarsi sul suo viso, solcato dal terrore di vederlo scappare di fronte alla realtà. Ciò che però non aveva considerato, era il fatto che sarebbe stata lei a fuggire. Non ricevendo risposta alla sua confessione, la donna aveva preferito prendersi qualche giorno di pausa dal lavoro e concentrarsi sulla sua vita privata. Gabriel era sparito per giorni, in cerca di risposte al quesito che lo tormentava. Amava sua moglie, voleva in ogni modo riportarla al suo fianco ma ogni suo tentativo di impossessarsi dei Miraculous del Gatto Nero e della Coccinella era sfociato in una delusione profonda. In tutti quegli anni, non aveva mai pensato a Nathalie come ad una donna ma l’aveva vista solamente come la sua assistente. Doveva ammettere però che qualcosa aveva iniziato a scuotere il suo cuore. Da quando era nata Mayura, Nathalie aveva iniziato ad ammalarsi sempre più, dimostrando la sua totale dedizione allo stilista e mettendo i suoi desideri al primo posto, anche prima della sua stessa vita. Fu solamente dopo un brutto temporale ed un incidente provocato dall’effetto acquaplaning che Gabriel capì quanto teneva alla donna che lo aveva aiutato per tutto quel tempo.
In ospedale, lo stilista aveva trovato suo figlio e la sua assistente e aveva realizzato quanto la sua vita fosse ormai piena e soddisfacente, nonostante tutti gli errori commessi in passato.
Era riuscito a farsi perdonare da Nathalie, spiegandogli il tormento interiore che lo aveva colto negli ultimi giorni e promettendole che mai più si sarebbe fatto influenzare dal rimorso e dal senso di colpa verso Emilie.
Da quel momento la vita privata di Gabriel si era arricchita, accettando un nuovo membro nella sua famiglia e lasciando la possibilità al suo cuore di tornare a vivere pienamente.
La voce di Marinette risvegliò l’artista, riportandolo a quella realtà, ormai così lontana da quel passato.
"Gabriel stai bene?"
"Scusa, Marinette. In questi ultimi giorni mi sembra di avere la testa costantemente altrove, come se il mio corpo si trovasse a Parigi e la mia mente fosse libera di vagare ovunque"
"È successo qualcosa?"
L’espressione preoccupata di Marinette fece riaffiorare un nuovo ricordo nella mente di Gabriel, lo stesso che aveva ritrovato la giovane qualche attimo prima.
In un giorno di pioggia, dopo una lunga battaglia, aveva notato quello stesso sguardo sul volto di Ladybug, preoccupata per la salute del suo compagno di avventure. Solo allora aveva capito che il legame tra loro era così profondo da poter superare ogni insidia. Solo qualche mese più tardi aveva compreso la verità che si celava dietro a quelle maschere, durante una cena movimentata in cui aveva tentato di chieder scusa al figlio per il suo comportamento imperdonabile. Adrien gli aveva confessato di aver combattuto contro i suoi super cattivi e solo in quel momento ogni tassello del puzzle si ricompose. Aveva lottato con suo figlio per troppo tempo, prima rinchiudendolo in casa e costringendolo a seguire ogni lezione che lui potesse ritenere utile per il suo futuro, poi attaccando Parigi e costringendolo ad affrontare i super cattivi che lui stesso creava. Aver abbandonato il suo lato oscuro, gli aveva permesso di conoscere meglio suo figlio e di scoprire, poco a poco, quanto amasse quella ragazza dai profondi occhi azzurri.
A Gabriel non era mai successo di lasciare spazio ai suoi pensieri per così tanto tempo. Non era abituato a lasciarsi vincere dai sentimenti eppure negli ultimi giorni non faceva che perdersi con la testa tra le nuvole. Da quando Nathalie gli aveva parlato qualche giorno prima, la sua testa aveva iniziato a porsi mille dubbi, mille domande e mille problemi. Nulla però avrebbe potuto offuscare la felicità di quel momento.
"Nathalie è incinta"
"Co-cosa?!"
"Adrien ancora non lo sa"
Lo sguardo confuso di Marinette sembrava chiedere spiegazioni che Gabriele non era sicuro di volerle dare.
"Ho paura della sua reazione"
Gabriel sbuffò sonoramente, togliendosi gli occhiali da vista e premendo le dita alla base del setto nasale.
"Ho paura che lui non possa essere felice di quello che comporta l’avere un bambino in casa, un fratello…"
"O una sorella!"
Gabriel sorrise, chiudendo gli occhi ed immaginando una dolce bambina dai capelli scuri e gli occhi chiari correre in quella casa così piena di ricordi felici e dolorosi.
"Non so come comportarmi con lui"
"Cosa significa?"
Lo stilista tornò a guarda quegli smeraldi che Marinette lasciava brillare ogni volta che parlava.
"Non sono stato un buon genitore per Adrien. Ho trascorso i primi anni della sua vita a godermi l’amore che mia moglie mi regalava ogni giorno e la felicità di un bambino che adorava suo padre, senza soffermarmi su quanto poco io facessi per loro. Quando poi Emilie ci ha lasciati, il mio cuore è diventato freddo e duro come la pietra ed io ho allontanato l’unica famiglia che rimaneva ad Adrien. Deve avermi odiato molto"
La mano di Marinette ritrovò quella dell’uomo che aveva accanto, cercando di infondermi sicurezza e tranquillità.
"Adrien non ti ha mai odiato. Aveva paura di non essere mai abbastanza per te. Non si esercitava abbastanza al pianoforte, non studiava abbastanza le lingue orientali, non si impegnava abbastanza nella scherma. Con il tempo ha iniziato a vedere in te un cambiamento. Il tuo impedirgli di uscire era diventato un sintomo di paura di perderlo e la tua preoccupazione nei suoi confronti era diventato un gesto di affetto ed amore"
"Ho paura di trascurare nuovamente Adrien e di non essere un buon padre nemmeno per il mio secondogenito"
Il sorriso di Marinette era quasi coinvolgente e se Gabriel non avesse avuto la mente piena di dubbi, sicuramente avrebbe apprezzato il suo tentativo di confortarlo.
"Adrien non ha più bisogno di essere coccolato come un bambino. Nonostante la mancanza della madre e l’assenza di un padre iperprotettivo, Adrien è diventato un uomo dolce, sensibile, amato da tutti"
Marinette si alzò, raccogliendo la palla nera e bianca di un bambino che giocava poco lontano con la mamma. Il sole ormai era alto nel cielo e l’orologio che portava al polso indicata le dieci del mattino. La giovane si voltò verso il padre del suo fidanzato rivolgendogli uno sguardo dolce e sensibile.
"Sono sicura che Adrien sarà felice di poter viziare sui fratello"
"O sorella…"
La sua risata contagiò l’uomo freddo e composto che aveva davanti.
"O sorella…"
La Portatrice del miraculous della fortuna si sedette nuovamente accanto a Gabriel cercando le parole giuste per sciogliere anche il secondo suo dubbio.
"Non posso dire che tu ti sia comportato nel migliore dei modi con tuo figlio. Di una cosa però sono sicura, tutto ciò che avete affrontato voi due, ti sarà di lezione per non ripetere gli stessi errori. Sono certa che tu possa essere un ottimo padre, Gabriel"
La mente dell’uomo finalmente sembrava aver ritrovato la sua calma.
"Capisco perché il Maestro abbia scelto te come nuovo Guardiano dei Miraculous. Sai sempre come aiutare le persone, che tu sia Ladybug o meno"
L’uomo si alzò velocemente, lasciando sul volto di Marinette l’imbarazzo per la dolcezza delle sue parole.
"Sono felice che Adrien abbia te al suo fianco"
Un sorriso contagiò il suo volto ed il pensiero di alcuni piedi che correvano per le sale di villa Agreste invase la sua mente.
"Quando deciderete di avere un figlio, sono certo che sarete genitori meravigliosi e che quella creatura crescerà in un ambiente pieno di affetto ed allegria"
Il volto di Marinette divenne rosso, non aveva mai avuto una conversazione così profonda con quell’uomo e probabilmente non ne avrebbe più avute di simili. Il pensiero di un figlio suo e di Adrien non era nuovo per la sua mente ma ciò che ancora non sapeva era che il matrimonio, i figli, una casa tutta per loro e la felicità di una vita assieme, avrebbero bussato presto alla sua porta.

***

Una nuova oneshot, questa volta con protagonisti la dolce Marinette ed il gelido Gabriel. La storia partecipa alla challenge #MiraculousWritober2019 indetta dagli Ambrogisti Anonimi per il mese di ottobre! Cosa ne pensate? Lasciate un commento e passate a trovarmi anche su Wattpad!
Buona serata a tutti, lettori e scrittori!
miss_MZ93
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: miss_MZ93