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Autore: Flying_girl    26/09/2019    1 recensioni
Vanessa Rodriguez pensava che l'unico segreto della sua famiglia fosse la ricetta dei biscotti fatti in casa di sua nonna. Ma un giorno d'inverno durante le vacanze di Natale, un po' per incomprensione e un po' per caso, scoprirà che la sua famiglia non è tutta rosa e fiori come pensava lei. Forse, le persone a lei più vicine, non sono chi dicono di essere.
Genere: Avventura, Fluff, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi dirigo verso il bar del centro commerciale per prendermi una cioccolata calda che, con questo freddo, è proprio l’ideale.
Il locale non è molto grande, il che mi sorprende ogni volta. La temperatura qui è più calda che nel resto del centro commerciale. È arredato come uno di quei vecchi bar che si vedono nei film dove la povera ragazza di turno arriva in un paesino sperduto e dimenticato da Dio. È molto vintage.
Mi siedo ad uno dei tavoli e appena arriva la cameriera, anche lei con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto, ordino una cioccolata calda, chiedendo con gentilezza di mettere anche due o tre marshmallow dentro. La tipa annuisce e guardandomi come se avessi detto che ho appena scoperto l’acqua calda, va a dare l’ordinazione ad una ragazza dietro al bancone.       
Per essere sicura di non dimenticarmi l’appuntamento con i miei genitori e fratelli, imposto sul telefono un allarme che suonerà tra venticinque minuti.
Estraggo dalla borsa di carta il libro che ho visto toccare con tanta delicatezza dalla ragazza misteriosa. Accarezzo la copertina e leggo il titolo: “Fangirl”. Per un attimo mi metto a sfiorare delicatamente con i polpastrelli le cinquecento pagine ancora compatte tra loro. Sopra le pagine si sono come formate delle piccole bollicine di carta. Poi apro il libro esattamente a metà, e facendo attenzione che nessuno mi guardi, avvicino il naso alle pagine. L’odore del libro nuovo, dell’inchiostro sulle pagine. Piccoli attimi di felicità. Velocemente mi allontano e richiudendo il libro come prima, vado alla prima pagina ed inizio a leggere. Il libro mi cattura sin da subito. La protagonista è grande, ma infondo è così piccola, che ti chiedi se davvero debba frequentare il college. La co-protagonista poi, la adoro sin da subito, li conosco i personaggi come lei, fanno tanto i duri ma infondo sono dei teneroni, insomma…ho qualche dubbio che questa lo sia. Il protagonista maschile è il classico bravo ragazzo, o almeno, così sembra.
Sono così presa dalla lettura che appena noto una figura che entra nel mio campo visivo mi spavento, così chiudo di scatto il libro e mi giro. Il mio movimento deve essere così brusco che anche la ragazza che si stava avvicinando si spaventa ma riesce a mantenere la mia cioccolata in equilibrio sul vassoio.
-Mi scusi- le dico io -non volevo spaventarla- metto via il libro nella borsa di carta. Non so perché, ma non voglio che veda il libro che sto leggendo.
-Oh no, stai tranquilla- mi dice la donna che non mi sta guardando, troppo impegnata ad assicurarsi che tutto sia al suo posto sul vassoio. Non è la stesa ragazza che ha preso la mia ordinazione, questa è più adulta, e di sicuro non è una ragazza, insomma è una donna già fatta e finita.
-Mi sono avvicinata io in modo silenzioso e…- cerca di scusarsi la signora mentre alza lo sguardo. Due occhi, uno di un azzurro acceso e l’altro di un marrone chiaro, mi fissano.  La donna, come se spaventata, lascia cadere il vassoio per terra, non cerca di fermarlo mentre cade. Sta solo ferma li. Mi guarda. Forse spaventata non è la parola giusta per prima, forse, scandalizzata lo è. Ecco si, la donna è scandalizzata. Piano piano fa un passo per avvicinarsi a me, poi un altro, un altro, e un altro ancora. Si ferma a circa un metro da me. Il vassoio con la mia cioccolata è per terra, la tazza si è rotta, e tutto il liquido caldo si è rovesciato sul pavimento di marmo bianco.
-Erika?- chiede la donna -Erika sei tu? Bimba mia sei davvero tu? Oh santo cielo- la donna allunga una mano e fa per toccarmi la guancia, ma non fa in tempo neanche a sfiorarmi che un’altra mano compare nella mia visuale e blocca la donna prendendola per un polso. Mio fratello James è in piedi di fianco a me con uno sguardo serio, quasi arrabbiato.
-Vani- mi chiama (odio essere chiamata così per la cronaca, ma non mi sembra il momento di fare polemiche) -alzati, ora. C’è ne andiamo- James molla il polso della donna e prendendo il mio mi fa alzare e mi trascina via.
-James aspetta- gli dico dopo pochi passi -I libri. Devo prendere i libri- mi divincolo e James molla la presa ma non sono abbastanza veloce e allora si dirige lui verso Il mio tavolo a prendere i libri.
La donna è ancora ferma al suo posto. La tazza ed il cioccolato caldo ancora per terra. James si avvicina velocemente quasi correndo, afferra la borsa con i libri, e nello stesso modo torna, senza neanche degnare di uno sguardo la donna che sembra sul punto di scoppiare a piangere.
Tutto questo ovviamente si è svolto nel più totale silenzio del bar quindi…figuraccia del giorno fatta. È pensare che oggi doveva essere il mio giorno libero.
   
 
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