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Autore: Federica_97    27/09/2019    2 recensioni
Otto anni dopo la conclusione del progetto Mew, le ragazze hanno preso strade diversi, lavori diversi, città diverse.
Ma un nuovo nemico minaccia la terra. E le ragazze sanno la responsabilità che hanno alle spalle, e non possono tirarsi indietro.
Un nemico fuori dal comune, mai visto prima. Riusciranno a trovare un suo punto debole? Oppure sarà tutto perduto ancor prima di iniziare?
Una storia avventurosa, piena di colpi di scena!
Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

 

Il costante squillo di un cellulare riempiva una delle sale da ballo di quella scuola tanto prestigiosa americana e non aveva intenzione di smetterla. Sovrastava persino la musica classica che usciva dallo stereo della sala.

Uno sbuffo spazientito rimbombò tra le pareti vuote, afferrò il cellulare dalla sua borsetta e rispose, sicuramente era qualche call center che cercava di venderle qualcosa:

“Pronto? Ma vi sembra il modo? Maleducati, se non rispondo la prima volta significa che non mi interessa nulla!”.

“Mina, devi tornare in Giappone”. Dall'altro lato della cornetta, una calma voce maschile arrivò alle orecchie della mora.

“Ma chi sei? Se è uno scherzo non è divertente, sono le undici di sera”.

“Sono Shirogane”.

La mora ci mise qualche istante per ricordare tutto. Shirogane... L'americano!

“Ryan?!”, urlò prestandogli la massima attenzione. “Sono anni che non ci sentiamo, come st...”.

“Sto bene grazie, scusami la cafonaggine ma ho davvero bisogno di ricontattarvi tutte, non ho tempo”.

Mina annuì soltanto. Shirogane non era un cafone e per esserlo stato doveva essere davvero preoccupato. “Che succede?”. Solo in quel momento vide il suo riflesso allo specchio. I lunghi capelli raccolti e il misero body lasciavano scoperta parte della schiena; e sbiancò appena vide quello che da anni non vedeva.

“Da quanto tempo questo è qui!?”. Osservò il marchio alato blu che era ricomparso sulla sua pelle.

“Non credo da molto. Per favore, torna. Abbiamo bisogno della squadra al completo”.

La mora ripercorse mentalmente tutto ciò che era successo otto anni prima, tutte le battaglie, le sue amiche...

“Non lo so io...”. Aveva un lavoro, non poteva mollare tutto per tornare indietro. Ma sapeva anche che non poteva lasciare soli i suoi amici, nonostante non si sentissero da anni. “Io ti uccido”. Gli disse soltanto, riattaccando.

 

 

Dall'altro lato del mondo invece, un certo biondo digitava al computer.

“Ryan, siamo sicuri?”.

“Ho appena parlato con Mina, nonostante tutti i chilometri di distanza il simbolo è ricomparso. Quindi sì, Kyle, siamo sicuri”. Digitava ancora, aprendo i file aggiornati di tutte le ragazze. “Mina è in America, penso che tornerà presto. Lory in Italia, prenderà il primo aereo stanotte stesso. Paddy è rimasta qui, non ci metterà molto ad arrivare”. Guardava il grande monitor. “Pam non credo che sarà dei nostri molto presto. Sta girando un film”.

“E Strawberry?”.

Ryan fece roteare la sedia guardando il suo migliore amico. “A Londra. Devo ancora chiamarla”.

“Il fatto che non l'abbia ancora fatto lei significa che non si è accorta del simbolo”.

“O semplicemente non sa come mettersi in contatto con noi”. Gli fece notare. In tutti quegli anni non si erano più sentiti, aveva cambiato tre volte numero di telefono. Era ovvio che nessuna di loro poteva contattarlo.

Prese il cellulare aspirando profondamente. Se era come la ricordava, non ci avrebbe messo molto a strangolarlo per telefono.

“Buona fortuna amico”. Kyle parve leggergli il pensiero e ridacchiò.

Alzò gli occhi azzurri al cielo e compose il numero.

 

 

A Londra invece era appena finita la lezione di letteratura, una certa ragazza dai capelli rossi passeggiava allegra come suo solito accanto alle colleghe di corso, ridacchiando e parlando del più e del meno.

“A me mancano solo due esami prima della laurea, a te Strawberry?”.

“All'incirca cinque, Bea, sono ancora molto indietro rispetto a voi due”, sbuffò.

“Non ti preoccupare, tesoro, prenderai anche tu la laurea molto presto”, le sorride un'altra ragazza.

Lei annuì per nulla scoraggiata, era riuscita ad arrivare fin lì, quindi poteva benissimo conclude!

Il cellulare squillò. Era sicuramente suo padre, che nonostante fosse lì da anni ormai, non si era ancora tranquillizzato del tutto. La chiamava ogni tre ore massimo; compreso la notte!

“Scusatemi ragazze”, le salutò fermandosi in una panchina lì vicino. Una volta tirato fuori il cellulare non riconobbe il numero. Ma sicuramente era sempre suo padre col cellulare di qualche collega.

“Pronto? Papà sto bene e ho appena finito la lezion...”

“Strawberry, ciao”.

Aggrottò le sopracciglia, non riconosceva la voce. “Scusa?”.

“Non mi riconosci?”.

Avvertiva una punta di divertimento nella sua voce. Rimase in silenzio per qualche secondo. “Dai è uno scherzo?”.

“No, affatto. Questo significa che non ti sei ancora accorta di niente e quindi ho speranza di sopravvivere”.

Fissava il numero, quella voce così profonda le ricordava qualcuno, ma non riusciva a capire chi fosse. Proprio in quel istante, da sotto la sua gonna non troppo corta vide spuntare una sorta di segno rosato.

Forse manco un battito o due, sapeva perfettamente cos'era.

“Shirogane...?”. Lo sussurrò quasi, ma Ryan la sentì bene: “oh, finalmente!”.

“No tu... non puoi... io...”.

“Sì sì, sussurrerai cosa senza senso un'altra volta. Adesso ascoltami bene perché non ho intenzione di ripetermi”. Non le diede il tempo di ribattere. “Non so esattamente cosa stia succedendo ma abbiamo bisogno di tutte voi. Devi tornare”.

“Ma che cosa cavolo dici?! Io ho le lezioni, gli esami!”.

“Ho bisogno di te, Strawberry”. La rossa non risposte, sembrava preoccupato e serio. Però a pensarci, Ryan era sempre serio. “La squadra ha bisogno di te”. Si corresse.

“Me ne pentirò sicuramente”, mormorò la rossa sbuffando. “Non saprei come trovare dei biglietti aerei così in fretta”.

“Ho pensato io a tutte voi, guarda le mail, avrai i dettagli del volo. A presto”. Riattaccò, lasciandola confusa e con mille domande in testa.

“A presto!”, fece il verso arrabbiata.

Si ricominciava? Dopo otto anni che non vedeva nessuno, si sarebbero davvero riunite tutte?

Chissà...

 

 

 

 

Buongiorno ragazze mie!

Sì sì, lo so! Devo completare l'altra storia ma il capitolo è in fase di completamento. Quindi presto sarà pubblicato!

Ho questa storia in mente da secoli, praticamente.

Il primissimo capitolo rivela ben poco, ma da come avete capito le nostre ragazze sono già quasi adulte e tra poco si riuniranno tutte dopo anni!

Chi mi conosce da benissimo che la coppia principale delle mie storie è e sarà sempre Ryan e Strawberry. Li amo, che ci posso fare?

In ogni caso, grazie mille per essere arrivati fino a qui e spero che vi piaccia/incuriosisca un pochino!

A presto, un bacio!

  
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