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Autore: BeautyLovegood    27/09/2019    2 recensioni
Crowley è tormentato da bei sogni che diventano incubi spaventosi, ma in qualche modo sembrano legati a dei vecchi ricordi...
Genere: Dark, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Gabriele, Michele
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Crowley camminava in mezzo alle nuvole con una grande pace dentro il cuore. Chiuse gli occhi per sentirla meglio. Le sue grandi ali bianche splendevano come perle alla luce del sole.

- Sei bellissimo, angelo rosso!- disse una voce dolce e soave.

Crowley aprì gli occhi e vide davanti a sé Aziraphale che gli sorrideva. Non poté fare a meno di arrossire.

- E tu sei un angelo adulatore!

Strinse forte la mano destra e quando l’aprì, apparve una bellissima rosa bianca che regalò ad Aziraphale.

- Questa è per te…

Aziraphale stava per ringraziarlo, ma notò che i petali stavano cambiando colore, passando dal bianco al rosa chiaro e poi al corallo.

I due angeli ammirarono il piccolo miracolo in silenzio. Entrambi conoscevano bene il significato dei colori dei fiori.

- Aziraphale… io…

Improvvisamente, i petali diventarono neri come pezzetti di carbone e il sole sparì sotto le nuvole, ma non apparvero le stelle, Aziraphale e Crowley erano avvolti nelle tenebre più oscure.

- Che cosa succede?

- Aziraphale… non mi sento bene…- disse Crowley toccandosi la testa e il petto spaventato. Aziraphale notò una cosa terribile.

- Caro… le tue vesti… le tue ali…

Le piume del rosso angelo stavano diventando nere. E gli facevano tanto male.

- Aziraphale… ho paura…

Aziraphale strinse Crowley a sé, ma non poté fermare la trasformazione. Dopo che anche l’ultima piuma era diventata nera, si formò un buco sotto i piedi del rosso.

Nonostante la presa di Aziraphale fosse salda, Crowley gli scivolò dalle mani come se fosse ricoperto di olio.

- No! No!- urlarono in coro. Aziraphale si abbassò e riuscì ad afferrare almeno una mano di Crowley.

- Resisti!

- Ti prego, non mi lasciare!- lo supplicò Crowley spaventato. Non poté vedere i suoi occhi passare da marroni a gialli… proprio come quelli di un serpente.

- Lascialo stare, Aziraphale! Lui non è più uno di noi!- intervenne l’arcangelo Gabriele afferrando Aziraphale per le spalle insieme all’altro arcangelo Michele.

- Ora è un angelo caduto! È un demone!- aggiunse quest’ultimo.

- No! Non posso lasciarlo andare! Voglio aiutarlo!- insistette Aziraphale. La mano di Crowley stava scivolando dalla sue dita.

- No! Non puoi fare niente per lui, Aziraphale! È una causa persa! Ormai è un nemico!

Le ultime parole di Gabriele spaventarono il biondo angelo.

- Aziraphale… Aziraphale… Aziraphale…

 

- Aziraphale! Aziraphale! Aziraphale!

Crowley si svegliò di colpo.

Era bagnato fradicio di sudore, ma almeno era nel suo letto, nel suo appartamento nel centro di Londra.

- Cazzo! È successo di nuovo!- sbraitò furioso dopo aver schioccato le dita per asciugare se stesso e il letto, poi si alzò per uscire dalla stanza.

- Ne ho piene le palle di questo sogno!

Provò a bagnare le piante per distrarsi, ma il sonno era più forte di lui e lo fece svenire a terra.

 

Quando riaprì gli occhi, vide Aziraphale sopra di lui ad un metro di distanza. Erano distesi su un prato verde e si guardavano teneramente negli occhi. Avevano entrambi le ali e le vesti bianche. C’erano persino delle bellissime rose bianche con alcuni petali rossi intorno a loro.

- Sei bellissimo…- disse con dolcezza Aziraphale mentre accarezzava i lunghi e ricci capelli di Crowley, facendogli versare lacrime commosse.

- Caro… che cosa c’è? Perché piangi?- chiese il biondo angelo preoccupato.

- Perché sono felice… non ricordo l’ultima volta che lo sono stato… o forse non è mai successo… voglio stare qui per sempre… con te.

E attirò delicatamente a sé Aziraphale per baciarlo, ma non sentì alcun tipo di calore nelle sue labbra.

- No, non puoi!

Crowley spalancò gli occhi. Aziraphale si era allontanato da lui e lo guardava con odio.

- Vattene da qui… demone!

Crowley si accorse solo in quel momento che le sue ali e la sua veste erano tornate nere. I fili d’erba si allungarono a dismisura e si attaccarono a lui come se fossero corde.

- Aziraphale… Aziraphale, aiutami!

Ma il biondo angelo non gli dava retta, si limitava a guardarlo con gli occhi carichi di odio. I fili d’erba aumentarono fino a coprire completamente Crowley.

- AZIRAPHALE!

 

- NO! NO! NO! NO!- esclamò Crowley dopo essere riuscito ad aprire gli occhi. Era di nuovo in casa sua, sdraiato sul pavimento nella stanza delle piante, tremanti come sempre.

- ORA BASTA! DA QUESTO MOMENTO, NON DORMIRÒ MAI PIÙ!- disse il demone prendendosi a schiaffi da solo per svegliarsi.

 

Due settimane dopo

 

- Angelo? Angelo, dove cazzo sei?!- sbraitò Crowley appena mise piede nella libreria, ignorando completamente l’unica cliente presente. Aziraphale si scusò con lei per la maleducazione del suo amico e, dopo averle fatto pagare il libro che aveva acquistato, l’accompagno alla porta e le augurò una buona giornata.

- Che cosa ti è saltato in mente?!- disse arrabbiato mentre trascinava il demone nella sua stanzetta privata.

- Oh, avanti, angelo! Non l’ho mica uccisa la carampana!- disse Crowley togliendosi gli occhiali e sdraiandosi sul divano di Aziraphale. L’angelo notò subito una cosa sconvolgente. Il viso del suo amico era più magro e pallido del solito e c’erano anche due occhiaie enormi. Notò anche che muoveva le dita della mano destra come se suonasse una chitarra invisibile.

- Senza offesa, Crowley, ma hai un aspetto terribile. Che cosa ti è successo?

- Prima mi offri del vino e poi ti racconto.- disse Crowley incrociando le braccia come un bambino arrabbiato.

- Te lo puoi scordare. Non sei nelle condizioni adatte per bere alcool. Al massimo, ti posso offrire una tazza di tè.

- Giuro che se lo farai, ti infilerò la tazza su per il…

Spaventato, Aziraphale schioccò le dita e Crowley si addormentò di colpo.

- Fiuu, per un pelo!- pensò l’angelo a voce alta e si mise a scaldare il tè, mentre il demone russava con la bocca spalancata.

 

Uno strano rumore lo svegliò.

Era letteralmente in mezzo alle stelle, con le sue maestose ali bianche che gli permettevano di godersi il panorama senza rischiare di cadere.

- Non sono bellissime?- disse Aziraphale, anche lui con le ali spalancate, che ammirava le stelle, in particolare due. Splendevano di luce celeste e se ne stavano in disparte, lontane da tutte le altre stelle. Anche Crowley concentrò la sua attenzione su quella coppia splendente.

- Vorresti vederle più da vicino?- propose al biondo.

- Ma sono così lontane, caro… non basterebbe l’infinito!

- E allora noi andremo oltre! Coraggio, Aziraphale, proviamoci!

- Noi… verso l’infinito… e oltre?

Crowley sorrise.

- Mi piace l’idea!

I due si presero per mano e volarono verso le due stelle celesti. Ogni tanto si guardavano e si sorridevano, ma proprio quando sembrava che mancasse poco alla destinazione, una stella dalla forte luce rossa diventò una supernova e subito dopo un buco nero che attirò tutte le altre stelle e persino i due angeli, che sbatterono le ali più forte che potevano per volare via, ma era tutto inutile.

- AZIRAPHALE! NON LASCIARMI LA MANO!- gridò Crowley, ma era inutile. La mano di Aziraphale scivolò via dalla sua. L’unica cosa che il rosso riusciva a vedere era l’oscurità più totale.

 

- NO! NO! NO!

- Crowley?! Crowley, svegliati! Svegliati!

Crowley aprì gli occhi terrorizzato, ma poi urlò di gioia nel vedere il suo angelo sano e salvo e lo strinse a sé, rischiando quasi di soffocarlo.

- Hai avuto un incubo?

- L’ennesimo… va avanti da troppo tempo… non ce la faccio più, angelo… credo che la mia testa o il mio cuore stiano cercando di dirmi qualcosa, ma… ho paura…

Aziraphale mise una tazza nera piena di tè caldo tra le mani.

- Prima bevi il tè e poi mi racconti tutto.















Spero che questa storia sia di vostro gradimento! Al prossimo capitolo!
  
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