LA REPUBBLICA
Queste sono le prime notti fredde;
gelide,
quell’aria che ti resta in casa
pervade le mura
penetra nel cuore;
questo è l’autunno ed io brucio
ancora,
ma il fuoco estivo è ormai quietato.
Questo è l’autunno
e la fine dell’anno s’avvicina,
mesta e immeritata;
questi son giorni fatti di sfide
e c’è freddo anche se non esiste
un domani certo.
Ho ansia e non vorrei mai dirti
cose che non esistono,
ma come ben sai io impazzisco;
ci sono giorni che la ragione va
altri in cui viene
le notti sono lunghe
senza le stelle
senza stare sotto le loro piccole
luci naturali
le loro piccole luci solari.
Brucio di desiderio artistico;
vorrei leggere e scrivere
e crescere e migliorare
invece peggioro con il tempo;
non sono vino buono,
sono aceto.
Non ci sono le stelle
se la sera fa tempesta e bufera;
resti tu, Repubblica,
a brillare nei millenni;
la tua luce che domina eternamente
la terra dei galli che cantano
all’alba.
E questi galletti s’alzano presto
anche per te,
Repubblica,
che brilli da sempre,
nata dai resti dell’Impero romano in
rovina;
cantano e svegliano il tuo popolo
libero.
E presso di te vide l’alba Garibaldi
poco prima di tentar Venezia,
la marineria di Cesenatico temibile
ma in laguna il generale non giungerà
mai.
Quando gli stranieri stroncarono
i moti di rivoluzione, le urla e le
barricate d’Italia,
Repubblica,
tu innalzata verso il cielo hai
protetto i tuoi figli;
quando la marina austriaca e i
mercenari
facevano il buono e il cattivo tempo.
Allora, adesso, ti prego;
dimmi quel che resta!
Dimmi, o Repubblica, che la crisi
d’Europa
non ha intaccato i tuoi antichi
valori,
trasmessi al mondo.
Ma tu non hai paura della notte,
perché di notte il Titano s’incendia,
proprio come me,
e la sua luce tremula ci domina.
Quando smetterai di illuminare le
nostre notti di pianura,
allora saprò che della libertà non
v’è più traccia;
o Repubblica, costudisci i sogni per
un futuro migliore.
NOTA DELL’AUTORE
Poesia per lo più dedicata a San Marino e alla sua millenaria
Storia. Quello che riguarda me passa in secondo piano. Boh, magari non è una
poesia “bella”, però mi è venuta spontanea così ed ho preferito lasciarla
intatta.
Come ho detto altre volte, mi capita di sera di guardare
dalla finestra la Repubblica che, lontana, si staglia sulla pianura. Le sue
luci di notte splendono come stelle. È una visione molto ispirante.