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Autore: alessandroago_94    27/09/2019    6 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Repubblica

LA REPUBBLICA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Queste sono le prime notti fredde;

gelide,

quell’aria che ti resta in casa

pervade le mura

penetra nel cuore;

 

questo è l’autunno ed io brucio ancora,

ma il fuoco estivo è ormai quietato.

 

Questo è l’autunno

e la fine dell’anno s’avvicina,

mesta e immeritata;

questi son giorni fatti di sfide

e c’è freddo anche se non esiste

un domani certo.

 

Ho ansia e non vorrei mai dirti

cose che non esistono,

ma come ben sai io impazzisco;

ci sono giorni che la ragione va

altri in cui viene

le notti sono lunghe

senza le stelle

senza stare sotto le loro piccole luci naturali

le loro piccole luci solari.

 

Brucio di desiderio artistico;

vorrei leggere e scrivere

e crescere e migliorare

invece peggioro con il tempo;

non sono vino buono,

sono aceto.

 

Non ci sono le stelle

se la sera fa tempesta e bufera;

resti tu, Repubblica,

a brillare nei millenni;

la tua luce che domina eternamente

la terra dei galli che cantano all’alba.

 

E questi galletti s’alzano presto anche per te,

Repubblica,

che brilli da sempre,

nata dai resti dell’Impero romano in rovina;

cantano e svegliano il tuo popolo libero.

 

E presso di te vide l’alba Garibaldi

poco prima di tentar Venezia,

la marineria di Cesenatico temibile

ma in laguna il generale non giungerà mai.

 

Quando gli stranieri stroncarono

i moti di rivoluzione, le urla e le barricate d’Italia,

Repubblica,

tu innalzata verso il cielo hai protetto i tuoi figli;

quando la marina austriaca e i mercenari

facevano il buono e il cattivo tempo.

 

Allora, adesso, ti prego;

dimmi quel che resta!

Dimmi, o Repubblica, che la crisi d’Europa

non ha intaccato i tuoi antichi valori,

trasmessi al mondo.

 

Ma tu non hai paura della notte,

perché di notte il Titano s’incendia,

proprio come me,

e la sua luce tremula ci domina.

 

Quando smetterai di illuminare le nostre notti di pianura,

allora saprò che della libertà non v’è più traccia;

o Repubblica, costudisci i sogni per un futuro migliore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

 

 

Poesia per lo più dedicata a San Marino e alla sua millenaria Storia. Quello che riguarda me passa in secondo piano. Boh, magari non è una poesia “bella”, però mi è venuta spontanea così ed ho preferito lasciarla intatta.

Come ho detto altre volte, mi capita di sera di guardare dalla finestra la Repubblica che, lontana, si staglia sulla pianura. Le sue luci di notte splendono come stelle. È una visione molto ispirante.

 

   
 
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