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Autore: Red Drago    30/09/2019    12 recensioni
Altri due personaggi di cui non si parla molto, Luigi XV e Madame du Barry, la sua ultima amante.
Li ho immaginati in un momento particolare, poco prima che nelle loro esistenze entrasse il ciclone Maria Antonietta.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Contessa Du Barry, Luigi XV
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Reggia di Versailles, appartamenti della Contessa du Barry.
Aprile 1770.

Era notte ormai, Luigi XV, il Beneamato, era seduto su una poltrona situata a fianco dell'imponente letto a baldacchino che accoglieva il sonno della Contessa du Barry, nata Jeanne Becu, sua attuale amante ufficiale.
Dopo la morte della Marchesa di Pompadour aveva pensato che nessuna sarebbe mai riuscita a colmare quel vuoto.
Invece quella magnifica donna di neppure ventisette anni, colta, spiritosa, intelligente, arguta, ci era riuscita.
Gliela avevano presentata l'anno precedente, con i suoi tre inchini che avevano mostrato le sue grazie in maniera così esplicita eppure pudica. Lo aveva intrigato.
Così la aveva accolta nella propria alcova.
Aveva avuto in dono una notte da sogno.
Con le Medames precedenti mai aveva provato tanto piacere.
La passione che Madame du Barry metteva mentre lo amava era inebriante.
Lo faceva impazzire.
Si era innamorato di lei.
Avrebbe fatto qualunque cosa per lei.
Invece Jeanne non aveva avuto tante pretese, aveva richiesto solo una carica per il proprio benefattore, il cognato, Conte du Barry.
Non si interessava di politica, non era ingombrante come la Marchesa di Pompadour.
Per tutte queste qualità le aveva preso un regalo.
Un paio di orecchini di smeraldo, erano a chandelier.
Una cascata di luce verde che le avrebbe messo in risalto gli occhi magnetici e la capigliatura dorata e setosa.
Mentre sorvegliava il suo riposo Luigi vagava con lo sguardo sulle pareti della stanza, erano adatte alla persona che ospitavano: bianche decorate da fregi dorati.
Sentì un leggero gemito.
Jeanne aprì gli occhi e gli sorrise.
-"Maestà, cosa fate seduto là?
Non riposate? Avrete una dura giornata.
Sta arrivando la futura Delfina col suo seguito"-
Il Re sorrise.
-"Vi preoccupate sempre per me Madame.
Pensate che io sia vecchio...?"- La Contessa spalanco' gli occhi, visibilmente imbarazzata.
-"Maestà, ma cosa dite? Non conosco nessuno che,meglio di Voi, potrebbe affrontare una incombenza che, all'appaenza è semplice, ma in realtà racchiude il futuro della Francia"-
Il Re si sedette sul bordo del letto, le carezzo' una gota.
Gli tornarono in mente le parole che aveva udito su di lei: la sua pelle era come petali di rosa bagnati nel latte *, era realmente così.
-"Voi avete sempre parole di incoraggiamento e di amore per il Vostro Re.
È ora che il Re Vi ricompensi come meritate"-
Si alzò e si avvicinò ad un cassetto situato nella toilette di bellezza della Contessa.
Luigi aveva incaricato il suo valletto di nascondervi una scatola preziosa in stile Japonais, tutta laccata, che custodiva il prezioso regalo verde.
Prese la scatola e gliela porse.
Si volle godere l'espressione di candida sorpresa che si dipinse sul viso di Jeanne.
-"Maestà... sono così belli. Che luce meravigliosa.
Sembrano bruciare in un fuoco verde. Meravigliosi, Maestà.
Grazie, come posso sdebitarmi con Voi?"-
Luigi la guardò con malizia e desiderio.
-"Indossateli, Vi voglio guardare con questi bellissimi orecchini addosso. E basta.
E poi vorrei amarVi. Mentre Vi amo li voglio vedere ondeggiare seguendo il ritmo del Vostro piacere.
Vi chiedo troppo mia adorata?"-
-"No, certo che no Maestà..."-
Disse la Contessa du Barry mentre assicurava gli orecchini ai propri lobi, senza mai lasciare lo sguardo del suo generoso amante.
La passione li travolse, per l'ennesima volta Luigi cedette al piacere stupendosi delle mille abilità amatorie della splendida donna che gli aveva fatto perdere la testa.
Quando il valletto richiamo' il Re ai propri doveri istituzionali a causa dell'arrivo della futura Delfina, la Contessa du Barry sentì un brivido scendere giù per la schiena, aveva un pessimo presagio riguardo la piccola Austriaca che stava arrivando a Versailles per diventare Delfina e futura Regina.
Sì, un pessimo presagio.
Scese dal talamo ormai vuoto e chiamo' la propria cameriera personale, si girò verso lo specchio e guardò nuovamente gli orecchini. Erano bellissimi.
La vista del prezioso gioiello scaccio' i brutti pensieri.

* Reale definizione che i contemporanei didero alla pelle della Contessa du Barry.
   
 
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