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Autore: Marra Superwholocked    30/09/2019    0 recensioni
(Ispirazione presa dalla creepypasta "Canale Infinito".)
Steven, 37 anni, attende come la sua famiglia il ritorno a casa di sua sorella gemella Amy, al tempo 23enne, scomparsa nel nulla durante una serata con alcune amiche. Dopo alcune ricerche, Steven scopre l'esistenza, per lo meno nella teoria, di un canale chiamato Canale 999, il quale può trasportare i suoi spettatori all'interno di un mondo parallelo senza nome. Steven decide quindi di ripercorre i passi di Amy per cercare di riportarla a casa.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CANALE 999
PRIMA PARTE


Giorno 1
Mi sono accorto che non sogno più. Non ho nemmeno la sensazione di aver sognato. Zero totale. E so che sognare fa bene perché mi sentirei riposato, ma non sogno e non so perché. Fino a qualche mese fa riuscivo ancora a sognare e ricordo che correvo a rallentatore oppure camminavo per strada o altre cose banali, ma sognavo e al mattino mi alzavo bene. Ora, invece, mi alzo alle 3 di notte, all'improvviso e col fiatone, con la sensazione che qualcuno mi stia guardando e non riesco più a riprendere il sonno di prima. Non chiedo molto, almeno un paio d'ore in più. Il lavoro da fattorino è stancante, soprattutto qui a New York, in bicicletta.
Di solito il turno di lavoro che svolgo inizia alle dieci e mezzo in punto e a quell'ora inizio a pedalare, ma quest'oggi sentivo di dover lasciare casa qualche minuto prima. Per pietà di me stesso, non mi sono guardato allo specchio e quindi non ho idea di quale aspetto la mia faccia abbia stamane. La gente non mi guarda nemmeno, quindi credo che sia normale tutto sommato.
Scivolo fluido tra i vari isolati e tra un semaforo e l'altro. Mi arriva una mail. Un cliente chiede un menù McDonald's all'indirizzo del suo ufficio. È un cliente fisso quindi do uno sguardo alle altre mail: tutti clienti nuovi. Faccio un calcolo approssimativo dei tragitti e decido di passare un attimo davanti alla mia chiesa preferita.
Fermo sulla soglia c'è un prete. Mi saluta con la mano, ma non voglio rispondere. Lo guardo serio e me ne vado.
Recuperati gli ordini, si aprono le danze per poterli consegnare tutti in tempo e ancora caldi come vorrebbero i clienti, il che è impossibile, ma posso sempre contare sul mio cliente abituale: prende sempre un'insalata quindi non importa se arriva con qualche minuto di ritardo.
Non so per quanto tempo ancora riuscirò a svolgere questo lavoro. È vero che mi piace fare attività fisica, ma mi ammalo anche molto facilmente e così sono costretto a pedalare anche con quaranta di febbre pur di portar qualche soldo a casa. In fondo sono un uomo ormai e non voglio più dover contare su mia madre. Non lo trovo giusto, perché credo sia normale dare una mano a chi si è spezzato la schiena per darmi un futuro. Be', dai, è complicato. Una laurea, sì, quella ce l'ho, ma c'è anche il fenomeno della disoccupazione non per colpa dei lavoratori che non cercano un'occupazione, ma per il fatto che sono proprio le occupazioni a scarseggiare. Si trovano quelle che non piacciono a nessuno e per fortuna non sono schizzinoso. L'importante è fare un lavoro onesto e pagare le bollette, giusto?
Mia sorella Amy era quella con più talento in famiglia. Riusciva a tirar fuori del buono da ogni situazione, anche dalla più disastrosa che poteva capitare. Era anche dotata per ogni sorta di lavoro: artistico, informatico, intellettuale, logistico. Voti alti a scuola e una predisposizione a svolgere qualsiasi tipo di mansione. Era davvero un genio. Mi manca terribilmente.


Giorno 106
Oggi sono già 3 anni che lavoro per questa delivery. Piove ed è domenica. Non faccio sogni da circa quattro mesi e ancora non ne so il motivo. Ho interpellato il mio medico, ma mi ha dato una serie di analisi neurologiche complesse che comporterebbero una grossa spesa e non me lo posso permettere.
Mi ha chiamato mamma. Mi ha detto che sta chiedendo informazioni per svolgere un funerale per Amy. Con quale corpo, le ho chiesto. Amy non ha mai fatto ritorno a casa e le indagini sono state archiviate da più di tredici anni. Nessun indizio, nessuna pista. Non è mai stato ritrovato nulla di mia sorella, nemmeno una ciocca di capelli. E mia madre ora vuole farle il funerale. Ma com'è possibile? Come può mamma pensare che Amy sia morta?! Noi ancora qui non dovremmo arrenderci, anche se passano vent'anni, c'è ancora la possibilità che Amy sia viva. Io sento che Amy è ancora viva. Voglio ritrovarla con ogni mio mezzo a disposizione, a costo di perdere il senno. È mio dovere cercarla. Sono suo fratello gemello. Quando anche mia madre se ne andrà, rimarrò solo e io non voglio rimanere solo.
Non ho voglia di fare niente, oggi. Anche solo pensare a dove potrebbe essere Amy mi fa venire mal di testa. Il rapimento lo hanno escluso subito e questo per un motivo molto semplice. Era con delle amiche a casa di Kate per un totale di quattro persone. Le sue tre amiche, Kate, Allison e Maggie si sono allontanate dalla camera da letto della proprietaria per aiutare Kate con la sua torta di compleanno. Sono state via solo cinque minuti e la camera da letto di Kate aveva le finestre ben chiuse. Quando sono tornate da Kate, lei non c'era più. Scrivere su carta questa cose non so se mi faccia davvero bene. Me lo ha consigliato lo psicologo e ci sto provando, davvero, ma è difficile. Poi hanno escluso anche l'allontanamento volontario perché l'appartamento di Kate è al quinto piano, le scale antincendio in quel momento erano fuori uso e Amy era costretta è costretta sulla sedia a rotelle.


Giorno 145
Ho perso il lavoro. Avevo un contratto a tempo indeterminato, ma l'azienda è fallita e siamo rimasti tutti a casa. Oggi è il mio primo giorno da disoccupato. Non so, mi sento disorientato, è venerdì e ho così troppo tempo libero che non so come riempirlo. Potrei andare a fare una passeggiata, in fondo due o tre giorni di relax posso anche concedermeli prima di cercare un altro impiego. Però non ho voglia di uscire.
Mi manca Amy. Lei avrebbe saputo come impiegare la giornata.
Amava andare a fare lunghe gite ai laghi, a guardare i pesci e i cigni litigare per qualche pezzo di pane.


Giorno 147
Sono andato al parco. Era tanto che non ci andavo anche solo per stare seduto su una panchina. È successa una cosa un po' strana mentre camminavo. Ho visto un individuo vestito di nero correre, ma non era in tenuta da jogging: aveva dei jeans. Ad un certo punto l'ho visto fermarsi e prendersi la testa fra le mani e la sua sagoma ha come avuto un'interferenza, poi è tornato normale ed è tornato a correre. Sembrava spaventato da qualcuno o qualcosa che lo stava rincorrendo a lunga distanza.
Non so chi fosse, se fosse un'illusione ottica o un'allucinazione. Non mangio da ieri a pranzo, non sto molto bene. Può anche essere stato un abbassamento di pressione.


Giorno 168
Ho consegnato molti curriculum, ultimamente. Oggi stesso ho ottenuto un colloquio per domani: si tratta di una ditta di metalmeccanica e la paga mi sembra buona. Vedremo domani.


Giorno 169
Poche ore fa ho fatto il colloquio, ma le facce dei dipendenti non mi hanno convinto. Sembravano terrorizzati al passaggio del direttore. Quando richiameranno per un'eventuale appuntamento ulteriore, dirò che ho già trovato un'altra occupazione, mi dispiace.


Giorno 188
Oggi sono andato a trovare mia cugina Jennifer. Io e suo figlio Daniel siamo stati alle giostre. Ho rivisto l'uomo vestito di nero. Aveva gli stessi abiti della prima volta che lo vidi però oggi sembrava più rilassato. Camminava, non stava correndo, e inizialmente ho pensato che quell'interferenza vista tempo fa fosse davvero un abbassamento di pressione, però ora ho la conferma che sta davvero succedendo qualcosa di strano: il suo corpo ha avuto un'altra di quelle interferenze. Questa volta ho visto nettamente la sua silhouette tremare e diventare statica per un istante, come quei vecchi televisori a tubo catodico quando non ricevono segnale.
Il tutto è durato un millesimo di secondo, poi l'uomo è sparito nuovamente.


Giorno 189
Ho rivisto Kate dopo tredici anni. Mi è parsa molto segnata. Abbiamo preso un caffé assieme, ma faticava a guardarmi negli occhi. Mi ha confessato di sentirsi in colpa per la scomparsa di Amy. Le ho detto che non dovrebbe, non ne avrebbe motivo, ma si è presa la testa tra le mani e ha pianto. Mi ha detto che forse c'è un modo per riportarla indietro, ma non mi ha voluto dire come perché ci penserà lei.
È assurdo, cos'è successo quattordici anni fa? Mio dio, spero non si siano messe in qualche guaio. Kate mi ha fatto tornare l'angoscia che provai appena scomparve Amy.
Indagherò più a fondo.


Giorno 256
Ormai è tornata l'estate e non posso pensare alle ferie, alle vacanze. Non voglio sprecare soldi in qualcosa di cui non ho bisogno al momento. Ho aiutato mamma a pagare qualche bolletta e forse andrò qualche giorno in campeggio.
Ancora nessun colloquio di lavoro se non con persone che cercano di truffarmi o usarmi. Aziende fantasma e offerte falsificate. Ce ne sono a centinaia, ho potuto vedere, e ognuna di loro si dissocia completamente dalle varie agenzie di collocamento.
Qualche settimana fa ho mandato una mail al vecchio indirizzo di posta elettronica di Kate; non ho il suo numero di telefono. Volevo sentire come stava, ma forse quell'indirizzo non lo usa più. Domani passerò da casa sua, magari le porto dei fiori. Mi aveva detto di essere a dieta l'ultima volta che l'ho incontrata. Spero si sia rimessa in pista. È una bella ragazza, di cuore, sarebbe un peccato se si lasciasse andare.


Giorno 257
Sono andato davanti a casa di Kate. Fuori dalla porta c'erano anche Ally e Maggie. Mi sono sembrate spaventate. Anche loro cercavano Kate. Mi hanno detto che al telefono non rispondeva ormai da giorni e hanno deciso di andare lì di persona per chiedere anche ai vicini di casa se sanno qualcosa. I vicini l'hanno vista l'ultima volta tre giorni fa, poi più nulla, nemmeno qualche rumore attraverso i muri.
Non ho detto nulla ad Ally e a Maggie, ma dall'altro lato della strada ho visto ancora quell'uomo del parco. Ci fissava con le mani in tasca. Ci teneva d'occhio.
Cosa diamine sta succedendo?
Prima mia sorella, ora Kate. Quell'uomo davanti casa di Kate. Allison e Margaret spaventate come mai. Voglio risposte.
Le amiche di Amy mi hanno pregato di aspettare a fare qualsiasi denuncia.


Giorno 261
Mi ha chiamato Allison. Si è scusata per l'altro giorno. Maggie non vuole che se ne parli, ma Ally mi ha confessato di non farcela più a tenersi tutto dentro. Mi ha chiesto di vederci per un caffè.


Sono appena tornato a casa dal caffé con Allison. Era devastata anche lei, sembra non mangi da giorni. Mi ha detto che non è vero che non sanno dove sia Amy. Mi si è gelato il sangue. Mi ha raccontato di un gioco fatto quella sera. Un gioco stupido e pericoloso che però ritenevano solo uno scherzo finché non lo hanno praticato. Amy si era proposta come volontaria per provarlo e ora Kate è andata a cercarla.
Il gioco si chiama Canale 999. Me lo ha descritto nei minimi dettagli, come se li avese studiati a memoria, e già solo raccontato fa venire i brividi. Non so quanto sobria o sana di mente fosse stata in quell'istante, ma mi è parso che ci credesse davvero.
Domani mattina farò qualche ricerca su questo gioco.


Giorno 262
Come scritto ieri sera, ho fatto delle ricerche su Canale 999. Non è uscito granché, solo un blog scritto male da qualche ragazzino che cercava di inculcare nella testa dei suoi lettori il fatto che questo canale appartenga al Diavolo in quanto, ruotando il numero nove di centottanta gradi, si ottiene il numero sei. Teoria un po' azzardata, secondo me, ma potrebbe anche avere il suo perché. In questo blog si riproponeva la lista di azioni che mi ha descritto ieri Allison.
Sono terrificanti, degne di un film horror e solo il pensiero che mia sorella o qualcun altro le abbia vissute, mi fa star male. Perché addentrarsi nella realtà caotica di questo gioco? In questo rito c'è la possibilità di ottenere risposte riguardanti la propria vita, ma non sarebbe meglio a questo punto chiedere ad una cartomante? Per quanto non mi fidi di loro, le trovo comunque più sicure di un mondo con cielo rosso e sole grigio.
E se non ci fosse più modo di far ritorno?
Leggendo bene alcune note dell'autore del blog che NON intendo citare per iscritto (non voglio facilitare la diffusione di tutto ciò), ho notato un punto fondamentale: in base alla fase e al colore della luna che si vede ad un certo punto del gioco, si può capire quale sorte, all'interno di esso, ti aspetta.
Se è verde e piena, moriresti entro 30 minuti da quel momento, ad esempio.


Giorno 263
Ho chiesto a Maggie e ad Allison di vederci davanti casa di Kate. Ho paura che tutto questo sia vero e che abbia incontrato la luna verde piena. Ovviamente Maggie si è arrabbiata, ma l'ho fatta ragionare e si è tranquillizzata subito. Non possiamo lasciare tutto al caso. Questo pomeriggio ci incontreremo.


Kate è morta. Mio dio, Kate è morta, non ci posso credere. La polizia ha detto che il suo cadavere era lì da più di una settimana. Ci hanno interrogati. D'istinto, non ho detto nulla su Canale 999, non so nemmeno io perché. Avrei voluto parlarne con loro, per evitare che il fenomeno si propaghi, ma non ce l'ho fatta. Qualcosa mi ha frenato e sono sicuro che sia stato lo stesso per Ally e Maggie.
Kate è morta. Stretta in un pugno le hanno trovato una biglia verde.


Giorno 264
Ancora non riesco a credere che Kate sia morta. È andata a cercare Amy e non farà mai più ritorno. I suoi genitori hanno richiesto la cremazione. Il funerale si terrà fra due giorni. Non credo avrò la forza di andarci.


Ho finito una bottiglia di Jack Daniel's in mezz'ora. Era l'unico liquore che avessi in casa, ma mi sento ancora piuttosto bene. Lo reggo troppo bene l'alcol, dannazione!


Voglio ripercorrere i passi di Amy.
Voglio riportare Amy a casa.


Ho chiamato Allison e Maggie. Voglio entrare nel Canale 999.

   
 
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