Anime & Manga > The Case Study of Vanitas
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Autore: Akame28    01/10/2019    0 recensioni
[Flashfic scritta per il Writober di Fanwriter.it]
In cui Vanitas e Noè passeggiano lungo le vie di Parigi e Noè si ferma ad un banco, attirato dall'odore delle castagne.
Genere: Commedia, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la prima volta che scrivo qualcosa su loro due, una sorta di "esperimento". Spero vi piaccia! 

«Non mi dire che non le hai mai mangiate, le castagne».
Vanitas osserva Noé, fermato si davanti ad uno dei venditori. Non che fosse una novità, il fatto che l'Archivista scorrazzasse in giro incurante di dove andasse, guidato da quella curiosità bambinesca che ancora possedeva. No, il fatto era che, in quel momento, stava guardando con vivo interesse le castagne sulla brace, con un filo di bavetta che minacciava di farsi più evidente. Alla domanda di Vanitas, Noè alza su la testa, e in qualche modo l'umano ha l'impressione che si vergognasse di ammetterlo. «Uhm, no... Cioè, qualche volta è capitato, ma è stato parecchio tempo fa» dice, e abbassa gli occhi.

Uff. Con Noé è sempre così. Vanitas inizia a stufarsi, perché vorrebbe tornare sui suoi passi e schiarirsi un po' le idee, magari fermandosi anche in un bar. Il problema è che, se continuano in questo modo, il bar non lo raggiungeranno mai. 
Vanitas si infila le mani in tasca. Ci sono molte persone in giro, nota sovrappensiero, e gran parte sono pure aristocratici. Parecchi si trovano dentro le loro carrozze, adornati con abiti sfarzosi degni di ogni festa in maschera che si rispetti, mentre altri passeggiano sorridenti lungo le strade trafficate. A quanto pare, un qualche nobile di è dato da fare. Quasi quasi, a Vanitas sembra di stonare, in mezzo a tutti quei colori brillanti. 

Noé, dal canto suo, è ancora lì, indeciso sul da farsi. Ogni tanto fa vagare gli occhi intorno a sé, ma solo per poco, giusto per accettarsi che l'umano sia ancora lì. Forse cerca una risposta qualsiasi per capire cosa poter fare, ma di questo Vanitas non ne è certo. 
Alla fine sbuffa. Davvero, se continua così, si fa notte, e loro hanno bisogno di energie l'indomani. Quindi Vanitas raddrizza le spalle, per de un respiro e torna indietro. «Possiamo prenderne qualcuna?» sbotta non appena si trova nella visuale dell'uomo con il cappello. L'altro fa un cenno con la testa e gliene consegna un paio, che Vanitas si infila prontamente in tasca. «Grazie» e gli porge qualche moneta.

Noé è sorpreso quando vede Vanitas porgergli una castagna. Di certo non se l'aspettava. «Bé, che c'è?» risponde Vanitas alla sua occhiata. «Se rimani ancora così, si raffredda».
«Ah. Sì, certo». Apre il palmo della mano, mentre azzarda un «Grazie» non troppo convinto. Quando se la infila in bocca, Vanitas è già più avanti. Stavolta non si ferma ad aspettarlo, non dopo che ha pagato per lui. Tra l'altro, inizia a temere di non arrivare in tempo. «Aspetta» sente dire dall'albino, prima di svoltare l'angolo. 


   
 
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