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Sto passeggiando sulla spiaggia, per rilassarmi, senza pensare a nulla in particolare... e ti ho vista, in distanza, accasciata in ginocchio, affranta ed in lacrime.

Non ci penso neppure un secondo: corro da te per capire cosa ti sta succedendo e per aiutarti, in ogni modo possibile.

Intuisco che c'è di mezzo quello strano segnale che stiamo captando da giorni e che ti sta martellando il cervello, ma non avrei mai immaginato che ti avrebbe ridotto in queste condizioni... senza sapere perché, mi ritrovo – IO, Pete Richardson, il cuore di ghiaccio – a dover combattere contro le mie stesse lacrime, ingaggiando una lotta feroce per ricacciarle indietro.

Ti avvolgo con le mie braccia intorno alle spalle, invitandoti silenziosamente ad appoggiarti a me, sperando che tu voglia aprirti e confidarti.

Per un attimo mi scappa quasi da ridere... già, il cuore di ghiaccio.
Nessuno sa che tu sei l'unica che abbia il potere di scioglierlo.

Peccato che io non possa consentirtelo.

In guerra i sentimenti sono un'arma micidiale: possono darti la forza di fare le cose più impossibili come ridurti all'impotenza ed io non posso permettermi di ritrovarmi con le spalle al muro, incapace di reagire e di combattere.

Ricordo ancora quando fosti catturata e posta ai comandi di un Mostro Nero... non fu solo il sangue di Sanshiro a ghiacciarsi, ma anche il mio. Non oso pensare a quel che sarebbe successo, se Sakon non avesse inserito una ricetrasmittente nel ciondolo che Sanshiro ti aveva regalato.
Per fortuna è andato tutto bene...

Ritorno al presente, avvertendo i tuoi capelli che mi solleticano il collo mentre i tuoi singhiozzi, pian piano, si calmano.

“Cos'hai, Midori?” ti sussurro, con una voce dolce e suadente che non sembra più la mia.
“Pete... non so come dirtelo... quel suono, quel segnale, non so come chiamarlo... non so cosa pensare... ma ho il terrore che possa provenire da...”
“Da?”

Non fai in tempo a proseguire: Sanshiro, insieme a Fan Lee, Yamatake ed Hakiro, fanno la loro comparsa e tu, imbarazzatissima, ti liberi dal mio abbraccio e scatti in piedi.

“Midori, da un po' di tempo ti comporti in un modo strano, sono preoccupato per te...” esordisce Sanshiro, brusco e preoccupato.
Non sembra aver fatto caso al fatto che eri tra le mie braccia, forse ha capito che era un abbraccio puramente amichevole.
Forse.

“Sei gentile, ma io sto benissimo, non ti preoccupare!” gli rispondi, con un sorriso forzato, prima di scappare via.

Cerco di darmi un tono e, istintivamente, di giustificare la strana situazione nella quale ci hanno trovati i nostri compagni.
“Stava per confidarmi qualcosa...”

“Bene, allora vuol dire che sei tu l'uomo misterioso di cui è innamorata!” ne deduce drasticamente Hakiro, con aria da adulto precoce.

“COSA?” Sanshiro esplode con un'aria che non so se definire gelosa o furiosa.
Probabilmente tutte e due le cose.

“No... non intendevo questo!” mi sfugge istintivamente dalle labbra e, meno male, Sanshiro si tranquillizza immediatamente.

Trascorriamo insieme ancora qualche minuto, scambiandoci pareri ed ipotesi sullo stato d'animo di Midori, prima che i miei compagni rientrino nella base per andare ognuno ad occuparsi dei propri compiti.

Io riprendo la mia passeggiata.
Dopotutto non sono di turno e posso concedermi un po' di tempo per me stesso.

“Bene, allora vuol dire che sei tu l'uomo misterioso di cui è innamorata!”

Altra risata, che stavolta non trattengo.
Hakiro... beata ingenuità dei bambini, che vedono l'amore dappertutto.
Come potrebbe Midori innamorarsi di uno come me, inasprito dalla vita ed ormai incapace di offrire amore in cambio di amore?

Faccio per tornare sui miei passi e rientrare anch'io, ma un flash improvviso mi illumina la memoria, riportandomi al momento in cui ti ho tenuta tra le braccia ed ho cercato di confortarti e darti il coraggio di sfogarti.

Ero convinto di agire come amico, come compagno di battaglia... ed ora mi ritrovo a combattere con un atroce dubbio: stavo davvero agendo come amico?
Ripenso alle parole di Hakiro ed un brivido mi scuote: ricordo di aver pensato, per una frazione di secondo, una sola parola che, però, dice tutto.

“MAGARI!”

Magari.
Questa volta le lacrime hanno partita vinta anche se, stringendomi il naso tra pollice e indice, riesco a frenarle.

Magari... anche se so che Sanshiro, pur in silenzio, è innamorato di te e che tu, probabilmente, lo ricambi.
Probabilmente.

Chissà...

Le onde del mare fanno da sfondo ai miei pensieri, mentre la spiaggia si spopola dei bagnanti ed il sole inizia a calare, nel rosso del tramonto.

Magari...

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