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Autore: Melisanna    02/10/2019    2 recensioni
Sono donne che sanno
Così bene il mare
Che all'arietta che fanno
A te accanto al passare
Senti sulla tua pelle
Fresco aprirsi di vele
E alle labbra di arselle deliziose querele.
Giorgio Caproni, poeta Livornese.
Questa storia partecipa al writober di fanwriter.it
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questo racconto partecipa al writober indetto da fanwriter.it
Il prompt di oggi è: #fluff come sempre ne ho fatto quello che mi pare.
Anche se è ambientato a Livorno e il protagonista potrebbe ricordare il mio compagno, non è autobiografico, mi piacerebbe essere una figa come la protagonista, ma è andata male.


Ecco, là, la Donna. Cammina con falcate regolari sui grandi scacchi bianchi e neri della Terrazza. La Donna cammina e il foulard giallo e bruno che porta avvolto intorno al capo ondeggia, ondeggia al ritmo delle falcate regolari e si apre dietro le spalle di gazzella al soffio umido e salmastro del Libeccio. E' un vento libero e fiero e un po' folle il Libeccio, come i gabbiani che si librano alti sulle sue ali, è un vento feroce e crudele, divora i capelli, solleva le gonne e apre le camicie, lascia la pelle intrisa di sale. Non si può combatterlo, ma solo cedere, adattarsi ai suoi modi, accettare il suo dispotismo, chinare il capo davanti alla sua forza immane. Sugli scacchi bianchi e neri, intorno alla donna, ci sono solo magliette consunte e pantaloncini sportivi, corpi abbronzati, reduci dal mare, corpi arresi ad essere selvaggi come sua Maestà il Libeccio.


Ma non la Donna.

La Donna cammina con ampie falcate e protegge i sui capelli sotto il foulard giallo e bruno. E' un carrè ampio, di seta, decorato con una stampa floreale, come l'illustrazione di un erbario. E quando ondeggia al suo passo e si apre al vento, lo fa seguendo una coreografia, che aggiunge grazia e importanza alla sua figura. Dal foulard sfugge solo un ciuffo ondulato, ordinato, perfetto, del caldo bruno del manto di un baio scuro. Ha grandi occhiali da diva, la Donna, e li porta come se facessero parte di lei. Grandi occhiali che le nascondono il viso, a parte le labbra perfette, dipinte di un rosso appena un po' troppo corallo per essere sfacciato.

La Donna cammina con falcate regolari sui grandi scacchi bianchi e neri, la gonna a pieghe dell'abito verde militare le sfiora i polpacci a ogni passo. Le pieghe si aprono e si chiudono, al ritmo del ticchettio dei suoi tacchi. I tacchi delle decolté eleganti, dalla punta appena affilata e giallo senape come il foulard e la cintura che le stringe la vita.
La Donna commina, il foulard ondeggia, la gonna le sfiora i polpacci. Il Libeccio soffia crudele e libero e i gabbiani alzano i loro lai, mentre si librano sulle sue ali. 
Gli scacchi bianchi e neri riflettono il sole, accecanti, l'aria è salmastra e anche senza sentire il rumoreggiare delle onde, sapresti che pochi metri sotto la Terrazza, si infrangono le onde.

La Donna cammina e gli uomini si voltano a guardarla e si voltano le donne, perché sono perfette le sue labbra rosse, ma non sfacciate e snelli i suoi polpacci, sottili le sue caviglie. La cintura le stringe la vita e evidenzia i fianchi torniti e il seno pieno. La Donna cammina gli uomini la guardano, la guardano le donne, ma la Donna guarda solo di fronte a sé, il mento alto, il collo dritto.

Sorride e forse sorridono anche gli occhi, nascosti dietro i grandi occhiali da diva. Si appoggia alla balaustra di ardesia e concede un attimo il profilo a chi le viene incontro, mentre osserva le onde che sentiva rumoreggiare e immaginava infrangersi.

L'Uomo le viene incontro. Sorride di un sorriso ampio e caldo e caldi sono i suoi occhi castani, da cui angoli si diramano rughe sottili e fitte. Lo fa nobile il naso acquilino, ha gambe magre, strette in un pantalone bordeaux e una maglietta da ragazzo. Forse è bello o forse sono solo il sorriso e gli occhi caldi e la sicurezza che emana a farlo bello.

Non saluta la Donna che non si è ancora voltata a guardarlo, la prende solo per la vita e la bacia sul collo. La Donna sorride a sua volta e inclina il capo verso di lui.
"Bella la mi' moglie, la più topa di Livorno, la più topa del mondo. Dopo vent'anni me lo fai venire ancora duro".
La Donna si volta tra le sue braccia e ride, di una risata allusiva, divertita, questa si sfacciata, come non è il rossetto.
"Anche tu" risponde. 

E spinge il bacino verso il suo grembo.


#fanwriterit #fluff #writober2019 #halloween2019 #giorno2 

  
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