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Autore: LadyPalma    02/10/2019    2 recensioni
[Stagione 7] Un retelling di tutta la questione di Ditocorto con la presenza del Mastino a Grande Inverno, come punto di equilibrio tra le due sorelle. E forse per una delle due sarebbe potuto anche essere un punto di riferimento.
[Accenni SansaxSandor]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il punto di riferimento

 
“Tua sorella non vuole fare nessuna rivolta contro di te e quel bastardo di tuo fratello, lo sai questo lupacchiotta?”
Arya si voltò verso il Mastino nel corridoio vuoto, senza nascondere l’irritazione sul suo volto. E non era tanto per l’uomo in sé o per i soprannomi che aveva scelto per lei e Jon, ma soprattutto perché, per poterlo guardare, aveva dovuto distogliere lo sguardo dal suo oggetto di osservazione preferito: Petyr Baelish.
“Sì, ovviamente tu la difendi. Mi ricordo bene la tua cottarella per Sansa.”
Sandor strinse gli occhi per un momento, ma alla fine alzò le spalle. “Non è questo il punto” disse semplicemente, non potendo negare la sua debolezza.
Certo che non era questo il punto. I suoi sentimenti per la Lady di Grande Inverno erano stati la ragione per cui lui era lì al castello invece che oltre la Barriera con Beric, Thoros e tutto il resto della felice compagnia, e anche il motivo per cui era lì in quel preciso istante di fronte alla più piccola delle ragazze Stark a cercare di mettere pace tra le due sorelle. Tuttavia, non era di certo la ragione per cui stava difendendo Sansa. Il vero punto della questione era che entrambe le sorelle avevano un altro nemico, ben più pericoloso.
“Ero lì, l’ho vista” riprese a dire, rompendo il silenzio. E non doveva precisare di più per far capire ad Arya che stava parlando di Approdo del Re e della lettera incriminatoria che lei aveva trovato nelle stanze di Snasa. “Non c’era niente che poteva fare se voleva tenere la sua cazzo di bella testa sul collo… Tu hai messo Cersei e Joffrey e metà delle guardie reali sulla tua fottuta lista, ma non sai neanche un quarto delle cose che lei ha dovuto subire.”
E io non so neanche un quarto delle cose che ha dovuto subire dopo  - aggiunse nella sua testa, sentendo un improvviso brivido lungo la schiena, anche se non diede voce a quel pensiero. Di nuovo, non era quello il punto.
“Quindi… Tu pensi che sia tutta opera di Ditocorto?” chiese la ragazza, scuotendolo dai suoi pensieri.
“Già” confermò il Mastino, lieto che finalmente la ragazza avesse colto il maledetto punto. “Dovresti fare qualcosa con lui. Ma cosa possa dire? Dopotutto, sono io il tizio che vuoi uccidere, mica quel coglione!”
Arya considerò le sue parole per un momento e poi, sorprendentemente, accennò un sorriso amichevole.
“Magari ho già sostituito un nome con un altro nella lista” confessò con un eloquente sguardo. “Sai una cosa Mastino? Mi sta bene che tu sia ancora vivo.”
La reazione di Sandor fu una risata divertita e rumorosa.
“Aye. Mi sta bene anche a me.”

 
**

A dire il vero, ora che poteva vedere Sanda quasi tutti i giorni ed essere davvero al suo servizio, Sandor stava meglio che semplicemente bene. Un lieve sorriso da parte sua, qualche cinguettante confessione sussurrata nei corridoi, i suoi chiari occhi azzurri che lo guardavano dritto in faccia e… oh, era stupendo essere vivi! Sandor non poteva fare a meno di godersi ogni singolo momento in sua compagnia, anche se non poteva essere altro per lei che una sorta di consigliere, perché alla fine già quel ruolo era decisamente più che abbastanza per lui.
“Uccelletto, ne abbiamo già parlato. La lupa stronza è solo spaventata che Ditocorto ti manipolerà” disse, in piedi di fronte al suo tavolo, offrendole un’altra opinione a proposito dello stesso argomento.
La lady sollevò un sopracciglio leggermente contrariata per la scelta del soprannome per la sorella. Ma non per quello che lui aveva usato per lei stessa: non avrebbe mai avuto niente in contrario al fatto di essere chiamata il suo Uccelletto.
“Sì, mi hai già detto che mia sorella non mi farebbe mai del male” disse con un sospiro. Ricordava bene come solo due giorni prima lui l’aveva confortata sullo stesso problema, parlando a sorpresa in difesa di Arya e convincendola che Lord Baelish voleva mettere le due sorelle l’una contro l’altra. “E so che il tempo di Baelish qui è finito e che sta causando molti problemi… Eppure…”
“Eppure per te è ancora un fottuto punto di riferimento, non è così?” la interruppe Sandor, incapace di nascondere la sciocca gelosia che provava, dopo aver compreso che tra i due c’era stato un certo intendimento.
“…Eppure non abbiamo prove concrete” finì lei, invece, senza risparmiargli un’occhiata di freddo nervosismo per il rimprovero. “Sì. Baelish è stato molto presente nella mia vita e c’è stato un momento in cui mi sono veramente fidata di lui, ma quel momento è passato e… La mia vita è stata una vera tragedia finora quindi…”. Lasciò cadere il discorso, il dolore sostituì la rabbia mentre i ricordi che riguardavano Ditocorto cominciavano ad affollare la sua mente.
“Va tutto bene, Uccelletto, va tutto bene” Sandor disse subito in un modo insospettabilmente dolce, prendendole affettuosamente le mani nelle sue. “Sei un lupo forte ora e non hai bisogno di nessuno adesso.”
Sansa strinse le sue mani di rimando e gli concesse un sorriso, pur scuotendo leggermente la testa.
“Sono più forte ma non sono ancora così forte. Ho ancora bisogno di un punto di riferimento come tu dici…”
Lui sembrò leggermente ferito, spinto come sempre dalla sua natura a pensare al peggio.
“Così tu ti senti di avere bisogno ancora di quel verme?”
Lei guardava ancora verso di lui e il suo sorriso improvvisamente si ampliò. “Al contrario, credo che finalmente non ne ho bisogno. Adesso ho un punto di riferimento più sicuro nella mia vita.”
Certo che ce l’ha, pensò lui. Aveva Grande Inverno, la lupacchiotta, il bastardo Jon Snow e Brienne della Fottuta Tarth.
Eppure, mentre lei parlava, lo stava ancora fissando. Dritto negli occhi.

 
**

Le due sorelle Stark avevano finalmente raggiunto un accordo, grazie all’aiuto del Mastino e al comune odio per Ditocorto. Una volta che l’intenzione di liberarsi di lui era stata chiarita, le prove a suo carico uscirono fuori quasi immediatamente da una fonte inaspettata e ora, mentre le due govani donne stavano parlando con i lord del Nord per spiegare la situazione e preparare la trappola al nemico, Sandor si ritrovò solo proprio con l’aiutante definitivo: il più giovane lupo in vita, Brandon Stark.
“Chi l’avrebbe mai indovinato? Sei tu il fottuto eroe alla fine. Anche se avresti potuto parlare un po’ prima…”
Anche se Sandor gli era accanto, Bran non sembrò averlo notato e continuò semplicemente a fissare il camino. Ma, proprio quando il guerriero era sul punto di voltarsi e uscire dalla stanza, una voce squillante eppure profonda lo trattenne.
“Ti ho visto, Sandor Clegane” disse il ragazzo, senza tuttavia guardarlo in quel preciso istante. “Ho visto come hai aiutato Sansa ad Approdo del Re, come hai provato a difenderla dal giovane re e anche come le hai proposto di fuggire. Poi, ho visto come hai viaggiato con Arya e come sei quasi morto per proteggerla. E ora vedo…”. Si bloccò per un momento, finalmente sollevando gli occhi scuri e fissandoli sull’altro uomo con un’espressione grave. “Ora vedo che il tuo posto è qui a Grande Inverno e che farai tante altre cose buone per gli Stark.”
Sandor ascoltò attentamente quel discorso che lo lasciò a dir poco sconvolto. La prima volta che lo aveva visto, aveva immediatamente percepito il comportamento di quel ragazzo come inquietante. In qualche modo lo trovava spaventoso per le cose che diceva di conoscere, anche se allo stesso tempo provava per lui uno strano senso di rispetto, avvertendo come in quel momento ci fosse ben più di un semplice ragazzo storpio di fronte a lui.
Annuendo in risposta, Sandor si voltò e lasciò la stanza. Non era sicuro di credere alle predizioni di Bran, ma sperava proprio che lui avesse ragione.

 
**

“E’ solo strano. Nel suo modo orribile, credo che lui mi amasse” Sansa disse, stando vicino a sua sorella, nell’aria fredda di Grande Inverno. Il processo di Ditocorto era appena finito, così come la sua condanna.
“Hai fatto la cosa giusta. Non poteva essere amore, Snasa” Arya replicò, la protezione e la convinzione erano entrambe chiare nella sua voce.
“Dopo Joffrey, dopo Ramsey… Pensavo che Petyr fosse il miglior tipo di amore che potessi avere. Ma ora conosco la differenza, ora so esattamente com’è l’amore.”
Sandor, che stava sulla porta non abbastanza distanza dalle due ragazze da non sentire le loro voci, spalancò gli occhi mentre una tenerezza che non avrebbe mai pensato di provare riempì all’improvviso il suo cuore.
Perché Sansa si era voltata per guardarlo e questa volta era certo che si stesse riferendo proprio a lui.





NDA: Dite la verità, speravate quasi che LadyPalma fosse sparita dalla sezione, eh? Purtroppo per voi no, torno alla carica con una oneshot dagli accenni Sansan che ho ritrovato sul PC in lingua inglese e che ho pensato di tradurre in questi giorni. A proposito ne ho trovata un'altra sempre Sansan e vi anticipo che potrebbe comparire nei prossimi giorni. Un caro saluto a tutti, spero che continuiate a sopportarmi con tutte le storie (spesso su coppie improbabili) che pubblico ahah
   
 
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