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Autore: Akame28    03/10/2019    0 recensioni
Mikaela poggia la tazza sul tavolo e guarda l'ora. Le sette e un quarto. Tra tre quarti d'ora deve essere all'università. Non può permettersi di perdere l'autobus, perché la macchina è dal meccanico. Tanto bene, proprio il giorno dell'esame.
E Yuu non si sveglia.
[One-shot Mikayuu scritta per il Writober di Fanwriter.it]
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Mikaela Hyakuya, Yūichirō Hyakuya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mikaela poggia la tazza sul tavolo e guarda l'ora. Le sette e un quarto. Tra tre quarti d'ora deve essere all'università. Non può permettersi di perdere l'autobus, perché la macchina è dal meccanico. Tanto bene, proprio il giorno dell'esame. 

E Yuu non si sveglia. 
Mika sbuffa. Davvero, non sa cos'altro fare per tirarlo giù dal letto. Si alza, mette la tazza nel lavello e si dirige verso la camera del corvino.

Le serrande sono tirate su e la stanza è tutta illuminata. I vestiti sono sparsi qua e là, molti ammucchiati sulla sedia, così come i libri sono messi alla rinfusa sulla scrivania, insieme a penne e matite. 
Neanche con le tende tirate il mucchio sotto le coperte si è mosso. Ancora è lì, che si alza e si abbassa con un movimento ritmico e sempre uguale. «Yuu» dice Mika, avvicinandosi al letto. «Yuu, muoviti. È tardi e dobbiamo prendere l'autobus.» Afferra le coperte e lo scuote, sempre di più. «Yuu, mi sto arrabbiando.» 
«Mhn» sente mugugnare, prima che una testa corvina faccia capolino. «Ho sonno.»
«Anch'io» risponde, mentre raddrizza la schiena. «Per non parlare degli esami di oggi, che, ti ricordo, devi sostenere anche tu.» 

Lo vede fare una smorfia. Talvolta si chiede perché abbia voluto prendere l'università se odia studiare. Bah, nonostante si conoscano da un pezzo e Yuu sia un libro aperto per lui, questa sua decisione proprio non l'ha capita.
«Mhn, guarda,» cerca di articolare l'altro con la voce ancora impastata dal sonno, prendendo le lenzuola e tirandosele su, fino al capo «facciamo che oggi non mi presento e lo sostengo un'altra volta» finisce, e si gira dall'altra parte. 
Okay, adesso si è proprio stufato. Mika afferra la coperta, poggia un piede sul materasso e inizia a far leva. «Ora basta. Se non esci subito, ti lascio qui.»
«Va benissimo. Tanto non hai altra scelta» lo canzona, lottando nel tentativo di tenersela stretta a sé. Deve ammetterlo, sta faticando non poco, tutto perché Mika ha continuato a fare palestra, al contrario di lui. Ecco, lo sapeva che prima o poi se ne sarebbe pentito. 

D'un tratto lascia la presa, e Yuu, per la spinta, rotola di lato, fino a finire sul pavimento. «Che botta» dice, sentendo una spalla mezza dolorante, e si mette sdraiato di schiena. «Questa me la paghi.»
Mika fa un sorriso soddisfatto. «Ne riparliamo quando mi ringrazierai, un giorno. O magari oggi a pranzo.» Incrocia le braccia e fa qualche passo verso di lui. «Comunque, tra venti minuti passa l'autobus, e la macchina sarà pronta solo da domani. Fa' un po' tu» dice, prima di girare i tacchi e tornare in cucina. 

Yuu rimane ancora qualche attimo per terra. Ripassa mentalmente quello che deve fare e quanto tempo ci deve impiegare, poi gira la testa di lato e guarda la finestra. Infine sospira, si tira a sedere e si mette in piedi. Dopodiché infila le ciabatte e si dirige anche lui verso la porta. 
«Ohi, per caso mi hai messo già su il caffè o devo farlo io?» 
   
 
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