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Autore: Fede883    04/10/2019    3 recensioni
:" La morte non è niente... Sono solo passato dall'altra parte".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ci sono persone che nella propria vita entrano per caso, che credono in te e che cercano di spronarti a fare sempre meglio. Questo era il caso di Mariacristina Longiardi,  una mia prof della mia scuola superiore, il liceo Sabin di Bologna. Anche se non era una mia docente nutrivo una forte stima per lei e ci intrattenivamo spesso a parlare di letteratura, viaggi, musica, film e di argomenti di attualità, era una persona speciale che era sempre aperta al dialogo, sempre dalla parte degli studenti perchè come diceva lei la scuola doveva essere una sorta di "Grande famiglia" dove tutti si aiutavano l'uno l'altro durante i momenti di crisi e di grande difficoltà

A fine anno scolastico del mio quarto anno di liceo quindi maggio del 2011 mi chiese:" Dai vieni a cantare alla festa di fine anno scolastico al teatro Dehoon, a te piacciono gli 883, dai che sei bravino". Sorrisi e dissi in modo deciso:" Prof lasciamo stare, sono negato, lasciamo perdere". Lei mi guardò in modo decise e mi disse in modo fermo:" Non puoi saperlo questo e comunque no, non sei negato, sei un ragazzo in gamba Federico". Alla fine decisi di accettare, la presi come un gioco, sapevo che potevo cantare e divertirtmi se fosse andata bene sarei stato contento se fosse andata male ci avrei riso sopra come nella scena di un film comico. Invece andò bene anzi... Molto bene, se non mi spronava lei probabilmente non ci sarei mai riuscito a cantare, a sconfiggere la mia insicurezza, le mie paure e le mie ansie, una cosa per cui non smetterò mai di rigraziarla per tutta la durata della mia vita, quando una persona crede in te è sempre un qualcosa di magico che porti nel cuore e nell'anima.

Purtroppo nel 2014 la prof Longiardi si ammalò gravemente, aveva un tumore al seno che era andato in metastasi, una roba brutta e orrenda, vedere la sofferenza sul suo viso è stato orribile, lancinante e straziante... Sembrava che stesse migliorando visto che aveva già avuto qualche recidiva e invece il bastardo purtroppo stava "vincendo". La vidi qualche giorno prima della fine della scuola per definire gli ultimi dettagli della mia esibizione che avrei dovuto tenere il sabato dopo. Mi disse:" Andrà bene, non ti preoccupare, tu sei un ragazzo forte". L'aiutai a scendere le scale della scuola tenendola per il braccio,  è stata una cosa che mi ha fatto tanto male ma in quel momento non ci pensavo alle mie emozioni, volevo aiutare la prof a scendere le scale che per me era cosa da poco per lei era il monte Everest da scalare. Qualche settimana dopo la mia esibizione alla festa di fine anno scolastico purtroppo è venuta a mancare. Si fanno sempre fatica a trovare le parole, quando qualcuno che ci ha voluto bene ci lascia è devastante, ti lascia disarmato e ti chiedi:" Cazzo, ma perchè è andata così? Non può essere davvero andata in questo, perchè?". Ti chiedi se certe cose sono giuste, cambi la prospettiva di vedere le cose, dici che vuoi vivere la vita senza sbattimenti e senza troppi:" Si, dai lo faccio poi la prossima settimana". Inutile dire che il giorno dei funerali mi nascosi dietro una maschera di lacrime strazianti, abbracciai i miei compagni di liceo, non sapevo che cazzo dire? Ogni parola era supeflua, sarebbe stata inutile e per la prima volta le parole mancavano anche a me, avevo già patito la morte di un mio compagno di scuola per via di un tragico incidente aereo sul fiume Hudson a New York e questo altro lutto non volevo accettarlo,  pensavo:" No cazzo, è troppo così, no". volevo leggere qualcosa durante il funerale non ci riuscì, non me l'ero sentita... La preside mi abbracciò e capì il mio stato d'animo ma una cosa la posso dire... La prof definiva il liceo Sabin "Una grande famiglia" è vero quella scuola è una grande famiglia  e quel giorno la grande famiglia del Sabin era li per lei, non l'avevamo abbandonata ed eravamo li per lei, ci aveva tutti rinuiti, alunni, professori, bidelli, tutti quanti li per lei e io mi sentivo ancora più orgoglioso di aver fatto parte di quella grande famiglia che nemmeno la morte poteva spezzare. Si sa la morte è la peggiore delle verità da accettare ma a distanza di anni ringrazio la mia prof che ha creduto in me, ora ogni volta prima di salire sul palco un mio saluto va sempre a lei e al mio amico Pippo (Mi batto 2 volte il pugno sul cuore) è un modo per sentirli più vicino a me in un momento per me sempre delicato e intenso. Nessuno muore veramente quando ci cambia la vita e quando ha creduto in te e non ti ha mai tradito. Il giorno del funerale chiesi se aveva visto il video della mia esibizione di qualche giorno prima con la paura di sembrare inopportuno in un momento di così grande cordoglio e dolore ma ci tenevo a questa cosa e mi dissero:" Si la visto, è molto orgogliosa di te la prof, ha detto che sei un ragazzo forte, ti vuole bene". Mi misi a piangere con il cuore e l'anima in pezzi, non riuscivo a respirare dalle lacrime che scendevano dal mio viso, prima di andare via toccai un ultima volta la bara che era già sul carro funebre e dicendo semplicemente:" Grazie prof, grazie per tutto". Dopo mi rifugiai in un bar cercando di calmarmi e di bere qualcosa. Una mia amica di liceo mi seguì e entrò dentro al bar abbracciandomi dicendo:" Tesoro, vieni qui, abbracciami". Ci siamo abbracciati entrambi piangendo ma tra le sue braccia piano piano si apriva qualche spiraglio di sole in un momento di profonda oscurità e tristezza per me... Tornai a casa qualche ora dopo, c'erano i mondiali in Brasile e nemmeno le partite riuscivano a farmi distrarre da ciò che avevo patito quel pomeriggio, quel giorno di giugno del 2014 fu probabilmente uno dei più duri e tristi della mia vita. Grazie di cuore prof per aver creduto in me quel giorno nel 211, nelle mie potenzialità e in ciò che posso fare e se oggi sono un uomo migliore lo devo anche a lei. Mi manca davvero tanto, però prof ci rivedremo prima o poi, si ricorda che ci dobbiamo ancora prendere quel caffè insieme perchè in fondo la morte non è niente.
   
 
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