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Autore: _Akimi    04/10/2019    0 recensioni
[Maxicest - Writober - 1960s]
"Aveva impastato le frittelle lentamente, a mani bagnate - come si faceva da anni in famiglia - e le dita che fremevano un poco, cercando di trattenersi dall’usare i suoi poteri per velocizzare il processo. Poteva aver finito già da lunghi minuti, ma doveva essere paziente - si ripeté, perché preferiva non usare stupidi trucchi per stupire sua sorella.
Doveva solo assicurarsi di finire prima che lei si svegliasse e, al contempo, sperare che Wanda effettivamente si svegliasse - poiché a metà settimana entrambi avevano impegni troppo fitti per concedersi una lunga colazione.
Il lavoro in fabbrica gli rubava del tempo prezioso, ma era una mansione dignitosa ed era felice di non dover dipendere troppo dalla spiccata intelligenza di Wanda; lei avrebbe fatto strada, era la mente tra i due."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pietro Maximoff/Quicksilver, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: AU | Avvertimenti: Incest
- Questa storia fa parte della serie 'Mila Rodino'
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Pietro non aveva mai imparato a cucinare per bene le Mekici, non una in tutta la sua vita intera.
Ci aveva provato svariate volte - senza Wanda, di solito, perché era troppo orgoglioso per chiedere il suo aiuto -, ma il risultato rimaneva sempre lo stesso: lui circondato di pentole che non avrebbe neppure dovuto utilizzare, e una pastella di yogurt dall’aspetto poco invitante e dal gusto dubbio.
Sì, Pietro non aveva ancora imparato a cucinare una singola Mekitsa, eppure ci provava ancora, sperando di avere la meglio sull’olio che scoppiettava bollente nella padella.

Aveva impastato le frittelle lentamente, a mani bagnate - come si faceva da anni in famiglia - e le dita che fremevano un poco, cercando di trattenersi dall’usare i suoi poteri per velocizzare il processo. Poteva aver finito già da lunghi minuti, ma doveva essere paziente - si ripeté, perché preferiva non usare stupidi trucchi per stupire sua sorella.
Doveva solo assicurarsi di finire prima che lei si svegliasse e, al contempo, sperare che Wanda effettivamente si svegliasse - poiché a metà settimana entrambi avevano impegni troppo fitti per concedersi una lunga colazione.
Il lavoro in fabbrica gli rubava del tempo prezioso, ma era una mansione dignitosa ed era felice di non dover dipendere troppo dalla spiccata intelligenza di Wanda; lei avrebbe fatto strada, era la mente tra i due.

L’idea di prepararle una buona colazione gli era venuta in mente per caso, una sera, quando l’aveva vista addormentarsi sui suoi manuali universitari. E il progetto all’inizio non si era dimostrato male, si trattava di cucinare delle semplici pietanze, dopotutto, ma ora si accorgeva di essere ricaduto in una trappola. Di nuovo.

«Mamka mu‘!»
Sbraitò quando una goccia di olio si posò sulla sua mano, facendolo indietreggiare dalla cucina; si scontrò poco dopo con la radio accesa, una canzone di Lili Ivanova sfumata non appena l’apparecchio cadde a terra. Quest’ultimo non parve risentirne molto, anche se qualche vite era saltata via, rotolando contro le piastrelle del pavimento.
«Pietro?» La voce sommessa di Wanda gli pizzicò le orecchie, maledicendosi per aver rovinare la sorpresa per l’ennesima volta. «Pietro, stai bene?»
«Tutto a posto, mi è solo caduta la radio.»
Sapeva che non sarebbe bastato per farla tranquillizzare - lo capiva, lo sentiva, perché l’aria si faceva frizzante ogni qualvolta un senso di preoccupazione invadeva la mente di Wanda, e Pietro odiava essere il motivo di tale emozione.
Ma già se lo immaginava, immaginava di vederla sbucare lì, dalla porta della camera - i capelli sistemati dietro alle orecchie per sembrare un poco più ordinata e uno sguardo non ancora vispo, accompagnato da un mormorare impastato dal sonno.
«Pietro...» Apparve lei, con quell’abbozzo di sorriso che tentava di nascondere per non offenderlo.
«Ti sei messo di nuovo a cucinare per me?»

«Oh,» che cosa doveva dirle? Che sì, aveva accidentalmente deciso di tentare di nuovo l’impresa come uno sciocco?
«Io, eh, sì.»
Avrebbe potuto mentirle, o almeno tentare di farlo, ma con Wanda anche una piccola bugia era rara, e il solo pensiero di coprire l’evidenza lo faceva sentire... stupido. Una sensazione non estranea, tra l'altro, perché in sua compagnia Pietro pareva divenire un'altra persona e non serviva nessun potere speciale per influenzarlo.

«Sei un caso perso, davvero.»
Sembrava volesse rimproverarlo, lanciando un'occhiata disillusa verso la cucina – ma la preoccupazione dal volto di Pietro svanì quando le labbra di Wanda si posarono sulle sue,
in un bacio leggero, ringraziandolo sinceramente dell'impegno.
Nel frattempo, le frittelle sfrigolavano in padella, abbandonate di nuovo ad un destino un poco sfortunato.
Pietro non aveva mai imparato a cucinare per bene le Mekici, ma un giorno, forse...


 

Note:
La storia si ricollega alla mia AU ambientata negli anni '60 nella Repubblica popolare di Bulgaria. Le Mekici citate sono queste! 
Mentre Mamka mu' in bulgaro è l'equivalente del nostro "cazzo/merda!" usata come imprecazione, ma pur avendo fatto ricerche, su questo mi affido a qualcuno che la lingua la conosce, se dovesse essere sbagliato hahha
La storia partecipa al WritOber organizzato da fanwriter.it com il prompt "Fluff".

 
  
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