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Autore: alessandroago_94    04/10/2019    6 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rime terapeutiche

RIME TERAPEUTICHE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Senti queste rime inesistenti

come crollano;

ascolta i loro tremolii,

barcollano

e poi mollano;

io sono così,

un tempo ero grattacielo, sì,

ora sono solo un falchetto

che dal primo volo cade a terra,

inetto;

peggio se cadevo in acqua,

ma sono incapace di volare,

almeno ci provo e ci metto la faccia;

se cado in un lago

muoio subito annegato,

fosse vero,

fosse un sospiro sincero!

Non mi dispiacerebbe morire in questo modo,

il respiro che in gola mi fa nodo

mentre affondo;

oppure sì?

Oppure sono così codardo

da aver paura della morte, in ogni sua forma?

E come un bambino,

nel suo lettino,

di notte sogna;

io sogno di volare

ma come dice il saggio

non saprei proprio come fare;

posso però sognare,

nella realtà onirica posso costruire e disfare

mentre la mia vita è una città medioevale

in rovina.

 

Ho ricostruito il mio castello

ma esso non è bello come quello precedente,

da qui riparto, però,

da bravo perdente;

nella vita si impara di più arrivando ultimi

piuttosto che primi,

ma da ultimi si piange,

e da primi si ride;

 

e saltano ora le rime,

senti, sentitele!

Muoiono qui,

su questa misera battigia d’inchiostro!

 

E voi mi sentite?

In questa pagina virtuale,

mi udite?

L’avete sentito il mio urlo solitario?

 

Ho imparato che nel momento del bisogno

nessuno resta, tutti rifuggono;

non ho più voglia di chi fugge,

del tempo che passa

amo solo chi resta,

ma alla fine non resta nessuno;

la mia esistenza è come una splendida festa,

a ora tarda gli invitati tornano tutti a casa.

 

T’invoco!

Se tu mi stai ascoltando

se tu mi stai leggendo

avverti qualcosa tra questi miseri versi?

 

E questa non è una poesia interattiva,

no, è solo il preambolo della mia rovina;

che se non metto a posto la testa

e non imparo ad amarmi da me,

allora non ci sarà più alcun giorno lieto.

Come l’amore che sfiorisce.

 

È brutto vedere i propri petali sparsi a terra,

ormai appassiti

ma la vita è così; triste,

per stare bene

ci si deve svegliare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

 

Come gran parte delle mie poesie, questo è un testo rapido e scritto di getto, istintivo e impulsivo. Adoro quando scrivo così, lasciandomi semplicemente andare. A modo suo vi garantisco che è terapeutico.

 

   
 
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