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Autore: Yuki002    04/10/2019    1 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober 2019 di Fanwriter.it!
"Erano ancora seduti sul pavimento freddo di quel piccolo supermercato caduto in rovina. La pelle di Yuu doleva dappertutto, ma in particolar modo sul collo, dove Mika aveva penetrato la sua carne con grande foga e disperazione.
Tristemente aveva pensato a quanto aveva sofferto il biondo fino ad oggi per resistere alla sete"
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mikaela Hyakuya, Yūichirō Hyakuya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ROUTINE
Writober-Giorno 2
Prompt: Bacio
Parole: 590



Erano ancora seduti sul pavimento freddo di quel piccolo supermercato caduto in rovina. La pelle di Yuu doleva dappertutto, ma in particolar modo sul collo, dove Mika aveva penetrato la sua carne con grande foga e disperazione.
Tristemente aveva pensato a quanto aveva sofferto il biondo fino ad oggi per resistere alla sete. Tutto le ferite che poteva curare semplicemente bevendo sangue umano le aveva lasciate cicatrizzare nel tempo: evidentemente il sangue di un vampiro nobile non bastava.
Alla fine dei conti, era felice che avesse bevuto per la prima volta da lui. L'unica cosa che rimpiangeva erano i suoi occhi: non li avrebbe più rivisti azzurri.

"Ehy, Mika..." sussurrò debolmente, vedendolo piangere a dirotto.

"Io... non avrei dovuto" sentenziò, portando la mano guantata sui due fori sporcandosela di rosso. Istintivamente Yuu si ritrasse: bruciava da morire, anche se cercava di non darlo a vedere. Sfortunatamente il biondo se ne accorse aumentando il senso di colpa e le lacrime.

"Oi, no, no, no, ascoltami" il ragazzo prese entrambe le guance, sbagliando all'inizio mira rischiando di infilare un pollice nell'occhio rubino "Non hai fatto niente di male" sbatté un paio di volte le palpebre per migliorare la vista. Era davvero stremato.

"Non me ne frega nulla che tu sia diventato un vampiro, potresti anche essere un demone e a me non importerebbe. Ci sarei sempre per renderti felice, per ridarti" si bloccò e ci pensò un po' su "Per RIDARCI quell'infanzia che non abbiamo avuto" prese respiro "Se fossi umano ti preparerei del cibo, se fossi un vampiro ti donerei il sangue che ti serve e se fossi un demone..." incespicò sulle sue stesse parole, capendo che aveva sparlato e lo sguardo magnetico di Mika non aiutava. Sembrava stare meglio però, osava addirittura credere che le labbra fossero incurvate leggermente all'insù. Le trovò stranamente attraenti, ora che avevano assunto un colorito più purpureo.

"Beh, non so di che cosa hanno bisogno i demoni, ma di sicuro una soluzione c'è!" concluse sbrigativo, alimentando il buon'umore del ragazzo.
Pensava di essersel immaginato, ma Mika stava ridacchiando e, Dio, quanto gli era mancato.

"Sei sempre il solito Yuu" lo ammoní scherzosamente, prendendo anche lui le guance del corvino. Era una loro abitudine prendersi i visi in quel modo, lo facevano sin dai tempi dell'orfanotrofio: riuscivano a guardarsi bene negli occhi e adoravano sentire la fronte calda dell'altro.
Yuu sapeva che, poi, Mika avrebbe iniziato a carezzargli le occhiaie col pollice per circa un minuto, come sapeva che poi toccava a lui e così fu.
Sorrisero nostalgici. Erano passati quattro anni. 1460 giorni senza questo rituale. Non sapevano neanche come avevano fatto.

Il biondo passò al prossimo "passaggio" baciandogli la fronte. Corrucciò le sopracciglia sentendola molto calda, ma non ebbe il tempo di ribattere che Yuu gli strinse più forte le guance e il bacio che ricevette lì sopra fu il più bello e lungo che avesse mai ricevuto. Era carico di tanti sentimenti, lacrime e sacrifici fatti per poter arrivare a questo. Yuu-chan ci aveva creduto fini alla fine.
Mika non ebbe più dubbi. Avvicinò le labbra all'orecchio destro sussurrando un "Ti voglio bene" come suo solito, poi passò al sinistro e, invece di concludere tutto con un abbraccio, come si aspettava il corvino, egli ricevette un bacio sulla tempia e un "Ti amo" pronunciato con una dolcezza e purezza disarmanti.
Neanche lui aveva più dubbi ora. Lo strinse a sé per concludere quella routine faticosamente riacquistata, prima di rispondere "Anche io" e saltargli addosso con un bacio che raccontava tutto della loro storia.

   
 
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