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Autore: Seira Katsuto    05/10/2019    1 recensioni
Sono una persona che fa pensieri strani e senza senso anche nei momenti meno appropriati, solitamente tengo per me tutte le cazzate che il mio cervello spara, ma essendo che mi sono rotta di parlare da sola ho voluto fare questa specie di diario in cui scriverò ciò che voglio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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[pubblicato il 29 settembre]

Oggi è uno di quei giorni in cui sono triste senza un motivo preciso.

Ultimamente mi sa che sto ritornando a pensare troppo a cose reali, con la scuola sto ritornando a pensare troppo.

Non è che fosse un problema, però ora mi sento più stanca, vorrei piangere ma non so nemmeno il perché.

In questi giorni mi capitava spesso di discutere di anime con delle persone a caso e lo trovavo anche un po' interessante, ma adesso hanno iniziato ad esserci troppe persone che devono fare discorsi sul fatto che se guardi un certo tipo di serie sei malato.

La prima volta ho provato a parlarci, la seconda pure, la terza mi sentivo più stanca e alla quarta ho smesso.

Non capisco che bisogno ci sia di dover dire per forza "tu guardi la merda, tu hai gusti inferiori, tu questo tu quell'altro".

Mi sembra che per un po' tutto sia così, è come avere sempre una pistola puntata contro, mi chiedo che bisogno ci sia di fare così.

Non si può mai dire nulla senza che qualcun altro ti attacchi, se proprio ci sono opinioni discordanti è così difficile parlarne normalmente e civilmente per poi stringersi la mano alla fine dicendo "ok abbiano pensieri diversi ma questo non significa che ci dobbiamo odiare a morte".

Onestamente non so se sia il paese in cui vivo, ma mi sembra che qui chi urla più forte vinca a prescindere da cosa dica.

Se dovevo nascere per forza dalla parte di chi ha gusti da normie allora potevano mettermi da quella parte anche come personalità, a fare la solita ragazza vivace con il suo gruppetto di amici.

Mi sembra che ci sia qualcosa che non vada nell'umanità, è come se alle persone non interessasse cercare di far capire le proprie idee, ma per loro sia più importante condannare chi la pensa diversamente.

Sia riguardante le piccole discussioni che le grandi.

è tutta una questione di mentalità dell'epoca, per esempio adesso penso che la maggioranza sia contro l'omofobia, per questo raramente trovi qualcuno che dica senza paura "i gay al rogo".

Però mi è capitato spesso di vedere come, chi appartenente alla comunità LGBT, nel vedere qualcuno che dice anche solo "io penso che gli omosessuali siano contro natura" o "non so a me non piace vederli", che magari sono frasi dettate dall'ignoranza della persona e che parlandoci possano essere cambiate, una risposta come "secondo me sei tu che non dovresti farti vedere fuori" o anche augurargli la morte.

Ovviamente non tutti sono così, ma mi chiedo il perché a qualcuno che dice "gay a morte" si possa rispondere "tu devi morire".

Cioè nella frase "gay a morte" cosa c'è che non va? Il fatto che lui stia augurando la morta ad una cerchia di persone.

Vista in questo senso si tratta solo di ideologie diverse, quindi se l'altro dice che invece è lui che dovrebbe morire, perché sarebbe migliore dell'altro?

Ok, adesso c'è la concezione che gli omosessuali sono persone come altre e non importa della loro preferenza sessuale, ma se la vedessimo qualche anno fa in cui era normale discriminarli, davanti ad un omosessuale che dice "no devi morire tu", sarebbe stato lui in "torto" secondo l'ideologia generale, perché era ritenuto lui il problema, non l'altro.

Per questo io penso che ciò che c'è di sbagliato nella frase dell'omofobo sia l'augurare la morte a qualcuno in base ad un modo di vivere diverso dall'altro e quindi non avrebbe senso augurargliela a mia volta.

So che è più facile tirare un sasso che parlare civilmente, ma mi chiedo lo stesso perché debbano farlo.

E dato che la società in cui vivo è questa io dove dovrei stare? Se sto in mezzo è come beccarsi entrambi i linciamenti da ambe le parti, perché se dico "eh ma augurare la morte è un po' troppo" poi arrivano quelli "AH MA QUINDI TU LA PENSI COME LUI".

Forse è che ultimamente ho parlato con una tizia che continuava a mettere in bocca alla gente parole che non avevano detto solo per accusarle dato che andavano contro la sua opinione.

Mah, mi chiedo se ci sarà mai un giorno in cui riuscirò a dire "oggi è stata una bella giornata dall'inizio alla fine".

Va beh, sembra che ascoltare Mika mi abbia fatto dimenticare il perché fossi tanto triste, inoltre è anche arrivata la pizza, almeno so come consolarmi.

Non so, forse sto ripensando troppo alle stesse cose a cui pensavo l'anno scorso, a troppe varianti di come potrebbe andare e non andrà e di come sarebbe potuta andare ma non è stato.

Anche se è un po' diverso, però mi sono accorta di starmi facendo un film, non per forza negativo, ma poi mi sono fermata e mi son chiesta: "ma che senso ha pensarci?".

Ci sono cose che mi sa da cui non si può scappare e in un certo senso penso di non averlo fatto, ma forse speravo di non dover più vedere nessuna scena come l'anno scorso, anche se era ovvio non sarebbe andata così dato che il ragazzo di miss y e miss x sono ancora a scuola.

Mi chiedo se per stare bene l'unico sistema sia davvero diventare una stronza insensibile, se per porre fine a questo continuo esser triste debba dire "niente ha importanza" per davvero.

Va beh, adesso è arrivata per davvero la pizza e alla fine ciò che conta è andare a scuola.

   
 
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