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Autore: pandafiore    05/10/2019    2 recensioni
[missing moment - Peeta depistato]
dal testo:
“Peeta sentì il proprio collo, pieno di lividi freschi delle torture di Capitol, flettersi lievemente; l'aria che gli filtrava tra i polmoni lo faceva languire di fitte e spasmi ovunque, si sentiva come una cane che latrava furioso. Il suo cuore aveva accelerato il battito, ma sicuramente quello di Katniss no, perché quando incontrò quei suoi maledetti occhi grigiastri erano pieni di lacrime false, acqua di rubinetto di quel lurido distretto Tredici.„
Buona lettura!
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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heavy





Idiosincrasia.
Idiosincrasia.

Le pagine del vecchio, grigio dizionario impolverato scivolavano ruvide tra le sue mani robuste, scheggiate dalle pieghe del lavoro e vagamente stanche.
Il dr. Aurelius, dopo una lunga “chiacchierata”, aveva semplicemente sussurrato quella parola, prima di andarsene pensieroso, e Peeta ora smembrava quel codice libresco in cerca di una definizione da dare in pasto al suo cervello; o meglio, una definizione che descrivesse quel suo stramaledetto cervello.
Non sfogliava un vocabolario da quando aveva sei anni, faceva strano tenere un libro di quella portata tra le dita. Lo sollevò di peso, sospirando, soppesandolo ed andò a sedersi sulla brandina degli ospiti, che emise un cigolio sinistro, mostrando tutta la sua fragilità ad un fisico come il suo. Finalmente, quel mattone dava qualche risultato sotto la lettera I e, saltate le descrizioni morfologiche, lesse con avidità le altre pesanti parole che seguivano. Ne conseguì che nella medicina l'idosincrasia è qualcosa di allergico, tanto allergico al contatto o giù di lì: saltò anche quelle righe, non si sentiva allergico a qualcosa in particolare.
Subito dopo lesse di un ribrezzo particolare, di un rigetto definibile “esasperato” per qualcosa.
Un rossore, lieve ma maculato, gli rapì le gote, con tutta calma. La gente arrossisce quando prova un disagio, un imbarazzo o, per lo meno, un'emozione. Nulla di tutto ciò. Però un problema di fondo doveva esserci, non si arrossisce per nulla.
Ed effettivamente l'incognita c'era, eccome: Peeta, infatti, non sapeva spiegare a se stesso in alcun modo perché il medico gli avesse lanciato addosso quella tinozza di ghiaccio sibilandola.

Il tutto si chiarì esattamente dieci minuti dopo, in modo molto semplice.
«Peeta, hai una visita.» Mormorò dalle sue spalle qualcuno che non riconobbe. Non poté ribattere di non essere assolutamente dell'umore giusto per quel genere di faccende, ma almeno quell'incursione fece smettere alle infermiere di misurargli la pressione ogni tre secondi.
Sentì la voce dell'ospite come l'eco d'un urlo d'aquila lontano, dolente di travaglio, in cerca d'aiuto. Riconobbe quella voce, così incrinata e riconoscibile: le ghiandaie chiacchierone di Capitol City la replicavano divinamente, gracchiando come lei, gelida omicida; esse gli avevano fedelmente riportato le parole atroci di quella donna meschina e puramente ipocrita. Già, quelle bestioline avevano fatto il loro lavoro, mentre l'elettroshock gli toglieva anche l'ultimo briciolo di vitalità che potesse scorrere nei suoi capillari.

Peeta sentì il proprio collo, pieno di lividi freschi delle torture di Capitol, flettersi lievemente; l'aria che gli filtrava tra i polmoni lo faceva languire di fitte e spasmi ovunque, si sentiva come una cane che latrava furioso. Il suo cuore aveva accelerato il battito, ma sicuramente quello di Katniss no, perché quando incontrò quei suoi maledetti occhi grigiastri erano pieni di lacrime false, acqua di rubinetto di quel lurido distretto Tredici. Lei sussurrò ancora qualcosa, ma le mani di Peeta vibravano di rabbia, il fuoco con cui a Capitol City lo avevano torturato per tirare fuori verità che nemmeno conosceva stava ora risalendo lentamente lungo il suo torace, per poi diramarsi ardente negli arti. Le dita gli pizzicavano, gli bruciavano di vendetta e si sentì veramente sollevato solamente quando sentì quel collo candido e fresco stritolarsi tra i suoi palmi. Una sensazione di benessere estremo lo pervase, come se ogni tassello dell'enorme puzzle della sua vita degli ultimi mesi finalmente si ricomponesse. Le immagini brillavano biancastre e strane davanti ai suoi occhi, ma lui non ci fece caso; una belva accecata, resa vendicativa con infinite bastonate: non vi era più nulla di umano in lui.

E tutto nella sua mente trovò un senso.
Idiosincrasia: ribrezzo estremo, repulsione.
Per cosa? si chiedeva lui.
Ma ora era ovvio: per Katniss.

Un colpo sordo risuonò in quel cervello scomposto, rimbombando da una tempia all'altra, e crollò a terra privo di sensi. Gliela avrebbe fatta pagare, a tutti loro... o forse no? o forse non era giusto? Ma in quella frazione di lucidità si addormentò profondamente e ciò che vide fu solo un buio profondo, nero corvino come i suoi occhi da un po' troppo tempo.









Buongiorno e buon sabato a tutti.
Questa brevissima storia nasce, come è abbastanza intuibile, da una parola che non pensavo nemmeno esistesse, che ho cercato e che mi ha fatto pensare a Peeta depistato: idiosincrasia. A volte il cervello fa dei viaggi davvero strani, non sarò io a dar loro una spiegazione valida.
E niente, è una storia senza un vero capo o una vera coda, solo un approfondimento della scena in cui Peeta, appena portato nel Tredici, aggredisce Katniss. La sua mente in quell'istante è così difficile da descrivere, così contorta e perversa che mi viene voglia di scriverci sempre qualcos'altro, perché non mi sento mai del tutto esaustiva.
Questa è una fic un po' carica di violenza - sia nelle parole che nei fatti - per i miei gusti; io, che sono così pacifica, ho stentato - dico la verità - a cercare di essere lui per qualche istante, a cercare di provare quell'odio e quel rancore disumani suscitati dal depistaggio. Con questo, ci tengo a dire (anche se presumo sia superfluo) che ovviamente non intendo esaltare in alcun modo la violenza, che è una cosa orrenda e disgustosa. Anzi, intendo mostrare tutta l'oscenità e la disumanità di atti simili.
Detto ciò, buona giornata
e grazie per essere qui. ♥

   
 
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