Una
eco dal passato
(la
troverò nei tuoi occhi)
Era
stata Naomi-san a suggerirle l’idea, pur senza volerlo.
Quando
quella mattina si era presentata in agenzia con i capelli tagliati
all’altezza del mento in un raffinato caschetto, Kyouka si
era
chiesta perché la ragazza si fosse presa la briga di
scegliere
un’acconciatura così poco pratica.
«I
capelli corti non si possono raccogliere» le aveva fatto
notare,
mentre con gesti delicati ne tastava la consistenza morbida di uno
shampoo professionale. «Sono scomodi» era stato il
suo verdetto.
Naomi
aveva sorriso come se tra le sue labbra si celasse un segreto che non
avrebbe rivelato a nessuno, ma si era comunque chinata su di
lei
per renderla partecipe. «Fa
bene cambiare, ogni tanto»,
le aveva spiegato con
tono allegro,
«Anche
tu staresti bene con questo taglio. Sì, saresti proprio
carina!»
Ed
era per questo che Kyouka si trovava ora davanti lo specchio del
bagno, seduta sul bordo vasca con un asciugamano sulle spalle e
Demone Biancaneve dietro di lei, armata di forbici. Si
osservò sulla
superficie ancora appannata tentando di immaginarsi con
un’acconciatura
simile a quello di Naomi, ma forse complici i capelli appiccicati
lungo il viso, l’idea non la convinceva più. Con
le mani in grembo si mise a pensare: un taglio era doveroso vista la
lunghezza delle sue ciocche, ma a dire il vero a Kyouka non
dispiaceva lasciarli così.
Alzò
lo sguardo verso Demone Biancaneve, che da oltre le sue spalle
l’osservava con la sua espressione vacua, e per un attimo
trattenne
il respiro. Con il capo appena inclinato per studiare meglio
l’immagine che lo specchio le rimandava, Kyouka giunse a una
conclusione.
Allora
«Puoi tagliare» ordinò con fermezza. Poi
chiuse gli occhi per
concentrarsi sulla sensazione di leggerezza del
suo tocco fantasma, le
mani strette al bordo e le
gambe a penzoloni.
Quando
ebbene finito Kyouka fece attenzione a evitare lo specchio, e
mentre Demone Biancaneve ripuliva il pavimento dalle sue punte scure
si premurò di asciugarsi i capelli. Infine, una volta
soddisfatta,
sollevò le mani per imprigionare qualche ciocca in una
minuscola
crocchia alta.
Solo
a
lavoro terminato
si concesse di osservare il suo riflesso: con
i capelli acconciati in quel modo, eccezion fatta per il folto ciuffo
che ancora le cadeva sugli occhi, era come scorgere un altro volto
–
così simile al suo, quasi dimenticato, che aleggiava sui
suoi zigomi
e sulle guance piene quando accennava un sorriso. Solo incondizionata
dolcezza si assentava nelle iridi celesti, ma la luce che irradiavano
a quella consapevolezza bastava per compensarne la mancanza. Kyouka
si volse verso lo
spirito
con
le labbra incurvate all’insù, ma solo un
po’, accennando a un
momento di felicità nascosta.
«Andiamo»
disse senza che ce ne fosse bisogno, per poi uscire dal bagno e venir
accolta dai complimenti di Atsushi; mentre Demone Biancaneve
l’osservava
da
oltre lo stipite,
sporgendo
la mano diafana verso quella figura così familiare
– e
irraggiungibile al tempo stesso.
→ Angolo
delle Ortensie.
Penso
che l’ultima volta che pubblicai qualcosa in questo fandom
deve
risalire a come minimo un paio di anni fa, con un account che
è ora
disattivato, e anche all’epoca era un brano sulla mia amata
Kyouka.
È buffo pensare come il mio amore per lei sia cresciuto pian
piano,
in silenzio, fino a travolgermi così tanto da arrivare a
inserirla
nell’elitaria cinquina dei miei personaggi preferiti! E
con cinque intendo in
tutti gli anime e manga che mi siano capitati sottomano,
naturalmente.
Il
prompt di oggi era “fantasma”, non so se sono
riuscita
a rendere
l’idea – ma Kyouka con l’acconciatura di
sua madre dev’essere
proprio bella. Mi domando se qualche fanartist ci abbia mai pensato?
In
ogni caso, grazie di essere passati! Qualsiasi opinione è
sempre
apprezzata, anche le critiche (costruttive).
❀ daniverse